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Rixi: genovesi in strada e rom nelle scuole

Edoardo Rixi

Il capogruppo della Lega Nord in Comune a Genova chiede un piano di emergenza che riduca al minino i disagi

dei cittadini evacuati in seguito all’alluvione del 10 ottobre. “Garantire almeno lo stesso trattamento a chi paga le tasse, lasciato per ore sotto la pioggia”.

«La macchina dei soccorsi e della messa immediata in sicurezza dei rom a Genova ha funzionato benissimo. Peccato non si possa dire lo stesso per l’assistenza data alle decine di famiglie genovesi che, evacuate dalle proprie abitazioni letteralmente crollate a seguito dell’alluvione, sono state lasciate per ore per la strada, senza sapere quale sarebbe stato il proprio destino». Questa la denuncia di Edoardo Rixi, capogruppo della Lega Nord in Comune a Genova, che annuncia un’interrogazione urgente sulla disparità di trattamento tra i cittadini genovesi sfollati e i rom che abitano nei campi abusivi della città. «Mi risulta che il regolamento del Comune sia stato applicato con efficienza e tempestività e che i rom siano stati messi già venerdì mattina in sicurezza – dice Rixi – dalla Val Polcevera sono stati accompagnati alla struttura Foltzer di Rivarolo e in via Maritano, da Villa Bombrini alla scuola Alessandro Volta, da via Adiamoli in Val Bisagno alla palestra dell’asilo di via Lodi, con un servizio straordinario di bus navetta di Amt. Peccato che la generosità di trattamento a loro riservato non ha ottenuto neppure la più elementare riconoscenza: mi risulta che in almeno due casi di quelli appena citati i locali che hanno ospitato i rom sono stati letteralmente devastati durante la loro permanenza e visto che si tratta anche di locali pubblici destinati, normalmente, ad accogliere bambini vorremmo capire come, alla riapertura delle scuole, si potrà rendere nuovamente fruibili i locali nella loro naturale destinazione.

Oltre a chiedere quanto costerà alla collettività il ripristino delle strutture oggetto di atti vandalici da parte dei rom, chiederò spiegazioni al sindaco Doria sul perché le decine di famiglie genovesi evacuate dalle proprie abitazioni abbiano dovuto trascorrere all’aria aperta ore e ore prima di conoscere quale sarebbe stato il loro destino. È il caso dei cittadini sfollati per il crollo di un palazzo a Rivarolo che lo scorso sabato hanno passato gran parte della giornata in strada. Non solo: gli sfollati di via delle Tofane, dopo aver passato la notte in un albergo, sono stati messi letteralmente alla porta dopo la colazione senza sapere dove andare a parare. Il tutto mentre i rom ospitati nella scuola Alessandro Volta di Cornigliano protestavano per il mancato arrivo del pranzo a cui, parrebbe, avessero già invitato parenti e amici.

La sinistra a Genova ci viene spesso a fare lezioni sull’integrazione e sul riconoscimento di uguali diritti per tutti: che inizi a garantirli ai cittadini genovesi, con la stessa solerzia dimostrata verso chi di solito vive abusivamente nelle nostre strade e nei nostri quartieri.

Infine, annuncio fin da ora massima attenzione sulla sorte dei cittadini oggi evacuati in varie zone di Genova: dalla Val Bisagno a via Pontetti sino alla Val Polcevera. Non vorremmo che la loro storia finisse in tribunale, tra ricorsi e carte bollate come ad esempio per le famiglie evacuate nel 2011 in via Bocciardo, costretti a pagarsi un affitto perché alle loro case non sono mai stati tolti i sigilli».

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