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Rina certificherà che i virus non si diffondano

Rina, eccellenza italiana con sede principale a Genova, registra un altro primato internazionale: nasce infatti la Biosafety Trust Certification, prima certificazione per la mitigazione della diffusione delle infezioni.

La certificazione offre indicazioni per rendere minimi i rischi di diffusione epidemiche dove ci sia aggregazione o riunione di persone: mezzi di trasporto, ristoranti, teatri, musei, palestre e piscine, alberghi, navi da crociera, centri congressi, case di cura e di riposo.

Un modo per trarre insegnamento dall'attuale emergenza sanitaria e favorire la ripartenza del sistema economico in un clima di fiducia. Quanto sopra deriva da conoscenza scientifica sulla diffusione delle infezioni, analisi dei comportamenti dell’Organizational Behavior Management, disciplina fondata sulle leggi scientifiche che spiegano il comportamento umano e ne consentono previsione e controllo.

Ma indica e chiede siano attuati pure percorsi di formazione sul rispetto rigoroso delle norme igieniche e di quanto previsto dal sistema di gestione nel contesto specifico. Norma minimale che tutti dovrebbero conoscere ma che il virus ha fatto emergere come così non sia. Igiene oltre che sicurezza sul lavoro in base alle normative vigenti saranno garanzie future per un lavoro sereno in ambienti sicuri. E Rina non nasconde appunto che, tra gli scopi della certificazione, c'è quello di dare fiducia nei soggetti portatori di interesse

“Siamo fermamente convinti che in questo momento sia necessario pensare a come affrontare le fasi successive dell’emergenza sanitaria - dichiara Nello Sulfaro, ceo Rina - avendo sviluppato competenze significative nei diversi contesti, il Rina si è focalizzato sullo studio di un nuovo schema che possa aiutare le realtà che operano nel turismo e nel settore del tempo libero a garantire ai propri lavoratori e ai propri clienti una minimizzazione del rischio per la salute, con un intervento a monte, finalizzato alla prevenzione della diffusione di possibili infezioni”.

Dino Frambati

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