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Covid nelle carceri, madre di Carlo Carpi teme per il figlio

Carlo Carpi

“Scarcerate mio figlio”. E' la richiesta umanitaria di una madre che vorrebbe il figlio, Carlo Carpi, agli arresti domiciliari anziché nel carcere genovese di Marassi, quella di Maria Gabriella Tassara, in ansia per la sua salute in tempo di coronavirus. E per ottenerli ha diffuso un comunicato tramite l’avvocato Marco Mensi, difensore del figlio, dove spiega che i domiciliari, finora respinti anche se proposti presso la casa materna genovese o della sorella a Sestri Levante, potrebbero essere concessi con la condizione di non avere alcun contatto con terze persone.
Carpi, imprenditore impegnato in politica e già candidato sindaco a Sanremo ed Imperia per una lista civica, è in carcere dal 1° luglio scorso, condannato dalla Corte d'Appello di Torino ad un anno e 10 mesi per calunnia, diffamazione e stalking.
“A seguito - scrive la signora Tassara - di questa emergenza sanitaria, ancora più evidente nelle carceri, sono molto preoccupata per la salute di mio figlio. Visto che il Procuratore della Corte di Cassazione ha invitato i colleghi delle Corti di Appello a chiedere la scarcerazione per tutti i detenuti che devono scontare meno di tre anni di reclusione, non mi spiego perché Carlo, che ha un residuo di pena di un anno, sia tuttora in carcere”.

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