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Spettacoli

Teatro Carlo Felice, successo per la serata ‘Gala Pas de Deux’

Super User 15 Marzo 2024 220 Visite

“Il Gala Pas de Deux ci regala una splendida serata all’insegna dell’arte, oltre a portare in scena a Genova il meglio della danza internazionale. Un ringraziamento non può che andare a Jacopo Bellussi, un artista noto in tutto il mondo che anche quest’anno ha portato nella sua città e in Liguria uno spettacolo straordinario, e alla Fondazione Friends of Genoa, che sostiene l’evento”. Così il presidente e assessore alla Cultura Giovanni Toti, intervenuto al Teatro Carlo Felice di Genova in occasione della serata all’insegna della danza internazionale Gala Pas de Deux.

‘Deja vu’, Garage e Instabile mettono in scena lo spettacolo della Compagnia dell’Albicocca

Super User 15 Marzo 2024 526 Visite

Il teatro da sempre rappresenta cultura e buona aggregazione. Le compagnie di teatro amatoriali ravvivano e preservano dall’abbandono non solo strutturale i (tanti) teatri di quartiere.

Questo settore amatoriale si autofinanzia e rende fruibile a tutti il meraviglioso mondo degli spettacoli teatrali.

La Compagnia dell'Albicocca, in campo da oltre dieci anni, propone commedie brillanti e comiche regalando preziosi momenti di allegria e spensieratezza.

Il nuovo spettacolo "Deja vu" debutterà sabato 16 marzo alle ore 21:00, in replica domenica 17 marzo ore 17:00, al teatro Garage, via Paggi 43B a Genova.

Successivamente lo spettacolo sarà proposto il 7 aprile ore 17:00 al teatro Instabile, via A. Cecchi, 19R.

La Compagnia dell'Albicocca e i protagonisti di questa esilarante commedia vi aspettano!

E ricordate "chi non sa ridere non è una persona seria".

Alessandra Cavalli

 

L’Accademia dei cantanti lirici dell’Opera Carlo Felice fa rinascere il Teatro della Gioventù

Super User 07 Marzo 2024 318 Visite

Da martedì 12 a domenica 24 marzo, al Teatro della Gioventù, i cantanti e i pianisti dell’Accademia di alto perfezionamento per cantanti lirici dell’Opera Carlo Felice saranno impegnati in cinque produzioni operistiche, tra cui due dittici e un trittico, per un totale di nove titoli. La programmazione si articola alternando la forma scenica alla concertistica e spaziando dall’opera settecentesca alla tardo-novecentesca. Il cartellone offre un’ampia gamma di stili e generi, tra titoli noti e altri meno frequentati di compositori quali Cimarosa, Donizetti, Britten, Rossini, Pergolesi, Chausson, Ravel e Ibert. Il Teatro della Gioventù, inaugurato lo scorso ottobre, torna in attività con una programmazione rivolta in particolare ai giovani, che possono trovare in questo spazio una dimensione a loro affine sia come interpreti sia come pubblico.

Prosegue così l’intensa attività dell’Accademia, giunta quest’anno alla sua quarta edizione, con la direzione artistica di Francesco Meli (che interpreterà Corrado nel Corsaro di Giuseppe Verdi, in scena al Carlo Felice dal 17 al 26 maggio), il coordinamento di Serena Gamberoni (impegnata nella parte di Mimì nella Bohème, in scena dal 12 al 21 aprile), e la direzione musicale di Davide Cavalli. Il prossimo giugno, i giovani talenti dell’Accademia saranno inoltre interpreti dell’ultimo titolo della Stagione Lirica dell’Opera Carlo Felice, Il barbiere di Siviglia.

 

I titoli in cartellone:

Il dittico Il maestro di cappella - Il conte Ugolino sarà in scena martedì 12 marzo alle ore 11.00, mercoledì 13 marzo alle ore 20.00 e mercoledì 27 marzo alle ore 11.00. Il maestro di cappella è un intermezzo composto da Domenico Cimarosa attorno al 1790, con la peculiarità di avere un solo personaggio, il maestro, che dialoga con l’orchestra durante le rocambolesche prove di un’aria «di stil sublime». L’intermezzo è una giocosa e ironica satira dell’ambiente musicale settecentesco. Si alterneranno nella parte del protagonista i baritoni Gabriele Barria e Carlo Sgura, con la Paganini Junior Chamber Orchestra del Conservatorio “Niccolò Paganini” di Genova. Il conte Ugolino è una cantata che Gaetano Donizetti compose nel 1826, ispirato dal XXXIII canto dell’Inferno di Dante, del quale riprese il testo. Il protagonista, interpretato da Gabriele Barria e Carlo Sgura, racconta attraverso i versi danteschi, in terza e in prima persona, la truce storia del Conte. Al pianoforte, Davide Cavalli e Mattia Torriglia.

Il Pigmalione, scena drammatica in un atto di Gaetano Donizetti, nel nuovo allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice, sarà in scena martedì 12 marzo alle ore 20.00, mercoledì 13 marzo alle ore 11.00 e martedì 26 marzo alle ore 11.00. Si tratta del primo lavoro operistico di Donizetti, che si dedicò alla composizione quando era ancora studente, nel 1816. Il libretto di Simeone Antonio Sografi si rifà al celebre mito dello scultore Pigmalione, e la storia d’amore con la sua scultura, Galatea, a cui gli Dei danno vita. Si alterneranno nella parte di Pigmalione Manuel Caputo e Paolo Nevi, e nella parte di Galatea Gabriella Ingenito e Martina Saviano; al pianoforte Umberto Musso. La regia è firmata da Fabio Sparvoli. 

Il dittico Phaedra - Giovanna d’Arco sarà in scena martedì 16 marzo alle ore 16.00, martedì 26 marzo alle ore 20.00 e mercoledì 27 marzo alle ore 20.00. Phaedra è una cantata di Benjamin Britten, composta nel 1975 su libretto proprio, tratto dalla traduzione in inglese dell’omonima tragedia di Racine. Nella scrittura musicale, il compositore si ispira allo stile della cantata barocca, mentre il contenuto drammaturgico riprende la tragica vicenda dell’eroina euripidea Fedra. Il nuovo allestimento è della Fondazione Teatro Carlo Felice, con la regia di Fabio Sparvoli. Interpreti della protagonista saranno Giulia Alletto e Greta Carlino, al clavicembalo Umberto Musso. Giovanna d’Arco è una cantata per voce sola e pianoforte composta da Gioachino Rossini nel 1832. Il libretto, di autore sconosciuto, si articola in due recitativi e due arie nei quali la celebre condottiera francese riflette sulla propria missione tra la nostalgia della famiglia e l’imminente guerra. Con Giulia Alletto e Greta Carlino nella parte di Giovanna d’Arco e Giuseppe Ottaviani al pianoforte.

Segue La serva padrona, intermezzo in un atto di Giovanni Battista Pergolesi. Il nuovo allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice sarà in scena martedì 19 marzo alle ore 11.00, mercoledì 20 marzo alle ore 11.00, venerdì 22 marzo alle ore 11.00 e sabato 23 marzo alle ore 20.00. Rappresentato per la prima volta nel 1733, l’intermezzo è uno dei più celebri esempi del genere. Il libretto di Gennarantonio Federico, vivace e ironico, segue i modelli della Commedia d’arte, con la divertente vicenda del ricco e ingenuo Uberto e della scaltra serva Serpina. Ad interpretare Uberto saranno Gianpiero Delle Grazie e Willingerd Gimenez, mentre nella parte di Serpina si alterneranno Gabriella Ingenito e Martina Saviano, con Mauro Barbiero nei panni di Vespone e Mattia Torriglia al pianoforte. La regia è di Marina Bianchi.

Infine, il trittico Poèm de l’amour et de la mer - Don Quichotte à Dulcinée - Don Quichotte sarà in scena sabato 23 marzo alle ore 16.00 e domenica 24 marzo alle ore 16.00. Poème de l’amour et de la mer è un poema cantato per mezzosoprano e pianoforte di Ernest Chausson, composto tra il 1882 e il 1892 su testi dall’omonimo poema di matrice romantico-simbolista dello scrittore Maurice Bouchor. Suddiviso in due sezioni: La fleur des eaux e La mort de l'amour separate da un interludio, il poema si caratterizza per la forte impronta melodica e lirica. Interpreti vocali saranno Giulia Alletto e Greta Carlino, al pianoforte Giuseppe Ottaviani. Don Quichotte à Dulcinée, di Maurice Ravel, è un poema cantato per baritono e orchestra suddiviso in tre canzoni – Chanson romanesque, Chanson épique e Chanson à boire – composto tra il 1932 e il 1933. I testi di Paul Morand sono tre dediche che Don Chisciotte rivolge all’amata Dulcinea. Sul piano musicale, la ricerca di Ravel approfondisce la musica popolare iberica, della quale elabora ritmi e motivi. Con i baritoni Gianpiero Delle Grazie e Willingerd Gimenez e i pianisti Mattia Torriglia e Giuseppe Ottaviani. Don Quichotte, di Jacques Ibert, è una raccolta di quattro canzoni (Chanson du départ, Chanson à Dulcinée, Chanson du Duc e Chanson de la mort) composta nel 1933 per l’omonimo film musicale di Georg Wilhelm Pabst. I testi sono di Pierre de Ronsard e Alexandre Arnoux. Anche in questo caso, protagonista è l’eroe di Cervantes, che si rivolge alla sua amata e al fedele Sancho Panza. Interpreti vocali saranno i bassi Antonino Arcilesi e Davide Sabatino, con Mattia Torriglia e Giuseppe Ottaviani al pianoforte. 

