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A.A.A. Assessore ai topi cercasi!

Susy De Martini

Di nuovo imbarcata!  Oggi ho finalmente il gusto di riprendere con voi lettori, e amici di Genova3000,

il mio “Diario di bordo”.
Siamo nel pieno della campagna elettorale per il nuovo sindaco di Genova e ne stiamo vedendo proprio delle belle, cambi clamorosi di casacca, liste fratricide, giovani e meno giovani di belle speranze, vecchi amici e conoscenti che si fanno vivi, guarda caso proprio ora se candidati. Certo sembra proprio non mancare la fantasia agli aspiranti consiglieri comunali e a quelli che vorrebbero essere riconfermati: quando si tratta di spendere soldi pubblici e dare spazio alle fantasie più o meno sfrenate!
Ricordo a tutti voi il famoso e sconcertante libro di Stella “La Casta” che ci aveva informato dell’esistenza, nei  comuni e nelle regioni, di assessori alla pace nel mondo (con esclusione del consiglio comunale, dove è consentita la rissa), alle guerre puniche, ai terremoti ma anche all’ “identità” (gestito forse da un collega neuropsichiatra?) come accade ad esempio in Veneto!
Che dire? La maggior parte di noi ritiene di dover impiegare le proprie energie in qualche cosa di significativo, e siamo disposti a compiere sacrifici, se ciò che facciamo ha un senso, ma se “un senso non ce l’ha?” (cit. Vasco Rossi).
Sinceramente l’analisi delle motivazioni tecniche e sociali, che possono avere spinto alcuni amministratori a compiere quelle che sono apparse a tutti noi come delle vere e proprie “stranezze”, non può prescindere da una generale valutazione psicologica:  “la sindrome da onnipotenza del neoeletto” contro la quale sarebbe bene che tutti gli aspiranti amministratori genovesi si vaccinassero immediatamente!
Infatti, purtroppo, la maggior parte (per fortuna non tutti) dei nostri amministratori, dimostra di possedere fortissime opinioni ed altrettanti pregiudizi ma non convinzioni e soprattutto manifesta palesi simpatie e antipatie ma non volontà fattive, come dimostrato dal fatto che, una volta eletto, la miriade di problematiche reali dei suoi concittadini non appaiono più di interesse prioritario!
Il sindaco, o altro amministratore, ne è come alienato: si chiude in una sua “bolla narcisistica” e benché egli legga regolarmente il giornale, rimane isolato nel suo mondo virtuale, dove tutto è irreale e impersonale. I fatti esterni alla sua piccola cerchia, sono solo tanti elenchi di necessità altrui, come un gioco di indovinelli e non elementi dai quali dipendono la sua vita, la nostra e quella dei suoi e dei nostri figli.
E allora, alla luce di queste riflessioni, non devono purtroppo stupirci le notizie sugli assessorati stravaganti di cui abbiamo conosciuto l’esistenza.
Perché invece di indignarci, non proponiamo noi, quale modello nazionale, siamo o no la Superba, almeno tre nuovi assessorati per migliorare davvero la nostra città?
Il primo potrebbe essere quello all’Educazione, con lo scopo di insegnare agli adulti di ogni nazionalità ad essere cittadini civili e educati, pressappoco come si provvede oggi all’educazione scolastica del bambino, e con questo dovremmo migliorare pulizia cittadina, raccolta differenziata, pagamento dei biglietti sui mezzi pubblici etc.
E veniamo al rilancio economico: la seconda proposta è quella di un assessore al Malocchio, che sicuramente potrebbe attirare frotte di turisti nella nostra città, in numero tale da superare quelli del Giubileo della Capitale! Infatti, fra tutte le superstizioni, quella relativa al malocchio è senza dubbio la più frequente, di maggior fascino e con la maggiore spesa pro-capite (se avete dei dubbi guardate la spesa annuale in Italia per amuleti, cartomanti ecc.). Vedrei bene anche l’istituzione di un centro internazionale contro il malocchio (possibile sede la Fiera del Mare), collegato ad altri prestigiosi enti e/o istituzioni internazionali, quale ad  esempio quello della “mano di Fatima”. Il ricavato della vendita di amuleti e talismani, (cornetti di corallo, conchiglie, bacche, radici, ferri di cavallo ecc.) potrebbe addirittura andare a costituire un fondo di emergenza per l’avvio dei lavori della bonifica del letto del Bisagno.
Ma è il terzo ed ultimo assessorato che desta criteri di urgenza, dopo aver appreso (da fonti certe) il numero di topi disponibili per ogni cittadino di Genova: cinque.
E allora ben venga un assessore ai Ratti (con delega anche alle fogne) che dovrà occuparsi esclusivamente della risoluzione di questo grave e incombente problema cittadino. Come risolverlo, ovviamente nel doveroso rispetto dei diritti di ogni essere vivente? Proporrei (come suggerito da un consigliere comunale di maggioranza) l’adozione di almeno 3 topi a testa per famiglia, forse infatti sentendosi accuditi e amati, i simpatici roditori smetterebbero di creare danni alle cose, ma, soprattutto, di rappresentare  una severa minaccia di infezione per tutti noi cittadini. Al neo assessore si porrà subito un delicato problema diplomatico, ai fini dell’adozione e che forse potrebbe essere risolto tramite il neo ufficio della Regione di Bruxelles che  forse proprio per questo è stato affidato ad un valente avvocato internazionalista e tolto ad una manager: come distinguere e tutelare i topi nazionali, da quelli entrati nel nostro territorio tramite imbarcazioni italiane (porti di Genova, La Spezia o Savona ), o tir esteri, e quindi a tutti gli effetti extracomunitari?

Susy De Martini

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