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La rinuncia di Plinio

Gianni Plinio sembrava orgoglioso di essere il leader di "Fratelli d'Italia":Aveva rivelato che  Gianfranco Gadolla

aveva raccontato una bugia: non era vero che aveva rinunciato all'offerta di La Russa, era stato invece escluso dal movimento.

Poi ieri, improvvisamente, Plinio ha annunciato di aver ritirato la sua candidatura con questo nuovo movimento di destra e di essere tornato a fare il vice-coordinatore del Pdl.

Plinio ha emesso un comunicato per spiegare che: "...l'emergere di serie perplessità di ordine politico e organizzativo mi hanno, con dispiacere, indotto a non candidarmi". Ha aggiunto che aveva dato la sua disponibilità "a fronte delle insistenze degli amici Ignazio La Russa e Giorgia Meloni e sulla base di sollecitazioni da parte di tanti elettori di Destra". Poi ha staccato il telefonino e il Corriere mercantile ha potuto raccogliere solo la versione di Simone Torello coordinatore genovese di "Fratelli d'Italia". Secondo Torello la candidatura di Plinio aveva provocato sconcerto all'interno del partito perché avrebbe rappresentato "un vecchio modo di fare politica". Avevano manifestato i loro malumori  ai vertici romani e Plinio si sarebbe ritirato in buon ordine.

Ben diversa però la versione del "Secolo XIX", firmata da Alessandra Costante: "Ritorno al Pdl dopo appena 48 ore - LA RUSSA BATTE CASSA E PLINIO RINUNCIA A FRATELLI D'ITALIA - Dopo la richiesta del contributo di 50 mila euro”.

E al Bar Balilla La Russa ha commentato: "E' più facile che un cammello passi attraverso la cruna di un ago che far pagare qualcosa a un ligure".

Ma 50 mila euro non sono noccioline. Il movimento è sotto il 2%, Plinio non avrebbe avuto la possibilità di entrare in Parlamento. E allora perché tirar fuori 50 mila euro. Probabilmente la saggia Marina l'ha ammonito: ma siamo pazzi? E La Russa ha commentato:"No,siete liguri".

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