Teatro della Gioventù, al via la tre giorni ‘Verso il tempo delle donne’

Super User 06 Marzo 2024 265 Visite

È stata inaugurata questa sera al Teatro della Gioventù di Genova l'iniziativa 'Verso il tempo delle donne' organizzata da Regione Liguria insieme al Corriere della Sera per celebrare l’8 marzo, Giornata internazionale della donna. 

"Credo che sia meritorio l’impegno di un grande quotidiano come il Corriere della Sera nel dare il proprio contributo per abbattere una serie di muri, culturali, economici e purtroppo a volte anche di violenza - dichiara il presidente della Regione Giovanni Toti -. Tutto si deve legare, con una grande opera di sensibilizzazione sia sui posti di lavoro sia in famiglia. Una sensibilizzazione che comporta anche una serie di investimenti concreti, come abbiamo fatto in Liguria. Penso, ad esempio, gli asili nido gratis che nascono proprio per garantire quella parità all’accesso al lavoro e la possibilità di non dover rinunciare alle proprie ambizioni: basti pensare che solo il 3% degli uomini rinuncia alla propria vita per un figlio ma è più del 20% delle donne a farlo. È un tema non solo di giustizia, ma anche di competitività del Paese, perché tenere una parte importante della nostra creatività e forza lavoro inchiodata a catene del passato non aiuta nessuno. Spero che queste giornate di approfondimento possano costituire uno stimolo a chi deve prendere piccole o grandi decisioni in questo senso".

"Sono dieci anni che con Il Tempo delle Donne il Corriere della Sera si occupa di questi temi - dichiara il presidente di Rcs MediaGroup Urbano Cairo - e quest'anno abbiamo voluto esportarlo a Genova per allargare il dibattito e continuare a mantenere alta l'attenzione sulle donne, sulle opportunità che hanno, anche dal punto di vista lavorativo, con l'obiettivo di equipararle sempre di più a quelle degli uomini. Rispetto al passato, oggi le donne hanno un peso certamente molto maggiore nella società e parlarne è sempre un bene, perché il contributo che le donne possono dare allo sviluppo del Paese è notevolissimo, anche per il loro modo di vedere e affrontare le cose, in modo spesso complementare rispetto agli uomini".

Ad inaugurare l'evento, dopo il saluto dei presidenti Toti e Cairo, la lectio magistralis di Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera; ospiti sul palco Lella Costa, Andrea Delogu e Paolo Kessisoglu.

La tre giorni proseguirà domani, giovedì 7 marzo con la lectio magistralis di Venanzio Postiglione, vicedirettore del quotidiano e ospiti Noemi e Jack Savoretti. A portare il saluto della Regione, l'assessore alle Pari Opportunità Simona Ferro.

Venerdì 8 marzo interverrà Barbara Stefanelli, vicedirettrice vicaria del giornale e ideatrice de il Tempo delle Donne con ospiti Benedetta Parodi con Fabio Caressa e Carla Signoris. Sul palco anche la coordinatrice delle Politiche culturali della Regione Liguria Jessica Nicolini.

Negli incontri, a seguire, le importanti tematiche sono approfondite dai giornalisti di Corriere della Sera, La27esimaOra e iO Donna, come Maria Luisa Agnese, Andrea Laffranchi, Manuela Croci e Paola Piacenza.

Genova, alta cultura cinematografica in Salita San Rocchino

Super User 04 Marzo 2024 174 Visite

 

Appuntamento di alta cultura cinematografica giovedì 7 marzo in Salita Inferiore San Rocchino 3 r a Genova, a 50 metri dalla centralissima Piazza Corvetto. Il ritrovo è alle 18:00 nella sede dell’associazione Ottavio Cirio Zanetti”.  Il giornalista e regista Jerome Lechevalier racconterà l’avventurosa storia del film sperimentale Hände (un film in cui compaiono solo mani), dalla sua genesi all’inizio degli anni ‘20, alla sua produzione a Berlino nel 1927, fino al suo salvataggio dalle mani dei nazisti piromani a metà degli anni ‘30.  Una storia inedita che è anche il racconto dell’avanguardia del periodo tra le due guerre tra Parigi, Berlino, Mosca, New York.

L’attrice Anna Giarrocco leggerà i brani di Stefan Zweig e di Joseph Roth che hanno probabilmente ispirato il film. Quindi la serata proseguirà con la proiezione del Cortometraggio.

È gradita la prenotazione via WhatsApp al numero 334.2166579 o via mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

“Beatrice di Tenda”, al Teatro Carlo Felice arriva la tragedia lirica di Vincenzo Bellini

Super User 29 Febbraio 2024 322 Visite

Le interviste di Genova3000

Beatrice di Tenda, tragedia lirica in due atti di Vincenzo Bellini su libretto di Felice Romani – il sesto titolo della Stagione Lirica 2023-2024 dell’Opera Carlo Felice – sarà in scena venerdì 15 marzo alle ore 20.00. Tornerà sul podio Riccardo Minasi, direttore musicale del Teatro, per la regia di Italo Nunziata, assistente alla regia Danilo Rubeca, e con le scene di Emanuele Sinisi, i costumi di Alessio Rosati, e le luci di Valerio Tiberi. Orchestra, coro e tecnici dell’Opera Carlo Felice. Maestro del coro Claudio Marino Moretti. Il nuovo allestimento è stato realizzato dalla Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova in coproduzione con la Fondazione Teatro La Fenice di Venezia e in occasione del progetto “Genova capitale del Medioevo 2024”.

Beatrice di Tenda sarà in replica domenica 17 marzo alle ore 15.00, martedì 19 marzo alle ore 20.00 e venerdì 22 marzo alle ore 20.00.

Il cast si compone di Mattia Olivieri (Filippo Maria Visconti), Angela Meade (Beatrice di Tenda), Carmela Remigio (Agnese del Maino), Francesco Demuro (Orombello), Manuel Pierattelli (Anichino) e Giuliano Petouchoff (Rizzardo del Maino).

Beatrice di Tenda è il penultimo melodramma di Vincenzo Bellini, composto in soli due mesi all’inizio del 1833 su libretto di Felice Romani. Il debutto avvenne al Teatro La Fenice di Venezia durante il Carnevale dello stesso anno, con il celebre soprano Giuditta Pasta a vestire i panni della protagonista. Beatrice di Tenda è l’unico dramma storico nel catalogo belliniano, e si ispira a una vicenda di cronaca accaduta nel 1418 presso il Castello di Binasco, vicino a Milano. La figura di Beatrice, eroina pura e simbolo di virtù, era particolarmente adatta all’espressione melodrammatica di Bellini, che al suo personaggio dedicò alcune tra le arie più toccanti e ispirate. La natura stessa dell’intreccio, dove trovano posto contrasti, tensioni, desideri e implacabili forme di risolutezza, permise al compositore, nel pieno della propria maturità artistica, di esprimersi attraverso una scrittura intensa e ricca di sottili sfumature.

Commenta Riccardo Minasi: «Quest’anno è una grande gioia per me, ma soprattutto un onore, avere l’opportunità di dirigere questa produzione del dramma storico Beatrice di Tenda: è il terzo titolo con il quale ho l’opportunità di misurarmi con il genio compositivo di Vincenzo Bellini e un’occasione splendida dopo l’importante esperienza vissuta sempre qui al Teatro Carlo Felice, l’anno scorso, in occasione della messa in scena di Norma. Nelle prossime settimane, assieme alle straordinarie compagini del coro e dell’orchestra del Carlo Felice ed un cast d’eccellenza, ci accingeremo ad affrontare la messa a punto di una partitura di rara bellezza ed egual valore rispetto a titoli più noti. Vincenzo  Bellini è un compositore a cui sono molto legato. La grande cura per il significato espressivo della musica legato alla parola, elemento cardine dell’estetica delle sue opere, rappresenta ogni volta una nuova sfida nel costante tentativo di porre un’attenzione particolare proprio a questo aspetto, per restituire fedelmente al pubblico le intenzioni della sua musica. Un ringraziamento speciale è rivolto alla sovrintendenza e alla direzione artistica del Carlo Felice per questa ennesima opportunità nel cammino comune intrapreso nell’ultimo anno e mezzo».

