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Regione delegittimata

La sede della Regione Liguria

Dopo aver letto (e riletto) i verbali delle ultime intercettazioni dei nostri baldi rappresentanti, mi sono convinto

che ha ragione Edoardo Rixi: la Regione Liguria è ormai delegittimata, i politici coinvolti nelle "spese pazze" non hanno più credibilità. Bisogna quindi mandarli tutti a casa e andare di nuovo a votare. Rixi lo fa a suo rischio e pericolo perché la Lega Nord, dopo gli scandali che l'hanno coinvolta, continua a perdere voti, su "La Stampa" Giovanni Cerruti ,che la segue dalla nascita, ha scritto che questa Lega non ha futuro. "Striscia la notizia" ha mandato in onda le critiche di Bruxelles al nuovo segretario Matteo Salvini che invece di lavorare al Parlamento Europeo se ne sta in Italia a fare il giro delle televisioni.

Comunque per quello che riguarda la Regione Liguria, la posizione della Lega è condivisibile. Non può più andare avanti in queste condizioni. Non so quanti consiglieri sono indagati. Hanno dovuto lasciare il "potentissimo presidente" (definizione di Marylin Fusco) Rosario Monteleone, la stessa vicepresidente della Giunta. Dai verbali risulta che questi signori, come attività politica intendevano cene a sbafo e viaggi di piacere. Prendevano il taxi anche per andare da via XX Settembre a Piazza De Ferrari. Chiedevano il rimborso persino per gli assorbenti Lines e il mangiare per i cani (scontrini di Maruska Piredda, alla quale la bella Marylin aveva dato il benvenuto "nel mondo del peculato").

Il dottor Stefano Quaini (da Sel a Idv), che schifato dalla politica è tornato a fare il medico, si faceva rimborsare non solo le sigarette Camel ma anche i ferri chirurgici che gli servivano per il suo lavoro, non certo per l'attività politica. E l'altro moralista, il professor Nicolò Scialfa, questo intellettuale "di alto profilo" (la definizione è sua) metteva in conto anche i dolcini di Corsanego e persino le caramelle Ricola, senza contare il profumo Calvin Klein per donna (si presume per la gentile consorte).

Il presidente Claudio Burlando aveva tentato invano di convincere questi disinvolti Idv a devolvere in beneficenza almeno ventimila euro per rifarsi un po' l'immagine. Ora è sconcertato anche lui, sa di aver sbagliato tante scelte. Vorrebbe abbandonare la Regione per lasciarla alla sua pupilla Raffaella Paita. Ma a quanto pare difficilmente riuscirà a trovare una nuova collocazione a Roma, dove gli rinfacciano di essere passato con troppa disinvoltura da Massimo D'Alema a Pierluigi Bersani e ora a Matteo Renzi (che è l'esatto contrario di Bersani).

Chi spera nel rinnovamento si augura che sia finita anche l'era Burlando. Ma la Giunta Burlando non può durare sino alla fine della legislatura. Questo consiglio regionale non ha più credibilità. Meglio mandare tutti a casa. Questa politica ha schifato i cittadini.

 

Elio Domeniconi

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