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Sport

La Samp nelle mani di Garrone e Barnaba

Super User 22 Marzo 2023 1725 Visite

Stankovic, dopo la tanto attesa prima vittoria a Marassi, era davvero “stanco”, ma non abbastanza per non riuscire a correre verso la Sud e addirittura salire sui cartelloni pubblicitari.

Una gioia infinita, come avesse vinto una di quelle antiche battaglie dei suoi eroici tempi. Perché Stankovic ama intensamente il gioco del calcio, se lo coccola come un giocattolo, lo vorrebbe sempre bello e vincente, sereno e pulito.

E anche se in questa sua Samp ci sono tanti problemi, la sua idea è che bisogna vivere i pochi momenti più belli come fossero sempre tali.

La vittoria forse non servirà ad evitare la retrocessione, ma questa è la tesi dei pessimisti. Il calcio, si sa, è un fenomeno “paranormale”, per cui tutto può cambiare dalla notte alla mattina.

È stato un peccato che la Samp abbia perso così tanti punti all’inizio, con una serie di errori tecnici e amministrativi e soprattutto societari, perché anche a questo punto, con 11 partite davanti, qualche sorpresa potrebbe ancora saltar fuori.

Restano ovviamente gli ostacoli che sin dall’inizio hanno abbattuto ogni speranza di un campionato discreto. E poi, si sa, quando le cose nascono malamente, altri inciampi arrivano e si sovrappongono (sfortuna, arbitri, infortuni, ecc.).

Nessuno avrebbe mai pensato che una società, come la blucercchiata, sarebbe finita all’inferno: una società sempre guidata da vertici consapevoli, benvoluta dal mondo del calcio per linearità e correttezza, sia tecnica sia amministrativa.

Eppure questo è successo: e proprio sui vertici societari si annidano i gravi errori. Non certo per i “quattro moschettieri” attuali, quanto per le infinite “telenovele” legate alla vendita che hanno compromesso e ridicolizzato per mesi ed anche illuso gli straordinari tifosi, ma hai visti così legati ai loro colori.

La sensazione, comunque, è che dopo tante disavventure e tanti inutili e improbabili accordi (sono girati decine di nomi e decine di strani fondi…) si starebbe per concretizzarsi, forse, la fine di questa tragica storia.

Sembra che siano intenzionati a risolvere il problema due nomi assolutamente garantiti: Edoardo Garrone e Alessandro Barnaba. Sono coloro che avevano già avuto il “via” e avevano deciso di prendere in mano la situazione economica, ma qualcuno ha detto loro di no, compiendo l’atto più insulso possibile.

Sono loro che fra tutti hanno le idee chiare: sia sul piano tecnico sia su quello economico-amministrativo.

Potrebbe essere il duo della salvezza. Ma questa volta guai a dir loro di “no”. 

Vittorio Sirianni

Pallanuoto, il Bogliasco pareggia a Catania: il sogno salvezza resta vivo

Super User 18 Marzo 2023 968 Visite

Seppur difficilissimo il sogno salvezza dei ragazzi di Daniele Magalotti resta vivo. L’11-11 maturato oggi nello scontro diretto in casa del Nuoto Catania potrebbe sembrare, classifica e calendario alla mano, quasi una sentenza definitiva sulle velleità di permanenza in Serie A1 di Guidaldi e compagni.

A sei turni dalla fine della stagione regolare, infatti, i biancazzurri restano a cinque lunghezze di distanza dai siciliani ma l’andamento della sfida della Scuderi racconta qualcosa di diverso. Ad esempio di come la rassegnazione non risieda nei cuori dei bogliaschini: “Onestamente non so se ci salveremo e se riusciremo a farlo sarà davvero qualcosa di eccezionale – ammette a bocce appena ferme Magalotti –. Ma se ciò avverrà il merito sarà unicamente del cuore enorme di questi ragazzi che ancora una volta oggi hanno dimostrato quanto tengano alla calottina che indossano. Tutto ciò che poteva andare storto oggi lo è andato. Abbiamo subito un numero assurdo di espulsioni e commesso errori banali. Eppure, alla fine, siamo riusciti a riprendere una partita che nove squadre su dieci avrebbero perso. E se da una parte aumentano i rimpianti per ciò che non è stato, l’altra aumenta la consapevolezza che tutto sia ancora possibile”.

Se sulla carta il pari in terra etnea può sembrare come detto un risultato favorevole ai padroni di casa, usciti indenni dallo scontro diretto che poteva avvicinare pericolosamente i principali rivali in classifica, le modalità con cui esso è arrivato danno in realtà un segno diverso al risultato. Ospiti di una vasca infuocata, sempre costretti ad inseguire e in svantaggio in alcuni tratti della gara anche di quattro reti, i biancazzurri non hanno mai mollato, continuando a versare litri di sudore su ogni pallone. Sotto di due reti a 100 secondi dalla sirena lunga e con appena un cambio di movimento a disposizione per gran parte dell’ultima frazione, in seguito alle quattro espulsioni subite, i bogliaschini hanno affrontato l’inferno a viso aperto riuscendo ad uscirne. A premiare la caparbietà biancazzurra è stata la sassata di Francesco Brambilla che a soli sette secondi dalla conclusione di una sfida infinita ha piegato le dita di Caruso dando concretezza alla voglia di salvezza dei liguri. Un gol che a livello meramente aritmetico vale solo un punto ma che dal punto di vista mentale potrebbe avere una valenza ben maggiore. Come spiega ancora Magalotti: “Sulla carta oggi avremmo dovuto necessariamente vincere, anche perché abbiamo davanti un calendario molto ostico. Ma la voglia di non arrendersi mostrata dai ragazzi mi lascia ben sperare. Raggiungere i play-out, evitando la retrocessione diretta, è un traguardo difficile. Però anche riuscire a recuperare la partita di oggi lo era. Eppure abbiamo avuto la dimostrazione che se giochiamo con la testa libera ma focalizzata sull’obiettivo, anche l’improbabile diventa reale. Non ci resta che crederci e provarci fino alla fine”.

 

TABELLINO: NUOTO CATANIA-NETAFIM BOGLIASCO 1951 11-11

NUOTO CATANIA: E. Caruso, M. Ferlito, N. Eskert 1, G. La Rosa, R. Torrisi 1, V. Nicolosi, A. Gullotta 1, S. Camilleri 2, G. De Freitas Guimaraes 1, A. Privitera 4, E. Russo 1, S. Catania, Calì. All. Dato

NETAFIM BOGLIASCO 1951: E. Prian, A. Bottaro, D. Broggi Mazzetti 1, F. Gavazzi 1, J. Blanchard, G. Guidaldi 1, N. Mudrazija 1, F. Brambilla Di Civesio 3, G. Boero, F. Radojevic 2, D. Puccio 1, A. Canepa 1, A. Di Donna. All. Magalotti

Sport, la finale della Golden Trail World Series sarà in Liguria

Super User 17 Marzo 2023 1123 Visite

La finale della Golden Trail World Series, una delle competizioni di corsa in natura più importanti e impegnative al mondo, organizzata in collaborazione con Salomon, si terrà in Liguria, con “Il Golfo dell'Isola Trail Race” in programma dal 19 al 22 ottobre sul territorio comuni di Noli, Spotorno, Vezzi Portio e Bergeggi.

Saranno i primi 30 uomini e donne della classifica generale della Golden Trail World Series prima della finale, così come i primi 3 uomini e donne di tutte le Golden Trail National Series nel mondo (23 paesi) a competere nella gara, con i migliori trail runner del mondo, provenienti da tutti i continenti, presenti per il miglior spettacolo di Trail Running dell'anno. Una categoria Open sarà invece aperta a tutti per godersi i magnifici sentieri della regione in compagnia di star mondiali della disciplina.

“Ancora una volta la Liguria si conferma terra di grande sport grazie al suo straordinario patrimonio ambientale e paesaggistico - spiega il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti - La finale della Golden Trail World Series si svolgerà nel fantastico contesto del Golfo dell’isola di Bergeggi, un luogo che riesce a coniugare l’aspra bellezza della montagna con l’affaccio sul mare, offrendo un contesto unico in cui correre questa gara straordinaria. Un evento che porta ancora una volta la Liguria e le sue unicità in tutto il mondo, ed è quindi un formidabile volano per fare conoscere sempre di più la nostra terra, oltre a rappresentare, come evento in sé, una importante opportunità di crescita per il comprensorio”.

