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Sport

Il Genoa non spezza il tabù casalingo neppure con la Fiorentina e deve accontentarsi di un punto

Super User 09 Novembre 2025 318 Visite

 

Neppure contro la Fiorentina fanalino di coda il Genoa riesce ad abbattere il tabù delle vittorie casalinghe. Il 2-2 finale è lo specchio fedele dell'equilibrio tra due squadre che hanno appena cambiato l'allenatore proprio perché sono immerse nei problemi.

Mister De Rossi sceglie Ellertsson per completare la linea mediana priva del “faro” Malinovskyi confermando gli altri dieci uomini vittoriosi a Reggio Emilia. Al quarto d'ora Grifone in vantaggio grazie al difensore Ostigard che, bissando l'impresa col Sassuolo, svetta di testa sul secondo palo e sfrutta al massimo il calcio da fermo di Martin.

La gioia dura lo spazio di tre minuti: su corner per la Fiorentina, Colombo intercetta la palla col braccio largo inducendo l'arbitro Guida a indicare il dischetto: l'ex Gudmundsson non perdona. Il prosieguo di primo tempo regala rare emozioni: al 43' ci prova Marcandalli di testa, ma la conclusione è debole e centrale.

Dopo l'intervallo formazione rossoblù immutata e al 49' un altro episodio che potrebbe apparire decisivo: Ranieri in piena area viola colpisce netto di mano e Guida assegna stavolta il rigore ai rossoblù, ma Colombo, bramoso di riscattare l'errore precedente, ne commette un altro facendosi respingere la conclusione rasoterra, non irresistibile, dal felino De Gea. Rete sbagliata, rete subita, secondo la regola del calcio: al 57' vistoso “liscio” di Marcandalli, ne approfitta Sohm, bravo a fornire a Piccoli l'assist vincente.

Anche stavolta, l'euforia di chi è in vantaggio dura lo spazio di tre giri d'orologio: su cross da destra, De Gea respinge corto di pugno e Ostigard cede all'indietro a Colombo, che finalmente spezza il personale digiuno e infila a porta sguarnita.

Al 74' ottima risposta di Leali su bordata di Piccoli e, dopo gli innesti tra i rossoblù di Carboni per Vitinha e Masini per Martin, si registra nel recupero una girata improvvisa dello stesso Masini, che De Gea rintuzza a fatica. In un turno caratterizzato dai pareggi, in coda è solo il Pisa, vittorioso sulla Cremonese, ad avvantaggiarsi sulla concorrenza.

Pierluigi Gambino

La Samp affonda anche in laguna dopo un pessimo primo tempo e ora è ultima da sola

Super User 08 Novembre 2025 306 Visite

La Sampdoria cade pesantemente anche a Venezia e, dopo il pareggio dello Spezia con il Bari, è ultimissima in classifica con un distacco di sei punti dalla zona salvezza e quattro dalla zona playout: inutile rimarcare che mai nella storia i blucerchiati erano scesi così in basso.

Mister Foti decide di lasciare fuori Cuni e di piazzare alle spalle di Coda la coppia Barak-Cherubini, con quest'ultimo deputato principalmente alla prima marcatura del temibile Busio.

L'avvio di match regala un'effimera gioia ai blucerchiati: su cross da Ioannou, Depaoli spedisce nel sacco ma dopo una spunta evidentissima ai danni di un difensore. Sarà la sola iniziativa rilevante degli ospiti in tutto il primo tempo, per il resto stradominato dai lagunari, più abili nel palleggio e padroni del campo.

Il portiere Ghidotti dice di no con un volo plastico ad una punizione di Busio, ma al 24' deve arrendersi senza colpe: Doumbia tocca al centro per lo stesso Busio, che tutto solo avanza verso l'area e dal limite con un destro rasoterra infila nell'angolino. La Samp non reagisce minimamente e continua solo la collezione di cartellini gialli (Henderson va in squalifica) sinché al 34' incassa il raddoppio. Perez imbecca in verticale Hainault, che passa dietro al sorpreso Ioannou e la butta dentro. Lunga la revisione al Var per un sospetto fuorigioco, che precede la doverosa convalida. Non c'è proprio partita e al 40' Ghidotti deve ancora lavorare per negare a Doumbia il tris.

Dopo l'intervallo nella formazione doriana entra Cuni al posto di Ioannou e la gara improvvisamente assume ben altri connotati. I veneti, forse sicuri della vittoria, calano vistosamente e la Samp, davvero trasformata, prende campo. Entra anche Venuti al posto dell'ammonito Depaoli, ma è tutta la squadra adesso a comandare il gioco e a costringere gli avversari ad affannosi recuperi.  Al 67' ecco l'episodio che riapre le sorti della sfida: Coda tocca dietro verso Henderson, il cui sinistro non sembra irresistibile, ma l'ex Stankovic, portiere lagunare, su tuffa con ritardo e non riesce a togliere la sfera dall'angolo basso.

Ora i blucerchiati ci credono e il numero uno locale si riscatta deviando una bordata di Coda. Il pari sembra maturo ma - dopo un ingresso non certo esaltante di Ferri al posto dello spento Barak - il Venezia chiude il match al 77' a capo di un contropiede che la difesa doriana non riesce a contenere: assist di Yeboah e Fila da posizione centrale buca agevolmente Ghidotti.

La contesa si chiude qui Nelle file doriane si registra solo, all'88', l'esordio in serie B di Casalino, prodotto del vivaio.

Non basta ovviamente un quarto di partita ad alto livello per assolvere una Samp fragilissima in difesa e misera a centrocampo: meritato il successo degli uomini di Stroppa, mentre la sosta servirà al nutrito staff doriano per rivedere la situazione, ma certe mosse tattiche sono il segnale di un'assoluta confusione anche in chi dirige dalla panchina.

 

Pierluigi Gambino

Tifosi, a voi la parola

Super User 08 Novembre 2025 175 Visite

 

Dopo l’ennesima sconfitta casalinga e l’ultimo posto in classifica, i nostri ‘opinionisti illuminati’, Luigi Pinto e Max Bellini, vivono in una specie di realismo volto più al pessimismo, anche se il nostro vice-opinionista Filippo consiglia ai due un realismo ottimistico, unico modo per tirarsi fuori da questo momentaccio.

- Come vedete, amici, questo momento? Una vera bordata la tira Luigi:

Ti riporto una frase del mitico Freak Antoni (leggi Skiantos) che urlava: “Ho toccato il fondo, ora scavo”.

- Non esagerate…

È vero: la situazione non è cambiata, nonostante i vari cambi tecnici. Tutto come prima.

- Ora però la struttura tecnico-dirigenziale sembra compatta.

L’unica novità che potrebbe cambiare qualcosa è l’arrivo di Lombardo, uno che sa unire e che ci piace perché sampdoriano vero.

- L’arrivo di Foti come lo vedete?

Finora nulla di nuovo. Sono in due e fanno come quando ve ne era uno solo.

- A gennaio succederà qualcosa?

