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“Human Pride”, la nuova stagione del Teatro Nazionale di Genova

Il ministro Dario Franceschini ha partecipato alla presentazione da remoto

C’erano proprio tutti alla presentazione di “Human Pride”, la stagione 2021/2022 del Teatro Nazionale di Genova: il ministro per la Cultura Dario Franceschini, collegato in videoconferenza; il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti; il sindaco di Genova Marco Bucci; gli assessori regionale comunale alla cultura Ilaria Cavo e Barbara Grosso. A fare gli onori di casa Davide Livermore e Alessandro Giglio, rispettivamente direttore e presidente del Teatro Nazionale.

E’ stato subito chiaro che sarà una stagione da record. L’anno prossimo il Teatro Nazionale (già Stabile di Genova) compie 70 anni. Da qui la decisione di mettere in scena 70 spettacoli, con 21 produzioni autonome. Poi una serie di iniziative a tutti i livelli, con un grande progetto internazionale legato al ventennale del G8. La stagione sarà dedicata alla figura di Adelaide Ristori, una straordinaria attrice di cui ricorre il bicentenario della nascita. Il TN inoltre ha aderito a una campagna dell’ONU sullo sviluppo sostenibile.

“Il Teatro Nazionale si presenta con un cartellone ricco di eventi e articolato in quella che, ci auguriamo tutti, sia la stagione della ripartenza e dell’accelerazione - ha detto Marco Bucci. -  Sarebbe importante che, nei prossimi mesi, il teatro non solo ritrovasse il suo pubblico più fedele ma riuscisse a catalizzare l’attenzione di tanti genovesi, giovani e meno giovani. A tutti coloro che lavorano dietro le quinte, agli artisti che andranno in scena e alla direzione del Teatro Nazionale vanno, da parte mia e della città, i migliori auguri di buon lavoro e il ringraziamento per l’importante attività di alto livello culturale che viene svolto”.

“Siamo particolarmente orgogliosi di essere qui oggi per la presentazione della nuova stagione del Teatro nazionale di Genova – commenta il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti – Un orgoglio e un’emozione che sono doppi: da un lato c’è quello che si prova di fronte a un programma di altissimo livello, ambizioso, capace di spaziare tra il classico e la contemporaneità, per nulla timoroso di aprire le porte agli emergenti e alle loro idee. Ma, assieme a questo, c’è l’orgoglio che si prova nel vedere come la ripartenza della nostra regione avvenga davvero su tutti i fronti, e che quello della cultura e del teatro non siano da meno. Anzi, la presentazione della nuova stagione è la conferma di come ripartano con slancio, quello stesso slancio che serve a tutti noi, alla società intera, per cogliere le opportunità che abbiamo di fronte dopo una fase tanto complessa. L’arte e il teatro hanno il compito di farci crescere, riflettere, di indicare la strada. In questo caso, di fronte alla proposta del Teatro nazionale, non posiamo che dire: missione compiuta”. 

Poi ha preso la parola Ilaria Cavo. “Arriviamo da un'estate in cui il Teatro Nazionale di Genova è stato al tempo stesso nel cuore della città (con La Congiura del Fiesco) e alla ribalta nazionale (con Coefore Eumenidi a inaugurare il cartellone di Siracusa) – ha detto l’assessore regionale alla cultura - Ora propone una nuova stagione innovativa e di forte respiro internazionale: una grande boccata di ossigeno che allarga orizzonti, apre nuove prospettive con l'adesione agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Onu (grazie alla condivisione dell'agenda 2030) e con il progetto del G8 della cultura: i nove scrittori degli otto stati del G8 - cui si è aggiunta l'Unione Europea - hanno passato mesi per redigere testi e atti unici destinati a Genova. Dimostrano che la cultura crea arte nuova, che il teatro dopo vent'anni può dare risposte. Complimenti a Davide Livermore che ha avuto un'idea che nasce da un profondo umanesimo, un'idea di vero 'human pride' in atto.  Il coinvolgimento dei giovani è crescente e ci auguriamo cresca ancora anche grazie all'uso innovativo della tecnologia QR-code lanciata oggi dal Teatro per comunicare con il suo pubblico”.