La regia di Italo Nunziata mette in luce le implicazioni narrative e psicologiche che definiscono i personaggi: «Tutto è già successo, tutto è avvenuto prima. All’aprirsi del sipario di Beatrice di Tenda, ci troviamo di fronte immediatamente ad un presente del quale avvertiamo la tragicità, in una atmosfera cupa e pesante di ambientazione “gotica”. La sensazione di uno spazio chiuso, dove però sentimenti e passioni possono dominare incontrastati fino quasi ad annullare ogni altra forma di volontà, guidati ad un destino ineluttabile. […] In accordo con lo scenografo Emanuele Sinisi, abbiamo coinvolto nel progetto scenografico, per la prima e l’ultima immagine dello spettacolo, l’artista fotografo finlandese Ola Kolehmainen, che si occupa di spazio, luce e colore attorno all’architettura storica. Insieme a questo, l’utilizzo di dagherrotipi o vecchie foto consunte dal tempo e dal ricordo. Immagini inserite all’interno di una sorta di spazio/agone dove i protagonisti sono quasi costretti ad affrontarsi all’interno del loro dramma, circondati da alcune pareti di specchio che stanno perdendo la loro argentatura di fondo come mangiati dal tempo e dall’incuria, da fondali/pareti anche essi in decadimento e forati da squarci o da rotture che sembrano ormai insanabili. I cambi di scena avvengono senza soluzione di continuità a sottolineare l’ineluttabilità della vicenda. Così come per le scene, in accordo con il costumista Alessio Rosati, anche per i costumi abbiamo trasportato il racconto agli ultimi anni del diciannovesimo secolo, ultimo ed estenuato baluardo di una vita di corte e di regole e comportamenti precisi con i quale relazionarsi all’interno di quel mondo. Abiti come involucri destinati a “vestire” di apparenza, a rilevare intenzioni, a dimostrare il potere e al tempo stesso la fragilità umana, severi nelle loro leggi ferree e integrati totalmente nel meccanismo sociale». 

Dichiara il Sovrintendente: «Beatrice di Tenda di Bellini su libretto del genovese Felice Romani torna in scena al Teatro Carlo Felice a quarant'anni di distanza dall'ultima rappresentazione a Genova. Una lunga attesa per un'opera imperdibile e di rara esecuzione, che ha visto le compagini artistiche e tecniche del Teatro fortemente impegnate e motivate, dopo i grandi successi di Madama Butterfly e Idomeneo. Si tratta di una nuova coproduzione tra il nostro Teatro e il Teatro La Fenice di Venezia con la direzione musicale di Riccardo Minasi. Italo Nunziata firma la regia di questo nuovo progetto che vede ancora impegnato il Carlo Felice nella sistematica collaborazione con altre istituzioni musicali nazionali ed internazionali, quali il Teatro Alla Scala di Milano, il Teatro La Fenice di Venezia, il Teatro Comunale di Bologna, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, la Royal Opera House di Muscat, il Teatro Nazionale di Zagabria, etc. In parallelo con la Stagione d'opera proseguono con successo le programmazioni della Stagione Sinfonica e di Liguria Musica, insieme con le attività dell'Accademia di Canto ed il ciclo della musica vocale da camera».

Jessica Nicolini, coordinatrice delle politiche culturali di Regione Liguria, commenta: «Un nuovo grande appuntamento con il nostro Teatro Carlo Felice, pronto a portare sul palcoscenico l’opera di Vincenzo Bellini, padre del melodramma romantico italiano, Beatrice di Tenda, la penultima opera della produzione belliniana. Amore, tradimenti, odi e grandi emozioni con le grandi scene che vedono protagonisti la moglie del Duca di Milano, Beatrice, condannata a morte insieme al suo amante. Un dramma storico risalente al 1418, segno di un grande rinnovamento del Teatro che ha saputo, in questi anni, aprirsi a un pubblico giovane come non l’avevamo mai visto, grazie alla sua generosità e a una programmazione mai banale, oltre che alla presenza dei talentuosi professori d’orchestra e dei suoi artisti. Non dimentichiamo inoltre che proprio nel 2024 si celebreranno i 174 anni di storia dell’orchestra che per la prima volta in Italia è stata diretta con la bacchetta da Angelo Mariani. Una curiosità per un luogo che merita tutto il nostro appoggio, anche per i continui riconoscimenti che sta ricevendo a livello anche internazionale. È infatti reduce del successo in Oman alla Royal Opera House di Muscat del Sogno di una notte di mezza estate. Non è un caso infatti che Regione ed io personalmente come coordinatrice delle politiche culturali abbia voluto recentemente consegnare la Croce di San Giorgio al grande tenore genovese Francesco Meli, uno dei più noti a livello internazionale, la massima onorificenza che la Regione tributa a cittadini che si siano distinti per particolari meriti di carattere culturale, sociale o morale. Un riconoscimento a cui è seguito un concerto aperto alla città che ha visto la partecipazione di tantissimi giovani. Un grande segno di vita per il pianeta lirico che ha saputo aprirsi anche ai giovanissimi grazie a una programmazione innovativa. Tante attività a tutte le latitudini, che vedranno ad esempio il Teatro pronto a sbarcare a New York nel mese di ottobre per sempre nuove emozionanti avventure sotto il segno della musica e dei talent».

Cechov per tutti con l’associazione Zanetti per la ricerca scientifica

Super User 24 Febbraio 2024 230 Visite

 

L’appuntamento è per mercoledì 28 febbraio, alle ore 18:00, con un doppio e insolito Anton Čechov all’Associazione Ottavio Cirio Zanetti per la ricerca scientifica, la cultura e l’arte, in Salita inferiore San Rocchino 3r, Genova, a 100 metri da piazza Corvetto.

Enrico Campanati, Andrea Benfante e Anna Giarrocco propongono una lettura drammatizzata di due testi brevi del grande scrittore russo, “I danni del tabacco” e “La domanda di matrimonio”. 

Protagonista è la stessa umanità, immersa in profondi disagi esistenziali e priva di vie di fuga, della più consacrata produzione di Čechov. Ma rispetto alle note malinconiche e struggenti di Tre sorelle e Il giardino dei ciliegi qui prevalgono nettamente personaggi strampalati, toni satirici ed effetti comici tipici del vaudeville.

Non a caso il più geniale regista del Novecento, Vsevolod Mejerchol’d, mise in scena questo Čechov “diverso” nel suo ultimo memorabile spettacolo, sotto il titolo Trentatré svenimenti, nel 1935, prima di venire eliminato dal terrore staliniano. 

La serata ha un elemento di attrazione in più, in quanto il monologo di Čechov sul fumo è filtrato dalla riscrittura in versi di Federico Sanguineti, italianista e filologo cui si deve, fra altre cose, una edizione critica della Divina Commedia che ha suscitato vivaci discussioni.

L’ingresso è riservato ai Soci (la tessera, alla portata di tutti, si può fare al momento dell’ingresso). È gradita la prenotazione, al numero whatsapp 334 2166579 o alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Teatro, Virginia Raffaele al Politeama Genovese

Super User 21 Febbraio 2024 327 Visite

Samusà, il nuovo spettacolo di Virginia Raffaele che così tanto racchiude della sua arte e della sua vita, arriva al Politeama Genovese da martedì 27 a giovedì 29 febbraio, ore 21:00.

Il racconto di Samusà si nutre dei ricordi di Virginia e di quel mondo fantastico in cui è ambientata la sua infanzia reale, il luna park e da lì si sviluppa in quel modo tutto della Raffaele di divertire ed emozionare, stupire e performare, commuovere e far ridere a crepapelle.

“Sono nata e cresciuta dentro un luna park, facevo i compiti sulla nave pirata, cenavo caricando i fucili, il primo bacio l’ho dato dietro il bruco mela. Poi il parco ha chiuso, le giostre sono scappate e adesso sono ovunque: le attrazioni sono io e siete voi. Tutto quello che siamo diventati stupisce quanto un giro sulle montagne russe e confonde più di una passeggiata tra gli specchi deformanti”.

Samusà è scritto da Virginia Raffaele, Giovanni Todescan, Francesco Freyrie, Daniele Prato, con Federico Tiezzi. Le scene sono di Marco Rossi, i costumi di Giovanna Buzzi e le luci di Gianni Pollini. Il manifesto è di Mauro Balletti. Aiuto regia di Giovanni Scandella. Attori di circo Fabio Nicolini– Luca Lugari – Davide Visentini (Compagnia Quattrox4). Si ringrazia per la collaborazione Italo Grassi.

Ad arricchire l’impianto scenico originale, alcuni degli schizzi dipinti dalla stessa Virginia. La regia si avvale della firma di Federico Tiezzi.

Politeama Genovese

Da martedì 27 a giovedì 29 febbraio,ore 21:00

Da € 34,50 a € 46,00

Politeama, la Baistrocchi di nuovo in scena con una crociera goliardica

Super User 16 Febbraio 2024 400 Visite

Dopo il sold-out raggiunto dallo spettacolo dei 110 anni, con le due repliche al Teatro dell’Opera Carlo Felice, la Compagnia goliardica Mario Baistrocchi sarà di nuovo in scena con "Di poppa... o di prua - crociera goliardica in due tempi" un nuovo spettacolo in programma da venerdì 16 a domenica 18 febbraio al Politeama Genovese (venerdì e sabato ore 21, domenica ore 16). Lo spettacolo andrà inoltre in replica il 16 e 17 marzo al Teatro Sociale di Camogli. La Compagnia ha, anche quest’anno, ricevuto il patrocinio della Regione Liguria e del Comune di Genova, mentre il ricavato delle serate verrà devoluto in beneficenza all’associazione Gigi Ghirotti per sostenere le attività di assistenza socio-sanitaria del professor Henriquet.