La speranza è che si riesca a vincere e cambiare rotta in tutti i sensi. Perché ora il modulo di gioco e poco produttivo, non c’è stato il cambio di passo. Mancano ancora coraggio e cattiveria.

- I tifosi cosa vi dicono?

Dicono che bisogna fare acquisti. Si continua giustamente a contestare la società. Bisogna solo vincere.

- E le vostre amiche tifose che dicono?

Sono con noi, persino la manager di una grossa multinazionale del fumo è con noi: ci dice di non mandare in fumo le speranze.

- Ora andrete a Venezia, altro scontro non facile.

Siamo alle solite, si attende finalmente la prima vittoria, i primi tre punti che potrebbero portare un po’ di serenità.

Ma, a questo punto, ecco ancora una volta insinuarsi nel discorso il ‘solito maligno’ che beffardamente vuole gettare la sua battuta infernale, che è questa: “Attendi amici, in Laguna scegliete la gondola giusta”.

Vittorio Sirianni

Genoa-Fiorentina, i due storici club cercano riscatto affidandosi ai nuovi tecnici

Super User 08 Novembre 2025 210 Visite

 

E' una sfida tra nobili decadute quella in programma domani (ore 15.00) al Ferraris tra il Genoa, penultimo in graduatoria, e la Fiorentina, clamorosamente fanalino di coda. Entrambi i club in settimana hanno cambiato allenatore: un motivo in più di interesse.

Nel Grifone si registra l'esordio di Daniele De Rossi, che però, causa una squalifica rimediata proprio a Marassi nella sua ultima apparizione come tecnico della Roma, dovrà seguire la sfida dalla tribuna. Nella Viola è pronto a debuttare Paolo Vanoli, subentrato a Pioli: al Torino, l'anno scorso, la sua più recente esperienza professionale.

De Rossi non si fida degli avversari: “La Fiorentina è guidata da un ottimo allenatore e vanta una serie di campioni feriti, che potrebbero trovare in qualsiasi momento la giocata decisiva. Io però ho ereditato una squadra atleticamente in salute. Lo stadio sarà pienissimo e sta a noi trasformarlo nuovamente in un inferno”.

Non si prevedono cambiamenti nel modulo e la formazione iniziale potrebbe presentare una sola novità rispetto all'undici che ha espugnato campo del Sassuolo. La squalifica di Malinovskyi, il “faro” di tutto il gioco, inguaia il trainer di Ostia, indeciso se completare il trio di mediani con il collaudato Masini, con il rumeno Stanciu (tornato di recente disponibile e il più vicino alle caratteristiche dell’ucraino) o con il duttile Ellertsson, che garantirebbe più dinamismo.

In difesa le scelte sono praticamente obbligate e sulle fasce c'è un preciso orientamento per l'imprescindibile Norton-Cuffy e Martin. Qualche dubbio in più riguarda la coppia di attaccanti, ma ci si avvia alla conferma di Vitinha e Colombo, il quale deve ancora sbloccarsi in rossoblù. Ekuban ed Ekhator potrebbero rendersi utili a gara in corso, ma a prescindere dalle scelte del mister è basisare che il Grifone cancelli l'umiliante zero nella casella delle reti realizzati sul terreno amico.

La Fiorentina è reduce dall'amarissima parentesi in Conference League: a Magonza l'ennesima cocente sconfitta è maturata in pieno recupero. Vanoli spera di poter produrre una salutare scossa psicologica e si affida alle parate del super portiere De Gea e al risveglio del bomber azzurro Kean e dell'ex Gudmundsson, sinora piuttosto deludente nella sua avventura in Toscana.

Pierluigi Gambino

Genoa, De Rossi si presenta: “Sta a noi convincere i tifosi a far ridiventare lo stadio un inferno”

Super User 07 Novembre 2025 511 Visite

 

Giornata di presentazioni in casa Genoa. Prima di Daniele De Rossi, è toccato al nuovo direttore sportivo Diego Lopez esternare i suoi concetti: “Sono grato ai dirigenti rossoblù per poter lavorare in una piazza così prestigiosa. Debbo dire che ho trovato una società molto strutturata e con un'identità ben precisa. E’ doveroso ringraziare anche mister Vieira e chi lo ha sostituito: lunedì è stata vinta una partita moto difficile anche grazie a Criscito e Murgita e al loro amore per questi colori”.

Anche Lopez ha partecipato alla decisione di ingaggiare De Rossi per la panca genoana: “Abbiamo scelto Daniele in primis per i suoi valori umani, che gli hanno permesso una grande carriera come calciatore. Poi c'è il tecnico, che può lasciare una certa impronta anche in panchina. Intanto ha capito subito come incidere per ottenere il migliore rendimento dalla squadra. Sono certo che alla guida del Grifone farà benissimo”.

Eccolo, DDR, fuoriclasse come calciatore e ambizioso il giusto per imporsi pure nella nuova veste. “Anch’io - è il suo esordio - ringrazio la società per l'opportunità che mi sta offrendo. Negli ultimi mesi ho avuto contatti con numerosi club ricevedo solo porte in faccia. Il destino ha voluto che se ne aprisse una ancora più importante. E' un onore poter lavorare in un club così prestigioso”.

Questo Genoa non sembra preoccuparlo: “Il gruppo ha valori importanti e lo dimostra il fatto che nessun avversario sinora ha schiacciato il Genoa. Il solo handicap è la mancanza di tempo per ottenere subito punti, ma ce lo faremo bastare. Ovvio, qualche problema c'è; altrimenti sarei ancora seduto sul divano. Il nostro obiettivo è diventare concreti e produttivi”.

Nessun accenno alla tattica, ma la sua filosofia di allenatore emerge subito: “Dovrò far presto ad adattare le mie idee di gioco alle caratteristiche della squadra, evitando di trasmettere ai giocatori troppe nuove nozioni”.

Domenica arriva la Fiorentina, forse la squadra di serie A maggiormente in crisi. De Rossi non cade nel tranello: “Potendo scegliere, avrei posto la squadra viola in fondo alle mie preferenze. Vanta calciatori importanti, feriti dalla mancanza di risultati ma in grado di offrire giocate importanti in qualsiasi momento. Tocca a noi adesso riportare i tifosi dalla nostra parte e convincerli a far sì che il Ferraris torni ad essere un inferno. Tranquilli, con uno stadio pieno anche noi saremo pronti. Tornando a me, io non voglio essere un allenatore di passaggio, ma punto a fermarmi a lungo a Genova. E qualora dovessi andarmene, mi piacerebbe che un'altra tifoseria mi volesse bene come mi è successo alla Roma e al Boca Juniors”.

Già, il Boca. De Rossi aveva già il biglietto per un blitz a Buenos Ayres in occasione della supersfida del prossimo weekend tra gli Zeneixes e i tradizionali rivali del River Plate, ma la chiamata del Grifone gli ha sconvolto i programmi. E’ comunque una rinuncia gradevolissima: Mister Daniele e chi tifa Genoa sono accomunati da identico sentimento nei confronti del sodalizio più popolare in Argentina. Un motivo in più per una trasmissione d’amorosi sensi.

