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E' la Genova dei rom

Un campo rom

I rom stanno cambiando Genova, e non certo in meglio. Siamo già una città multi-etnica. E questo fa parte

della globalizzazione. Al mattino quando vado a comprare i giornali all'edicola di Boccadasse, dal 42 vedo scendere soprattutto donne dell'Ecuador che vengono a lavorare nella zona. Sembrano fatte con lo stampo, sono tutte uguali. Al bar Sereno, a farmi il caffè, è una ragazza che arriva dal Perù. L'impresa che lava le scale ha solo personale straniero. Ma questo non è un male, se arriva gente che ha voglia di lavorare. Ma tanti preferiscono vivere di elemosina, così non si fatica. Alla domenica mi capita spesso di veder arrivare a Boccadasse un camioncino sgangherato carico di mendicanti di professione. C'è un racket che li scarica davanti alle chiese. Davanti al santuario di Sant'Antonio c'è sempre una coppia. Sono marito e moglie, così tutte le offerte restano in famiglia.

Il problema sono, appunto, gli immigrati che non fanno niente e, peggio, quello che si danno alla malavita. Un bravo giornalista di Telecity, Marco Benvenuto, racconta preoccupato cosa succede nella sua amata Sampierdarena di giorno e soprattutto di notte: e ogni volta che mi capita di tornare a Sampierdarena, non la riconosco più. Altro che la Manchester d'Italia, sembra la periferia di  una città dell'Ecuador o del Cile.

Oggi leggo che è in rivolta Cornigliano. E che il feudo rosso è in rivolta contro la giunta che è paladina dei rom. Si parla dell'accampamento abusivo di Via Muratori. Una ventina tra camper e roulotte, una sessantina di persone. Non hanno i servizi igienici e quindi fanno i loro bisogni all'aperto, dove capita, in genere accanto alle automobili.

Gli abitanti non sanno più cosa fare. Hanno provato a chiamare i vigili urbani, ma hanno saputo che i tutori dell'ordine hanno avuto precise disposizioni di non andare a disturbare i rom, i bambini potrebbero spaventarsi. Per carità, i bambini sono sacri. Però il degrado di Cornigliano ormai è insopportabile.

Un tempo Cornigliano era una delegazione ridente. Ci abita da sempre anche un campione olimpionico di pugilato, Aureliano Bolognesi. Il compianto Beppe Viola mi raccontava a Milano che a Cornigliano abitava un suo zio che aveva giocato nella Sampierdarenese. Quello zio venne in redazione per ringraziarmi dell'articolo che avevo scritto sulla morte di suo nipote. E mi raccontò che quando era stato ingaggiato dalla Sampierdarenese aveva scelto di abitare a Cornigliano piuttosto che in Albaro, perché Cornigliano era bellissima, soprattutto in collina. Io stesso avevo imparato a nuotare nella spiaggia davanti a Castello Raggio, un angolo di paradiso.

"Il giornale della Liguria" ha riportato le dichiarazioni di due autorevoli esponenti della Giunta-Doria. Le assessore Elena Fiorini (alla Legalità) e Emanuela Fracassi (ai Servizi sociali) hanno dichiarato che bisogna dar loro casa, scuola e lavoro, per integrarli meglio.

Il diritto internazionale dovrebbe basarsi sulla reciprocità, questo almeno insegnano all'università. Ma provate a informarvi come vengono trattati gli italiani che emigrano all'estero.

Leggo che a Cornigliano è scattata la rivolta. Non sono razzista, Dio me ne scampi è liberi. Ma è difficile dar ragione a una giunta che se ne infischia dei genovesi e dà la precedenza agli stranieri.

 

-di Elio Domeniconi

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