Sulla stessa linea Barbara Grosso. “Sono particolarmente orgogliosa come Assessore comunale alla cultura di accogliere questo cartellone del Teatro Nazionale di Genova – ha detto Grosso – Il programma unisce proposte di alto profilo a una varietà di linguaggi e di registri che arricchisce la città. Sarà una stagione straordinaria, piena di contenuti, di spunti, di suggestioni. Una stagione importante che certifica una ripartenza che ci auguriamo ci porti a superare il triste periodo che abbiamo vissuto. Genova è una grande città dalla cultura profonda e diffusa, una città che ha saputo aprirsi al nuovo pur essendo ancorata alle proprie radici. E nella stagione del Teatro Nazionale trovo tutte le caratteristiche di noi genovesi in un mix di innovazione, tradizione e di attenzione ai temi sociali. Da questo punto di vista considero la scelta di aderire agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030 particolarmente stimolante, una scelta che si inscrive nel solco di un impegno che ha sempre saputo coniugare la cultura ai temi dello sviluppo del territorio e della collettività. Perché in questo cartellone non ci sono solo gli spettacoli – tanti e di un livello qualitativo straordinario - ma anche workshop, incontri, residenze per una vocazione di vera e propria istituzione culturale radicata e produttrice di senso civico”.

Da ottobre 2021 a maggio 2022 il cartellone tra produzioni e ospitalità accoglie molti tra i grandi protagonisti della scena teatrale, da Valerio Binasco a Claudio Bisio, da Silvio Orlando ad Ambra Angiolini, da Ascanio Celestini ai Motus, da Marina Massironi ad Alessandro Gassmann, da Stefano Massini ad Agrupación Serrano, da Umberto Orsini a Glauco Mauri, da Angela Finocchiaro ad Elio, da Virgilio Sieni a Milvia Marigliano, da Sonia Bergamasco a Federica Fracassi, solo per citarne una piccola parte, oltre che dare spazio a un gran numero di giovani compagnie e registi e registe, attrici e attori che si stanno affermando nel panorama teatrale italiano. Gli spettacoli saranno messi in vendita in due tranche (si apre a dicembre la vendita per gli eventi da gennaio in poi) ma gli abbonamenti acquistati adesso (proposti per la prima volta anche con vantaggiose formule ricaricabili) potranno essere utilizzati sull’intero cartellone. 

Partner istituzionali della stagione 2021/22 del Teatro Nazionale di Genova sono il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Comune di Genova, la Regione Liguria e la Camera di Commercio di Genova, a cui si affiancano la Fondazione Compagnia di San Paolo e Iren con il loro fondamentale contributo e i sostenitori Coop Liguria, Leonardo, ETT, Unipol, Assiteca, Banco BPM, Cambiaso Risso e Rhea Vendors.

