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Rivolta nel carcere di Marassi, Balleari (FdI): Troppe strumentalizzazioni”

Stefano Balleari, presidente del Consiglio regionale della Liguria

“In merito alle dichiarazioni emerse in queste ore, tengo a precisare che alcune delle cose scritte e dette sono frutto di una narrazione distorta e strumentale dei fatti accaduti”. È quanto si legge in una nota del presidente del Consiglio regionale della Liguria, Stefano Balleari, a margine della visita presso l’istituto penitenziario di Marassi, all’indomani dei disordini avvenuti all’interno della struttura penitenziale.

“Le indagini interne - prosegue la nota - e la conta dei danni sono ancora in corso: i 100.000 euro di danni di cui si è letto, ad oggi, non esistono. Ritengo sia un errore voler parlare ad ogni costo -. Associare le sevizie commesse da alcuni detenuti nei confronti di un compagno di cella e il successivo tentativo di regolamento di conti tra gli stessi detenuti, tra l’altro sedato egregiamente dal personale della polizia penitenziaria, ad argomenti come la carenza di personale o il sovraffollamento, ritengo che sia un atto strumentale e mistificatorio. In soli due anni e mezzo di governo Meloni è stata finanziata l’assunzione per 10.250 agenti di polizia penitenziaria, oltre al congruo stanziamento di risorse per costruire o ampliare istituti penitenziari ed assegnare nuovi dpi al personale. Se negli ultimi 20 anni ci fosse stato lo stesso impegno messo in campo negli ultimi due anni e mezzo dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Del Mastro, oggi il sovraffollamento sarebbe di agenti in servizio e non di detenuti”.

“Spiace che tra queste persone che hanno voluto cavalcare l’onda sbagliata, ci siano esponenti di quello stesso PD che ha creato il problema chiudendo i tribunali di Chiavari e Sanremo, il carcere di Savona e lasciando la polizia penitenziaria al proprio destino per troppo tempo. Così come spiace non aver letto da parte di figure che ricoprono ruoli istituzionali di garanzia, nemmeno una parola di elogio nei confronti degli agenti della polizia penitenziaria, protagonisti di una efficace e professionale mediazione per fare rientrare i disordini”, conclude Balleari.

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