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Borsino alleanza Forza Italia, Liguria Popolare e Polis

In senso orario: Bagnasco, Costa (Andrea), Scajola, Costa (Giuseppe), Vinacci, Muzio, Brusoni, Alongi, Borchi, Viscogliosi

Il borsino dell'alleanza Forza Italia, Liguria Popolare e Polis 

CARLO BAGNASCO
Il coordinatore regionale di Forza Italia è stato il principale artefice dell’alleanza moderata in Liguria. Da quando è subentrato al senatore Sandro Biasotti, era il dicembre scorso, Bagnasco ha saputo trasmettere all’interno del partito di Berlusconi, con il quale è quotidianamente a stretto contatto telefonico, quella mentalità inclusiva che ha sempre utilizzato nel governare (è al secondo mandato) il Comune di Rapallo. E’ riuscito persino a far tornare la quiete fra Giovanni Toti e Claudio Scajola. Miracolo! Risultato: molti si sono avvicinati a Forza Italia e i sondaggi danno il partito in forte crescita.

ANDREA COSTA
Dopo l’abolizione del listino del presidente, il coordinatore regionale di Liguria Popolare ha dovuto rivedere i suoi progetti elettorali. In assenza del posto sicuro in Consiglio regionale, ha accettato (obtorto collo) di includere la Liguria nell’alleanza pensata da Berlusconi e Lupi per creare un polo moderato nazionale. A Spezia dovrà correre da semplice candidato per difendere (soprattutto da Giampedrone, lista Toti) il suo seggio in via Fieschi. Ma meriterebbe un premio di riconoscenza (magari un assessorato) da Toti, visto che per anni è stato la stampella (il voto in più in Consiglio) della sua giunta.

CLAUDIO SCAJOLA
I rapporti fra il sindaco di Imperia e Giovanni Toti sono noti a tutti. Fino a pochi mesi fa sembrava improbabile che “u Ministru” si potesse accodare (seppur senza il simbolo della sua Polis, "Non importa") ai tanti sostenitori del governatore. Invece è successo. Il presidente Berlusconi lo ha nominato coordinatore dell’alleanza moderata, anche se a Genova3000 Scajola ha precisato: “Siamo in tre: Carlo Bagnasco, Andrea Costa ed io”. Insomma, una Trinità.

GIUSEPPE COSTA
Con l’amico Giancarlo Vinacci, il coordinatore ligure dei Seniores di Forza Italia ha girato la Liguria per portare in giro il verbo di Berlusconi e di Scajola. Le sue prediche, e pure le preghiere, hanno funzionato, così come le cene azzurre organizzate in un ristorante genovese: la fusione dei moderati è anche merito suo. Qualcuno lo vorrebbe candidato alle prossime regionali, ma lui dice di non avere più l’età.

GIANCARLO VINACCI
L’ex assessore (esterno) allo Sviluppo economico del Comune di Genova, uscito l’anno scorso dalla giunta per volontà congiunta di Toti e Bucci, ha deciso di stare alla finestra. “Non mi candido alle regionali, perché non ho i voti”, ha detto candidamente durante una cena azzurra. Ormai non gli resta che aspettare il dopo voto, quando si decideranno gli assessori. Ma con la forte spinta di Berlusconi, Zangrillo, Mulé, Scajola e Costa, Vinacci potrebbe ritrovarsi ai tavoli importanti di Toti. “Ma non dovevamo vederci più”, cantava Lucio Battisti.

CLAUDIO MUZIO
Il consigliere uscente di Forza Italia, l’unico a non ammainare la bandiera azzurra in via Fieschi, è il più favorito della lista. Le oltre 3.000 preferenze raccolte alle regionali 2015 e il buon lavoro svolto nei cinque anni di mandato lo fanno stare abbastanza tranquillo. Ma l’ex idraulico, poi vigile e sindaco di Casarza Ligure deve confrontarsi con una concorrenza alleata molto agguerrita nel Tigullio, che è composta da Domenico Cianci (Toti), Salvatore Alongi (FI) e Alessandro Puggioni (Lega). 

MARTA BRUSONI
Aderendo a Liguria Popolare, la capogruppo di “Vince Genova” a Tursi è stata fra i primi a credere nel progetto di Andrea Costa. Qualcuno dice che potrebbe quadruplicare le 433 preferenze raccolte alle comunali del 2017, quando in città non era ancora così conosciuta. E potrebbe farcela, anche perché ha affidato la sua comunicazione a un grande esperto. I frequenti incontri sulla terrazza del suo attico di piazza Rossetti sono diventati gli appuntamenti genovesi più cool. Tutti vorrebbero parteciparvi. Ma sono richiesti due requisiti: l’amicizia e il voto.

SALVATORE ALONGI
Forte delle 658 preferenze alle amministrative ruentine dello scorso anno, il consigliere delegato alla Sanità del Comune di Rapallo è tra i più competitivi della lista dei moderati, anche grazie al forte sostegno del coordinatore Carlo Bagnasco (che ha 11.000 preferenze personali da distribuire sul territorio) che vuole ben figurare nel comune che amministra. “Alonci c’è”, è il suo slogan. Chissà se ci sarà in Regione.

UBALDO BORCHI
Entra in Liguria Popolare provenendo da Fratelli d’Italia. Gestore di case di riposo e membro del direttivo del Festival della Scienza, Borchi ha ben figurato alle Europee dello scorso anno: 2.400 preferenze. La fusione delle liste moderate potrebbe penalizzarlo: le sue possibilità di conquistare il seggio di Genova erano considerate buone, ma la forte concorrenza interna ora mette tutto in discussione. C’è chi dice che la competizione più avvincente non sarà quella fra Toti e gli altri (Sansa, Massardo, Chiappori, Salvatore e Cassimatis) ma quella fra le liste della coalizione di centrodestra.

ARIANNA VISCOGLIOSI
L’ex assessore al Personale della giunta Bucci, sacrificata lo scorso anno per volontà del suo ex mentore, Armando Ezio Capurro, corre con Forza Italia. Alle comunali genovesi aveva raccolto soltanto 130 voti in un municipio, ma il colloquio in inglese con il sindaco arrivato dall’America le ha aperto le porte di Tursi. Per le regionali conta sul voto dei 5.000 dipendenti del Comune di Genova, ai quali aveva scritto personalmente, che la ricordano con affetto per aver introdotto la pausa caffè.

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