La stagione si apre con la rassegna Il mondo che abbiamo, curata da Andrea Porcheddu nell’ambito del G8 Project, l’articolato programma di iniziative fortemente voluto da Davide Livermore per ricordare il ventennale del G8 di Genova. Nove spettacoli di produzione, scritti per l’occasione da autrici e autori di caratura internazionale, ciascuno in rappresentanza di uno dei “Grandi” presenti al G8 di Genova - Roland Schimmelpfennig (Germania), Nathalie Fillion (Francia), Guillermo Verdecchia (Canada), Fausto Paravidino (Italia), Sabrina Mahfouz (Uk), Toshiro Suzue (Giappone), Wendy MacLeod (USA), Ivan Vyrypaev (Russia) e Fabrice Murgia (Belgio, in rappresentanza dell’Unione Europea) - debuttano in prima assoluta in una straordinaria maratona teatrale sabato 9 ottobre e vengono poi proposti al Teatro Ivo Chiesa e al Teatro Gustavo Modena sino al 27 ottobre, abbinati 2 o 3 per sera. Diretti da Giorgina Pi, Mercedes Martini, Serena Sinigaglia, Thea Dellavalle, Teodoro Bonci del Bene, Kiara Pipino e Thaiz Bozano, oltre che da Fausto Paravidino e Nathalie Fillion che mettono in scena i propri testi, gli spettacoli (tradotti in italiano) riflettono con una grande varietà di toni sui primi venti anni del nostro millennio. “Siamo particolarmente orgogliosi di questo avvio di stagione, che coinvolge oltre 100 persone tra artisti e maestranze e che si ricollega alla tradizione del teatro-documento cara al Teatro di Genova. È lo sguardo del mondo su Genova e lo sguardo della nostra città e del nostro teatro sul mondo”, commenta Davide Livermore.

Rientra nel quadro delle celebrazioni per i 70 anni del Teatro di Genova la rassegna condotta da Alessandro Giglio Settant’anni a Genova, teatro e cronaca (Teatro Ivo Chiesa, 25 ottobre-13 dicembre): sette incontri, ciascuno dedicato all’arco temporale di un decennio, dagli anni ’50 ai giorni nostri, in compagnia di grandi protagonisti del teatro italiano.

Contemporaneamente al Teatro Eleonora Duse il 15 di ottobre si apre Next Generation Women, XVII edizione del Festival dell’Eccellenza al Femminile, che sino al 27 novembre presenta, prevalentemente alla Sala Mercato, una serie di spettacoli declinati al femminile – tra le artiste coinvolte Laura Curino, Galatea Ranzi, Gaia Aprea, Giuliana Musso.

Ma sono tanti e quanto mai diversificati tra loro gli spettacoli presenti in cartellone grazie al grande impegno produttivo del Teatro Nazionale di Genova. A parte l’allestimento di “Lady Macbeth” diretto da Davide Livermore, le cui date sono in fase di definizione, tra le novità sarà finalmente possibile vedere “La mia vita raccontata male”, in cui Claudio Bisio si confronta con i testi di Francesco Piccolo con la regia di Giorgio Gallione (Teatro Ivo Chiesa 18-23 gennaio), “Miracoli metropolitani” di Carrozzeria Orfeo, coprodotto con Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini (Teatro Gustavo Modena 16-28 novembre), “Il mercato della carne” di Bruno Fornasari, diretto da Simone Toni e interpretato dai 12 giovani attori che si sono diplomati lo scorso anno alla Scuola di Recitazione (Sala Mercato 3-12 maggio) e “Autunno in aprile” (Teatro Eleonora Duse, 26 novembre – 5 dicembre), regia di Elena Gigliotti, sequel della saga tutta al femminile di Carolina África Martín Pajares. Chi l’avesse perso, potrà poi recuperare il primo capitolo, “Estate in dicembre”, regia di Andrea Collavino (Sala Mercato 23-25 marzo).

Tra le riprese anche i due spettacoli diretti da Giorgio Gallione – “Il grigio” di Gaber e Luporini (Teatro Eleonora Duse, 9-14 novembre) protagonista Elio e “Alda. Diario di una diversa” (15-20 febbraio) con Milvia Marigliano a dare voce al mondo di Alda Merini – e le due produzioni presentate prima dell’estate alla riapertura dei teatri, “Grounded” di George Brant con Linda Gennari, regia di Davide Livermore (Teatro Ivo Chiesa, 25 febbraio-6 marzo), e “Solaris” dal romanzo fantascientifico di Stanislaw Lem, diretto da Andrea De Rosa, protagonista Federica Rosellini (Teatro Gustavo Modena, 9-14 novembre). 