Nel 2024 la 'Bai' festeggia quindi il suo 111° anniversario, numero palindromo, con una esilarante crociera che coinvolgerà il pubblico dall’inizio alla fine dello spettacolo: gli spettatori saliranno a bordo della “Nave Bai “. Direttamente dal 74° Festival di Sanremo arriverà Loredana Bertè accompagnata da altri cantanti che hanno fatto la storia della canzone italiana sino ai nostri giorni. Spazio alla prosa con diversi sketch che prenderanno di mira i politici genovesi e italiani. La prosa si alternerà ai balletti, dove non potranno mancare due appuntamenti fissi: il balletto classico e il can-can che, come da oltre cent'anni, chiude lo spettacolo della Baistrocchi. Due ore di allegria in cui non mancheranno ospiti internazionali interpretati, come vuole la tradizione, da studenti ed ex-studenti universitari che andranno in scena anche "en travestì". Da sempre, infatti, la Baistrocchi è composta solo da uomini che, dietro le quinte, grazie a un accurato lavoro delle truccatrici, riescono ad assumere caratteri femminili. Nel corso degli anni il pubblico ha ammirato impeccabili imitazioni di Mina, Raffaella Carrà, Barbra Streisand e tra le altre anche Patty Pravo. 

"La lunga storia della Compagnia Baistrocchi si rinnova anno dopo anno coinvolgendo tutte le generazioni - commenta Jessica Nicolini, coordinatrice delle Politiche culturali della Regione Liguria -. Gli spettacoli della Bai sono momenti di teatro vissuti con ironia, fortemente legati alla città di Genova e a tutta la Liguria, animati da una vitalità che attraversa il tempo, senza perdere il suo spirito artisticamente goliardico. Dopo il successo dei 110 anni, la Regione sostiene anche nel 2024 la Compagnia Baistrocchi come uno dei tanti simboli di cultura che animano la Liguria. I prossimi appuntamenti saranno occasione per ridere insieme, facendo dell'autoironia uno spunto di riflessione sul Paese".

"Con grande piacere saluto la Compagnia goliardica Mario Baistrocchi, che torna sul palcoscenico con il suo nuovo spettacolo 'Di poppa... o di prua - crociera goliardica in due tempi'. Un appuntamento annuale che è ormai una tradizione per i genovesi, come conferma il sold-out dello spettacolo dei 110 anni - afferma l’assessore comunale alle Tradizioni cittadine Paola Bordilli - Quest'anno, la Compagnia ha ricevuto il patrocinio di Comune e Regione, a testimonianza di quanto la Bai sia ormai considerata un simbolo della nostra città, alla quale è da sempre profondamente legata. Aspetto tutti al teatro perché divertirsi è una cosa seria e la Baistrocchi, patrimonio di tutti i genovesi, ce lo ricorda sempre".

“Non molliamo mai - aggiunge Edoardo Quistelli, autore della Compagnia -. Finiti i festeggiamenti dei 110 anni giustamente un po' di riposo: tutti in crociera! La Bai continua a far parlare delle sue avventure goliardiche e questa volta si sale su una splendida nave da crociera, dove una capitana francese (Paolo Colombo) insieme al suo commissario di bordo (Mauri Bonanno) ci prendono per mano per farci conoscere passeggeri ed equipaggio. Non mancheranno personaggi famosi come la storica Carrà (Osvaldo Olivari) la Bertè, Barbie e Ken (Cucurnia e Martignone), Bacci proverà a riconquistare la vecchia Gemma ormai arteriosclerotica, mentre sul ponte della nave girano le nuove puntate della fiction di successo Mare Fuori". "Ci saranno i nostri politici genovesi Toti e Bucci - prosegue - e un gradito ritorno dell’intramontabile Burlando (Quistelli), non solo, perché anche la Premier Meloni farà capolino sulla prua della nave. Molti i personaggi che animeranno la nostra crociera, tutti diretti quest’anno da Gigi Traverso coadiuvato da una sempre scatenata Alessandra Zaniratti con le sue coreografie. Alcune nuove leve si fondono perfettamente con lo zoccolo duro della compagnia e con alcuni ritorni di ex Baistrocchini. Che dire, vi aspettiamo a teatro perché la Bai è un bene di tutti i genovesi”.

"Dopo circa 25 anni ho accettato con molto entusiasmo di rientrare nella grande famiglia della Bai - commenta il regista Luigi Traverso - per ricoprire il ruolo di regista. È stato un tuffo nel passato. Con Edo Quistelli abbiamo pensato di riproporre l'idea della mia prima Bai "La crociera della follie” e invitare così il nostro pubblico ad imbarcarsi su questa nave improbabile, pazza, unica e inimitabile. I nostri crocieristi potranno quindi condividere il loro viaggio con la famiglia Addams, Barbie e Ken, i protagonisti di Mare Fuori, ma anche con Giorgia Meloni ed Elly Schlein ed incontreranno anche il nostro sindaco ed il nostro presidente della Regione. Ma questa è solo una piccola anticipazione, perché gli ospiti speciali sulla nave saranno molti e alcuni imbarcati direttamente dal Festival di Sanremo. Un grazie sincero ai componenti della Compagnia per avermi supportato e a tutti gli spettatori, che con il loro affetto ci applaudiranno durante lo spettacolo. Viva la Bai!".

La compagnia 2024 è composta da Benincà Nicolò, Bonanno Maurizio, Borchi Ubaldo, Caputo Corrado, Casalino Davide, Castiglioni Luca, Colombo Paolo, Cuccurnia Andrea, Delfino Matteo, Donà Alessandro, Falzoi Fabrizio, Froi Carlo, Izetta Giovanni, Marcucci Matteo, Martignone Francesco, Mosca Ugo, Olivari Osvaldo, Palombo Matteo, Parodi Maurizio, Puppo Andrea, Quistelli Edoardo, Raso Ivan, Salerno Enrico, Traverso Luigi, Zambarelli Gabriele, Zaniratti Alessandra.

L’avventura della Baistrocchi iniziò nel lontano 1913 su iniziativa di Mario Baistrocchi che, al Teatro Paganini di Via Caffaro portò in scena “L’Allegra Brigata”. Dopo la sua scomparsa sul fronte della Prima Guerra Mondiale nel 1917 (medaglia di bronzo e d'argento al valor militare) la Compagnia prende il suo nome. La Baistrocchi è stata anche un laboratorio di formazione per professionisti affermati del mondo dello spettacolo: fra questi Popi Perani, Enzo Tortora, Paolo Villaggio, Fabrizio De André e recentemente Maurizio Crozza, Maurizio Lastrico, Adolfo Margiotta, Enzo Paci. Dal 1958 in poi, per parecchi anni, le musiche portano la firma di Umberto Bindi. Perani e Tortora firmarono a quattro mani i copioni delle edizioni del 1950 e 1952, mentre Paolo Villaggio fu autore dei testi di diverse edizioni tra il 1956 e il 1966.

Porto Antico, Biagio Antonacci all’Arena del Mare il 28 e 29 giugno

Super User 13 Febbraio 2024 518 Visite

Biagio Antonacci torna in concerto a Genova dopo 7 anni e lo fa all’interno del Live in Genova Festival venerdì 28 e sabato 29 giugno 2024 all’Arena del Mare del Porto Antico. I biglietti per il concerto, prodotto e organizzato da Friends & Partners in collaborazione con Iris Srl, sono disponibili dalle ore 18 di martedì 13 febbraio su TicketOne. 

Il Live in Genova Festival è la rassegna organizzata da Duemilagrandieventi che ogni estate porta il meglio del panorama musicale nel capoluogo ligure e che quest’anno celebra i vent’anni dalla sua fondazione. Il Festival ha già annunciato per quest’estate il concerto degli Ex-Otago venerdì 12 luglio, di Annalisa mercoledì 17 luglio e di Ermal Meta venerdì 19 luglio.

A 7 anni di distanza dal suo ultimo concerto a Genova (l’ultimo era stato nel 2017 allo Stadium adiacente alla Fiumara), Biagio Antonacci torna nel capoluogo ligure con una doppia data del suo “Live 2024 – Funziona solo se stiamo insieme”. Dopo 5 anni di attesa, il cantautore milanese a gennaio ha pubblicato il suo nuovo album “L’inizio”, il suo sedicesimo disco di studio uscito su etichetta Iris e distribuito da Epic Records/Sony Music Italy. L’album ha debuttato sul podio della classifica dei dischi più venduti e ascoltati nel nostro paese (al secondo posto nella classifica Vinili, CD e Musicassette). “L’inizio” raccoglie in tutto 15 brani scritti negli ultimi quattro anni e lasciati sedimentare prima di diventare da pensieri a vere e proprie canzoni.