“Riflettori puntati su Noli, Spotorno, Vezzi Portio e Bergeggi, questa volta con tutta la magia di una competizione ampiamente nota e sfidante come la finale della Golden Trail World Series – dice il vice presidente della Regione Liguria con delega al Marketing Territoriale Alessandro Piana -, che veicolerà i nostri versanti green, veri e propri scrigni di straordinaria biodiversità tra il blu del cielo e del mare, apprezzati da tutti gli amanti dello sport e dell’outdoor in generale. Mi congratulo con gli organizzatori e con i partecipanti di questo evento internazionale, occasione ancora una volta per la Liguria di farsi apprezzare per la poliedricità, le potenzialità delle nostre vallate, veri e propri balconi sul mare. Un avvenimento importante di sport quanto di marketing territoriale, ancora una volta nel segno della valorizzazione paesaggistica ed ambientale, aperto a tutti, con lungimiranza, nella categoria Open, che auspico particolarmente numerosa”.

“Sono molto felice che il gran finale delle Trail World Series si svolga in questo stupendo tratto costiero della riviera di Ponente – commenta l’assessore al Turismo Augusto Sartori - Questo famoso evento sportivo, dall'ampissima risonanza mediatica con ben settanta canali televisivi collegati, sarà l'occasione per promuovere un territorio che vive moltissimo di turismo in estate ma che merita di essere vissuto anche fuori dalla stagione estiva, in un progetto di destagionalizzazione che stiamo portando avanti da tempo. Questa gara, quindi, sarà un vero e proprio spot promozionale per il turismo outdoor e sportivo della Liguria”.

“Ospitare la finale della Golden Trail World Series nella cornice mozzafiato del Golfo dell’Isola di Bergeggi rappresenta una straordinaria occasione per promuovere la corsa in natura e il settore dell’outdoor, coerentemente con le linee guida che ci siamo dati nel presentare la candidatura della Liguria a Regione Europea dello Sport 2025 – spiega l’assessore regionale allo Sport Simona Ferro – Ben vengano manifestazioni di questa portata che testimoniano ancora una volta come il nostro territorio, per la sua conformazione, possa diventare un vero e proprio punto di riferimento a livello nazionale e internazionale per la pratica delle discipline sportive all’aperto”.

L'evento prevede un prologo e una corsa di circa 25 km con 1.200 metri di dislivello. Giovedì il prologo femminile e venerdì quello maschile. Sabato la gara femminile, domenica quella maschile. Tutte le gare sono aperte a tutti e presenteranno sia la classifica Open che quella Elite, oltre a una classifica a squadre delle migliori Golden Trail National Series.

“Abbiamo scelto questa opzione per offrire la stessa visibilità mediatica alle categorie femminile e maschile - spiega Grégory Vollet, direttore della Golden Trail Series - In questo modo potremo seguire le gare, sia femminili che maschili, in testa alla corsa dall'inizio alla fine. Inoltre, siamo sicuri che gli atleti verranno a sostenere i loro colleghi anche se non corrono, il che promette anche situazioni più spettacolari a bordo pista. Con questo programma - conclude - offriamo agli atleti la possibilità di prendere parte a gare iconiche e di partecipare a una vera e propria festa del trail running. Questi eventi sono tutti molto attesi e hanno una vera anima”.

La classifica generale sarà composta dai risultati delle gare che compongono la Golden Trail World Series, che partirà il 14 maggio con la Zegama-Aizkorri (Spagna - 42 km e 2736 metri di dislivello), per proseguire il 25 giugno con la Marathon du Mont-Blanc (Francia, 42 km e 2540 metri di dislivello) e con la Dolomyths Run del 15 luglio (Italia - 22 km per 1750 metri di dislivello). Il 12 agosto si correrà la Sierre-Zinal (Svizzera, 31 km per 2200 metri di dislivello), il 16 settembre l'Ascent to Pikes Peak (USA, 21 km per 2382 metri di dislivello). Sesta e ultima tappa di qualificazione prima della finale in Liguria il 23 settembre con il McCoy - Mammoth Trail Fest (USA, 26 km per 1400 metri di dislivello).  

Bogliasco, la pallanuoto scende in campo a favore delle popolazioni di Turchia e Siria

Super User 02 Marzo 2023 931 Visite

In occasione della gara di campionato di sabato prossimo, 4 marzo, tra la prima squadra maschile della Netafim Bogliasco 1951 e lo Sporting Club Quinto 1921, alcuni rappresentanti della tifoseria bogliaschina, in collaborazione con l’amministrazione comunale e la società, allestiranno fuori dalla piscina, a partire dalle 16:30, un banchetto per raccogliere fondi da destinare alle vittime del terremoto che ha interessato Turchia e Siria.

L'intera cifra raccolta verrà donata alla Croce Rossa Italiana tramite bonifico il cui importo verrà successivamente comunicato e documentato sulle piattaforme digitali. Inoltre, l'ASD Bogliasco 1951 devolverà alla causa parte dell'incasso della gara.

Tribuna sportiva – Il Grifo ha sofferto, ma ha portato a casa una vittoria meritatissima

Super User 28 Febbraio 2023 912 Visite

Alla vigilia della gara, nei soliti discorsi nel mitico “bar sport” (il Mox di Rapallo, dove pullulano tifosi anche blucerchiati, ma considerati i più spiritosi del Tigullio) si dice sorridendo: “Ci vorrebbe una Spall…matina di tre punti sulla classifica del Grifo”.

E infatti ciò è avvenuto. Il Grifo ha sofferto, certo, (ma quando mai ha giocato senza soffrire?) e ha portato a casa una vittoria meritatissima, che ha rallegrato persino la simpatica bimbetta di Waltzer, l’amministratore delegato.

Naturalmente v’è sempre qualche “cornacchietta” a cui non va mai bene niente: “Come si fa a giocare così – si diceva nell’intervallo – non ci siamo, non ci siamo…”.

In parte era anche vero, ma quando si gioca contro un “catenaccio” di antica memoria, è difficilissimo entrare e trovare corridoi.

Nel primo tempo, infatti, il Genoa ha dominato sul piano territoriale, ma non è riuscito a trovare il “colpo-killer” nel groviglio che Oddo aveva cercato di mettere in campo.

Ma quando una squadra sa giocare (e il Genoa oggi sa giocare a calcio) viene fuori. E così, nella ripresa è bastato un gol di lusso per sbloccare e finalmente vedere l’avversaria che, ovviamente, si è aperta e ha permesso di giocare. Il Grifo è venuto fuori con i suoi difensori insuperabili, con centrocampisti sereni e manovrieri e soprattutto quel fantasista da circo equestre che si chiama Gudmundsson. Un trottolino “amoroso”, piacevole, creativo, che si vede quanta voglia abbia di giocare al calcio, di farlo suo, di inventarlo. Un piacere vederlo, sembra un folletto con il pallone, ci ricorda quell’altro indimenticabile “trottolino” (anche lui più che “amoroso”) che si chiama Meroni. Un giocoliere, uno che viveva di calcio e si capiva che godeva immensamente quando creava gesti e fantasie con la palla, proprio come Albert.

Bene. Ora, a parte qualche “cornacchietta”, diciamo che ormai Gilardino sa tutto di questa squadra, compreso anche di Haps (niente male) e di Salcedo (benissimo). Costui potrebbe essere l’uomo nuovo di questo ciclo: il suo tiro rasente al palo, il suo gol da vecchia volpe con quel dolcissimo destro fanno di lui un interessante rientro.

Con questo morale altissimo, ora il Genoa si accinge a giocarsi molte carte, ma attenzione, senza fare previsioni, calendari e pronostici. La trasferta di Cagliari è significativa, ma nulla più: le gare con Cosenza e Ternana, sono come tutte difficili, ma accettabili, la trasferta di Brescia altrettanto delicata ma nulla più. Nessuna tabella, per carità!