Pierluigi Gambino

Nella Sampdoria in casa del Venezia tornano Ferrari e Depaoli

Super User 07 Novembre 2025 368 Visite

Obbligatorio fare risultato, e possibilmente vincere, per una Samp tornata all'ultimo posto e più distante dalla zona salvezza. I blucerchiati, attesi domani (ore 19.30) dall'ambizioso Venezia, sono già da due giorni in terra veneta per ricompattarsi. Mister Gregucci, anche a none del partner Lillo Foti, motiva così l'inedito ritiro anticipato: “Una decisione presa per stare assieme e prendere coscienza della situazione. Occorreva guardarsi in faccia e cooperare per provare a superare le difficoltà. E’ tempo di assumersi le proprie responsabilità e di lottare, dando qualcosa in più di prima e cercando di sbagliare meno. Contro il Mantova la nostra buona partita non è bastata, serve migliorare ulteriormente tutti uniti, dimostrare squadra. E sotto quest'aspetto Attilio Lombardo, entrato nel nostro staff, può offrire un apporto fondamentale e creare un senso identitario: c’è qualcuno che possa saperne di più su cosa sia la Sampdoria?”.

Il Venezia è una nobile decaduta, di cui lo staff tecnico non si fida: “Il Venezia è retrocesso di fresco, ma è strutturato per tornare in A. Sinora ha alternato risultati buoni e meno buoni, ma ha potenzialità notevoli e un'idea di gioco molto forte, trasmessa da un tecnico, Giovanni Stroppa, che è stato mio compagno di squadra e conosce a fondo la categoria”.

Secondo abitudine, Gregucci non regala indizi legati alla formazione, ma qualche novità è scontata, a partire dai rientri pressoché certi di capitan Ferrari in difesa e del vicecapitano Depaoli sulla fascia di destra. Hadzukadunic e uno tra Riccio e Giordano completeranno la terza linea, mentre in mezzo al campo è in dubbio l'acciaccato Ricci, che potrebbe essere rilevato dal pari ruolo Ferri (sinora trascurato) o da Benedetti, con Barak e Henderson mezzeali.

In avanti, col ritorno di Depaoli, Cherubini si gioca con Cuni l'incarico di partner di Coda, che dal mister lagunare Strippa è stato guidato alla Cremonese. L'iniziale escluso è comunque destinato ad entrare in corso d'opera. Pedrola, invece, è rimasto a Genova.

Il Venezia, partito tra i team favoriti per la promozione, è attardato in classifica, ma sul terreno amico - fatta salva la partita persa col Cesena - si è sempre imposto. Da segnalare tra i pali degli arancioneneroverdi Filip Stankovic, assai rimpianto dalla tifoseria doriana. In avanti spicca per pericolosità il centravanti Adorante, ex Juve Stabia, che però non è la sola bocca da fuoco. La fase difensiva dei veneti invece ha già mostrato più di una crepa, in specie sui contropiedi avversari. Tocca alla Samp sfruttare questi presupposti.

Pierluigi Gambino

Genoa: Griscito e Murgita, sogno svanito

Super User 05 Novembre 2025 415 Visite

 

È arrivato il nuovo allenatore del Genoa: è Daniele De Rossi. Auguri! Ma, peccato che si sia voluto rompere uno splendido incanto, arrivato in maniera quasi commovente, con la vittoria sul Sassuolo e con la scoperta di due ragazzi col cuore rossoblù, Criscito e Murgita, che avevano riportato per un attimo quel clima antico, fatto di amore vero per il Genoa, per il senso di appartenenza alla società e per la bandiera, e quel ricordo del passato quando proprio i due ‘ragazzi’ giocavano e insieme avevano nell’animo una bellissima genoanità.

Il nuovo direttore sportivo Lopez, ad esempio, non si è presentato molto bene (al di là di certe dichiarazioni felici ma di circostanza), perché ha subito sbandierato che, dopo l’incredibile colpo dei due giovani, voleva tempo, molto tempo per decidere con calma, con consigli di gruppo, con adeguati contatti con diversi tecnici. Ma che ha fatto, invece? In fretta e furia ha scelto l’allenatore, lasciando basiti anche i titubanti tifosi e gli opinionisti.

Fra l’altro De Rossi è squalificato: non potrà essere in panchina. Non si poteva aspettare fino alla sosta e poi, magari, rifare un pensiero su Criscito, che non è un bimbo, ma è bastato vedere quello che ha fatto con Murgita per ridare speranza al mondo rossoblù.

Infatti ci si chiede: che mai farà De Rossi di diverso da Criscito? Gli aspetti psicologici, i più importanti, li ha tirati fuori proprio il Mimmo rossoblù, gli aspetti tecnici li stanno realizzando i giocatori, messi al loro posto proprio grazie ai due ragazzi, e solo loro sono decisivi per un risultato positivo.

Siamo alle solite, si parla tanto di giovani che potrebbero ridare linfa al calcio di casa nostra, ma poi si finisce per chiamare vecchi disoccupati, o disoccupati di mezza età che attendono solo di trovare un posto per guadagnare qualche euro.

Anche alla Spezia è arrivato un boomer avanzato come Donadoni, da sette anni e mezzo lontano dai campi italiani, cacciato anche dal Genoa. De Rossi rimosso persino dalla Spal e poi dalla Roma. Evidentemente i nostri dirigenti rumeni, bravi certamente e responsabili, non hanno ancora capito cosa sia il calcio a Genova (e in generale a livello nazionale): le ultime esperienze nostrane, fra americani, tedeschi, rumeni, non sono andate molto bene. Le note positive le hanno ottenute solo Gilardino, guarda caso tolto alla Primavera, ed ora Criscito e Murgita, prelevati dai settori giovanili.

Persino alla Fiorentina ha affidato la squadra a Galloppa, in attesa del nuovo tecnico. Domenica arriva proprio la Fiorentina, l’augurio è che i giocatori rossoblù, non vedendo in panchina i ‘due ragazzi’ che li hanno portati alla riscossa, non ricadano ancora nel buio di momenti che speriamo non si ripetano più.

Vittorio Sirianni

De Rossi è il nuovo allenatore del Genoa, ma contro la Fiorentina dovrà andare in tribuna

Super User 05 Novembre 2025 356 Visite

Il Genoa ha scelto Daniele De Rossi senza neppure attendere l'esito della delicatissima sfida con la Fiorentina. Sarà il “core de Roma” a sostituire in via definitiva Patrick Vieira, con la coppia di tecnici ad interim Criscito-Murgita accantonata dopo una sola, pur vittoriosa, presenza. Proprio questo loro risultato, se fosse stato abbinato ad un successo sui viola, avrebbe creato più imbarazzo che piacere ad una dirigenza che già da qualche giorno si era virtualmente accordata col trainer laziale.

