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I ristoratori chiedono aiuto a Toti: “Non ci fidiamo del governo”

Augusto Sartori e il suo ristorante di Portofino.

Augusto Sartori, ristoratore molto noto nel Tigullio, ha anticipato a Genova3000 la lettera che i ristoratori liguri invieranno domani al governatore Giovanni Toti. La loro è una richiesta d’aiuto in uno dei momenti più difficili della storia della ristorazione che sta mettendo a rischio moltissimi posti di lavoro. E malgrado questo non hanno ancora ricevuto risposte certe dal Governo.

Al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti,

Il 28 aprile insieme a tanti amici e colleghi nel Tigullio e in tutta la Liguria, abbiamo illuminato le nostre località aprendo i nostri locali e accendendo insegne e vetrine.

Qual era l'obbiettivo?

Semplicemente volevamo e ancora adesso chiediamo di poter lavorare, in sicurezza, con regole chiare e attuabili.

Se si pensa, ad esempio, a come i cittadini possono utilizzare autobus e metropolitane, non vediamo perché non possano sedersi allo stesso modo in un dehor per mangiare un piatto di trenette al pesto, oppure prendere un caffè al bar mentre è possibile stare in coda per entrare al supermercato, così come pare sarà complicato comprare un capo d'abbigliamento in un negozio o andare dal parrucchiere.

Abbiamo accettato passivamente, per il bene e la salute di tutti, il sacrificio di tener chiuse le nostre attività da ormai quasi 3 mesi, senza alcun aiuto concreto.

Dobbiamo continuare a pagare gli affitti e le utenze, le varie imposte sono state solo posticipate, ad alcuni di noi, e neppure a tutti, sono solo arrivati i tanto pubblicizzati 600 euro.

Insomma ad oggi ci è stato solo permesso, con estrema difficoltà e forti interessi, di indebitarci con le banche.

Attendevamo con fiducia la riapertura del 4 maggio, ci siamo ritrovati invece un posticipo di almeno altre 2 settimane.

Ulteriori giorni senza poter lavorare, almeno per coprire le spese non certo per guadagnare, perché sappiamo bene che quest'anno finirà così, ma non riteniamo assolutamente accettabile che tante nostre aziende siano messe nelle condizioni di non poter aprire mai più.

Abbiamo ascoltato tante parole dal Presidente del Consiglio, ma non ci fidiamo, sappiamo che soldi veri difficilmente potranno arrivare e non in modo sufficiente per permetterci di stare chiusi ad oltranza.

Non bramiamo sussidi o mancette, ma per l'appunto solo di lavorare come previsto dagli articoli I e IV della nostra Costituzione.

Chiediamo che le nostre associazioni datoriali e la Camera di Commercio ci siano particolarmente vicine, supportandoci e facendo loro le nostre aspettative.

Ci rivolgiamo anche a tutti i Sindaci auspicando che, come hanno già fatto i nostri primi cittadini di Rapallo, Santa Margherita e Portofino, siano al nostro fianco.

Ci rivolgiamo infine alla Regione, fiduciosi che il Presidente Giovanni Toti sarà sensibile alle nostre richieste.

Inoltre sollecitiamo il Presidente e l'assessore allo sviluppo economico di sostenere presso il Governo queste primarie esigenze a tutela delle attività commerciali e dei tantissimi posti di lavoro che creano direttamente e come indotto.

Augusto Sartori
Ristorante Capo Nord
Santa Margherita Ligure
Tel. 344 1123667

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