Oggi il Genoa è formazione che può giocarsi, ad ogni gara, tutti e tre i risultati, per noi è in grado di vincere o di pareggiare con qualsiasi avversaria.

Perdere mai, o quasi.

Vittorio Sirianni

Ciclismo femminile, presentati i trofei Ponente in Rosa e Città di Ceriale

Super User 22 Febbraio 2023 1068 Visite

Il ciclismo femminile sempre più protagonista in Liguria con la seconda edizione del Trofeo Ponente in Rosa e il 3° Trofeo Città di Ceriale, in programma rispettivamente dal 7 all’11 marzo e il 5 marzo nello scenario inconfondibile della Riviera ligure di Ponente e organizzati da Loabikers con il patrocinio di Regione Liguria. 

Grandi novità per il Trofeo Ponente in Rosa 2023, riservato alle atlete elite, che quest’anno si svolgerà in 5 tappe contro le 3 del 2022; è inserito per la prima volta nel calendario dell’Unione Ciclistica Internazionale; prenderanno il via atlete provenienti da tutti e 5 i continenti che, nella prima giornata di gare, saranno impegnate in due semitappe tra le quali una cronometro a squadre sul tracciato della pista ciclabile da San Lorenzo al Mare a Sanremo (lo stesso percorso affrontato nel 2015 dai corridori del Giro d’Italia maschile).

“Dopo il grande successo della prima edizione – dichiara l’assessore allo sport di Regione Liguria Simona Ferro – quest’anno il Trofeo Ponente in Rosa entra a far parte a pieno titolo del calendario dell’Unione Ciclistica Internazionale. La nostra regione è molto legata al mondo del ciclismo e la passione, unita all’entusiasmo, rappresentano le ricette vincenti di questo grande evento, nato da un’idea innovativa e di successo della società Loabikers. Lo svolgimento della gara nella settimana della festa della donna assume un significato ancora più importante visto che ormai, da tempo, sono sempre di più le donne che scelgono questa disciplina sportiva. È una grande soddisfazione e motivo di orgoglio vedere tutto il territorio unito nella buona riuscita di un evento ciclistico per atlete elite che, ormai, è diventato di caratura internazionale con la partecipazione di squadre di primissimo livello e che mette in mostra le bellezze del nostro Ponente sempre più apprezzato a livello turistico”.

Ad aprire le danze saranno però le ragazze più giovani, impegnate domenica 5 marzo nella terza edizione del Trofeo Città di Ceriale, sempre sotto la regia di Loabikers: “Le atlete juniores inizieranno la loro stagione agonistica nella nostra Liguria facendo da apripista alle elite del Ponente in Rosa – aggiunge l’assessore Ferro – Sono certa che anche le juniores daranno spettacolo come nella passata edizione”.

“La legge dei numeri – spiega il presidente di Loabikers Piernicola Pesce – ci dice che il ciclismo femminile è cresciuto notevolmente negli ultimi anni e il merito è anche di società come la nostra. Nel 2021 abbiamo organizzato una gara agonistica per le donne e nel 2022 tre tappe della Ponente in Rosa e un giorno di corsa per le juniores a Ceriale. Quest’anno, invece, con il Trofeo Ponente in Rosa in 5 tappe, la corsa juniores di Ceriale e altri appuntamenti nei mesi estivi, la nostra società mette complessivamente in calendario ben dieci giornate agonistiche di ciclismo femminile: un grande risultato reso possibile dal lavoro dei nostri collaboratori e dal prezioso supporto di Regione Liguria e dei Comuni che ospitano le corse”.

PROGRAMMA 2° TROFEO PONENTE IN ROSA 

7 marzo – Prima semitappa: Ceriale – Ceriale, km 53,500, partenza ore 9,30 

Le atlete prenderanno il via in Lungomare Diaz dirigendosi verso Borghetto Santo Spirito, Loano, Pietra Ligure, Borgio Verezzi, Finale Ligure, Varigotti, con Gran Premio della Montagna a Noli, e a seguire il transito a Spotorno, Noli, Varigotti, Finale Ligure, Borgio Verezzi, Pietra Ligure, Loano, Borghetto, Ceriale.

7 marzo – Seconda semitappa: cronometro a squadre San Lorenzo al Mare – Sanremo, km 16,700, partenza ore 16

Il percorso è sulla ciclabile San Lorenzo – Marina Aregai – Santo Stefano al Mare – Riva Ligure – Capo Verde – Sanremo. 

8 marzo – Seconda tappa: Diano Marina – Loano, km 96, partenza ore 13

All’inizio le concorrenti si dirigeranno verso est pedalando sull’Aurelia e raggiungendo Loano, Pietra Ligure, Borgio Verezzi, Finale Ligure per poi fare rotta verso l’entroterra col passaggio al Gran Premio della Montagna (GPM) di Magliolo. Poi andranno in discesa verso Bardino, Tovo San Giacomo e Pietra Ligure e, a Loano, inizierà un circuito conclusivo da ripetere due volte comprendente l’erta di Boissano. Traguardo in via Madonna del Loreto. 

9 marzo – Terza tappa: Pietra Ligure – Laigueglia, km 115,200, partenza ore 13

Le atlete pedalando sull’Aurelia andranno verso ovest, ad Albenga, poi nell’entroterra a Ortovero, Ranzo, Borghetto, Vessalico, Pieve di Teco, Ranzo, Vessalico, Borghetto, Ranzo, Ortovero, Villanova e a Caso inizierà la scalata al Testico. Scollinato il GPM del Testico, il Trofeo Ponente in Rosa si dirigerà ad Andora e dopo il superamento di Capo Mele ci sarà da affrontare una volta l’erta di Colla Micheri, ennesimo Gran Premio della Montagna e punto nevralgico del Trofeo Laigueglia riservato ai professionisti. Dopo la picchiata su Andora e l’ennesima impennata di Capo Mele la tappa terminerà a Laigueglia in via Badarò, rettilineo di arrivo del Trofeo Laigueglia dei professionisti fino al 1993 quando vinse Lance Armstrong.

10 marzo – Quarta tappa: San Bartolomeo al Mare – Diano Marina, km 108,500, partenza ore 13

Dopo il via da San Bartolomeo e il passaggio a Laigueglia sull’Aurelia, il gruppo si dirigerà verso il GPM di Borghetto d’Arroscia. Quindi attraverso l’entroterra di Albenga si arriverà ad Alassio, Laigueglia e Capo Mele, sull’Aurelia. Nel finale oltre al “Mele” verrà superato Capo Cervo prima dello sprint in corso Roma a Diano Marina. 

11 marzo – Quinta tappa: Diano Marina – Diano Marina, km 122, partenza ore 13

Nell’ultima giornata il “tappone” inizierà con direzione a est sull’Aurelia. Dopo il transito da Borghetto Santo Spirito e Toirano comincerà la scalata al GPM di Monte Croce. A seguire la tappa transiterà anche a Zuccarello, Cisano sul Neva e Garlenda prima di affrontare il GPM di Passo del Ginestro, altra salita nota agli appassionati di ciclismo. Il finale di tappa prevede il passaggio a Colle San Bartolomeo, Caravonica, Chiusavecchia, Pontedassio, Diano Aretino, Diano Borello, Diano San Pietro per poi raggiungere il traguardo di corso Roma.

 

LE SQUADRE IN GARA AL 2° TROFEO PONENTE IN ROSA 

Le squadre che hanno confermato la partecipazione per il momento sono 29, di cui 16 straniere: possibili altre iscrizioni. L’elenco ufficiale di squadre e atlete partecipanti verrà comunicato dopo le attività di verifica licenze del 6 marzo. È prevista la partecipazione di 176 atlete, numero massimo consentito dal regolamento UCI.

Tribuna sportiva - Il calcio è imprevedibile: il Genoa non vince, ma si trova da solo al secondo posto

Super User 31 Gennaio 2023 1203 Visite

Il calcio è bello perché imprevedibile: il Genoa non vince, ma si trova da solo al secondo posto. Peccato che il campionato non finisca qui, il Grifo sarebbe in serie massima.

