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La crisi dei giornalisti pubblicisti

Dino Frambati

, con il suo inconfondibile look e il suo stile impeccabile

L'aggravamento delle sofferenze della categoria ed i disagi perenni dei pubblicisti mi sono stati ulteriormente

confermati, semmai ce ne fosse stato bisogno, dal fatto che, anche durante il periodo delle vacanze, sono stato contattato da molti di voi per vari problemi, spesso anche seri.

Su tutti quelli per corsi, revisioni, mancanza di lavoro, perdita di collaborazioni, quasi impossibilità a reperirne di nuove e, comunque, corrispettivi bassissimi se non addirittura richiesta di gratuità.

CORSI

Circa i corsi (obbligatori per legge) molti hanno seguito l'esortazione a farne anche on line per cercare di porre rimedio ad eventuali carenze di crediti. Altri hanno segnalato problemi diversi nel riuscire a seguirli o effettuarli. Sta di fatto che si avvicina la fine del triennio, che scadrà il 31 dicembre prossimo, quando i crediti ottenuti dovranno essere 60, limitati a 20 per i neo iscritti o che ad inizio triennio erano stati esentati. Oppure solo 20, deontologici, per gli iscritti da oltre 30 anni. Con facoltà di ottenerli totalmente on line per tutta la categoria.

Questi i parametri cui dovete attenervi per evitare sanzioni deontologiche sulle quali, ad inizio ottobre, è stata convocata un'apposita riunione dall'Odg nazionale e dove saranno delineate le sanzioni per gli inadempienti.

Come Odg Liguria abbiamo già segnalato a chi non è in linea con quanto sopra di provvedere a mettersi in regola: invito perciò caldamente chi è stato richiamato a ciò, di farlo.

E approfitto per ricordare il replay di due corsi organizzati da me: domani, 29 settembre in Regione sul tema di omosessualità, gay, lesbiche, normative inerenti ed adeguato linguaggio. Ed uno sul meteo, ad Arpal, il 6 ottobre, argomento super richiesto. Li trovate in piattaforma Sigef come gli altri di Odg Liguria per iscrivervi.

REVISIONI

Sono anche queste stabilite dalle norme e un Consiglio regionale Odg non si può sottrarre al  preciso dovere di farle, esaminando con scrupolo ogni singolo caso e sempre nei termini di legge.

Del resto per restare iscritti ad un Ordine professionale occorre esercitarne l'attività grazie alla quale se ne ha avuto l'accesso, avendone avuto i requisiti. Mentre comprendo come spesso ciò sia anche avvenuto non senza difficoltà e sacrificio.

Pure su queste mi sono state raffigurate parecchie situazioni complesse e e diversificate. In generale, invito chi venga richiesto di illustrare la sua posizione a dare spiegazioni sui motivi per cui non c'è stata attività come, ad esempio, malattie, gravidanze, perdite di lavoro, impedimenti vari. 

INPGI

Ricordo la scadenza del 30 settembre e invito a visitare il sito www.odg.it (nazionale), dove ci sono adeguate spiegazioni sulle varie posizioni, su chi deve pagare e quali importi. Oppure a rivolgersi direttamente ad Inpgi in casi particolari.

COLLABORAZIONI

La fortissima crisi che perdura in Italia a dispetto di molte affermazioni ottimistiche, ha colpito il nostro settore in maniera pesantissima e più forte che altre e sta continuando a martoriarlo. Ed inoltre quanto sta accadendo nell'editoria, oltre alla mutazione profonda del nostro mestiere che è in atto, sta persino acuendo tale momento difficile.

Sono assai numerosi i pubblicisti che mi hanno lamentano di avere perso le collaborazioni, di non trovarne di nuove pur proponendosi a molti editori, oppure di avere offerte di lavoro a titolo però soltanto gratuito.

E' una situazione reale, difficile, destinata probabilmente a durare per cui occorre avere concretezza ed anche se il giornalismo è un sogno ed una passione pregante che abbiamo dentro e ci resta, in tutta franchezza ed onestà intellettuale, devo dire che occorre anche avere il coraggio di pensare ad alternative di lavoro diverse, pur restando nell'Ordine con il minimo di attività richiesta.

Non sarebbe corretto da parte di un vice presidente alimentare sogni che sono bellissimi ma possono portare a situazioni di profondo disagio. Ricordo che in Italia la nostra categoria conta oltre 100 mila iscritti, con circa tre quarti pubblicisti. In Liguria siamo oltre 1.200 pubblicisti con percentuale non dissimile a quella nazionale.

COMPENSI

Quello dei compensi mi permetto di ricordare che è il “leitmotiv” sul quale mi ripeto quasi ossessivamente da circa 16 anni. Ne ho scritto in tanti miei comunicati, ne abbiamo parlato nei vari incontri tra pubblicisti liguri, l'ho segnalato a Roma ed ovunque ne abbia avuto possibilità quale figura istituzionale di un Odg. Ho fatto un editoriale in ambito di quelli che svolgo abitualmente per Telegenova ogni lunedì (è visibile nel mio sito) e mi sono impegnato a farne un altro ancora nei prossimi mesi, entro fine anno.

Purtroppo è vero che la maggioranza dei pubblicisti, se si fa un conto orario dei compensi, non raggiunge quello di molti clandestini sfruttati indegnamente in tanti settori economici ed argomento che trattiamo molto spesso in questa era di forte immigrazione.

INCONTRO PAPA- GIORNALISTI

Di recente Odg nazionale ha organizzato un toccante e bellissimo incontro con Papa Francesco in Vaticano.

Se interessati, potete trovarne un mio personale resoconto, commento e il discorso del Papa davvero splendido quest'ultimo e con concetti che tutti noi condividiamo, circa l'importanza e la delicatezza del nostro lavoro, sul mio sito www.dinoframbati.com, e in www.odg.it.

Ebbene, in quell'occasione il presidente nazionale Odg Enzo Iacopino, salutando il Santo Padre, ha parlato proprio di questa iniqua e vergognosa situazione economica in maniera che merita citazione.

Incontrando i ragazzi del Ceis – ha affermato Iacopino - Lei ha raccontato il tormento di una giovane che lavorava 11 ore al giorno in aeroporto per 600 euro al mese. Vedendo apprezzato il suo lavoro, provò a chiedere un aumento. Le risposero che poteva andare, se non le stava bene, perché fuori c’era la fila. Padre Santo, qui, in questa sala, ci sono molti che considerano un miraggio quei 600 euro. Lavorano duramente ogni giorno per pochi spiccioli che, a volte, risultano solo promessi e non corrisposti. E’ una nuova forma di schiavitù. La si può negare, ma emerge con la violenza del dolore di chi non ce la fa più”.

Purtroppo il trattamento riservato ai pubblicisti è una delle vergogna italiane cui non si è mai data risposta da parte di chi ci ha governato nel tempo in Italia.

Lo ripeterò all'infinito, mentre esorto sempre tutti a porre comunque altissimo impegno ed attenzione massima nel nostro lavoro, a prescindere dai corrispettivi perché è nostro dovere morale e perché, se facciamo questo lavoro, significa che ne siamo fortemente appassionati e ci rendiamo conto della sua alta valenza sociale ed incidenza sull'opinione pubblica.

Ribadisco che sono sempre a disposizione di tutti voi, con cell, mail, segreteria Odg Liguria e contatti tramite mio sito.

Dino Frambati

vice presidente Odg Liguria  

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