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Addio Scajola

Riflessioni personali dopo il primo turno delle amministrative - di Elio Domeniconi

 

 

CLAUDIO SCAJOLA

Credo che adesso siano tutti d'accordo: l'era di Claudio Scajola è finita. Anche se il bravo Paolo Crecchi ha raccontato che l'ex ministro non molla. A 65 anni si ritiene ancora giovane (e rispetto a Silvio Berlusconi...) e per dimostrarlo è andato in Francia per tre giorni di relax dalle parti di Marsiglia in moto e sul sellino c'era la moglie Maria Teresa che evidentemente si fida di lui anche come guidatore.

Tutti a Imperia dicevano che il candidato sindaco di Scajola era Erminio Annoni.Che però si è fermato al 28,2 %. Mentre il rappresentante del centrosinistra Carlo Capacci è arrivato al 46,8%.

Alessandro Scajola, il fratello, non getta bandiera bianca; "Al boicottaggio è tutto da vedere, Capacci i voti della sinistra non li prenderà mai". E il consigliere regionale Marco Scajola, il Nipote: "Prendiamo atto di un risultato difficile, che proveremo a ribaltare "Ma come? Per cercare di recuperare voti Annoni ha deciso di svincolarsi da Scajola: "Io e lui siamo due cose diverse".

Scajola, a sua volta, ha giurato che non si è presentato perché fare il primo cittadino a Imperia non gli interesse. L'ha già fatto due volte. Poi 20 anni in Parlamento, 4 volte ministro...Però una volta Scajola si divertiva a far eleggere i suoi amici. Ora chi è considerato un personaggio scajoliano, ci tiene a far sapere che non ha nulla da spartire con lui. I latini dicevano:sic transit gloria mundi.

 

IGNAZIO MARINO

Un genovese diventerà sindaco di Roma. Il vantaggio di Ignazio Marino su Gianni Alemanno è nettissimo, il risultato (42,8 contro 30,2) rimarca il distacco.

Il Pdl poi non si impegnerà alla morte per far confermare il sindaco, Alemanno (che ha sposato la figlia di Pino Rauti) proviene da AN e MSI, quindi nel clan di Berlusconi viene considerato un corpo estraneo. E quindi la Capitale dovrebbe tornare alla sinistra.

Marino è nato a Genova, ma tempo non ha rapporti con la nostra città. Anche se all'epoca della lotta per le primarie venne sostenuto dall'allora sindaca Marta Vincenzi (e non riuscì a inserirsi nel duello tra Pierluigi Bersani e Dario Franceschini). Per diventare un luminare della medicina ha operato soprattutto all'estero. Poi ha preferito dedicarsi alla politica.

Era così sicuro di salire in Campidoglio si è dimesso da senatore. Comunque un gesto di grande onestà. Piero Fassino, tanto per fare un esempio, lasciò il Parlamento solo dopo essere diventato sindaco di Torino.

 

MAURO FANTONI

Mi ha fatto piacere l'elezione di Mauro Fantoni a sindaco di Montoggio. Il suo è stato un trionfo: ha preso il 67,96 % (Lista civica Montoggio insieme). Una vittoria per kappao. Ha doppiato il rivale Nino Teso, che si è fermato al 32,02%.

All'anagrafe Fantoni è registrato come Faustino Mauro, ma per tutti è sempre stato Mauro. Aveva cominciato a scrivere su "Il Lavoro" quando era l'organo della federazione ligure del Partito Socialista Italiano. Poi era entrato in Provincia, all'ufficio stampa dove ha svolto tutta la sua brillante carriera, concluda come dirigente dell'ufficio stampa. Aveva imparato il mestiere dal mitico Edilio Pesce (che aveva dato vita anche a una brillante rivista) a sua volte ha introdotto il nobile Renato Sirigu.

Lui socialista aveva sposato la figlia del più potente democristiano di Rapallo, il manager Eridania Rinaldo Turpini, e come sindaco di Rapallo aveva dato inizio a quella che era poi diventata la rapallizzazione.

Andato in pensione, sembrava deciso a scrivere un libro sulla Provincia. Ora dovrò fare il sindaco di Montoggio. E lo farà con entusiasmo, puntando soprattutto sul turismo.

 

GIACOMO ROSSIGNOTTI

Nuova sconfitta per il discendente della nota famiglia che ha contribuito all'affermazione di Sestri Levante.

Un Rossignotti offre garanzia sotto tutti i punti di vista. Eppure la lista civica "Patto per Sestri" appoggiata da "Natura Lavoro" Rossignotti sindaco gli hanno fruttato solo 2.035 voti, con i quali ha battutto solo Martino Tassano che rappresentava il Movimento 5 Stelle. Il 19,2 % non gli ha permesso di andare al ballottaggio: a sfidare Valentina Ghio sarà Massimo Sivori (che comunque ha preso meno della metà dei voti di Valentina Ghio. Centrosinistra).

I giornali hanno parlato di "sorpresa", noi parleremmo di "scandalo". Possibile che i sestresi non abbiano capito l'importanza di essere guidati da un Rossignotti? La politica, a volte, è proprio incomprensibile.

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