Il Genoa non spezza il tabù casalingo neppure con la Fiorentina e deve accontentarsi di un punto
Neppure contro la Fiorentina fanalino di coda il Genoa riesce ad abbattere il tabù delle vittorie casalinghe. Il 2-2 finale è lo specchio fedele dell'equilibrio tra due squadre che hanno appena cambiato l'allenatore proprio perché sono immerse nei problemi.
Mister De Rossi sceglie Ellertsson per completare la linea mediana priva del “faro” Malinovskyi confermando gli altri dieci uomini vittoriosi a Reggio Emilia. Al quarto d'ora Grifone in vantaggio grazie al difensore Ostigard che, bissando l'impresa col Sassuolo, svetta di testa sul secondo palo e sfrutta al massimo il calcio da fermo di Martin.
La gioia dura lo spazio di tre minuti: su corner per la Fiorentina, Colombo intercetta la palla col braccio largo inducendo l'arbitro Guida a indicare il dischetto: l'ex Gudmundsson non perdona. Il prosieguo di primo tempo regala rare emozioni: al 43' ci prova Marcandalli di testa, ma la conclusione è debole e centrale.
Dopo l'intervallo formazione rossoblù immutata e al 49' un altro episodio che potrebbe apparire decisivo: Ranieri in piena area viola colpisce netto di mano e Guida assegna stavolta il rigore ai rossoblù, ma Colombo, bramoso di riscattare l'errore precedente, ne commette un altro facendosi respingere la conclusione rasoterra, non irresistibile, dal felino De Gea. Rete sbagliata, rete subita, secondo la regola del calcio: al 57' vistoso “liscio” di Marcandalli, ne approfitta Sohm, bravo a fornire a Piccoli l'assist vincente.
Anche stavolta, l'euforia di chi è in vantaggio dura lo spazio di tre giri d'orologio: su cross da destra, De Gea respinge corto di pugno e Ostigard cede all'indietro a Colombo, che finalmente spezza il personale digiuno e infila a porta sguarnita.
Al 74' ottima risposta di Leali su bordata di Piccoli e, dopo gli innesti tra i rossoblù di Carboni per Vitinha e Masini per Martin, si registra nel recupero una girata improvvisa dello stesso Masini, che De Gea rintuzza a fatica. In un turno caratterizzato dai pareggi, in coda è solo il Pisa, vittorioso sulla Cremonese, ad avvantaggiarsi sulla concorrenza.
Pierluigi Gambino