Anziana sola sul bus: spaccato di vita reale, una non notizia che fa notizia

Dino Frambati e una donna che attende il bus
Spaccato di vita italiana: storie di persone anonime ma che hanno disegnato la storia del Paese.
Se come mi diceva Montanelli: “prima specificità del giornalista è trovare notizie”, questa che vado a raccontare è una notizia - non notizia, ma che rischia, magari soltanto per un attimo, di interessare più di quelle che riguardano Trump o gli eventi di Garlasco, perché la vita è quella della strada, piuttosto che il mondo che pare di plastica di tanti talk show.
Succede che nel torrido clima di questi giorni, attorno a metà mattina, attendo il bus che mi porta dalla collina al centro di Genova, sotto la pensilina che non attenua il caldo. Seduta su uno dei seggiolini c’è una signora anziana (anche se magari aveva poi forse meno anni di me) con stampella e due borsoni pieni di spesa.
Mi chiede se posso aiutarla e metterli sul bus, perché lei non ce la fa: si sorregge appena con l’ausilio di una stampella, compagna di vita dopo un intervento ad una gamba.
“Sa – dice – vengo a comprare qui perché risparmio”, riferendosi ad un supermercato poco lontano dalla fermata del bus. E mi fa subito un esempio concreto: “ho pagato qui 0,90 centesimi quello che vicino a casa mia (periferia collinare di Genova, ndr) pago 1,20”.
Mi fa tanta tenerezza che vorrei accarezzarla; lei comprende che ascolto volentieri e incalza: “ho vissuto a Milano oltre 30 anni. Lavoravo in Comune”.
Mi chiede se conosco la città della Madonnina e io rispondo affermativamente: “la conosco bene, ci sono andato moltissime volte per lavoro, frequento le sue fiere e qualche volta anche per shopping”.
Parliamo della metropolitana davvero formidabile del capoluogo lombardo e dei servizi pubblici meneghini; mi abbozza qualche frase con spiccato accento milanese, mi dice che lì si corre sempre, che è una grande città dove viveva bene e un po’ le è spiaciuto trasferirsi a Genova.
“Ma sa – mi racconta – là ero sola, qua ho almeno dei cugini a cui mi posso rivolgere se avessi bisogno, casa in affitto, con padrone di casa un po’ tirchio ma l’affitto non è alto; più che altro sono le spese notevoli”.
La guardo e seguo con grande attenzione ogni sua parola, quella di una storia normale che normale non è perché ogni storia di vita è unica, importante come tutte le altre. Spaccato di vita e umanità. La donna ha voglia di parlare, forse anche per spezzare la solitudine che spesso pesa alle persone della terza età.
Con me trova facile esca. Adoro parlare con la gente, sentirne le storie perché da tutti abbiamo da ascoltare, capire, imparare.
Mi dice che è sola da 33 anni, quando morì il suo compagno. Penso che la convivenza non sia poi caratteristica solo di tempi recenti. Si commuove quando mi informa che ha perso la mamma quando aveva 4 anni. Vita triste e non facile la sua, con tanta solitudine anche nel capoluogo lombardo.
L’App Amt dice che il bus arriva a minuti e non mente. La signora si alza a fatica dal seggiolino con troppo anticipo e le dico di restare ancora seduta ed attendere il bus quando sarà fermo, mentre le afferro le borse che stava prendendo in mano. “Non sono pesanti”, dice quasi a scusarmi di chiedermi un piccolo sforzo fisico quando il termometro segna 31 gradi. Sale dalla porta anteriore e non vuole aiuto. Forza e dignità non le mancano. A bordo per fortuna c’è chi si alza e la fa accomodare.
Le porgo le borse che vuole riporre sotto il sedile, “per non togliere un posto a qualcuno che si vuole sedere”.
Per me il viaggio è breve, mentre lei deve raggiungere il capolinea, dove spera che qualcuno la aiuti a portare fuori dal mezzo le borse della spesa economy. Se non avessi avuto un appuntamento in centro, l’avrei accompagnata fino alla sosta del bus.
Qualcuno dirà che è storia banale, di tutti i giorni, non una notizia. Io dico che è una notizia dell’Italia vera e non quella dei talk show e dei professori, opinionisti, teorici della cultura fuori dalla pratica di ogni giorno. Gente che in autobus non li incontri mai.
Mentre scrivo il pezzetto, penso che la signora, nello stesso momento, sarà nella solitudine di casa sua e mai immaginerà di aver fatto notizia. Né so come raggiungerla. Salvo che la incontri nuovamente.
Chissà la vita è strana e molto variegata, inimmaginabile nel divenire e negli eventi.
Ne ho voluto narrare un pezzetto: una non notizia nella grammatica mediatica; una notizia nella cronaca della gente genuina che non fa notizia. O la fa?
Dino Frambati