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Biasotti ha perso la truppa

Sandro Biasotti

C’era una volta un coordinatore regionale di Forza Italia che aveva una bella truppa di seguaci

ai quali poteva impartire gli ordini emanati da Silvio Berlusconi. Da ieri, 19 marzo, festa del papà, il coordinatore c’è ancora, ma ha perso praticamente tutti i suoi seguaci. Sandro Biasotti esce con le ossa rotte da una giornata che, probabilmente, passerà alla storia come la data della fine (o ridimensionamento) di Forza Italia in Liguria. La sua frase (detta, o non detta, non è solo questo il problema) “In caso di governo Lega-M5S faremo cadere Toti” ha sollevato la protesta corale di tutti i forzisti liguri, da Ilaria Cavo a Angelo Vaccarezza, da Marco Scajola a Mario Mascia, da Manuela Gagliardi a Claudio Muzio. Anche la fedelissima Lilli Lauro, che deve tutto il suo successo politico a Sandro Biasotti, ha detto che continuerà a sostenere le giunte Toti e Bucci (per lei sono due poltrone). Non si sono invece espressi i neo deputati Roberto Cassinelli e Roberto Bagnasco, berlusconiani doc.
La domanda che si pongono tutti è: come mai Biasotti, dopo un lungo silenzio, ha fatto questa dichiarazione? Voleva forse far uscire allo scoperto i forzisti che da tempo si sono dimostrati filo Toti, per andare avanti con i fedelissimi? Se doveva essere un test, la cartina tornasole della Liguria è passata dall’azzurro all’arancione.

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