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Regionali, a.a.a. cercasi disperatamente donne per una politica di uomini

Alice Salvatore - Marika Cassimatis

L’inserimento della doppia preferenza di genere non è ancora stata approvata in Liguria: ha avuto l’ok della Giunta, ma deve essere votata dal Consiglio regionale.
Il governatore Toti spinge per il sì, ma i contrari non mancano, neppure tra la stessa maggioranza. Perché le forze politiche sono fatte soprattutto da uomini e in politica, come si sa, non esistono cavalieri disposti a cedere il passo alle donne.
Sta di fatto che partiti e candidati alle regionali sono in fermento: l’inserimento della quota rosa costringerebbe i coordinatori a inserire il 40% di donne nelle liste (e non è facile) e inoltre rivoluzionerebbe i progetti di tanti maschi, che si vedono già seduti in Consiglio regionale.
La Commissione elettorale, presieduta dal Capogruppo di Cambiamo! Angelo Vaccarezza, sta cercando di convincere i consiglieri a votare la modifica, ma ci vorranno settimane per sapere con quale legge elettorale si andrà a votare.
Altro nodo da sciogliere è quello del listino del presidente, i magnifici sei prescelti che entrano in Consiglio regionale direttamente in caso di vittoria del candidato governatore, che con la doppia preferenza di genere verrebbe quasi certamente abolito per mancanza di leader donna. Ad eccezione di Alice Salvatore e Marika Cassimatis che sono alla guida dei loro movimenti, con i quali si candidano alla presidenza della Liguria.
Anche se nella vita le donne sono in maggioranza, in politica mancano. Sembra un stranezza, ma è così. Allora, signore e signorine, fatevi avanti.

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