Skin ADV

Dall'Australia con Del Piero

Al 26° del primo tempo Alessandro Del Piero pennella una punizione a modo suo pareggiando il gol

segnato per i Newcastle Jets da Griffiths un quarto d’ora prima e l’Allianz Stadium va letteralmente in delirio. È il primo gol di Pinturicchio in Australia e 35.419 spettatori hanno pagato un biglietto per esserci. Tra questi c’ero anche io, sezione BAY33, fila C, posto 3, a un paio di metri dal terreno di gioco.

Non è un’esagerazione dire che a Sydney è scoppiata la Delpieromania. Le sue foto appaiono in continuazione sui giornali australiani, che lo hanno ribattezzato ADP. L’altro giorno per un semplice allenamento si sono presentate circa 5.000 persone. La maglietta col suo nome è la più venduta in assoluto, e non costa poco: 70 dollari. E oggi, quando lo speaker ha annunciato “number 10: Del Piero!”, è esploso un fragoroso boato. Questo nonostante nella partita d’esordio dell’A-League, giocata in trasferta contro il Wellington (Nuova Zelanda), il Sydney FC abbia rimediato un bel 2 a 0, e Del Piero, pur giocando tutti i 90 minuti, non abbia brillato.

È andata male anche oggi: nonostante il bel gol di Ale, il Sydney FC ha perso 3 a 2 e si ritrova in fondo alla classifica con zero punti. Non voglio addentrarmi in analisi tecniche, non ne ho la competenza: negli ultimi vent’anni è la terza volta che vado allo stadio per vedere una partita di calcio. Ma trovandomi a Sydney sarebbe stato stupido non cogliere l’occasione al volo. E posso testimoniare che il debutto casalingo di Pinturicchio è stato accolto con gioia dai tifosi che hanno riempito lo stadio facendo registrare un nuovo record di presenze: quello precedente (33.458 paganti, stabilito nel gennaio 2008 per una partita contro il Melbourne) è stato battuto di quasi duemila unità. 35.419 biglietti venduti per un match di inizio stagione sono un’enormità se consideriamo che in Australia il calcio è uno sport “minore”: è piuttosto raro che ci siano più di 10.000 spettatori. Qui quando si parla di football non si intende il calcio, ma l’australian football, che è una specie di rugby molto più violento: durante ogni match i barellieri hanno un gran da fare. Ci sono addirittura due campionati, uno per le squadre del sud-ovest e uno per quelle del sud-est. E le regole sono completamente differenti. Qui la gente va matta anche per il rugby e il cricket. E più amati del calcio sono l’hockey su prato, il baseball, il golf, il surf, il tennis, il nuoto, le corse dei cani e quelle dei cavalli (per ironia della sorte, il super campione del momento si chiama Pierro).

Quando Del Piero ha detto che sarebbe andato a giocare in Australia molti erano increduli. A giudizio degli esperti, il Sydney FC è una squadra che in Italia al massimo potrebbe giocare in serie B (i più perfidi tirano in ballo persino la Seconda Divisione). Però da noi non giocherebbe in uno stadio così funzionale davanti a tutta quella gente, né porterebbe a casa due milioni di dollari australiani a stagione (circa 1,6 milioni di euro). Soldi ben spesi, dicono tutti, perché Ale è considerato una specie di ambasciatore del calcio, e grazie alla sua presenza e alle sue finezze sono convinti che aumenterà l’interesse verso questo sport. O almeno se lo augurano, perché fino ad oggi sotto l’aspetto economico la situazione è fallimentare: il Sydney FC dal 2005 ha perso la bellezza di 25 milioni di dollari.

Ora il problema sarà vedere se i due flop consecutivi mineranno l’entusiasmo dei tifosi. Il fatto è che la squadra vista fin qui gioca maluccio, la difesa fa acqua da tutte le parti, la visione complessiva di gioco è inesistente. Nel match odierno, il Sydney FC si è visto solo nell’ultimo quarto d’ora, quando le ha provate tutte per raddrizzare il risultato. I Jets hanno vinto più che meritatamente. Ale non ha brillato nemmeno stavolta, a parte il gol bellissimo e qualche finezza “alla Del Piero”. Del resto la squadra non è in grado di sostenerlo. Però non si è risparmiato e ci ha messo tutto l’entusiasmo che ha dentro. Di una cosa possiamo esser certi, anche se non è il capitano (la fascia oggi la portava Brett Emerton), la bandiera degli Sky Blues (così li chiamano i tifosi) è lui.

Nonostante quello che è successo in campo, l’atmosfera attorno e dentro lo stadio era straordinaria. Entusiasmo alle stelle, un numero incredibile di famiglie con bambini, tanta birra ma nessun ubriaco molesto, grande rispetto per i tifosi avversari. E un’organizzazione perfetta: personalmente sono arrivato e andato via con i mezzi pubblici, scoprendo con grande stupore che il biglietto del bus era incluso in quello per lo stadio. Alla fine facce un po’ ammosciate, è ovvio. Però non ho sentito nessuno prendersela con l’arbitro, né insultare i giocatori o i tifosi del Newcastle. E tanti stazionavano ancora davanti ai botteghini del merchandising per acquistare la maglietta di Del Piero.

Massimo Poggini
(giornalista di Max)

Pin It

Genova3000 TV

Genova3000 TV

Notizie

Levante

Cultura

Spettacoli

Sport

Gossip

Genova Sport 2024