Oltre al nuovo singolo “A cena con gli dei”, ai brani pubblicati tra il 2022 e il 2023 (“Seria”, “Telenovela” e la collaborazione con Benny Benassi in “Tridimensionale”) e alla nuova versione del successo del 2007 “Sognami” (in collaborazione con Tananai e Don Joe nata in occasione della partecipazione come ospite dell’edizione 2023 del Festival di Sanremo), il disco contiene gli inediti: “L'inizio”, “Delivery”, “È capitato”, “Anita”, “Lasciati pensare”, “Dimmi di lei”, “Bastasse vivere”, “Non diamoci del tu”, “Non voglio svegliarti” ed “Evoco”. Brani che hanno permesso ad Antonacci di muoversi attraverso lunghe riflessioni sulla complessità del mondo che ci circonda, sulle relazioni che ogni giorno costruiamo e curiamo, sull’egoismo e sull’amore, sulle dipendenze emotive, sulle società sempre più connesse ma al contempo sempre più sole, sul tempo passato, presente e futuro.

Da vent’anni colonna sonora dell’estate genovese, il Live in Genova torna anche quest’anno con lo stesso obiettivo di sempre: portare in città gli artisti più importanti del panorama musicale contemporaneo. Nato nel 2004, il Festival negli anni precedenti ha portato a Genova alcuni tra i più grandi artisti internazionali, tra cui Elton John, Peter Gabriel, Vasco Rossi, The Corrs, Pat Metheny e David Byrne, Deep Purple, Ben Harper e tanti altri. Storica location della rassegna l’Arena del Mare, uno spettacolare palcoscenico all’interno del Porto Antico di Genova capace di ospitare più di 5mila persone.

Il Teatro Carlo Felice prepara Idomeneo, in programma dal 16 febbraio in prima assoluta a Genova

Super User 01 Febbraio 2024 792 Visite

La Stagione Lirica 2023-2024 dell’Opera Carlo Felice procede con il quinto titolo in cartellone: Idomeneo, dramma per musica in tre atti di Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Gianbattista Varesco, in prima esecuzione assoluta a Genova, sarà in scena venerdì 16 febbraio alle ore 20:00. Torna sul podio Riccardo Minasi, direttore musicale del Teatro, con la regia di Matthias Hartmann, le scene di Volker Hintermeier, i costumi Malte Lübben, le coreografie di Reginaldo Oliveira, e le luci di Mathias Märker e Valerio Tiberi. Allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice. Orchestra, Coro e Tecnici dell’Opera Carlo Felice. Maestro del coro Claudio Marino Moretti. Violoncello Antonio Fantinuoli, Clavicembalo Sirio Restani. Balletto Fondazione Formazione Danza e Spettacolo “For Dance” ETS. 

Idomeneo sarà in replica domenica 18 febbraio alle ore 15.00, venerdì 23 febbraio alle ore 20.00 e domenica 25 febbraio alle ore 15.00 (direttore Simone Ori).

A dare vita ai protagonisti dell’opera: Antonio Poli (Idomeneo), Cecilia Molinari (Idamante), Benedetta Torre (Ilia), Lenneke Ruiten (Elettra), Giorgio Misseri (Arbace), Blagoj Nacoski (Gran Sacerdote), Ugo Guagliardo (Voce di Nettuno), Lucia Nicotra / Maria Letizia Poltini (Due cretesi), Damiano Profumo / Franco Rios Castro (Due troiani).

«L’appuntamento con Idomeneo, in prima esecuzione assoluta a Genova – afferma il Sovrintendente – segue l’enorme successo conseguito dalla recente produzione di Madama Butterfly, con 12.000 spettatori presenti nell’arco delle sei rappresentazioni. Vi è grande attesa per il capolavoro mozartiano diretto da Riccardo Minasi, alla guida di una splendida compagnia di canto, con uno spettacolo di grande potenza visiva del regista Matthias Hartmann. In contemporanea con Idomeneo il Teatro è impegnato presso la Royal Opera House di Muscat in Oman con due rappresentazioni di A Midsummer Night’s Dream di Benjamin Britten (il 9 e 10 febbraio), dopo il grande successo che la produzione ha conseguito per l’inaugurazione della Stagione Lirica lo scorso ottobre. Tale profilo internazionale si coniuga perfettamente con l’altro importante progetto di “Liguria Musica”, tramite il quale oltre cinquanta concerti del Teatro vengono diffusi sul territorio regionale». 

Idomeneo è un’opera in tre atti che Wolfgang Amadeus Mozart compose tra il 1780 e il 1781 su commissione del principe Carlo Teodoro di Baviera. La stesura del libretto venne affidata all’abate Gianbattista Varesco, cappellano dell’arcivescovo di Salisburgo, che trasse ispirazione dalla tragédie-lyrique Idoménée di Antoine Danchet, musicata da André Campra nel 1712. L’opera riscosse successo sin dalla prima rappresentazione, avvenuta a Monaco nel gennaio del 1781: fu la grande consacrazione di Mozart, allora venticinquenne, nell’ambito dell’opera seria. Il libretto racconta la storia di Idomeneo, re di Creta di ritorno in patria dopo la caduta di Troia, e del figlio Idamante. Le tematiche principali sono profondamente radicate nella letteratura e nella mitologia greca: si affrontano il complicato legame padre-figlio, gli amori contrastati dalle contingenze politiche, il rapporto tra uomini e dèi. Nella composizione Mozart ebbe come principale riferimento l’opera seria italiana, della quale riprese la struttura fondata sull’alternanza tra arie e recitativi. Nonostante la fedeltà al modello, il compositore inserì diversi momenti orchestrali e corali, con una predilezione per il recitativo accompagnato, distaccandosi dall’impostazione metastasiana e creando alcune tra le pagine più intense nella storia dell’opera seria. Un altro aspetto di rilievo è la rappresentazione di ciascun personaggio, che si delinea nella direzione di un realismo psicologico allora inedito. La vocalità, per la quale Mozart impiega vari stili, diventa centrale nell’espressione drammatica e accentua le più sottili sfaccettature dei protagonisti. La ricca complessità dell’opera apre diverse possibilità interpretative.

Sul piano drammatico, l’azione si svolge a ritmo sostenuto ed è molto significativa la presenza, oltre agli interpreti principali, del coro e del corpo di ballo, che in questo allestimento assumono anche un significato simbolico. La regia di Matthias Hartmann si rifà in particolare agli elementi Sturm und Drang – quasi preromantici – dell’opera. Scene, costumi, coreografie e luci, di enorme impatto visivo, creano un’ambientazione densa, dove emergono a pieno gli elementi soprannaturali e divini propri dell’intreccio narrativo. Al centro della scena unica troneggiano il relitto di una nave e la testa di un toro – importante riferimento alla figura del minotauro e ai riti della civiltà minoica.

 

Biografie 

Riccardo Minasi si è rapidamente affermato come uno dei talenti più entusiasmanti emersi sulla scena europea negli ultimi anni. Oltre alla sua posizione di direttore principale della Mozarteumorchester di Salisburgo, i recenti e imminenti debutti sinfonici includono alcuni tra i più rinomati teatri e sale da concerto italiani e internazionali. Nel gennaio 2022 è stato nominato primo direttore artistico de La Scintilla all’Opera di Zurigo. Mantiene rapporti regolari con NDR Radiophilharmonie Hannover, Ensemble Resonanz e La Scintilla. Ha recentemente diretto produzioni operistiche per il Glyndebourne Festival Opera, per il Salzburger Festspiele, per l'Opera di Zurigo, per l'Opera di Stato di Amburgo, e ha debuttato alla Dutch National Opera, per l'Opéra National de Lyon. Riccardo Minasi ha una vasta esperienza discografica con i migliori artisti del mondo, ed è apparso in quattro album vincitori dell'Echo Klassik Award. Le sue registrazioni delle Sette ultime parole di Cristo sulla croce di Haydn e dei Concerti per violoncello di C. P. E. Bach hanno ricevuto il Diapason d'Or de l'Année. È stato consulente storico per l'Orchestra Sinfonica di Montréal, oltre a essere curatore ed editore con Maurizio Biondi dell'edizione critica 2016 Bärenreiter di Norma. Come solista e primo violino si è esibito con diverse importanti orchestre e solisti. Dal 2022 è direttore musicale dell’Opera Carlo Felice Genova.

Matthias Hartmann, nato a Osnabrück, lavora come regista per i più importanti teatri lirici e di prosa dei paesi di lingua tedesca. Nel 1990 è stato nominato direttore artistico presso lo Staatstheater di Hannover, dal 1993 al 1999 del Residenztheater di Monaco di Baviera, e in seguito della Deutsche Schauspielhaus di Amburgo e del Burgtheater di Vienna. Dal 2000 al 2005 è stato sovrintendente della Schauspielhaus di Bochum dove ha diretto lavori di Botho Strauss e Peter Turrini, En attendant Godot di Beckett e 1979 di Christian Kracht. Dal 2005 al 2009 è direttore artistico della Schauspielhaus di Zurigo, dove realizza la regia per Ivanov di Čechov, Je suis le vent di Jon Fosse e Emmanuel Kant: cómedie di Thomas Bernhard. Dal 2009 al 2014 è direttore del Burgtheater di Vienna e qui realizza le regie di Guerra e pace di Lev Tolstoj (Premio Nestroy 2010), Faust di Goethe, Ombra (Euridice parla) di Elfriede Jelinek e Die letzten Zeugen di Doron Rabinovici. Dal 2003 è attivo anche come regista di teatro d’opera, firmando Elektra all’Opéra di Parigi, Carmen a Zurigo, Lady Macbeth del distretto di Mzensk di Šostakovič per la Staatsoper di Vienna, La sposa venduta di Smetana, Tiefland di Eugen d’Albert, Rusalka di Dvořák, Mathis der Maler di Hindemith a Zurigo, Fidelio, La bohéme e Boris Godunov per il Grand Théâtre di Ginevra. Al Teatro alla Scala ha debuttato nel 2017 con la regia di Der Freischütz. Tra i suoi progetti più recenti, l’allestimento multimediale per Die Räuber di Schiller al Landesthater di Salisburgo, trasmesso in diretta televisiva; Michael Kohlhaas di Kleist e il musical di David Bowie ed Enda Walsh, Lazarus (2018) al Schauspielhaus di Düsseldorf. Come CEO di THE NET realizza serie televisive internazionali. Tra gli impegni più recenti Idomeneo e La dama di picche alla Scala; Fidelio, Ariadne auf Naxos e Carmen a Firenze.

