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5 anni in Regione: presidente, assessori e consiglieri sotto la lente di Confartigianato

Il Consiglio regionale della Liguria

Realizzato da Confartigianato Liguria con il supporto metodologico di Confartigianato nazionale e il fondamentale ausilio e supervisione della direzione relazioni istituzionali e della certificazione del Mipa, Master in Pubblica Amministrazione dell’Università di Genova, il documento mette nero su bianco i risultati ottenuti a favore delle micro e piccole imprese liguri, nonché gli obiettivi che restano ancora da raggiungere. Impegni nati dall’ascolto delle microimprese del territorio e tradotti in proposte concrete, sottoscritte cinque anni fa dai rappresentanti regionali. A ciò si affianca la valutazione sull'operato della giunta e del consiglio, esaminati non solo per le azioni portate a termine a supporto delle microimprese liguri, ma anche per il livello di concertazione e di coinvolgimento nelle iniziative organizzate dell'associazione. 

«Un documento frutto di un percorso e di una metodologia innovativi, che portiamo avanti ormai da dieci anni, seguiti, condivisi e supportati anche dalla Confartigianato nazionale – commenta Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – Questo Rating, che nasce dall'ascolto delle micro e piccole imprese del territorio, ci consente di controllare l'attività dei legislatori, rendicontando le azioni realizzate, gli obiettivi da portare a termine, i risultati positivi e quelli negativi. Sono stati cinque anni impegnativi, caratterizzati anche da eventi - dal crollo di ponte Morandi all'emergenza Covid-19 - che dal punto di vista economico non hanno fatto che aggravare una situazione di per sé non facile. Ma anche in questo quinquennio siamo stati a fianco delle nostre piccole imprese e delle istituzioni, stimolandole, per sostenere il nostro tessuto economico. Tanto è stato fatto, ma tanto resta da fare: ci auguriamo che questo documento possa essere ancora una volta uno stimolo per costruire, insieme, una Liguria migliore». 

Trasparenza e burocrazia; fisco, incentivi, credito e pagamenti; promozione, cultura, sviluppo e programmazione; istruzione, formazione e lavoro; infrastrutture, ambiente, trasporti ed energia; benessere sociale. Questi i sei macro-temi intorno ai quali sono state sviluppate le proposte di Confartigianato, sottoscritte dalla Regione. In parte, si tratta di proposte che hanno trovato una loro concretizzazione nel corso degli ultimi cinque anni di legislatura. In parte, il Rating mette in luce quanto ancora resta da fare. 

È il caso dell'ambito trasparenza e burocrazia, dove sono stati fatti importanti passi avanti sull’autocontrollo e sulle norme adeguate alle dimensioni delle imprese, ma si potrebbe migliorare l’accesso alle informazioni e alle attività della Regione e delle società controllate, così come accelerare sulla strada della semplificazione e del collegamento delle banche dati per renderle più agevoli e accessibili a imprese e associazioni. In tema di tasse, credito e pagamenti, sono stati raggiunti o avviati quasi tutti i risultati richiesti, dalla esenzione Irap per le nuove imprese, alle misure per l’accesso al credito fino ai bandi per gli investimenti, così come per l’istruzione-formazione e lavoro, che ha visto importanti patti sottoscritti nel turismo e sbocchi occupazionali elevati dei percorsi formativi e una forte attenzione all’orientamento. Tra le azioni da realizzare, si dovrebbe puntare sulla finanza “innovativa”, potenziando anche la “filiera della garanzia regionale” integrando gli interventi dei Confidi, mentre in ambito formativo si attende ancora la costituzione delle botteghe-scuola. Nella promozione si è raggiunta un’ottima integrazione tra il turismo e la filiera artigiana, mentre passi avanti potrebbero essere fatti tra internazionalizzazione e turismo, anche attraverso un'Agenzia unica. Il tema delle infrastrutture resta un tasto dolente: mancano ancora molte grandi opere attese da anni, mentre sono stati raggiunti gli obiettivi legati ai tempi di pagamento delle imprese da parte del settore sanitario.  Per quello che riguarda le valutazioni, per la giunta e il consiglio sono state predisposte le schede individuali con gli atti di questi cinque anni, suddivise per i temi dei sei punti sottoscritti dai candidati. Il presidente e gli assessori hanno anche delle menzioni speciali (i cosiddetti “Awards”), collegate alle attività di maggior interesse e alla partecipazione alle iniziative di Confartigianato, come Stile Artigiano e Un Giorno da Artigiano, mentre i consiglieri hanno un giudizio sintetico espresso dai colori semaforici (verde, giallo e rosso). 

Partendo dalla giunta, tutti i componenti si sono dimostrati partecipi agli eventi di Confartigianato e hanno tenuto costanti contatti, concertando e condividendo le principali attività. Tra gli assessori più attivi e più premiati con menzioni speciali, spicca Andrea Benveduti (Sviluppo economico), che conquista ben 5 Awards. È seguito dal presidente Giovanni Toti e dagli assessori Gianni Berrino (Trasporti e occupazione) e Ilaria Cavo (Formazione), entrambi con 4 menzioni, Giacomo Giampedrone (Infrastrutture e Ambiente), Marco Scajola (Edilizia e Urbanistica) e Sonia Viale (Sanità) con 3 premi ciascuno. Chiude Stefano Mai (Agricoltura e Sviluppo dell'entroterra), con una menzione. 

Per quello che riguarda i consiglieri, semaforo verde per Alessandro Piana, Paolo Ardenti, Giovanni Boitano, Andrea Costa, Marco De Ferrari, Lilli Lauro, Giovanni Lunardon, Andrea Melis, Claudio Muzio, Giovanni Pastorino, Sergio Pippo Rossetti, Matteo Rosso, Alice Salvatore, Franco Senarega, Fabio Tosi, Angelo Vaccarezza. Oltre alla costruzione e alla condivisione di alcuni progetti di Confartigianato attraverso l'attività legislativa, questi 16 consiglieri si sono dimostrati in larga parte molto partecipi agli eventi organizzati dall'associazione. Si sono invece “limitati” a confronti saltuari con Confartigianato e alla sottoscrizione di atti riguardanti direttamente l'attività di impresa 8 consiglieri regionali: si tratta di Giovanni Barbagallo, Francesco Battistini, Giovanni De Paoli, Valter Ferrando, Luca Garibaldi, Juri Michelucci, Gabriele Pisani, Alessandro Puggioni. A loro un semaforo giallo. Semaforo rosso invece per Vittorio Mazza e Mauro Righello, entrambi entrati in corso di legislatura: nessuna concertazione con Confartigianato e atti marginali per l'attività di impresa.

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