Battute a parte, al tavolo di gioco ci sono anche le avversarie e si sfruttano anche i loro errori. Così, anche se arriva un solo punto (comunque benvenuto) le altre inciampano e quindi è giusto sfruttare i passi falsi altrui. Quante volte gli avversari hanno sfruttato gli errori del Grifone!

Gilardino, anche col Pisa, ha mosso le sue pedine nei due tempi con accortezza, ma questa volta il gol in “ascensore” di Puskas è mancato, nonostante che, specie nella ripresa ci sia stato un assalto a “Fort Apache” ammirevole.

I due bomber, spesso isolati in avanti, hanno potuto far poco con i toscani forti, solidi e ottimi marcatori, quindi ben venga il pareggio.

Gli avversari dei rossoblù della classifica, del resto, perdono passi anche loro: Reggina, Bari e Parma battono la fiacca.

Gilardino aveva detto alla vigilia: “Cavalchiamo l’onda”. In parte è stata cavalcata, ma era un’onda quasi piatta, tale da non arrivare al successo casalingo.

Due dati comunque confermano la buona salute della formazione: la solidità difensiva. Vogliacco controlla bene il reparto, controbatte colpo su colpo difronte al roccioso Moreo.

Bani rientra e gioca una bella partita, un centrale attento e a volte aggressivo quando si porta in avanti e riesce anche a far gol, purtroppo il gol è stato annullato per millimetrico fuorigioco.

Interessante la mossa Gudmundsson che entra a dare vivacità e a scombussolare la struttura pisana. È certamente il migliore in campo, con i suoi scatti improvvisi, palla al piede, pronto a scartare, com’è successo, tre avversari in un solo colpo.

Certo, davanti a questi dati positivi, è mancato il gol, il solito no-gol che purtroppo caratterizza l’attacco rossoblù. Gilardino ha tentato di muovere le sue pedine, cercando di aprire varchi sulle fasce, ma la cosa riesce male. Solo nella ripresa il Genoa si porta in avanti e solo una rocciosa difesa, una specie di fortino alla Rocco di antichi tempi, ha impedito di andare al gol.

Due o tre occasioni sono capitate, ma non v’è stato nulla da fare e questo sarà un problema per il tecnico.

Un po’ di amaro in bocca ci sta tutto, ma va ricordato che il campionato è lungo e un punto va bene così, tenendo conto che la squadra la sua prestazione valida l’ha fatta. Bisogna solo pensare già alla prossima trasferta a Parma che sembra in fase calante, e poi alla gara casalinga con il Palermo.

Insomma, il percorso è ancora lungo, ma vedersi seconda in solitaria alza il morale e soprattutto conferma (la classifica non mente mai) che il secondo posto è ampiamente meritato.

Vittorio Sirianni

Crisi Sampdoria, Garrone: “Noi ci siamo stati e potremmo esserci anche in futuro”

Super User 23 Gennaio 2023 1702 Visite

In un lungo post pubblicato su Facebook, l’ex presidente della Sampdoria Edoardo Garrone chiarisce la sua posizione durante le trattative, poi non andate a buon fine, per la vendita del club blucerchiato. E non esclude un suo diretto coinvolgimento nella società: “Noi ci siamo stati e potremmo esserci anche in futuro”.

IL POST:

La Sampdoria dal 2019 vive uno stato di crisi dovuto alla situazione generale che ha investito il Presidente Massimo Ferrero e le sue società. Un soggetto che oggi riceve giudizi molto duri, ma che fino a pochi anni fa era parte integrante del sistema calcistico nazionale dentro e fuori il campo di gioco.

In un silenzio vigile e operoso ho sempre seguito le vicende societarie della Sampdoria. Non ho dimenticato i sacrifici compiuti dalla mia famiglia durante i 12 anni in cui abbiamo avuto l’onore e l’onere di avere la responsabilità della gestione della società.

Non ho dimenticato le mie parole di quell’11 giugno 2019 e l’atmosfera e le circostanze che hanno portato a quel momento.

È stato quindi normale per me, anche per il rapporto di reciproca stima con Gianluca Vialli rispondere “presente” quando mi chiese di aiutarlo nei suoi tentativi di acquisizione della Sampdoria nel 2019, supportandolo nelle trattative e impegnandomi con lui a sottoscrivere una quota dell’investimento insieme ad altri importanti soggetti internazionali. Tutti vi ricorderete i continui “tira e molla” e rialzi di Massimo Ferrero, che portarono Gianluca Vialli dopo quasi un anno e ben due tentativi a ritirare le importanti offerte.

Già prima del 2020, anno della pandemia, il mondo del calcio aveva dimostrato tutte le sue difficoltà e quanto oggi la gestione di una squadra di calcio necessiti, oltre a una solida capacità finanziaria, un insieme di competenze specifiche: piani industriali seri e sostenibili condotti da professionisti con esperienze, visioni e relazioni internazionali.

Quando Alessandro Barnaba, i primi giorni di ottobre del 2022, mi chiese di incontrarlo perché interessato a valutare l’acquisizione della UC Sampdoria con il suo fondo Merlyn Partner fui ben lieto prima di aiutarlo a comprendere meglio il contesto generale e successivamente di ascoltare e valutare il suo piano. La proposta del Fondo Merlyn era caratterizzata da un piano industriale molto serio per il salvataggio della società e il rilancio della squadra e prevedeva per la sua realizzazione una serie di condizioni e il rispetto di una precisa tempistica, ben spiegate nel comunicato stampa di Merlyn del 5 gennaio scorso. Anche in questo caso, come già avvenuto alcuni anni prima con l’operazione Vialli, considerata la qualità del progetto e le professionalità in campo ci siamo resi disponibili a valutare la sottoscrizione, tramite la nostra holding di partecipazioni San Quirico, di una quota insieme ad altri investitori internazionali, qualora le condizioni ben evidenziate da Alessandro Barnaba per rendere fattibile l’operazione si fossero verificate. Questo scenario, come tutti noi ben sappiamo, non si è avverato.

La proposta di Barnaba e di Merlyn Partner non è stata presa in considerazione né dalla proprietà che ha evidentemente altri obiettivi ma certamente non quelli del salvataggio della società e il rilancio della squadra, né dal CDA che con il suo rifiuto ha condannato al fallimento quella che era l’ultima, l’unica e la migliore soluzione in grado di garantire un futuro positivo per la Sampdoria. Invece sono state diffuse tante ipotesi confuse, non chiarite e mai verificate da parte di vari soggetti (comprese le banche coinvolte) che hanno generato un clima di immotivate false speranze nascondendo pertanto il vero stato di salute della Sampdoria. Più volte negli ultimi giorni, riprese poi da più fonti giornalistiche, sono stato coinvolto, falsamente e strumentalmente, in fantasiosi progetti che non mi vedono in alcun modo presente.

Le condizioni poste da un professionista come Alessandro Barnaba, con un track record unico in Europa (il caso del Lille è emblematico e rappresenta una delle storie più belle di salvataggio, conseguente rilancio e vittoria di un campionato di calcio in meno di 2 anni), insieme al suo piano industriale, erano la chiave per il successo di questa difficilissima operazione di salvataggio. La mancata accettazione del piano, delle sue tempistiche e condizioni ha condannato la società ai drammatici scenari che erano stati già ben ipotizzati e descritti da Barnaba nelle precedenti settimane.

Come dimostrano le vicende qui brevemente menzionate, in presenza di progetti seri, sostenibili e ideati solo per il bene della Sampdoria, all’interno di un pool di investitori, noi ci siamo stati (prima con Vialli e poi con il Fondo Merlyn) e potremmo esserci anche in futuro. Il contesto generale di oggi è purtroppo molto lontano da questo scenario e le conseguenze delle decisioni che hanno portato al fallimento dell’ultima trattativa per il cambio di proprietà e per dare alla Sampdoria il futuro che merita sono solo da imputare all’attuale proprietà e al suo CDA.

Tribuna sportiva - Lo scontro ideologico tra arbitri e Var penalizza la Samp

Super User 18 Gennaio 2023 1240 Visite

Ormai si può davvero dire che questo è l’anno più nero della storia quasi ottantennale della Samp.