  

Biglietti

I settore: 100,00 euro

II settore: 80,00 euro

III settore: 60,00 euro

IV settore: 50,00 euro

V settore: 35,00 euro

Under 30*: 25,00 euro

Under 18*: 15,00 euro

*tutti i settori

‘Fantozzi. Una tragedia’, Teatro Nazionale esaurito per la prima della stagione

Super User 31 Gennaio 2024 810 Visite

Tutto esaurito al Teatro Nazionale di Genova per la prima della stagione con lo spettacolo ‘Fantozzi. Una tragedia’. Alla serata inaugurale hanno partecipato il presidente della Regione Liguria e assessore alla Cultura Giovanni Toti, accompagnato dalla moglie Siria Magri, e la coordinatrice delle Politiche Culturali della Regione Jessica Nicolini. Presente anche il sindaco Marco Bucci.

"Una serata straordinaria - afferma il presidente Toti - vedere tutto esaurito questo Teatro è un segnale importante che testimonia la grande partecipazione dei genovesi alla vita culturale della città. Credo che portare in scena la comicità e la satira sociale di Fantozzi sia non solo un omaggio a Paolo Villaggio ma anche un acuto e complesso approfondimento di un personaggio, quello di Fantozzi, che ha saputo raccontare con ironia e cinismo vizi e virtù degli italiani di quegli anni, rimanendo impresso nella memoria di ciascuno di noi. Il fatto poi che questo spettacolo sia coprodotto dal Teatro Nazionale di Genova con Enfi Teatro, Nuovo Teatro Parioli e Geco Animation testimonia ancora una volta la capacità il valore di questo Teatro e il grande lavoro per attivare sempre di più collaborazioni anche fuori regione".

In questi giorni Regione Liguria ha promosso la Prima del Teatro Nazionale anche attraverso il maxischermo sulla facciata Palazzo di Piazza De Ferrari e ha organizzato la seconda edizione del progetto ‘Prima diffusa’, curato da Jessica Nicolini, con la registrazione delle prove dello spettacolo poi trasmessa in oltre cinquanta strutture sociosanitarie, assistenziali e carcerarie di tutto il territorio regionale per ospiti, detenuti e personale.

"Abbiamo voluto sostenere al massimo questa serata - conclude Toti - anche per ribadire l’attenzione che Regione Liguria ha sempre avuto e continuerà ad avere verso la cultura, nella sua declinazione più ampia. Voglio anche ringraziare il Direttore Davide Livermore, insieme a tutti gli attori e al personale di questo grande Teatro, per il suo straordinario lavoro".

Accordo tra Aces Italia e Cineguida, Cimaschi: “Saremo più presenti sui territori”

Super User 29 Gennaio 2024 814 Visite

Sport e cinema fanno squadra per raggiungere una platea più ampia. Questa in sintesi la ragione dell’accordo di collaborazione tra Aces Italia, delegazione italiana dell’associazione che ogni anno designa le Capitali dello sport, e Cineguida, associazione genovese diventata un punto di riferimento nazionale per gli amanti del cinema e del recupero del territorio. L’iniziativa è stata presentata dai due presidenti: Vincenzo Lupattelli di Aces e Enrico Cimaschi di Cineguida.

“Siamo contenti - ha detto Lupattelli - di aver sottoscritto questo accordo, perché ci permette di associare lo sport alla cultura, così come ci è stato chiesto nelle recenti intese con l’Unesco”.

“Grazie a questa collaborazione - ha sottolineato Cimaschi - raggiungeremo un territorio più ampio, andando anche nelle periferie e nei posti meno accessibili. Inoltre, il legame tra sport e cinema può contribuire a costruire una società più inclusiva e consapevole”.

In conclusione, lo sport e il cinema, due forme di intrattenimento che possono suscitare emozioni e connessioni profonde, si uniscono per creare un impatto positivo sulla società, promuovendo la cultura e contribuendo al recupero di territori spesso dimenticati.

L'intervista a Enrico Cimaschi, presidente Cineguida

 

 

Teatro, al via la convenzione tra Municipio Media Valbisagno e Carlo Felice

Super User 12 Gennaio 2024 1109 Visite

Per i residenti un mini abbonamento per tre opere e il servizio navetta da e per piazzale Fleming

È stato firmato oggi l’accordo tra Municipio IV Media Valbisagno e Teatro dell’Opera Carlo Felice che, con il patrocinio del Comune di Genova, consentirà ai residenti di poter usufruire di una scontistica dedicata e di un servizio navetta che da piazzale Fleming - con tappa intermedia a Staglieno - porterà gli abbonanti direttamente in teatro.

Un’iniziativa che prenderà il via sabato 20 gennaio, quando al Carlo Felice andrà in scena “Madama Butterfly” e che sarà replicata il 13 aprile con “La Bohème” e il 16 giugno con “Il barbiere di Siviglia”. 

«Si tratta di una iniziativa per la quale bisogna ringraziare l’Opera Carlo Felice ma soprattutto il municipio della Media Valbisagno che con l’assessore Villani hanno preso al balzo la possibilità di offrire servizi a livello culturale per la popolazione del territorio - ha detto l’assessore alle Pari opportunità del Comune di Genova Francesca Corso -. Questa vuole essere una prima puntata che speriamo venga essere replicata in tutti i municipi e come Comune ci poniamo nelle condizioni di coordinare questo lavoro per cui tutti i Municipi possano replicarlo e l’obiettivo è quello di far arrivare la cultura da tutte le parti. Grazie al Carlo Felice: oggi il teatro raggiunge i territori anche quando i territori non hanno la possibilità di raggiungere il teatro da soli. È una bellissima iniziativa che ha anche una valenza sociale, perché tutti coloro che normalmente non avrebbero la possibilità di visitare il teatro dell’Opera avranno una scontistica, quindi un mini abbonamento e anche la possibilità di essere accompagnati. Credo che l’accessibilità sia rispettata in tutto e per tutto. Quindi ringrazio ancora il Carlo Felice e il Municipio con la speranza che queste iniziative vengano portate da tutte le parti». 

«Desidero esprimere gratitudine da parte della Fondazione Carlo Felice - ha aggiunto il sovrintendente del Teatro Carlo Felice Claudio Orazi -, di tutti i suoi lavoratori, l’orchestra, il coro, i tecnici e  il personale amministrativo per questa iniziativa che nasce sotto l’auspicio del Comune di Genova e in particolare insieme al Municipio IV della Media Valbisagno  e che consentirà la partecipazione a teatro in occasione di tre titoli bellissimi - “Madama Butterfly”, “La Bohème” e “Il barbiere di Siviglia” -  e di farlo nella modalità migliore per lo spettatore: cioè poter salire su un pullman, sedersi a teatro, assistere all’opera insieme a tanti amici, calorosamente applaudire e poi tornare con lo stesso pullman, la notte, a casa. Intendiamo rivolgerci sempre di più alle comunità territoriali perché crediamo che la principale e fondamentale funzione di un teatro sia di accogliere un nuovo pubblico e far conoscere la bellezza dell’opera lirica e dei concerti sinfonici e svolgere la funzione culturale e sociale di un tempo». 

«Questa iniziativa è stata resa possibile grazie al Comune, al mio assessore alla Cultura Angela Villani, all’assessore Francesca Corso e grazie al Teatro Carlo Felice - ha dichiarato il presidente del Municipio IV Media Valbisagno Maurizio Uremassi -. Abbiamo messo in opera un progetto che consentirà ai cittadini della Valbisagno di seguire tre bellissime opere: li andremo a prendere e li porteremo direttamente a teatro. È un’iniziativa bellissima e importante che avvicina i cittadini della Valbisano al teatro, in attesa che siano completato il Nuovo Cinema Teatro Nazionale, i cui lavori inizieranno quest’anno».

«Sono molto orgogliosa - ha concluso l’assessore alla Cultura del Municipio IV Angela Villani - di presentare questa bellissima iniziativa. È stato un percorso che ho effettuato direttamente insieme al Teatro, facendo seguito a una loro richiesta arrivata ai municipi. Io l’ho accolta e l’ho ampliata di ulteriori richieste che, gentilmente, il Carlo Felice ha accolto. Oggi abbiamo firmato la collaborazione e abbiamo presentato in anteprima la “Madama Butterfly”. Seguiranno altri due spettacoli ed entrambi, saranno anticipati da una presentazione che faremo proprio qui. Partiremo con delle navette da piazzale Fleming, circa un’ora, un’ora e mezza prima dello spettacolo, faremo una tappa a Staglieno e al ritorno faremo il percorso inverso. Le prenotazioni non sono ancora chiuse, ma sono state davvero tante. Sono veramente molto felice che i residenti abbiamo risposto in questa maniera e spero che questa iniziativa sia gradita, sperando di riproporre il prossimo anno».