Tra le ospitalità saranno proposti anche alcuni degli spettacoli precedentemente saltati a causa del lockdown: “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen con la regia di Arturo Cirillo (Teatro Gustavo Modena 15-20 febbraio), “Il nodo di Johnna Adams” con Ambra Angiolini e Ludovica Modugno per la regia di Serena Sinigaglia (Teatro Gustavo Modena 9-13 febbraio), “Fronte del porto” con la regia di Alessandro Gassmann (Teatro Ivo Chiesa 1-5 dicembre), “Oblivion Rhapsody” con gli Oblivion (Teatro Ivo Chiesa 25-28 novembre), “Creatura di sabbia” da Tahar Ben Jelloun con la regia di Daniela Ardini (Teatro Eleonora Duse, 16-19 dicembre). 

Arrivano a Genova alcuni spettacoli particolarmente lodati dalla critica, da “Lo zoo di vetro” di Tennessee Williams diretto dal giovane ma già apprezzatissimo Leonardo Lidi a “Sorelle” di Pascal Rambert con Sara Bertelà e Anna Della Rosa; da “Le sedie” di Ionesco con la regia di Valerio Binasco a “Se questo è un uomo”, che Walter Malosti ha tratto dall’opera di Primo Levi, da “Piazza degli eroi” di Bernhard con la regia di Roberto Andò a “Eichmann dove inizia la notte” di Stefano Massini con Ottavia Piccolo e “The Mountain” dei catalani Agrupación Señor Serrano.

Alla drammaturgia contemporanea si affiancano i grandi classici: Andrea Chiodi dirige “Troiane” di Euripide con Elisabetta Pozzi, Laura Sicignano Baccanti, Yannis Kokkos Enrico IV di Pirandello con Sebastiano Lo Monaco, Carlo Cecchi porta in scena Dolore sotto chiave e Sik Sik L’artefice magico di Eduardo De Filippo, Fausto Paravidino si ispira a Bertolt Brecht per il suo Peachum – un’opera da tre soldi, in cui recita a fianco di Rocco Papaleo.

Tra gli spettacoli più recenti o prossimi al debutto molto attesi Tutto brucia dei Motus, Gattoparde di Nina’s Drag Queen (che presentano anche Queen Lear di Claire Dowie da Shakespeare), Museo Pasolini di Ascanio Celestini, La vita davanti a sé con Silvio Orlando, Chi ha paura di Virginia Woolf di Edward Albee con la regia di Antonio Latella, protagonisti Sonia Bergamasco e Vinicio Marchioni, Pour un oui ou pour un non con Umberto Orsini e Franco Branciaroli.

Spazio alla danza con Virgilio Sieni, con il nuovo spettacolo, Paradiso, di chiara ispirazione dantesca, e con Another round for five di Cristiana Morganti, storica performer del Tanztheater di Pina Bausch.

Tra le proposte più giovani troviamo Viola Marietti con ALDST – Al limite dello sputtanamento totale, Invisibile Kollettivo con Open di Andre Agassi, Livore su Mozart e Salieri di VicoQuartoMazzini, Premio Hystrio 2021 come migliore compagnia emergente.

Molte le novità per il settore teatro ragazzi. Nasce una piattaforma virtuale rivolta principalmente alle scuole, con un ciclo intitolato Dalla pagina alla scena, che permetterà agli studenti di scoprire il processo creativo che c’è dietro ogni spettacolo. A marzo dovrebbe partire il progetto Classe a teatro, finalmente con gli studenti in sala per speciali lezioni “spettacolari”. Riprendono invece già nella prima parte di stagione gli appuntamenti per i più piccoli della rassegna Sabato a teatro, mentre a gennaio Domenica si crea! proporrà la colazione in teatro abbinata a laboratori di creazione artistica. 

Gli orari degli spettacoli seguono la modulazione già sperimentata nella passata stagione (martedì, mercoledì e venerdì ore 20.30, giovedì e sabato ore 19.30, domenica ore 16). Invariati i prezzi dei biglietti, che vanno dagli 11 ai 30 euro.

Paolo Fizzarotti

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