Accanto alla crisi societaria, a quella economica, a quella tecnica (per mancanza di uomini validi), si sta unendo anche una deleteria direzione arbitrale, per via dell’ormai scontro ideologico fra direttori di gara e Var.

Uno scontro che ha già portato ad infinite contestazioni in tutto il campionato ed anche ad Empoli si è visto quanto possa essere deleterio lo ‘scontro’ arbitro-Var.
È mai possibile che nessuno abbia visto il fallo clamoroso su Gabbiadini, che certamente cadendo ha toccato la palla con la mano, ma ciò è accaduto proprio per conseguenza del fallo lampante subito?

Ora, diciamo, è possibile che tutto ciò sia stato visto ad occhio nudo da diecimila persone e mille strumenti tecnologici neppure lo abbiano annotato?

Ecco, quindi che anche la Samp, accanto ai suoi problemi infiniti, si trova a dover stare attenta alle direzioni. Il ‘povero’ Lanna non sa più cosa fare, grida (e giustamente) allo scandalo e, nella delusione, pensa che “si voglia mandare in B la Samp”.

Su questo punto staremmo cauti a non cadere in un, peraltro, giustificato vittimismo.

Si pensi invece ai veri problemi: che i ‘quattro moschettieri’ stanno cercando di affrontare con tutto il coraggio e, soprattutto, l’amore che li ha contraddistinti in tutto questo turbolento periodo.

Lanna ha chiarito in modo preciso qual è la situazione: “Se non ci aiuta qualcuno - ha detto - non ce la facciamo”.

È chiaro che con le sole forze di questi dirigenti non si può cavare un ragno dal buco. Gli aiuti cosiddetti esterni non bastano di certo. Il Presidente ha fatto capire che assolutamente deve arrivare un cambio di proprietà, altrimenti le conseguenze saranno molto gravi.

Ma al di là dei problemi societari, non è da sottovalutare il momento tecnico: Stankovic, sempre pieno di ammirevole ottimismo, ha detto: “Non molliamo, crediamo ancora nelle nostre forze”.

E in effetti sia nella gara con la Fiorentina ed anche con l’Empoli un certo miglioramento si era visto. E un pari avrebbe certo dato un colpo al morale e agli aspetti psicologici.

La situazione quindi è certamente molto complicata. Le varie assemblee vanno deserte, Ferrero non si fa sentire ed è incredibile, dopo tutto l’amore che aveva per anni gridato al mondo per la sua Samp, che la stia abbandonando davvero in modo così deprimente.

Ci sono poi le vertenze per le plusvalenze che riguardano anche la società blucerchiata.

Settimana dunque di fuoco, in attesa dell’Udinese e poi della trasferta con l’Inter.

Lanna guarda lassù… 

Vittorio Sirianni

Tribuna sportiva - Nel nome di Vialli una nuova Samp

Super User 09 Gennaio 2023 1490 Visite

Domenica, a Marassi, non ha vinto il Napoli. Hanno vinto l’amore, l’orgoglio, il commovente ricordo di un personaggio che rimarrà sempre nel cuore di tutti noi.

Quanti striscioni, quante lacrime, quanti saluti pieni di pioggia per un indimenticabile campione! Ma, come si dice, bisogna andare avanti. Lo ha ricordato anche lui, Luca, che si era dato una missione: dire ai giovani di non fermarsi mai. E, in questi momenti commentati da tutto il mondo, ci piace segnalare un concetto che assomma tutto il bagaglio culturale di Vialli: certe vite sono così belle che vanno calcolate per la loro intensità e non per la loro lunghezza.

Vialli ha vissuto questo tipo di vita, piena, soprattutto di quello che una vita poteva dargli.

La partita, certo, non è finita bene, ma era in parte previsto. L’avversario era di molte spanne superiore, e poi in 10 uomini per 70 minuti, via la situazione era insostenibile.

Alla fine, ha avuto ragione Stankovic, anche lui preso da forti emozioni: “Siamo usciti a testa alta”.

A testa alta, perché la squadra si è vista, pur con certi limiti, ma con un altro spirito, con altra determinazione, con altra consapevolezza, quella di poter giocarsi le gare con nuove e buone carte. La sensazione, specie dopo un primo tempo ben giocato, è stata che con tutte le avversarie della parte destra della classifica la Samp potrà essere competitiva.

Evidentemente il ‘bagno turco’ ha dato qualche buon risultato. Intanto, il senso del collettivo, la voglia che si è vista in tutti di giocare per una maglia, anche se si capiva che domenica non mancava l’orgoglio di dedicare tutto al loro grande indimenticabile amico.

Anche i nuovi innesti sono sembrati niente male. Quel Lammers, ad esempio, è piaciuto, per essersi già inserito e per aver messo in vetrina un bel senso del tiro in porta. Certo la presenza di Audero è sempre fondamentale: grande, grande.

Insomma, la Samp è sembrata finalmente una squadra viva, uscita da una ubriacatura sia fisica sia psicologica.

Certo le capacità offensive della Samp sono poche, e di quel poco tanto viene sprecato, mentre gli avversari colpiscono senza scampo. E poi esiste (purtroppo) anche un arbitro che si inchina al ‘Dio-var’, accettando di dare un rigore che non esiste. Ma guai a non assecondare il diktat del ‘capo-var’, Valeri. Il 3 dato ai due protagonisti dai commentatori nazionali è significativo.

Ora però si deve guardare avanti, il calendario non è facile. Empoli, Atalanta e Monza in trasferta, Udinese e Inter in casa.

L’essere uscita a “testa alta”, servirà però a far dire: oggi tutto è cambiato. Si può fare di più, molto di più.

Vittorio Sirianni

Tribuna sportiva - Samp, si spera dopo il ‘bagno turco’

Super User 03 Gennaio 2023 1210 Visite

I blucerchiati sono tornati dal ‘bagno turco’. Si spera che abbiano fatto qualche buon miglioramento. A sentire il sempre ottimista Stankovic, le cose dovrebbero andare meglio, almeno dal punto di vista tecnico. L’allenatore ha detto che ha visto buone cose, senso di responsabilità nei giocatori, possibilità quindi di riprendere il campionato con spinte anche psicologiche interessanti.

Certo rimane la situazione generale complicatissima. Mercato, debiti, cessioni. Temi di grande attualità e legati a rapide e necessarie soluzioni. Circa i cosiddetti acquirenti, sembra si continui a recitare una specie di ‘telenovela’ con puntate ogni volta diverse e piene, ognuna, di imprevisti.

Esiste una girandola di nomi, i cosiddetti mediatori, che si alternano con le loro proposte che non approdano a nulla, e che sembrano quasi trucchetti per prendere in giro coloro che al contrario stanno cercando, con infinito amore e competenza, di salvare questa società caduta improvvisamente così in basso.

Ormai scomparso da tempo lo sceicco Al Thani, ma chi sono i vari Vidal, i vari Barnaba, chi è la Merlyn Advisor, chi è il Metin Sporting? Chi sono questi figuri? E cosa sta facendo Ferrero?

Il 5 gennaio dovrebbe pronunciarsi l’assemblea straordinaria degli azionisti. Il Cda (cioè i quattro, possiamo ben definirli ‘magnifici’, per quanto stanno facendo) attende di sapere come muoversi e vivendo un momento indescrivibile di ansia, per il destino della loro società.

E poi v’è il mercato che, per l’esistenza di queste situazioni, dovrà essere particolarmente contenuto.

I soldi mancano: “sul ponte sventola bandiera bianca”, si direbbe come i vecchi sconfitti. Si dovrà cedere e, ovviamente, anche migliori, da Colley a Berenziski, forse Caputo e Ferrari. Per acquistare, naturalmente in prestito, alcuni si spera bravi ragazzi. Ma è certo che potranno dare quella scorsa tecnica che finora era mancata? I vari Meitè, Zanoli e Lammers saranno in grado di soddisfare Stankovic? E lo stesso Dragovic, che il tecnico vuole ad ogni costo, potrà da solo costituire l’elemento chiave di una possibile risposta?