Gli spettacoli previsti dal mini abbonamento saranno tre:

Madama Butterfly – sabato 20 gennaio 2024 ore 15

La Bohème – sabato 13 aprile 2024 ore 15

Il Barbiere di Siviglia – sabato 15 giugno 2024 ore 15

Il prezzo scontato della minicard, che prevede il posto in terzo settore, è di 90 euro.

Per prenotare occorre inviare una mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro le 12 del 14 gennaio, indicando nome, cognome, indirizzo di residenza delle persone che desiderano acquistare la minicard.

Le interviste di Genova3000

Al Carlo Felice arriva Madama Butterfly, in programma dal 19 al 28 gennaio

Super User 11 Gennaio 2024 774 Visite

Le interviste di Genova3000

Venerdì 19 gennaio, alle ore 20.00, si terrà la prima rappresentazione di Madama Butterfly, il quarto titolo della Stagione Lirica 2023-2024 dell’Opera Carlo Felice Genova. La direzione è affidata a Fabio Luisi, direttore onorario del Teatro, per la regia e le scene di Alvis Hermanis e con i costumi di Kristìne Jurjàne, le coreografie di Alla Sigalova, le luci di Gleb Filshtinsky e i video di Ineta Sipunova. Allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice. Orchestra, Coro e Tecnici dell’Opera Carlo Felice, Balletto Fondazione Formazione Danza e Spettacolo “For Dance” ETS.

Madama Butterfly sarà in replica sabato 20 gennaio alle ore 15.00, domenica 21 gennaio alle ore 15.00, venerdì 26 gennaio alle ore 20.00, sabato 27 gennaio alle ore 20.00 e domenica 28 gennaio alle ore 15.00.

A dare vita ai protagonisti dell’opera: Lianna Haroutounian / Jennifer Rowley (Cio-Cio-San), Manuela Custer / Caterina Piva (Suzuki), Alena Sautier (Kate Pinkerton), Fabio Sartori / Matteo Lippi (F. B. Pinkerton), Vladimir Stoyanov / Alessandro Luongo (Sharpless), Manuel Pierattelli (Goro), Paolo Orecchia (Il Principe Yamadori), Luciano Leoni (Lo Zio Bonzo), Claudio Ottino (Il Commissario imperiale), Franco Rios Castro (L’ufficiale del registro), Luca Romano (Yakusidé), Maria Letizia Poltini / Daniela Aloisi (La madre di Cio-Cio-San), Mariasole Mainini / Lucia Scilipoti (La zia), Eleonora Ronconi / Adelaide Minnone (La cugina).

Madama Butterfly è la sesta opera di Giacomo Puccini. Il compositore si ispirò all’omonima tragedia del drammaturgo David Belasco, alla quale aveva assistito a Londra nel giugno del 1900. Il soggetto era particolarmente interessante, ma il processo compositivo durò diversi anni, ciò si deve anche alla approfondita ricerca attorno alla cultura giapponese che il compositore svolse per dipingere con accuratezza personaggi, luoghi e tradizioni insieme ai librettisti Giuseppe Giacosa e Luigi Illica. La prima rappresentazione si tenne al Teatro alla Scala nel febbraio del 1904, e fu un insuccesso. Oggi è difficile capire quali siano state le ragioni, soprattutto considerando che sin dalla prima ripresa avvenuta qualche mese dopo a Brescia, Madama Butterfly venne immediatamente consacrata come uno dei più grandi capolavori pucciniani.

Dell’opera viene in questa occasione rappresentata la cosiddetta “quinta versione”, ovvero l’ultima, che raccoglie tutte le modifiche introdotte dal compositore dopo le prime rappresentazioni (tra le quali la suddivisione in tre atti, l’introduzione dell’aria «Addio fiorito asil» e significative varianti nella caratterizzazione di alcuni personaggi). Fabio Luisi, che torna all’Opera Carlo Felice dopo i successi della Stagione 2022-2023 con Die Fledermaus di Johann Strauss II e con i concerti sinfonici Ciclo Bruckner, Mitteleuropa e Novecenti, commenta così gli elementi di maggior rilievo nell’interpretazione dell’opera: «Mentre nella versione primitiva, soprattutto nel primo atto, c’è un’attenzione al milieu sociale, ipocrita e crudele, attorno a Butterfly, nella versione “tradizionale” questo angolo viene smussato, senza però abbandonarlo. Pinkerton rimane un personaggio spregevole, e l’unica umanità che Butterfly incontra nella sua storia è quella vera di Suzuki e quella, anch’essa tutto sommato un po’ ipocrita, di Sharpless. Diciamo che la tragicità di Butterfly la avvertiamo nella sua solitudine e nel suo inappagato e sincero amore per un uomo che non la merita. Puccini non rende sempre la vita facile ai suoi esecutori: il segreto sta nel non trasformare dolcezze in sdolcinamenti e sentimento in sentimentalismi. Il suo linguaggio musicale è sempre sincero, e va ripulito da retaggi kitsch. Una particolare attenzione va data alla scelta dei tempi ed al fraseggio, che devono rimanere al servizio di ritmi teatrali».

La regia di Alvis Hermanis si ispira al Kabuki, genere teatrale tradizionale giapponese, incentrato sulla retorica del gesto come espressione del testo. Gestualità e movimento sul palcoscenico diventano così elementi centrali, e rivelano nel profondo la complessa psicologia di ciascun personaggio. Proprio per questo motivo, ampio spazio è dato alla danza come amplificatore della dimensione gestuale. La ricerca attorno al Kabuki è inoltre sostenuta da una particolare attenzione all’uso di riferimenti storici rigorosi, che emergono chiaramente anche grazie all’uso delle luci e dei video proiettati. Nel saggio Alvis Hermanis e Madama Butterfly: il gesto della fragilità, pubblicato dal Teatro alla Scala, Olivier Lexa evidenzia alcuni degli elementi scenici creati dal regista: «Come una farfalla, Cio-Cio-San è fragile, vulnerabile. L’universo che la circonda lo è altrettanto. La carta di riso dei pannelli scorrevoli rappresentativi della casa tradizionale giapponese rinforza questa impressione di fragilità e di delicatezza, così come le sete dei kimoni e i loro effetti di movimenti così speciali, che prolungano il ritmo e la coreografia ispirati dal Kabuki. Il minimalismo giapponese è presente dappertutto, testimoniato dal lavoro svolto sulla luce e sull’uso di colori particolarmente teneri e sottili. Questi evocano l’acquerello e sono presenti nelle riproduzioni di grande formato dei ritratti ispirati alle stampe giapponesi tradizionali, così come nei più piccoli dettagli dei costumi».

 

Biografie

Fabio Luisi è direttore musicale della Dallas Symphony Orchestra, direttore principale della Danish National Symphony, direttore emerito dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, direttore principale della NHK Symphony Orchestra di Tokyo e direttore onorario dell’Opera Carlo Felice Genova. Dirige le orchestre più prestigiose del mondo. Nella stagione 22/23 il Maestro Luisi dirigerà una nuova produzione di Vespri Siciliani al Teatro alla Scala, continuerà la registrazione dell’integrale di Carl Nielsen con la Danish National Symphony Orchestra per la Deutsche Grammophon e presenterà nel 2024 il ciclo completo Der Ring des Nibelungen di Wagner in forma di concerto, con la Dallas Symphony Orchestra. È stato premiato con la Medaglia d'Oro e l'Anello d'Oro dedicati a Bruckner. Luisi ha ricevuto un Grammy Award per la sua direzione delle ultime due opere dell’Anello del Nibelungo e il DVD dello stesso ciclo, registrato dal vivo al Metropolitan e pubblicato dalla Deutsche Grammophon, è stato nominato come migliore registrazione operistica nel 2012. La sua vasta discografia comprende un vastissimo repertorio. Fabio Luisi è stato insignito il Grifo d’oro per il suo contributo alla notorietà della città di Genova. 

Alvis Hermanis ha studiato recitazione al Conservatorio Nazionale della Lettonia. Dal 1997 è direttore artistico del New Riga Theatre, la cui programmazione è dedicata al repertorio classico, in particolare ad opere di scrittori tedeschi e russi, e al repertorio contemporaneo. Le sue produzioni sono state viste in oltre 40 paesi, e hanno partecipato a numerosi importanti festival, con molti riconoscimenti. Nel 2012 la rivista culturale svizzera Du, che riunisce esperti del mondo del teatro provenienti da venti paesi, lo ha nominato una delle dieci personalità più influenti del teatro europeo contemporaneo. Dal 2012, si dedica anche al teatro musicale.