De Rossi sarà a Genova in serata e domani pomeriggio guiderà il primo allenamento dopo aver firmato un contratto che lo lega al Grifone sino a giugno con automatico rinnovo per un'altra stagione in caso di salvezza. Domenica prossima, però, mister Daniele non potrà guidare dalla panchina i suoi ragazzi per via di una squalifica dovuta a proteste maturata proprio al Ferraris, quando - alla guida della Roma - vide sfumare al 96' la vittoria con rete del genoano De Winter. Un mancato successo che gli costò l'esonero al quarto turno di campionato. Lo sostituirà in panchina il suo vice Gullermo Giacomazzi, che ricordiamo come valente centrocampista del Lecce.

Nativo di Ostia, figlio dello storico capo allenatore delle giovanili romaniste, De Rossi ha collezionato 459 presenze nel massimo campionato, sempre nelle file della Roma targata Totti, e indossato 117 volte la casacca della Nazionale maggiore, partecipando pure al trionfo ai mondiali del 2006.

Breve e non esaltante la sua carriera di allenatore, avviata nello staff del CT azzurro Roberto Mancini e proseguita nell'ottobre 2022 con l'incarico di tecnico in prima alla Spal, in serie B. Un mandato lungo 17 partite, con 3 soli successi prima dell'esonero. Acquisita la licenza Uefa come trainer a tutti gli effetti, nel gennaio 2024 è stato chiamato al timone della sua amatissima Roma al posto di José Mourinho e l'ha condotta al sesto posto conclusivo e alle semifinali di Europa League. Confermato per la stagione a venire, è stato al timone per soli quattro match prima dello sfortunato episodio marassino.

La scelta della società non sta riscuotendo entusiasmo nel popolo genoano, che avrebbe preferito Vanoli (che era in ballottaggio con De Rossi) o un altro allenatore con ben altra esperienza professionale.

Pierluigi Gambino

Ostigard nel recupero regala al Genoa della coppia Murgita-Criscito la prima vittoria stagionale

Super User 03 Novembre 2025 248 Visite

Un Genoa rigenerato nella mente e nella tattica espugna il campo del Sassuolo spezzando il tabù stagionale delle vittorie e rilanciandosi notevolmente in classifica: da ultimi e soli, i rossoblù sono saliti a terzultimo posto in coabitazione col Pisa. Non poteva iniziare meglio la gestione - teoricamente provvisoria, ma chissà... - della coppia Criscito-Murgita in panchina. I due trainer, appena insediati, hanno rivoluzionato l'assetto tornando alla difesa a tre con Marcandalli e proponendo per la prima volta l'attacco a due con Colombo e Vitinha. Novità anche in mezzo al campo, con Thorsby al posto di Masini.

Davvero maiuscolo l'avvio di partita del Grifone, che domina in lungo e in largo. Al quarto d'ora doppia opportunità per gli ospiti, ma Vitinha e Colombo non centrano il bersaglio. Tre minuti più tardi il gol strameritato: su corner, il portiere nerovede Muric allontana di pugno e Malinovskyi al volo spedisce all'incrocio: magnifica esecuzione. Reagiscono gli emiliani, ma l'ex Pinamonti e Kone sciupano. Dopo un tentativo di Vitinha parato in due tempi, ancora Pinamonti va vicino al pari. Ci prova anche Laurentié di tacco ma Leali è attento. Il Genoa si difende con ordine ma quando può si distende in avanti e Colombo ha l'opportunità del raddoppio, ma la sua conclusione ad effetto finisce a lato.

Nella ripresa il Sassuolo cambia decisamente marcia alla ricerca del pari chiudendo i rossoblù nella propria area. Al 47' il pareggio: su corner da sinistra, Vitinha allunga maldestramente la traiettoria verso il secondo palo, dopo il falco Berardi, tutto solo, infila agevolmente. Poi Thorstvedt ha due occasioni: nella prima calcia fuori di un soffio e nella seconda è Leali di piede a salvare. Già prima dell'ora di gioco l'atroce sofferenza del Genoa finisce e Colombo, liberatosi con abilità spara alto di mezzo metro: sarebbe stato un eurogol.

Nelle file genoane escono Malinovskyi e Vitinha per Masini e Messias e più tardi, al 68' è la volta di Ekuban, rilievo di Colombo, e di Ellertsson, sostituto dell'ammonito Marcandalli: il Genoa passa alla difesa a quattro.

La gara è sempre combattuta ma perde di brillantezza. Nel recupero il Genoa non si accontenta e, dopo un'inzuccata alta di Vasquez, al 93' sblocca la gara e forse tutto il suo campionato grazie a Ostigard, che su punizione a giri contati dello specialista Martin salta perentoriamente a centro area e insacca sotto la traversa rendendo giustizia ad una squadra che più dei padroni di casa meritava di imporsi.

Pierluigi Gambino

Una Samp impotente in zona gol si fa battere anche dal Mantova e torna all’ultimo posto

Super User 02 Novembre 2025 342 Visite

Anche il Mantova espugna il Ferraris superando la Sampdoria in classifica e spingendola all'ultimo posto in coabitazione con lo Spezia. Non basta certo la notizia dell'ingresso di Attilio Lombardo nello staff di Foti e Gregucci per consolare i tifosi doriani, che al termine del match hanno riversato sui loro beniamini una bordata assordante di fischi.

Nel primo tempo non succede quasi nulla. Cuni colpisce il palo, ma in azione viziata da fuorigioco e Coda si fa respingere una conclusione, ma anche sull'altro versante si verificano un paio di brividi. Ricci e compagni vincono la platonica battaglia del possesso palla, ma non si rendono mai pericolosi.

Anche nella ripresa la gara stenta a decollare e tutte le iniziative dei padroni di casa partono dai piedi di un rigenerato Barak, che però a metà tempo inizia ad accusare la stanchezza. La Samp colleziona corner, ma li batte malamente e solo una volta colpisce in area con Cuni, ma il portiere ospite assorbe in tuffo. Man mano che passano i minuti, la spinta blucerchiata si affievolisce e gli ospiti iniziano a rendersi insidiosi in contropiede, anche se al momento di tirare si smarriscono. Nelle file dei locali, dopo l'uscita di uno sciapo Henderson a pro di Benedetti, esce per infortunio Ioannou (dentro Venuti), ma è il Mantova ad apparire più fresco. Al 76' Mensah ribatte nel sacco un tiro di Ruocco respinto dal palo, ma era in fuorigioco, Entra anche Vulikic per l'acciaccato Hadzikanovic, ma la musica non cambia. I lombardi ci credono di più e all’87' vengono premiati forse al di là dei loro meriti: Radaelli cede a Ruocco, che dal vertice sinistro dell'area si accentra leggermente e con una magnifica traiettoria ad effetto infila proprio all'incrocio un pallone imparabile. Tre minuti più tardi l'incertissimo arbitro Mucera assegna un rigore ai virgiliani per presunto fallo di Cherubini, ma il Var attesta che il doriano aveva toccato prima il pallone.

Al quinto dei nove minuti di recupero la Samp, con la forza dei nervi, costruisce la palla del pareggio ma su cross di Venuti, Cherubini, solo davanti al portiere, di testa non centra clamorosamente lo specchio disperandosi. Anche a capo di una prestazione incolore, il pari poteva starci, ma il Mantova non ha rubato nulla. Intanto, nella Sud sono comparsi altri striscioni dal contenuto pesantissimo nei confronti dei massimi dirigenti blucerchiati.

