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Due pensioni per Plinio

Anche Vincenzo Gianni Plinio gode dei privilegi della Casta e così ora prende due pensioni. Tutto in regola, naturalmente.

 

Plinio è piemontese, di Borgomanero. Dopo essersi formato dai Salesiani era venuto a Genova per frequentare l'università. Aveva promesso alla madre di laurearsi e alla fine ce l'ha fatta. Sul suo biglietto da visita c'è scritto: dottor Vincenzo Gianni Plinio. Dottore in medicina.

Si è laureato a 40 anni perché il suo impegno primario è sempre stata la politica, sin dai tempi del Movimento Sociale Italiano. Nelle manifestazioni giovanili era sempre in prima linea. Botte da orbi.

Dovendo dedicare molto tempo ai suoi ideali, non gliene rimaneva molto per gli studi. Così era sempre in ritardo con gli esami. Ma li passava con buoni voti. E se avesse pensato solo all'università sarebbe diventato un medico da 110 e lode. Invece ha sfruttato la laurea solo per pochi mesi. Divenne dottore quando era in consiglio comunale. E il compianto Alfio Lamanna si congratulò con lui a Palazzo dicendo: "Sono pronto a scegliere il dottor Plinio come medico di base". E poi aggiunse scherzando: "Anche  perché  grazie a Dio ho una salute di ferro".

In consiglio comunale c'era anche la professoressa Luisa Massimo, che lo aiutò  a vincere una borsa di studio, come radiologo. Nelle redazioni dei giornali circola ancora una foto di Plinio in camice bianco e una siringa in mano. A fare da cavia il giovane Alessandro Maccarini, che doveva permettere al padre Bruno di scattare una fotografia per "Il Giornale".

Plinio non ha fatto il medico perché nel frattempo si era sistemato in Regione, seguendo la prassi: prima precario nella segreteria del consigliere Giorgio Bornacin, poi il concorso interno per essere assunto in pianta stabile. In seguito era stato eletto in Regione pure lui. Si era sposato con una sua ammiratrice, Marina, testimone il segretario nazionale del partito. Col matrimonio è diventato animalista, ha trattato Ricky come un figlio.

Tutti erano sicuri della sua rielezione, ma la fusione tra Alleanza Nazionale e Forza Italia l'ha fregato: primo dei non eletti. In casa (al Lagaccio, mica in Albaro) lavora solo la moglie, nel campo delle assicurazioni. Ma lui riceve due pensioni firmate Regione: una come consigliere, l'altra come funzionario. Sperava di arrivare in Parlamento: gliel'aveva promesso Fini, che poi se n'è dimenticato.

 

Elio Domeniconi

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