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Santi scrive al ministro Toninelli

Santi - Toninelli

Ubaldo Santi, consigliere comunale e esperto di logistica, ha scritto al ministro delle

Infrastrutture Danilo Toninelli chiedendo il rilancio del progetto di sviluppo della base logistica retroportuale di Castellazzo Bormida (AL), zona strategica per stoccare ed instradare per le destinazioni finali i containers in arrivo ed in partenza dal porto di Genova.

Signor Ministro,
il Porto di Genova, nonostante sia collocato in una posizione strategica rispetto al Sud Europa, estremamente idonea ad attirare traffici, non valorizza attualmente a pieno il suo potenziale logistico commerciale.
I vantaggi competitivi del progetto di sviluppo sono sintetizzabili nella riduzione notevole dei costi per i clienti, abbattendo la tariffa di sosta per i containers, nella possibilità di effettuare le fumigazioni direttamente in sede, e nella progettazione di un funzionale sistema informativo, che fornisca all’istante la tracciabilità di ogni container.
Di primissima importanza sono anche gli aspetti riguardanti la sostenibilità del progetto, sia in termini di minore impatto ambientale, circondando l’intera area di alberi, nonché economici, fornendo dal punto di vista finanziario un migliore rapporto costi/benefici.
L’obbiettivo primario perseguito dal seguente piano infrastrutturale è quello di riportare su Genova la maggior parte del flusso merci che arrivano via mare dirette a Milano, accrescendo il valore economico dell’area.
Il Progetto si localizzerebbe nel comune di Castellazzo Bormida (AL), in un’area di circa 1.116.000 mq, attraversata dalla linea ferroviaria Genova-Alessandria e in prossimità dell’autostrada A26 Voltri-Gravellona Toce. Si potrebbe così beneficiare di un fronte ferroviario molto lungo e dotato di doppi scambi, di un’autostrada vicina e poco trafficata, oltre che di una larga zona pianeggiante, lontana dalle abitazioni ma vicina al Porto di Genova e alle altre destinazioni finali.
La generale strategia del progetto infrastrutturale, vuole promuovere i fattori virtuosi che scaturiscono da una moderna gestione della logistica strutturata; idonea a supportare grandi volumi di transito, che valorizzi le caratteristiche ideali del territorio e diminuisca attraverso il proprio intrinseco valore l’ impatto ambientale.
Lo sviluppo retroportuale di Castellazzo Bormida sarebbe in grado di convivere con l’Interporto di Rivalta Scrivia, che attualmente costituisce l’unica struttura logistica di grandi dimensioni del basso Piemonte. Inoltre si completerebbero maggiormente in una logica di sinergie operative: il retro porto di Castellazzo gestirebbe l’attività di transito, stazionamento e distribuzione (anche su gomma) dei containers, mentre l’interporto Rivalta potrebbe svolgere le mansioni di svuotamento, stoccaggio, manutenzione e trasferimento su gomma delle merci.
La realizzazione dell’infrastruttura garantirebbe una netta diminuzione dell’emissione di gas inquinanti, nonché un maggiore contenimento del traffico stradale, grazie al fatto che lo spostamento dei containers avverrebbe prevalentemente tramite treno su rotaia. Inoltre va sottolineata una potenziale sinergia che si potrebbe instaurare con il Porto di Roterdam, il quale già nel 2010 aveva manifestato l’interesse di usufruire dell’area del retroporto di Castellazzo per sfoltire il traffico dei containers diretti nel Sud Europa.
A tale proposito chiedo l’apertura di un tavolo di discussione, per promuovere a pieno la realizzazione del retroporto di Castellazzo; che sarebbe coerente con l’attuale indirizzo politico regionale e nazionale, che mira all’ implementazione delle reti logistiche liguri e del Nord Ovest: ma garantirebbe inoltre, valorizzando le strutture già disponibili, la possibilità di contenere i costi, le tempistiche di realizzazione e l’impatto ambientale, rispetto all’ampliamento del necessario ma più complesso cantiere del Terzo Valico.

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