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Borsino Toti-exit, secondo Genova3000

Giovanni Toti

Secondo Genova3000.

GIOVANNI TOTI
Togliendolo dal nuovo coordinamento del partito, Berlusconi ha evitato a Toti l’imbarazzo delle dimissioni immotivate. Adesso l’ex delfino può finalmente impegnarsi a far crescere la sua nuova creatura politica, “Cambiamo!”. E dovrà lavorare sodo, soprattutto se non sarà sostenuto dal centrodestra, affinché la Liguria l’anno prossimo non cambi governatore. E il punto esclamativo non si trasformi in interrogativo. Senza risposta.

MARCO BUCCI
L’incertezza politica che sta avvolgendo il governatore Toti ha fatto crescere le quotazioni del sindaco di Genova, addirittura si parla di una sua possibile candidatura alle regionali 2020. La notizia era nata in occasione di una visita del vicepremier Matteo Salvini a Genova (a Fincantieri), ma era stata prontamente smentita da Edoardo Rixi e dal portavoce di Bucci.

EDOARDO RIXI
L’ex viceministro ancora una volta sarà protagonista della politica ligure. Nel 2015 era stato ad un passo dalla candidatura a governatore, poi superato da Toti. Nel 2017 ha tirato fuori dal cilindro il nome di Marco Bucci come sindaco di Genova. In autunno deciderà chi dovrà correre alle regionali 2020 per il centrodestra, e non potrà (per il momento) essere lui. A Genova3000 aveva dichiarato che l’unico candidato è Toti. La pensa ancora così? Presto glielo chiederemo.

SANDRO BIASOTTI
“Non so cosa sia successo, anche perché mi sembra che il mio partito abbia iniziato un importante percorso di rinnovamento con primarie aperte. Sono profondamente dispiaciuto di questa rottura che spero sia solo momentanea e che nei prossimi giorni cercherò di analizzare meglio”. Ha detto il coordinatore regionale di FI a Genova3000 che però non ha voluto anticipare il suo futuro politico. In vacanza, soprattutto durante una battuta di pesca in mezzo al mare, avrà modo di analizzare meglio la questione. Dipenderà anche da quali pesci abboccheranno?

BAGNASCO-CASSINELLI (I DUE ROBERTO)
Sono sempre stati molto fedeli al presidente Berlusconi. Alle passate politiche sono stati premiati da Forza Italia con la candidatura, che hanno saputo sfruttare bene facendosi eleggere alla Camera dei Deputati. Dopo la scissione di Toti non hanno avuto dubbi con chi stare: hanno scelto il vecchio (usato garantito) per il nuovo (potente ma da collaudare). Finché il partito sarà governato dal Cav i due Roberto avranno un posto in Paradiso. Che sia al Senato o alla Camera.

CLAUDIO MUZIO
Il consigliere regionale non ha usato mezzi termini per descrivere l’atteggiamento di Toti degli ultimi anni. “In politica, come del resto nella vita, non c’è nulla di peggio dell’equivoco. In Forza Italia è arrivato il tempo della chiarezza e, comunque la si pensi, questo non può essere che un bene. Per quanto mi riguarda, sono stato chiaro fin da subito: io non cambio casacca”. Una lezione di vita e di politica. Che arriva dal rigoroso entroterra ligure. Precisamente da Casarza Ligure.

CAVO-GIAMPEDRONE-SCAJOLA (MARCO)-VACCAREZZA 
Gli assessori regionali e il capogruppo di FI in Regione sono compatti accanto a Toti. La decisione di seguire il loro faro arancione non è mai stata messa in discussione. Per portare sostenitori al teatro Brancaccio hanno organizzato diversi pullman. I “Fantastici Quattro” sono per Toti importanti punti di riferimento sulle province: costituiscono la spina dorsale del nuovo movimento. Un ruolo delicato da svolgere, perché un eventuale colpo della strega di uno potrebbe vanificare il lavoro di tutti.

LILLI LAURO
La sua duplice veste, totiana in Regione e azzurra in Comune, aveva creato un po’ di suspance su come avrebbe reagito in caso di scissione tra Toti e Forza Italia. Invece la pimpante Lilli non ha avuto dubbi: “Viva la meritocrazia!!! Viva il rinnovamento!!! Avanti tutta!!! Forza presidente Toti!!!”. Lauro non può rappresentare il rinnovamento, ma, evidentemente, sa di poter puntare sulla meritocrazia per essere riconfermata in Regione.

CLAUDIO BURLANDO
La sinistra ligure spera che alle regionali 2020 il centrodestra si venga a trovare nella stessa situazione nella quale si è trovato il centrosinistra alle regionali del 2015, cioè diviso. Le liti tra Raffaella Paita, Luca Pastorino e Sergio Cofferati (tutti approdati in Parlamento, Italiano o Europeo) alle scorse regionali avevano creato un frazionamento del voto tale da favorire l’elezione a presidente di Giovanni Toti. Per l’ex governatore ligure Claudio Burlando adesso ci sarebbe una condivisione su un unico nome da candidare alla guida della Liguria e le divisioni all’interno del centrosinistra non ci sarebbero più. Il Parlamento evidentemente mette saggezza.

CLAUDIO SCAJOLA
Alle comunali di Imperia il centrodestra (Forza Italia non aveva però messo il simbolo) gli aveva opposto Luca Lanteri, candidato uscito sconfitto dalla competizione pur essendo sostenuto con forza da Giovanni Toti. Per il sindaco Scajola potrebbe essere ora il momento di restituire pan per focaccia, promuovendo lo sviluppo dell’“Altra Italia” in Liguria (già si parla di numerosi incontri in diverse città, anche oggi in un noto ristorante della Foce). Ma U Ministru è persona che si è conquistato le posizioni sempre sul campo. Non ha mai aspettato in riva al fiume il cadavere del suo nemico.

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