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Dighe di Begato, ricollocate già 100 famiglie

Toti e Bucci consegnano le chiavi a un abitante di Begato

Prosegue la consegna degli alloggi ai nuclei familiari di Begato, che stanno ricevendo le chiavi dei loro nuovi appartamenti nell’ambito del progetto di rigenerazione urbana del quartiere Diamante. Il piano sta mettendo a disposizione alloggi già pronti in altri quartieri, porterà all’abbattimento delle cosiddette “Dighe” e alla creazione, grazie a una sostituzione edilizia, di un agglomerato urbano a Begato con caratteristiche tecniche innovative ed eco-sostenibili.

A oggi, sono 100 le famiglie che hanno già ricevuto le chiavi ed effettuato il trasloco, in base alle priorità stilate dal Comune di Genova che prevede di assegnarle, nell’ordine, a famiglie con bambini in obbligo scolastico, nuclei con disabili, persone in carico ai servizi socio-sanitari, anziani ultra 75enni. Le prime consegne di alloggi, situati a Quarto alta, erano state effettuate il 1° luglio scorso.

Il progetto di demolizione delle strutture è all’esame della Conferenza dei Servizi e si prevede verrà approvato entro la fine di novembre.

Nel complesso le ricollocazioni riguardano 386 nuclei di residenti nelle “Dighe”, che si prevede saranno concluse entro il primo trimestre 2020. A partire da aprile 2020 si potrà procedere alla demolizione delle strutture: 486 appartamenti su un totale di circa 520 verranno distrutti.

Una porzione della Diga rossa invece (circa 37 alloggi in via Cechov 11) verrà mantenuta e recuperata dal punto di vista edilizio e funzionale, e si prevede di realizzare ulteriori 70 alloggi di edilizia innovativa a basso consumo energetico, con soluzioni tecnologiche nuove (CasArte).

L'intero quartiere di Begato è composto da 1444 alloggi, di cui circa 520 appunto nei due complessi delle "Dighe": l'intero quartiere, grazie all'iniziativa congiunta di Regione Liguria, Comune di Genova e ARTE (Azienda regionale territoriale per l'edilizia della provincia di Genova), è interessato ad una operazione che ha al centro proprio la demolizione delle due dighe, e che prevede, oltre al laboratorio di ascolto e alla ricollocazione, la realizzazione di interventi per migliorare la vivibilità del quartiere. Inoltre, verranno riqualificate le aree esterne e i servizi ludico-ricreativi, con realizzazione di strutture sportive (campo di calcetto e pista di pattinaggio).

Dal punto di vista finanziario per il piano di ricollocazione Regione, Comune e Arte hanno stanziato 11 milioni e mezzo di euro (3,1 milioni da parte di Regione provenienti dal Fondo Strategico) per il recupero degli alloggi sparsi in città che sono in corso di assegnazione alle famiglie di Begato, a cui si sommano 900mila euro per i traslochi e 240mila per il laboratorio di ascolto e la messa in sicurezza degli alloggi di Begato lasciati vuoti.

Per la demolizione delle Dighe, invece, lo stanziamento complessivo è di circa 7milioni e 200mila euro.

Per quanto riguarda la rigenerazione del quartiere, Regione Liguria destinerà 7,5 milioni di euro, assegnate a Regione dalla Delibera CIPE 127/2017.

“Procede al ritmo di circa 50/60 consegne al mese il processo di ricollocazione delle famiglie in appartamenti sparsi in tutta la città – commenta il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti – I traslochi fanno parte di un più ampio percorso di rigenerazione urbana e sociale, assolutamente senza precedenti per Genova, la Liguria e l’Italia. Per quanto riguarda gli inquilini delle Dighe innanzitutto si è partiti da un necessario percorso di ascolto, grazie a un centro dedicato attivato proprio a Begato, necessario per recepire le esigenze delle famiglie e procedere poi al cambio di abitazione. La nostra scelta è chiara: questa regione aveva da troppo tempo bisogno di abbandonare una vecchia concezione urbanistica che aveva portato a concentrare in un unico quartiere, privo di servizi, un grande numero di nuclei familiari, creando di fatto un ghetto che finora non era mai stati toccato. Noi stiamo integrando, per la prima volta, questi cittadini, che fino a oggi hanno vissuto in una realtà complicata dal punto di vista sociale e della vita quotidiana. I nuclei verranno distribuiti in diverse zone della città, invertendo la tendenza che fin dagli anni ’70 e ’80, con le precedenti amministrazioni, aveva creato i ghetti”.

“Stiamo affrontando e definendo un tema che a Genova è argomento di discussioni da decenni – aggiunge il sindaco Marco Bucci - A differenza del passato, quando si dibatteva senza poi prendere decisioni per risolvere la questione Diga di Begato, oggi siamo già in una fase avanzata grazie ad una soluzione tracciata mesi fa da Regione e Comune. Tutti sappiamo quanti e quali fossero i problemi di una realtà urbanistica frutto di una concezione che si è rivelata fallimentare: le tante famiglie che vivono in questo complesso da domani avranno nuove opportunità nella nostra Genova”.

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