Pierluigi Gambino

Il Genoa del nuovo corso punta a spezzare la serie nera in casa del Sassuolo

Super User 02 Novembre 2025 291 Visite

 

Si respira aria nuova nel Genoa dopo l'avvento della coppia Murgita-Criscito alla guida tecnica, ma domani (inizio ore 18.30, Reggio Emilia) in casa del Sassuolo i rossoblù dovranno passare ai fatti.

I due nuovi responsabili, nella conferenza stampa pre-gara, hanno espresso concetti simili, focalizzando in particolare sull'aspetto psicologico. Sentiamo Murgita: “Abbiamo cercato di cancellare, a livello di testa, la sconfitta con la Cremonese, concentrando ogni attenzione sulla prossima partita. Contiamo molto su una reazione della squadra, alla quale abbiamo provato a trasmettere sicurezza allentando la pressione. L'atteggiamento dovrà essere quello da giocatore del Genoa. Per entrare nel cuore dei tifosi devi avere certe caratteristiche, ma in primis uscire con la maglia sudata”.

Il mal di gol è di ardua guarigione. Il Grifone fatica a buttarla dentro: “Se si sbaglia un gol, bisogna resettare perché altrimenti rischi di commettere altri errori. Noi faremo qualcosa di più per aumentare il numero delle occasioni”.

Anche in fase difensiva occorre qualche precauzione, soprattutto sulle palle inattive. “In allenamento ci siamo soffermati su questa situazione, ma guai se diventasse un problema”.

Da Murgita a Mimmo Criscito, da trent'anni bandiera amatissima dal popolo rossoblù: “Dobbiamo fare una bella prestazione e sarebbe bello portare a casa punti. Personalmente non ho tempo per emozionarmi, ma cercherò, dopo tre anni al settore giovanile, di sfruttare quest'opportunità. Ai ragazzi abbiamo detto di liberare la testa e, in caso errore, di reagire immediatamente. Bisogna dare tutto per questa maglia, che - collegandomi ad una frase di Sidio Corradi - va sempre onorata. Bisogna entrare in campo decisi e cattivi perché i primi quindici minuti sono importantissimi”.

I trainer, a margine dei due allenamenti diretti, hanno dedicato parecchio tempo ai colloqui personali, sia con i veterani, sia con i giovani, per capire quali siano attualmente i loro problemi. Ovviamente, sul campo hanno anche effettuato provini di natura tattica: “Qualcosa cambieremo, abbiamo più di un'idea in testa, ma preferiamo non svelarle” - precisano entrambi. Non è da escludere un cambio di modulo, col passaggio all'attacco a due punte: in questo caso, Vitinha ed Ekhator appaiono i favoriti, ma Ekuban non è tagliato fuori. Maglia pressoché garantita per Masini, Frendrup e, in difesa, per i soliti centrali Vasquez e Ostigard, con Sabelli a destra, a protezione di Norton-Cuffy ed Ellertsson a sinistra, ma non è affatto escluso il ricorso a Martin sul corridoio mancino e - novità significativa - a Venturino in avanti a destra, con Norton-Cuffy arretrato al posto di Sabelli. Da valutare le condizioni di Malinovskyi, il solo uomo di esperienza a centrocampo, ma forse inadatto ai ritmi elevati di questo match.

Il Sassuolo, reduce dal successo nella tana del Cagliari, punta a mantenersi nella colonna a sinistra della classifica. Tra i suoi punti di forza, il centrale difensivo Idzes, il terzino fluidificante Doig e a centrocampo Matic, esperto e con una fulgida carriera alle spalle. Da Europa League il trio avanzato, composto da Berardi (altro fuoriclasse) e Laurenté a supporto del centravanti Pinamonti, un ex enormemente rimpianto alla luce delle prestazioni offerte sinora dal suo successore Colombo. 

Pierluigi Gambino

Arriva a Marassi la cenerentola Mantova, per la Samp una ghiotta occasione da sfruttare

Super User 01 Novembre 2025 286 Visite

 

La Samp è attesa domani (inizio ore 19.30) dal Mantova fanalino di coda: sulla carta, si presenta una ghiotta occasione di abbandonare la penultima piazza e avvicinarsi all'uscita dalla zona playout, però mister Gregucci non si fida: “I nostri avversari sono in fondo come noi, ma attenzione. Nel parametro del possesso palla primeggiano in serie B e sono guidati da uno dei migliori allenatori della categoria. Mi aspetto dunque una gara complicata”.

Non mancano le difficoltà, e il tecnico le rimarca: “Siamo arrivati al terzo match in otto giorni, sicché occorre fare una valutazione certosina sui recuperi atletici di chi ha già alle spalle due partite intere. Non bisogna però piangersi addosso e rimpiangere gli assenti: “noi offriremo una chance a tutti i giocatori in rosa e sta a loro sfruttarla. Con l'Empoli si sono notati progressi, ma occorre migliorare ancora e vedere se alla fine ci sarà la luce”.

In tema di formazione, il trainer ha annunciato l'esclusione di Pedrola dai convocati nonostante gli esiti confortanti degli esami specifici. Pafundi lavora in prospettiva della successiva gara a Venezia e ovviamente mancheranno De Paoli e Abildgaard, entrambi in infermeria. L'idea è di cambiare il meno possibile l'undici ammirato in Toscana, con Riccio favorito per sostituire in difesa il danese, ma anche la presenza in campo di Ferrari, acciaccato e fragile, è in dubbio: sarebbe Vulikic il suo sostituto.

Conferma certa, al fianco dell'insostituibile Coda, per l'emergente Cuni, in gol a Empoli. Gregucci crede in lui: “In Toscana ha fatto bene, ma può sicuramente fare meglio”.

A centrocampo maglia garantita per il regista Ricci, ma uno tra Benedetti e Henderson potrebbe essere sacrificato a pro di Barak, sul quale lo staff fa affidamento, in avvio o in corso d'opera.

Il Mantova ha raccolto appena 5 punti e proviene da due cocenti sconfitte. Mister Possanzini è sempre più in bilico ed ha assoluto bisogno di fare risultato. Nel centrocampo biancorosso troviamo due ex non particolarmente rimpianti, Trimboli e Paoletti. Mentre si fa temere l'esperto centravanti Mancuso.

Pierluigi Gambino

Altra svolta in casa Genoa, dietro-front e rescissione consensuale con mister Vieira

Super User 01 Novembre 2025 336 Visite

 

In casa Genoa si passa da una svolta all'altra. Dopo l'esonero del direttore sportivo Marco Ottolini e l'approdo in rossoblù (ma ancor senza ufficialità) dello spagnolo Diego Lopez, già operativo, stamane la società rossoblù ha comunicato la rescissione consensuale del rapporto con Patrick Vieira.