Insomma, sono tutti interrogativi che fanno passare le pene dell’inferno ai ‘magnifici quattro’.

E creano amarezza ed anche rassegnazione in quel meraviglioso patrimonio umano che sono i tifosi. Anche loro, vera espressione di appartenenza alla Samp, meriterebbero ben altra presa di coscienza da parte di tutti i responsabili di questa incredibile storia genovese.

Vittorio Sirianni

Tribuna sportiva - Gilardino, altro che interim!

Super User 21 Dicembre 2022 950 Visite

Altro che interim! Ci si tenga stretto Gilardino, che finalmente ha capito qualcosa di questo ormai ex malandato Genoa. Sette punti in tre partite, nessun gol subito, e finalmente una rete su palla inattiva.

Gila, personaggio scorbutico, ma simpatico nella sua foga, cioè nel suo aver capito quanto giochi per lui questa nomina a tecnico precario, alla vigilia lancia proclami suggestivi. Prima: “I miei dovranno essere brutti e sporchi”, e così battono il Sudtirol. Poi: “I miei dovranno giocare come animali”, e così battono la prima della classe, il Frosinone.

Insomma, pare proprio che Gila riesca a capire e a studiare bene la situazione che si è trovato a gestire. E si è capito che un allenatore italiano, anche se alle prime armi nella serie cadetta, conosce meglio i temi delicati del calcio italiano e della Serie B. Con tutto il rispetto dei tedeschi arrivati a dettar legge (buona certo) dalle nostre parti.

In tribuna c’era John Wander, che certo ama Miami, ma anche Genova gli sta nel cuore e avrà capito che questa scelta del tecnico è stata provvidenziale.

Gilardino va, via via, cercando di trovare soluzioni tattiche adeguate e per ora è riuscito almeno a creare un minimo di amalgama nella squadra, sta cercando di capire i veri ruoli che caratterizzano i vari giocatori. Prova tattiche diverse, convinto però che soprattutto alcuni dati sono fondamentali: il recupero di una consapevolezza da parte dei giocatori di avere ancora ottime potenzialità, la determinazione, il coraggio, la voglia di battere l’avversario e un certo ordine tattico che finora (epoca Blessin) era mancato.

Si sa, il calcio è un fenomeno para-normale: infatti non ci si rende conto a volte di certi cambiamenti che avvengono nel cuore e nelle gambe di un atleta.

Nessuno avrebbe pensato di vedere contro il Frosinone un Frendrup “mastino” che distrugge il centrocampo avversario, un Gudmundsson che diventa rifinitore alle spalle di Coda, uno Strootman che non ha mai recuperato tanti palloni come domenica e, addirittura, Jagiello che, giocando largo a sinistra, è riuscito a trattare tanti palloni ingannando puntualmente l’avversario.

Insomma, qualche passo si è fatto, e bene. Naturalmente non bisogna trionfalizzare troppo questi sette punti, ma proseguire senza illusioni particolari.

Il clima nell’ambiente è ottimo, i tifosi ci sono e sempre più innamorati di Gilardino, lo spogliatoio sembra unito e molto legato al tecnico, la società convinta che la strada giusta sia questa e che finalmente certi screzi di vertice siano finiti.

Spoors sta lavorando a livello europeo ed è bene continui così, lasciando a Ottolini il vero compito di direttore sportivo che era sempre mancato.

Ora si va a Bari. Con calma, con la consapevolezza che il Natale potrebbe già far respirare aria da prime posizioni.

Vittorio Sirianni

Pallanuoto, il Netafim Bogliasco battuto dalla Pro Recco 9 a 18 ma esce dalla vasca a testa alta

Super User 17 Dicembre 2022 915 Visite

Come chiesto alla vigilia dal tecnico Daniele Magalotti i biancazzurri si sono presentati a Punta Sant’Anna consci di non aver nulla da perdere ma determinati a cogliere l’occasione di sfidare i campioni di tutto per proseguire nel proprio percorso di crescita. N’è uscita una gara ricca di coraggio e abnegazione per Guidaldi e compagni, abili a restare in scia agli avversari per oltre metà partita, dopo essere stati anche in vantaggio nel corso della frazione iniziale. Con il trascorrere dei minuti il maggior tasso tecnico dei rivali è inevitabilmente venuto fuori, indirizzando la gara verso i padroni di casa.

“Oggi abbiamo giocato con coraggio e in vasca lo si è visto – commenta con soddisfazione Magalotti a fine incontro –. Dopo la brutta prestazione con Salerno questa era la risposta che mi aspettavo dai ragazzi. Chiaramente non portiamo a casa nessun punto ma sapevamo che anche solo immaginare di poterci riuscire era impossibile. Malgrado questo abbiamo tenuto testa ad una corazzata, restando vicino a loro per i primi due tempi. Poi nel terzo, complici anche i tanti falli di cui eravamo caricati, loro hanno preso il largo, come era del resto logico che fosse. Rimangono ad ogni modo buone sensazioni che speriamo di poter replicare soprattutto nell’atteggiamento anche nelle gare che conteranno veramente”. 

Di Guidaldi, Radojevic (ambedue autori di un tris personale), Mudrazjia, con una doppietta, e Boero le reti bogliaschine. La copertina se la conquistano però i giovani portiere biancazzurri. Alberto Di Donna, sostituto di giornata dell’acciaccato Edo Prian, e l’ancor più giovane Francesco Poggi, subentratogli nel quarto e ultimo tempo. Entrambi si sono distinti per una serie di interventi pregevoli che hanno nobilitato il loro pomeriggio da protagonisti nella storica vasca recchelina.

 

TABELLINO:

PRO RECCO-NETAFIM BOGLIASCO 1951 18-9

PRO RECCO: M. Del Lungo, E. Marini 1, G. Zalanki 2, P. Figlioli 1, A. Younger 4, G. Cannella 2, G. Rossi 3, G. Echenique 2, M. Iocchi Gratta 1, A. Velotto, M. Aicardi, L. Loncar 2, T. Negri. All. Sukno 

NETAFIM BOGLIASCO 1951: A. Di Donna, A. Bottaro, D. Broggi Mazzetti, F. Gavazzi, J. Blanchard, G. Guidaldi 3, N. Mudrazija 2, F. Brambilla Di Civesio, G. Boero 1, F. Radojevic 3, D. Puccio, A. Canepa, Poggi . All. Magalotti 

Arbitri: D. Bianco e Ferrari

 

Note 

Parziali: 4-3 6-4 5-0 3-2 Usciti per limite di falli Gavazzi (B) e Mudrazija (B) nel quarto tempo. Superiorità numeriche: Recco 7/11 + 3 rigori e Bogliasco 1/8 + 3 rigori. Negri (R) subentra a Del Lungo nel terzo tempo. Poggi (B) subentra a Di Donna nel quarto tempo.

Il ‘violino’ di Gilardino ha suonato la riscossa del Grifo

Super User 09 Dicembre 2022 1036 Visite

Con tutto il rispetto per i tedeschi-americani che certamente amano questa società, è stata una bella cosa tornare un po’ a quella ‘italianità’ e a quella ‘genovesità’ che, onestamente, ci mancava da tempo.

Si è chiusa dunque l’epoca Blessin. “Chi non ha dato, non ha dato e chi non ha avuto, non ha avuto”, lo slogan dedicato a Blessin fino a due giorni fa.

E’ iniziata l’era Gilardino che potrà concludersi anche molto presto, ma per ora è tornato con il suo ‘violino’ a suonare la riscossa del Grifo.

Contro il Südtirol il Genoa ha conquistato tre punti meritati, nonostante che il Gila abbia conosciuto tatticamente i suoi appena tre giorni fa. Non si poteva fare di più, per cui basta oggi apprezzare il risultato. Il bel gioco verrà, ci auguriamo. Finalmente si è vista una manovra non eccezionale, ma comunque realizzata con un certo buon senso, con una certa logica. Gli stessi giocatori sono apparsi meno confusionari, meno tesi. Certe manovre, specie nel primo tempo, sono sembrate ben realizzate, anche se in attacco i gol non arrivavano. Nella ripresa il Grifo ha tirato fuori gli artigli, nel senso che è apparso meno lineare, ma con quella certa voglia di abbattere gli avversari che ci ricordava la squadra di inizio campionato. E infatti, ecco che sono arrivati ben due gol, quasi un miracolo!

