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Il debutto di Lucia

Lucia, Desirée Rancatore

Da sabato 21 febbraio, alle ore 20.30 al Teatro Carlo Felice va in scena Lucia di Lammermoor,

dramma tragico in due atti di Salvatore Cammarano, tratto dal romanzo The bride of Lammermoor di Sir Walter Scott, su musiche di Gaetano Donizetti.
Sul podio a dirigere l’Orchestra  e il Coro del Teatro Carlo Felice, Giampaolo Bisanti. A curare la regia della nuova Lucia allestita dal Teatro Carlo Felice, un regista cinematografico di culto che indaga da sempre il lato oscuro dell’animo umano: Dario Argento.
“L’atmosfera cupa e tetra che pervade tutta l’opera, il carattere fremente e inquieto di Lucia, la stessa trama ispira sogni inquietanti - spiega il regista - ho intenzione di trasportare l’ambientazione fin verso il 1850 cioè vicino agli anni di Donizetti, in un’epoca imprecisata ed in un luogo non riconoscibile. Con l’aiuto del costumista Falaschi poi vorrei immergere la vicenda in una atmosfera simbolista e per quanto riguarda le donne, preraffaelita, riscoprendo così le ossessioni, gli incubi che segnarono quest’epoca nella storia dell’arte. Non immagino, come alcuni sostengono, che Lucia sia pazza già dall’inizio dell’opera, ma la vedo scendere nel gorgo della follia lentamente nel corso della vicenda. Il suo personaggio, uno dei più intensi della storia del melodramma, ispira sentimenti di pietà, di amore, di partecipazione emotiva, è uno di quei caratteri che ogni regista vorrebbe incontrare una volta nella vita”.
L’eroina fragile, debole di nervi, consumata dalla follia, è una figura ricorrente nel teatro lirico. Ma nessuna delle tante “scene della pazzia” che attraversano il mondo dell’opera è realistica e toccante come quella del terzo atto della Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti. La musica e il teatro, questa volta, vanno ben oltre la convenzione, dando voce a quel disagio psichico che la psicoanalisi, poco più di mezzo secolo dopo (Lucia debutta al San Carlo di Napoli il 26 settembre 1835), cercherà di comprendere e guarire. E che, per un terribile scherzo del destino, colpirà lo stesso Donizetti, morto nel 1848 ormai privo di ragione.
Una vicenda di amore contrastato ambientata nella Scozia del XVI secolo: la costrizione a rinunciare al vero amore su pressione del fratello porta Lucia alla follia, ad assassinare il marito e a morire di dolore.
Un tragedia romantica, che Donizetti mette in musica con mano magistrale: la vena melodica è fluente e inesauribile, l’armonia (a partire dalle prime battute del Preludio) pensosa e intensa, la strumentazione ricca di sorprese timbriche e di invenzioni originali. Come il lungo solo di arpa che introduce la prima apparizione in scena di Lucia: una cascata di note che già prefigura il dilagare imminente  della sua follia.
Perché quella di Lucia non è la pazzia “maschile” di Orlando, amplificazione dell’ira, fatta di sguardi infuocati, di urla animalesche e di capelli strappati con le proprie mani, eroica a suo modo. È una follia al femminile, che si manifesta in insistiti gorgheggi esili e filiformi. La voce della pazzia di Lucia, come ha scritto Alberto Savinio, «è il soffio più sottile, più leggero, più aereo che si possa dare, e il più gelido, pure.»
L’opera si avvale di due cast prestigiosi che si alterneranno nelle recite: Desirée Rancatore, Natalia Roman (Lucia), Gianluca Terranova, Enea Scala (Edgardo), Stefano Antonucci, Mansoo Kim (Enrico), Orlin Anastassov (Raimondo), Giovanni Battista Parodi, Alessandro Fantoni (Arturo), Marina Ogii (Alisa), Enrico Cossutta (Normanno) e Fabiola Di Blasi (nella parte mimata del fantasma di Lucia).
Le scene sono di Enrico Musenich che anche per questa produzione, come per Rigoletto del 2013, ha sapientemente utilizzato materiale proveniente dai magazzini del Teatro.
Preziosa la collaborazione di Gianluca Falaschi nella realizzazione dei costumi, creati in parte dalla sartoria del Teatro Carlo Felice, che ha saputo rispondere alle esigenza dell’Opera, rese ancor più complesse dalla particolare regia.
Le luci sono di Luciano Novelli mentre Eugenio Pini ha realizzato le video proiezioni.

LUCIA DI LAMMERMOOR
Dramma tragico in due parti di Salvatore Cammarano
Musica di Gaetano Donizetti
Direttore: Giampaolo Bisanti / Giorgio Bruzzone (24/2)
Regia: Dario Argento
Scene: Enrico Musenich
Costumi: Gianluca Falaschi
Luci: Luciano Novelli
Video Design: Eugenio Pini
Personaggi e interpreti principali:
Lucia: Desirée Rancatore / Natalia Roman 22,24,28/2
Edgardo: Gianluca Terranova / Enea Scala 22,24,28/2
Enrico: Stefano Antonucci / Mansoo Kim 22,24,28/2
Raimondo: Orlin Anastassov / Giovanni Battista Parodi 22, 24, 28/2
Arturo: Alessandro Fantoni / Alisa Marina Ogii
Normanno: Enrico Cossutta
Mimo: Fabiola Di Blasi
Nuovo allestimento del Teatro Carlo Felice di Genova
Orchestra e Coro del Teatro Carlo Felice
Maestro del Coro Pablo Assante
Repliche:
Domenica 22 febbraio - (R) 15.30
Martedì 24 febbraio - (L) 20.30
Venerdì 27 febbraio - (B) 20.30
Sabato 28 febbraio - (F) 15.30
Domenica 1° marzo  - (C) 15.30

Lucia, Desirée Rancatore (foto Marcello Orselli)

 

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