La posizione del tecnico francese era già da giorni alquanto precaria, ma dopo la decisione di fargli dirigere l'allenamento di ieri pomeriggio pareva che gli fosse concessa ancora una chance, legata al posticipo di lunedì in casa del Sassuolo. Invece la notte ha portato consiglio soprattutto all'allenatore, che - a quanto pare - ha fatto sapere alla società di non sentirsela più di continuare il proprio lavoro. Da qui la transazione che ha portato alla fine anticipata di un contratto che aveva come scadenza giugno 2027.

La squadra è stata affidata ad interim a Roberto Murgita, collaboratore tecnico già in forza al Grifone, e a Mimmo Criscito, allenatore dell'Under 17, attualmente ferma. Toccherà a loro dirigere le operazioni nella sfida di Modena. Si tratta di due professionisti graditissimi dalla piazza, che ha iniziato già a contestare il club esponendo uno striscione eloquente all'esterno del Ferraris. Criscito è una bandiera del Genoa, avendo collezionato quasi 300 gettoni nella prima squadra rossoblù e avendo lungamente indossato la fascia di capitano: toccherà principalmente a lui decidere la formazione.

La diarchia al comando dovrebbe essere provvisoria in attesa di un nuovo allenatore, il cui ingaggio è atteso nella prossima settimana o al più tardi durante la successiva sosta del campionato. A tal proposito girano parecchi nomi: Vanoli, De Rossi, Palladino e Gotti. Ma non si può escludere una soluzione straniera.

Pierluigi Gambino

Il Genoa divorzia da Ottolini mentre Vieira sarà in panchina anche nella gara col Sassuolo

Super User 31 Ottobre 2025 259 Visite

 

Ottolini out, Vieira sull'uscio ma ancora dentro. Queste le decisioni in casa Genoa, assunte dal presidente Sucu ma ispirate dall'amministratore delegato Blazquez, per affrontare una crisi di risultati assolutamente non preventivata.

Era nell'aria la separazione dal direttore sportivo che si era insediato nel 2023 e da qualche settimana è in trattativa con i dirigenti della Juventus per un ritorno - ormai scontato - con i bianconeri. Negli ultimi tempi i suoi rapporti con i vertici rossoblù si erano deteriorati ed era cresciuto il malcontento per le disastrose risultanze dell'ultima campagna di mercato.

Il sostituto di Ottolini è già al lavoro, pur senza l'annuncio ufficiale della sua assunzione. Si tratta di Diego Lopez, 36 anni, spagnolo al pari di Blazquez ma professionalmente legato alla Francia. Considerato una creatura del suo mentore Luis Campos, attuale plenipotenziario del Paris Saint Germain, il club campione d'Europa, ha operato con profitto nel Lens, nel Mouscron (sodalizio belga), nel Lille e nel Bordeaux. Tra le sue scoperte come capo scouting troviamo Leao, Osimhen e Magalhaes, diventati fuoriclasse, senza dimenticare la cessione del difensore uzbeko Khusanov dal Lens al Manchester City in cambio di 40 milioni.

Lopez stanane si è incontrato con mister Vieira ed ha poi deciso di concedere ancora una chance all'uomo di Dakar, che prosegue a comandare gli allenamenti e sarà regolarmente in panchina lunedì nel posticipo di Modena contro il Sassuolo. Il futuro del trainer tuttavia rimane incertissimo e il sottile filo che ancora lo tiene unito al Grifone si spezzerebbe non solo in caso di sconfitta ma anche di pareggio. La soluzione emergenziale ventilata, l'interim della coppia Murgita-Criscito, tecnici già in forza al Genoa, è stata così accantonata, ma potrebbe tornare d'attualità in vista del match casalingo con la Fiorentina, qualora Lopez non avesse ancora ingaggiato un nuovo allenatore a pieno regime. 

Pierluigi Gambino

Un Genoa disastroso si arrende anche alla Cremonese, mister Vieira ai titoli di coda

Super User 29 Ottobre 2025 365 Visite

 

E’ finita con giocatori e tecnici del Genoa radunati sotto la Nord a rimediare fischi, minacce e improperi di ogni genere da una tifoseria giustamente inviperita. Il Grifone, infatti, sta precipitando e anche la Cremonese, senza alcuno sforzo, ha espugnato il Ferraris grazie ad una doppietta dell’ex doriano Bonazzoli. Dopo quattro minuti gara in salita per i rossoblù: tocco di Bianchetti in area e pallone verso il centravanti grigiorosso, che con un'applaudita rovesciata infila inesorabilmente. Lunghissimo il consulto tra arbitro e Var per una sospetta scorrettezza dell'attaccante, ma alla fine la rete viene convalidata. Ci si aspetta una reazione immediata dei padroni di casa, che però offrono il peggior primo tempo degli ultimi anni apparendo sfilacciati, tecnicamente sprovveduti e incapaci di costruzione un'azione degna di nota. Tra i peggiori Carboni, Masini e soprattutto l'attesissimo Cornet, ma anche Ekhator si adegua al grigiore generale. La cronaca non registra una sola parata del portiere Audero (fischiatissimo per il precedente del derby quando parò un rigore come guardiano della Samp) e la sola pallida emozione deriva, nel finale, da una punizione di Martin deviata dalla barriera.

In avvio di ripresa, a formazioni immutate, la seconda mazzata scaturita dall'ennesimo corner vincente degli avversari: batte Vandeputte e a centro area ancora Bonazzoli calcia all'altezza del primo palo. Leali respinge come può, ma dopo che la palla ha già varcato la linea fatale. Solo al 53' parte la girandola delle sostituzioni nella compagine rossoblù: fuori Ekhatpr e Cornet, entrambi evanescenti, e dentro Ekuban e Vitinha. Ma i progressi sono impercettibili, anche se al 61' Vitinha la butta dentro da breve distanza, ma anche stavolta la lunga revisione al Var dice male agli uomini di Vieira: fuorigioco. Entrano anche Colombo e Frendrup, che per la prima volta era rimasto escluso dall'undici base, ma al di là di qualche fiammata i tentativi rossoblù non producono granché. Ci prova Ekuban, ma spedisce alto e all'83' Frendrup calcia a botta sicura da centro area ma non angola e Audero riesce a compiere il miracolo. Il solo Norton Cuffy sembra assatanato ma i suoi sforzi non vengono premiati anche per la latitanza dei compagni.

Da segnalare che verso l'80' dalla Nord (e poi in misura minore anche dalla Sud) è partito un fitto lancio di fumogeni che ha costretto il direttore di gara a interrompere il match per qualche minuto. Una reazione sconsiderata, dettata dalla profonda delusione di una tifoseria che teme il peggio per una squadra irriconoscibile e in balia degli eventi.

Mister Vieira ha parecchie responsabilità e la sua posizione, in queste ore, è sotto attento esame da parte della dirigenza. Probabilmente neppure la vicinanza con il prossimo impegno di campionato - lunedì nella tana del Sassuolo - gli eviterà l'esonero.