Semper si è visto sempre più sicuro, finalmente Puscas è apparso un buon ‘puntatore’ a rete (il suo primo gol è stato voluto), Aramu finalmente ha mostrato quella lucidità che gli è sempre mancata, pronto e rapido il suo raddoppio. Infine, si è visto una difesa che, di fronte alle ripartenze avversarie, ha sempre risposto con fermezza.

Ovviamente, al momento, contano i tre punti, dopo tante sofferenze non si può esagerare e pretendere di vincere giocando bene. E’ essenziale vincere, il resto verrà, gli aggiustamenti saranno valutati, i rilievi tecnico-tattici saranno considerati e speriamo risolti.

Gilardino (sempre molto cupo con la barba da barbone) crediamo abbia vissuto uno dei pomeriggi più straordinari della sua carriera, fra tensione, emozione, speranza e infine liberazione. I tifosi lo hanno capito e, qualunque sarà il suo destino, (noi pensiamo a lungo in rossoblù) gli saranno infinitamente grati. 

Ora il Grifone è a soli tre punti dal secondo posto. Niente male: Ascoli attende domenica i rossoblù. E il violino di Gila, si deve preparare a suonare ancora. 

Infine un’annotazione a parte: tutti abbiamo saputo della condanna a Portanova, sei anni per violenza sessuale di gruppo con rito abbreviato, un reato fra i più odiosi. Ci dispiace che la società non abbia proferito una sola parola, un accenno, un’annotazione di ordine morale, almeno per rispetto alla vittima. 

E’ vero che Portanova si presume non colpevole finché la sentenza di condanna non sarà definitiva, ma, presidente Zangrillo, lei che ha fatto in passato tanti discorsi, giustamente moralistici, poteva dire una parola. O no?

Vittorio Sirianni

Tribuna sportiva - Blessin ha vinto: rimarrà a guidare il Genoa

Super User 01 Dicembre 2022 1032 Visite

Blessin ha vinto. Rimarrà a guidare il Genoa fino al 26 dicembre, forse. Avrà certamente un compito arduo: insegnare alla sua squadra di ‘dilettanti’ a diventare una formazione di professionisti, perché il traguardo deve essere la promozione.

Ce la farà? Non v’è dubbio che la società ha rischiato molto a confermare il tecnico, ma ha anche dimostrato una sua dignitosa coerenza. E ciò dovrebbe insegnare molto anche al nostro calcio, soprattutto genovese. Ricordate i dieci allenatori cambiati da Preziosi in due anni?

La fiducia è una gran cosa, se la si valuta in tutta la sua grandezza. La fiducia non la si dà a tempo: o la si dà, o non la si dà.

I ‘777’ hanno portato da noi un modo nuovo di concepire il calcio, non solo un business, una realtà certo anche economica ma caratterizzata da un senso di famiglia, nella quale ognuno ha i suoi ruoli e questi ruoli vengono osservati e mai contestati. Spors, che è il direttore generale di tutto il gruppo, ha deciso così e così la società ha accettato. Naturalmente discutendo, approfondendo il discorso, non sottovalutando la drammaticità della situazione. Ma poi, via, si ricomincia tutti uniti.

Certo i tifosi (soprattutto i nostri) sono rimasti storditi, sono giustamente arrabbiati ma dovranno convenire che coerenza e fiducia sono sentimenti buoni, che si sono riversati, da parte della società, anche verso di loro.

Vedremo adesso se Blessin e i giocatori hanno capito cosa sia la fiducia e la coerenza ed avranno la forza di uscire da quella brutta situazione (virtuale, per fortuna) di ‘dilettanti’ e considerarsi finalmente professionisti veri, come per altro avevano fatto capire di esserlo all’inizio del campionato.

Ancora un’osservazione: è vero che il Genoa ha fatto due punti nelle ultime quattro giornate, ma è anche vero che è ancora al terzo posto e se domenica battesse il Cittadella (ovviamente i tre punti dovranno essere certi) e Brescia e Ternana, impegnate seriamente, dovessero perdere punti, i rossoblù si troverebbero al secondo posto.

Dunque, via, un pizzico di ottimismo. Lo vuole il presidente, lo vogliono i dirigenti a Miami, lo vogliono i tifosi che non mancheranno certo allo stadio, perché, nella loro fede, il Genoa è soprattutto un loro patrimonio.

Vittorio Sirianni

Tribuna sportiva - La bella e la brutta stagione della Samp

Super User 29 Novembre 2022 1138 Visite

Ma allora, verrà lo sceicco? Verrà l’americano? Verrà Ferrero? Verrà Pallotta? Verrà Garrone? O non verrà nessuno?
Il momento blucerchiata è davvero ‘paranormale’. Non si capisce più esattamente quale sarà la rotta di questa società. Ed è un peccato, come andiamo dicendo da tempo, in quanto Lanna e i suoi collaboratori stanno dando l’anima per cercare di mantenere sulla retta via, tecnica e amministrativa, la società.

Sembra ci sia un silenzio totale sui molti nomi saltati fuori in questi giorni. Ogni tanto appare un Vidal che dice di attendere i 40 milioni e che sono proprio lì, sulla porta. Poi si scopre che non sarebbero 40, ma al momento solo 20. E non manca, ogni tanto, l’apparizione di Di Silvio, anche lui in attesa di telegrammi vari.

Per fortuna arrivano anche momenti positivi: da una parte i tifosi che, pur essendo incavolati, dimostrano almeno che la dignità e la presenza di una società seria esistono, sono loro e le loro bandiere a dare una spinta psicologica, ancorché ammantata da tanta rabbia e tanta delusione.

E poi v’è il documentario sulla ‘stagione bella’ che ricorda quel 91, l’anno dello scudetto.

Ma anche durante la commovente festa, si è cercato di scoprire dai vari Vialli, Mancini, Bonetti se potevano dare un po’ di rassicurazioni sulla cessione. Ma anche loro, e soprattutto Vialli e Bonetti, hanno deluso, molto. “Non sappiamo niente. Se sapessimo, lo diremmo”. E ancora: “Potremmo entrare in gioco, se ci dovessero chiamare”. Ma chi li dovrebbe chiamare? Lo sceicco, l’americano, Ferrero o Pallotta?

Sembra davvero una presa in giro, verso dirigenti che stanno lavorando seriamente e che attendono con ansia il 14 dicembre, giorno fatidico per sanare tutte le vertenze finanziarie e i debiti (una trentina di milioni).
Il destino è terribile e ama giocare scherzi notevoli: da una parte la ‘bella stagione’, dall’altra la ‘brutta stagione’ di questa Samp frastornata.

Vittorio Sirianni

Benemerenze sportive del Coni: al Tennis Park festeggiati atleti, dirigenti e tecnici

Super User 25 Novembre 2022 1024 Visite

Ieri, giovedì 24 novembre, si è tenuta presso il Tennis Park Genova, in Via Zara 18, la premiazione del Coni con le benemerenze a dirigenti, atleti e tecnici liguri.

Il Coni Liguria, presieduto da Antonio Micillo, ha voluto celebrare le donne e gli uomini, in tutto quasi 100 (elenco), che hanno ottenuto le prestigiose benemerenze assegnate dal Coni, ovvero le Stelle al Merito Sportivo per l'anno 2020 e le medaglie al Valore Atletico e Palme al Merito Tecnico per gli anni 2019 - 2020.
La manifestazione era stata interrotta durante gli anni della pandemia.

SCARICA L'ELENCO DEI PREMIATI

Samp, Ferrero show: “Prometto sei giocatori!”

Super User 17 Novembre 2022 1142 Visite

“Salvate il soldato Massimo”, così urla Massimo Ferrero, in una piagnucolosa intervista dicendo: “Sono pronto a riscattarmi, aiutatemi ad aiutare la società”.
Un urlo improvviso, gettato nel momento più tragico della vita calcistica e societaria blucerchiata.