Pierluigi Gambino

Una Samp in progresso pareggia a Empoli una partita che avrebbe dovuto fare sua

Super User 28 Ottobre 2025 298 Visite

 

Più che un punto guadagnato sono due punti persi per la Samp, che a Empoli gioca decisamente meglio dei padroni di casa e non riesce a sfruttare un periodo non breve, nella ripresa, di superiorità numerica. Blucerchiati in chiara ripresa ma non ancora concreti e sempre disposti a regalare in fase difensiva.

Mister Foti sceglie di schierare Abildgaard come difensore centrale e di inserire a centrocampo il metronomo Ricci e una punta, Cuni al fianco di Coda. Tre mosse che sul piano del possesso palla pagano, anche se non si registrano sino all'intervallo clamorose opportunità. L'Empoli reclama in avvio un rigore con Pellegri, che l'arbitro assegna e poi annulla con la revisione al Var. Due opportunità capitano a Cuni, ma nella prima in contropiede l'albanese si fa rimontare dall'ex Curto e nella seconda spedisce alle stelle.

Ben più vivace ed emozionante la ripresa. Al 52' Abildgaard, tra i migliori in campo, chiede il cambio per infortunio e la Samp perde compattezza concedendo ai toscani un paio di ghiotti palloni però non sfruttati. Poi è Coda ad andare vicino al bersaglio, ma in uscita il portiere Fulignati gli schiude lo pecchio. Due minuti più tardi, al 65', la potenziale svolta del match: Elia, esterno azzurro, rimedia la sacrosanta seconda ammonizione e lascia i compagni in dieci. 

Nella Samp entrano Barak e Vulikic, ma forse sarebbe maggiormente servito un attaccante in più. I blucerchiati fanno la partita ma al 77', inopinatamente, vanno sotto per colpa del portiere Ghidotti, che su calcio d'angolo sbaglia l'uscita e spedisce la sfera sul corpo di Popov, il quale insacca a porta vuota. Foti allora inserisce Ferri e Pedrola con il chiaro obiettivo di risalire la china. L'operazione riesce all'80': cross dalla sinistra di Barak (apparso rigenerato rispetto alle gare precedenti) e Cuni finalmente si sblocca con una deviazione di testa nell'angolino. All'89' termina la gara dell'attesissimo Pedrola, infortunato: ripristinata la parità numerica.

Nel recupero grande intervento di Fulignati su Barak ma al 95' la palla attraversa tutta la linea fatale della porta doriana senza entrare: che brivido! L'ultimo episodio accade al 98': Ferri commette fallo di reazione su Curto, che lo aveva fermato irregolarmente, e l'arbitro gli mostra il cartellino rosso.

Pierluigi Gambino

Il Genoa contro la rivelazione Cremonese insegue il primo gol in casa e la vittoria scacciacrisi

Super User 28 Ottobre 2025 280 Visite

Vittoria obbligata per il Genoa che, fanalino di coda in solitudine, affronta domani (ore 20.45) la Cremonese, matricola rivelazione. Altro obiettivo irrinunciabile è cancellare un altro zero, quello che si riferisce alle reti realizzate in casa.

Mister Vieira ha ricevuto lunedì un attestato di fiducia da parte del presidente Sucu. “Il miglior modo per ringraziarlo sarebbe dedicargli il primo successo dell'anno. Con lui e tutta la dirigenza il rapporto è ottimo, ci si sente giornalmente, ma è chiaro che ora bisogna fare punti, anche per premiare i nostri tifosi, che ci hanno seguito numerosi anche a Torino”.

Il momento resta delicatissimo: “Stiamo cercando di gestirlo psicologiamente nel migliore dei modi, ricordando che sinora il Genoa non ha mai mollato contro qualsiasi avversario. Dobbiamo insistere, stando ovviamente più attenti in fase difensiva e cercando di essere più concreti sotto porta. Gli episodi ci hanno detto male, dobbiamo farli girare a nostro favore”.

Riguardo a modulo e formazione, il francese è piuttosto reticente, ma appare improbabile un cambiamento profondo: “Deciderò solo in mattinata chi schierare. Posso solo dire che Marcandalli e Stanciu sono guariti dagli infortuni e saranno convocati”.

Vieira ha elogiato Thorsby: “Un professionista che ha atteso con serietà il proprio momento e può rivelarsi molto utile con la sua duttilità”. Il norvegese ha una maglia garantita, ma forse cambierà posizione, visto che a sinistra, per rinforzare la linea d'attacco, il trainer pensa a Vitinha o a Cornet. Alle spalle del prescelto potrebbe tornare Martin al posto di Ellertsson, apparso un po' appannato.

Da non sottovalutare l'antagonista: “La Cremonese sta giocando con fiducia, ha solidità e qualità, ma noi siamo pronti”. I grigiorossi di mister Davide Nicola (doppio ex, come calciatore e come tecnico) hanno già incamerato 10 punti, uscendo sconfitti solo a San Siro con l'Inter. Nelle file dei lombardi spiccano l'ex leccese Baschirotto (difensore centrale col vizietto del gol) e il centrocampista Vandeputte. In avanti i titolari sarebbero l'ex Sanabria e il mitico Vardy, campione inglese 39 enne, ma il primo è in infermeria e il secondo è in dubbio per ragioni fisiche. Sarà certamente in campo l'ex doriano Bonazzoli.

Intanto, il presidente rossoblù Sucu in Comune si è incontrato per la prima volta con la sindaca Silvia Salis: durante il colloquio, l'argomento stadio è stato appena sfiorato. Le due parti hanno convenuto sull'utilità di avviare progetti tra la città di Genova e la folta comunità rumena.

Pierluigi Gambino

Punta ai tre punti la Sampdoria nella tana di un Empoli ambizioso ma sinora deludente

Super User 27 Ottobre 2025 303 Visite

 

Ancora immersa nella zona calda della classifica, la Sampdoria punta al bersaglio grosso nella sfida di domani (ore 20.30) allo stadio Castellani di Empoli. Stavolta Lillo Foti, concretamente il primo allenatore doriano, potrà sgolarsi e muoversi anche in panchina, data la squalifica occorsa al suo partner Angelo Gregucci, che soffrirà in tribuna.

Archiviata la gara pareggiata contro il Frosinone, il tandem tecnico chiede ai giocatori un passo avanti ulteriore in fatto di carattere ma soprattutto a livello di gioco, anche se i due soli giorni di preparazione hanno impedito di studiare nuovi schemi. Di sicuro cambierà parecchio la formazione, anche considerando le tre gare in una settimana.

Depaoli, infortunatosi sabato, non sarà della partita: toccherà a Venuti sostituirlo sulla fascia destra. Novità anche in difesa: i mister dovranno verificare le condizioni di capitan Ferrari, reduce da un lieve acciacco, anche se cercheranno di recuperarlo. Potrebbe invece restare fuori Riccio, non certo brillante nell'ultimo match, con l'innesto di Hadzikadunic. Suggestiva ma non più l'idea di arretrare stabilmente in terza linea il duttile Abildgaard, maggiormente utile in mediana, dove potrebbe comparire con compiti di regìa Ricci, altro elemento in cerca di rilancio.