E subito lo scontro è scattato. Prima con il presidente Lanna che non gliene ha mandate a dire: “Non è vero che l’ho incontrato e ci siamo sentiti. L’ho visto solo prima della gara con la Roma”. E ancora: “Io non sono il presidente di Ferrero, non è stato lui a nominarmi”.

Dall’altra parte Ferrero: “Ma Lanna cos’è, un presidente o un attore?”.

E Lanna risponde: “Io sono sereno e non un attore. Ma non dormo da tante notti”. Sembra la sceneggiatura di una commedia all’italiana.

In verità il gruppo del Cda sta lavorando con grande spirito di sacrificio, tiene a galla una barca difficile in una navigazione contorta. Ha pagato tutti gli stipendi, ha cercato di stare vicino ai giocatori.

In realtà, tante volte (e a ragione) il Cda era sull’orlo delle dimissioni, poi la fedeltà ai colori blucerchiati lo ha sempre fermato.

L’uscita, inaspettata, di questo Ferrero ha certamente destabilizzato l’ambiente, già scosso per conto suo. Perché ora l’interrogativo è questo: Ferrero uscirà presto dalle sue vicende giudiziarie e, a nome della sorella, tornerà ad essere il presidente della Samp.

Ma in quale ambiente? Già i tifosi si sono scatenati: “Non lo vogliamo vedere”. E inizieranno a scendere in piazza.

La vicenda cessione sembra ancora in alto mare: i 40 milioni rimangono un sogno, lo sceicco continua a mandare telegrammi, con o senza firma. Una situazione davvero fantascientifica, con il povero (si fa per dire) Lanna che ha avuto anche la cistifellea scoppiata dalla tanta bile che si sta facendo. E che con i suoi compagni di ventura sta cercando in ogni modo di tappare i tanti buchi di questa tela blucerchiata.

L’incertezza, intanto, è sempre più fitta. E in questo incubo ecco una trovata, almeno, divertente di quel personaggio tanto simpatico, quanto enigmatico, che si chiama Stankovic: dopo aver subito un ‘bagno’ calcistico strepitoso, ha pensato al bagno turco sperando che ripulisca davvero l’ambiente dalle molte scorie attuali. Tutti in Turchia a darsi una rinfrescata, è stato il grido di dolore.

Lanna è dalla sua, lo conferma fino alla fine. V’è poi il mercato: il ‘soldato’ Ferrero dice che, se verrà, comprerà sei giocatori. Lanna commenta: “Possiamo comprare oggi sei giocatori? Nemmeno uno!”.

Detto tutto questo rimane la domanda: che accadrà domani?

Sarebbe davvero uno scempio se un patrimonio calcistico così significativo per la città come la Samp finisse in un burrone.

Ci pensino i dirigenti, i tifosi e soprattutto lo stesso Ferrero. E magari anche Garrone.

Vittorio Sirianni

Tribuna sportiva - Si spera di gridare (L)’ecce Samp!

Super User 11 Novembre 2022 874 Visite

La soluzione per risolvere il problema Samp l’ha data Mourinho: avete letto cosa ha dichiarato? Ecco qua: “Gli sforzi della mia squadra sono stati traditi da un giocatore, con atteggiamento non professionale. L’ho invitato ad andare via a gennaio”.

Ecco, questo dovrebbero fare tutti quelli della Samp che si sentono ‘traditori’ per questa incredibile situazione. Senza bisogno che qualcuno lo dica loro.

E’ un discorso, ovviamente, improponibile, ma questa situazione blucerchiata avrebbe davvero bisogno di una decisione ‘forte’, diciamo pure violenta. Il problema è che tutti sono, sportivamente parlando, ‘traditori’ per cui, come si dice, tutti traditori, nessun traditore.

“Salvate il soldato Stankovic”, è l’altro grido di dolore. Il tecnico sembra viva nel suo mondo di frutta candita, stordito, quasi inconsapevole di quello che gli sta succedendo attorno.

E’ una povera anima caduta in un trappolone involontario teso da chi in verità non pensava che accadesse tutto questo disastro.

Perché, in questa Samp (e la cosa fa davvero stupore) non va bene nulla, tanto da far pensare che è un periodo così, specie nel calcio, dovrebbe prima o poi finire. Non è pensabile vada tutto storto, alcuni amici che sanno di calcio (come il mio amico Nicolini, ad esempio) sostengono che questa vicenda dovrà per forza volgersi al bello.

E’ vero tutto quello che accade e che viene contestato, a volte anche ingiustamente. E sono vere, sulla carta, tutte le colpe, volontarie e involontarie, accadute: la società, sicuramente in crisi, presa in giro da strani sceicchi (che pare pensino di più al loro harem che ai vari Di Silvio e Vidal), i giocatori che sembrano scesi da una nuvola, incapaci di dare quello che in passato avevano dato e anche con successo, lo stesso tecnico che ha capito di trovarsi in presenza di una ‘forza lavoro’ modesta e incapace di creare un collettivo. Tanto da pensare che, in questa drammatica situazione tecnica, un giovane possa diventare il salvatore.

E ancora, le sue strane dichiarazioni. Prima: “Attendiamo Lecce e poi decidiamo”. Cosa decidiamo? La sua fuga? La richiesta di aiuti? Ancora: “Però io non mollo”. E allora? Che significano queste acrobatiche dichiarazioni?

È un momento davvero curioso questo di tinta brucerchiata: nessuno sa cosa fare. Sembra di vivere in un ‘limbo sportivo’ nel quale tutti si guardano, strabuzzato gli occhi e chiudono così: “Vediamo come finirà”.

Non c’è che aspettare il Lecce. Speriamo di poter dire: “Ecce Samp!”.

Vittorio Sirianni

Bene la Canottieri Argus alla Silver Skiff, gara internazionale di Canottaggio a Torino sul Po

Super User 09 Novembre 2022 937 Visite

Buoni risultati per i giovani atleti della Canottieri Argus di Santa Margherita Ligure a Torino sul Po, nelle gare internazionali di Canottaggio Silver Skiff e Kinder Skiff, che si sono disputate il 5 e 6 novembre. La gara prevede diversi percorsi per le varie fasce di età. La gara maggiore, nata nel 1992, si svolge sul percorso Cerea-Isolotto di Moncalieri-Cerea, per un totale di 11 km.

Partecipano alla Silver Skiff riservata agli adulti i canottieri delle più importanti società italiane e straniere: campioni del mondo e olimpici e atleti amatori su un percorso atipico di 11 km a cronometro. Quest'anno gli atleti in gara erano 623.

Come cornice a questa importante regata in un periodo dell'anno nel quale, di solito, non ci sono in programma regate internazionali, si svolge il giorno precedente la Kinder Skiff, regata riservata agli under 13.

“I più giovani – afferma Filippo Dato, allenatore della Canotteri Argus - gareggiano su un percorso diverso: i nati nel 2010 e 2011 sulla lunghezza di 1000 metri e i ragazzi nati del 2009 e 2008 su un percorso di 4000 metri. In entrambi i casi a metà percorso si gira intorno a una boa e si torna dove si è partiti. Anche questo caratteristico giro di boa è una peculiarità del percorso torinese in quanto è l'unica occasione di una regata non completamente in linea retta”.

E' questa la regata del sabato alla quale hanno preso parte i canottieri dell'Argus.

“Venendo ai risultati - prosegue l'allenatore Argus - nella categoria allievi B2 abbiamo raccolto i migliori risultati con Bianca Bernardi al terzo posto, Michelle Castania al quinto posto e Carlotta Castagnola al 20esimo posto. Tra i maschi Aldin Apuzzo si è classificato 5°, Manuel Tosi 11°, Lorenzo Caperoni 24° e Oscar Canale 36° su un totale di 59 iscritti in questa categoria.

Ester Canale, anno 2008, è arrivata 26a nella categoria cadette su 42 iscritti.

La giornata era splendida con un fiume perfetto, un leggera brezza contraria nella prima parte di gara, quindi girata la boa il vento era favorevole ai canottieri”.

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