Panca pressoché certa per Barak, fuori forma. Come “spalla” di Coda, il solo inamovibile della squadra, è forte la tentazione di proporre Cuni, attaccante (pur senza essere goleador), ma non va trascurata la soluzione Benedetti con la riconferma di Cherubini, al quale va trovata la migliore collocazione tattica. Di sicuro si sta cercando qualche alternativa in zona gol al cannoniere, che non potrà buttarla dentro in ogni gara.

L'Empoli, neo retrocessa, è partita con elevate ambizioni, ma l'avvio di stagione è stato talmente deludente da costare l'esonero a mistrer Pagliuca, sostituito di recente dal più collaudato Dionisi. Gli azzurri provengono dalla sconfitta di Modena e non appaiono irresistibili. Da segnalare l'assenza per infortunio della seconda punta Ceesay e dal suo potenziale sostituto Nasti, ma non mancano gli elementi temibili, a cominciare dal centravanti Steven Shpendi. Fresco ex blucerchiato è il metronomo dei toscani, Yepes, che in estate ha deciso di non rinnovare con la Samp.

Pierluigi Gambino

Il solito Genoa formato trasferta, in vantaggio a metà gara e sconfitto negli ultimi minuti

Super User 26 Ottobre 2025 342 Visite

 

Il Genoa in trasferta non si smentisce mai. Anche a Torino rossoblù dominatori e in vantaggio all'intervallo prima di essere raggiunti e superati nella ripresa. L'ennesimo passo falso accresce la distanza del Grifone, cenerentola del campionato, dalla zona salvezza.

Vieira, rispetto al solito, non si limita a reinserire in avanti Ekhator ma per la prima volta sceglie Thorsby venendo premiato al 7', quando il norvegese, sfruttando un “liscio” di Asslani, si trova davanti al portiere Paleari e lo fulmina da breve distanza. Pallida la reazione dei granata, agevolmente controllata dai rossoblù, che dopo una punizione di Malinovskyi fuori di un niente ed un'inzuccata alta di Thorsby, al 21' hanno l'occasionissima per raddoppiare, ma su erroraccio di disimpegno di Coco, Ekhator, da due passi, spedisce clamorosamente in curva.

Solo verso fine primo tempo i piemontesi salgono di tono, ma producono solo una palla gol, sventata da una provvidenziale uscita bassa del numero uno Leali, al suo primo intervento, su Maripan.

Dopo il riposo si sentirà ben altra musica. Il Toro cambia formazione e modulo tattico e il Grifone arretra il proprio baricentro, anche se non succederà nulla di rilevante sino al 58' quando ancora Maripan impegna Leali, stavolta di testa. E' un assalto granata, che spinge mister Vieira, all'ora di gioco, a sostituire un Ekhator impalpabile con Ekuban, ma è il prologo del pareggio: su cross da destra senza pretese di Pedersen, Sabelli, nel tentativo di anticipare Adams, infila clamorosamente il proprio portiere. Poi Torsby rallenta la conclusione e sciupa e Leali dice di no ad un tentativo di Ngonge, frenato nuovamente dall'estremo difensore rossoblù, abile a deviare in tuffo.

Al 78' Vieira, per accrescere la fisicità, immette Onana e Cornet e all'87' sostituirà l'infortunato Malinovskyi con Colombo e Thorsby con Vitinha: una mossa per tenere indietro gli avversari. In effetti, proprio Colombo all'89 ha la palla per sbancare lo stadio Grande Torino ma la sua girata finisce alta di un soffio. Gol sbagliato, gol subito: un minuto più tardi su morbido corner battuto da Lazaro, Maripan, lasciato solo a centro area, insacca al volo, con gravi colpe della difesa genoana. Ma non è finita: al 95' Paleari respinge di piede, con parecchia fortuna una punizione di Vitinha e subito dopo, nell'ultimissimo tentativo ospite, compirà un autentico miracolo respingendo la deviazione a colpo sicuro di Cornet, più facile da segnare che da sbagliare.

La posizione di mister Vieira ora è sotto attenta osservazione da parte della dirigenza, ma il turno infrasettimanale di mercoledì (Grifo in casa contro la Cremonese) sembra rendere complicato un cambio della guardia.

Pierluigi Gambino

La Sampdoria regala il primo tempo e un gol al Frosinone, poi colpo di Coda e pareggio finale

Super User 25 Ottobre 2025 344 Visite

 

L'ennesimo nuovo corso della Sampdoria, ora guidata dalla coppia Foti-Gregucci, si apre con un pareggio comunque accettabile di fronte al Frosinone, squadra di alta classifica ricca però di assenze.

I blucerchiati si presentano con Barak avanzato quasi sulla linea di Coda e con Cherubini mezzala. Novità in difesa, con Venuti braccetto di sinistra e il rientro in mezzo di Ferrari. Dopo qualche minuto di superiorità doriana, il match si trasforma in un monologo dei ciociari, che dominano in lungo e in largo creando un'opportunità dopo l'altra: dapprima capitan Ferrari salva sulla linea a portiere battuto, poi Calvani timbra la traversa , Ghidotti para sulla linea in mischia e al 32' gli ospiti centrano un'altra volta la sbarra, stavolta con Bracaglia. Al 39' lo strameritato vantaggio dei gialloblù: su corner di Calò, Zilli stacca imperioso a centro area e infila di testa. Dopo un'altra occasione sciupata da Bracaglia si va al riposo tra i fischi assordanti del popolo blucerchiato.

Dopo l'intervallo, con Riccio avvicendato da Benedetti (Depaoli, infortunato, era già uscito nel primo tempo, sostituito da Ioannou) la gara inizia a mostrare inediti connotati e sale sul proscenio l'acerbo arbitro fiorentino Turrini, che al 48' dapprima indica il dischetto dopo una “parata” in area frusinate di Bracaglia ma, richiamato dal Var, si rimangia la decisione. All'ora di gioco altri due cambi tra i blucerchiati: fuori Venuti e il fischiatissimo Barak (pessima la sua prestazione) e dentro Ricci e Cuni. Ora la Samp inizia a crederci e al 69' pareggia grazie ad un assist di Ioannou per Coda che di prima intenzione dal limite dell'area infila nell'angolino: da applausi. Passano tre minuti e Turrini nega ai padroni di casa un altro potenziale penalty espellendo mister Gregucci per proteste. Ma non è finita: al 75' secondo rigore fischiato a favore dei blucerchiati per un'altra manata sospetta in area e secondo intervento del Var, che obbliga nuovamente il direttore di gara a tornare sui suoi passi.

Rinfrancati dal pari e agevolati da un netto calo dei laziali, Coda e C. ci proveranno anche nei sette minuti di recupero concessi, ma senza creare clamorosi pericoli.

Con questo pari la Samp non migliora granché in classifica e, anzi, è agguantata dallo Spezia, maramaldo ad Avellino, ma l'ultima mezz'ora, giocata con brillantezza grazie anche ai cambi azzeccati incoraggia in vista della trasferta di martedì a Empoli.

Pierluigi Gambino

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