  

Biglietti 

I settore: 100,00 euro

II settore: 80,00 euro

III settore: 60,00 euro

IV settore: 50,00 euro

V settore: 35,00 euro

Under 30*: 25,00 euro

Under 18*: 15,00 euro

*tutti i settori

  

Per ulteriori informazioni: www.operacarlofelicegenova.it

Rassegna Liguria Musica, l’orchestra del Teatro Carlo Felice in trasferta a Rapallo e Imperia

Super User 04 Gennaio 2024 745 Visite

Per la rassegna Liguria Musica, Marco Angius sarà alla direzione dell’Orchestra dell’Opera Carlo Felice nel concerto sinfonico Novecenti giovedì 4 gennaio, alle ore 21.00, alla Chiesa di Sant’Anna di Rapallo e venerdì 5 gennaio, alle ore 21.00, alla Concattedrale dei Santi Maurizio e Compagni Martiri di Imperia. Il ciclo di concerti Novecenti esplora il ricco patrimonio del XX secolo, in questa occasione il programma sarà incentrato sul Ricercare a 6 voci dall’Offerta musicale di J. S. Bach nell’orchestrazione di Anton Webern, e su Nobilissima visione di Paul Hindemith (balletto completo del 1938).

Il Ricercare a sei voci fa parte della Musikalisches Opfer (l’Offerta musicale) di Johann Sebastian Bach, dedicata a Federico II di Prussia. Tra i diversi brani della raccolta, il Ricercare a 6 voci raggiunge un livello di rara complessità, e non a torto è definito uno dei momenti più alti nella storia della polifonia. Tra il 1934 e il 1935 Anton Webern si adoperò in un’operazione di trascrizione per orchestra del Ricercare. La pagina bachiana si prestava alla strumentazione, infatti la scrittura contrappuntistica, sebbene più spesso affidata al cembalo, non limitava le possibili scelte di organico. Webern sfrutta la ricca trama della fuga distribuendo i motivi ai diversi timbri e registri dell’orchestra, con l’obiettivo di mantenere perfettamente lineare il discorso musicale, generare un effetto unitario ma sonoramente composito e, proprio attraverso la frammentazione delle linee tra gli strumenti, mettere ben in luce la «coesione motivica».

Nobilissima visione nasce come leggenda danzata nel 1937, quando Paul Hindemith decise di comporre un balletto in seguito alla suggestione provata di fronte agli affreschi di Giotto nella Cappella Bardi della Basilica di Santa Croce a Firenze (in seguito il compositore ne avrebbe tratto anche una versione ridotta in forma di suite orchestrale). Il balletto – ispirato alla vita di San Francesco, figura centrale negli affreschi della Cappella Bardi – venne messo in scena per la prima volta nel luglio del 1938 a Londra. La vita del Santo viene raccontata in undici episodi, dalle origini al contrasto con le forze malevole, all’incontro con Castità, Povertà e Obbedienza e al matrimonio con madonna Povertà, fino alla lode al Creato, riferimento al Cantico delle Creature. La musica raccoglie influenze varie, principalmente di gusto arcaicizzante. Alla consueta raffinatezza timbrica si unisce ad una scrittura musicale diatonica volta a rendere protagonista l’espressione di una spiritualità serena e imperturbabile; Hindemith conferma così una ricerca incentrata sulla polifonia tonale, già affermata con Mathis der Maler pochi anni prima. 

Ingresso libero con biglietto presso le sedi del concerto

Per ulteriori informazioni: www.operacarlofelicegenova.it

Teatro Carlo Felice, verso il sold out la serata benefica per celebrare Luca Vialli

Super User 03 Gennaio 2024 894 Visite

“Ancora una volta Genova e la Liguria hanno risposto presente a un’iniziativa che non vuole solo celebrare la memoria di una grande campione come Gianluca Vialli, ma come obiettivo ha anche quello di ricordare la sua straordinaria attività di raccolta fondi per la ricerca sulla SLA e sul cancro, il suo impegno e la sua fiducia nella ricerca. Il Teatro Carlo Felice per la serata benefica “My name is Luca” di lunedì prossimo si avvia verso il sold out: credo che questo sia il modo per ricordare al meglio un grande esempio di vita e di sport. Regione Liguria, grazie a questo evento, vuole essere accanto alla Fondazione, con cui Vialli si era impegnato, nei progetti di ricerca scientifica, in particolare quello sulla Sla: Genova ha risposto con il consueto entusiasmo, e questo ci rende ancora più orgogliosi di ospitare l’unico evento ufficiale pensato per sostenere la Fondazione Vialli e Mauro”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in vista dell’evento in programma lunedì 8 gennaio alle 21 al Teatro Carlo Felice di Genova.

A condurre la serata Ilaria D’Amico e Tommaso Labate, che daranno ritmo alle tante voci del racconto, rievocando in maniera suggestiva la vita di Vialli. Il ricavato della serata sarà appunto devoluto dalla Fondazione Vialli e Mauro a sostegno del progetto “MOMALS: monitoraggio e analisi multi-omica della SLA” dei Centri Clinici NeMO di Milano e Arenzano, che mira a dare una forte accelerazione nel percorso di ricerca e comprensione delle basi molecolari e di progressione della SLA nel tempo.

“Con l’abbraccio di Genova al suo campione e il sostegno della Regione Liguria - commenta Massimo Mauro, Presidente della Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport onlus - abbiamo riunito per la prima volta la grande famiglia di Gianluca, per festeggiarlo come merita”.

Concerto di Capodanno, il coro di voci bianche del Carlo Felice nella Basilica dell’Annunziata

Super User 31 Dicembre 2023 624 Visite

Lunedì 1° gennaio, alle ore 15:30, nella splendida Basilica della Santissima Annunziata del Vastato di Genova (in piazza dell’Annunziata) si terrà il Concerto di Capodanno del Coro di voci bianche dell’Opera Carlo Felice, con la direzione di Gino Tanasini e l’accompagnamento al pianoforte di Enrico Grillotti.

Il programma prevede arrangiamenti, armonizzazioni e adattamenti curati da Gino Tanasini ed Enrico Grillotti, in un percorso che esplora musiche di diverse tradizioni, tra cui brani di Leonard Bernstein, Benjamin Britten, Lorenzo Perosi, Anonimo pop. / Sting, James Lord Pierpont e un medley natalizio.

Il concerto è realizzato in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio.

Ingresso libero

Coro di voci bianche dell’Opera Carlo Felice: 

Angelica Arecco, Eldana Arecco, Carlotta Badano, Angelica Battarino, Samuele Battarino, Camilla Bentivegna, Filippo Bottaro, Anna Campidoglio, Giovanni Cazzulli, Alessandra Mantovani Chara, Denise Colla, Eleonora Cosso, Valentina Cosso, Nina De Gregorio, Nora Galeazzo, Erica Giordano, Michela Gorini, Zeno Gregorio Nigidi, Maria Guano, Eleonora Lauricella, Anna Liguori, Leonardo Loi, Sofia Diletta Macciò, Alice Manara, Arianna Russo, Anna Marletta, Sofia Mazzari, Giulia Nastase, Riccardo Negroni, Sara Orsini, Beatrice Pantella, Margherita Papa, Virginia Pesce, Giovanni Piromalli, Viola Piromalli, Aurora Rapuzzi, Simone Repetto, Francesca Risso Montemagno, Lucilla Romano, Tabata Scannapieco, Nicoletta Storace, Ingrid Mascialino Sudmeier ,Vittoria Trapasso, Eliana Uscidda, Nina Emma Vaccari, Viola Zaccaria, Camilla Zanchetta.

Per ulteriori informazioni: www.operacarlofelicegenova.it

Il maestro Gino Tanasini

‘Brahms e Haydn’, il concerto di fine anno del Teatro Carlo Felice

Super User 28 Dicembre 2023 742 Visite

Hartmut Haenchen sarà alla direzione dell’Orchestra dell’Opera Carlo Felice domenica 31 dicembre, alle ore 17.00, per l’ultimo appuntamento del 2023: il concerto sinfonico Brahms e Haydn. In programma la Serenata n. 2 in la maggiore e le Variazioni in si bemolle maggiore op. 56a di Johannes Brahms e la Sinfonia n. 95 in do minore di Franz Joseph Haydn.

La Serenata n. 2 di Brahms venne composta a Detmold tra il 1858 e il 1859; il compositore aveva allora dato prova del suo talento soprattutto in ambito pianistico e cameristico, ma non ancora nella scrittura per orchestra (avrebbe composto la sua prima sinfonia solo diversi anni più tardi, nel 1876). La serenata era il genere più adatto per i primi approcci alla scrittura sinfonica, per la quale il modello principale di Brahms fu Mozart. Nella Serenata n. 2 – strutturata in cinque movimenti anziché sei (Allegro moderato – Adagio non troppo – Scherzo – Minuetto – Trio) – si colgono riferimenti vari, tra cui anche Schubert. La prima esecuzione si tenne nel 1860 ad Amburgo. 

Con le Variazioni su un tema di Haydn, del 1873, Brahms compie un ulteriore passo verso un sinfonismo composito, si tratta infatti della prima composizione di ampio respiro per orchestra. Il tema di riferimento era un corale di marcia che lo stesso Haydn utilizzò in un Divertimento per fiati, particolarmente adatto allo sviluppo e alla variazione per l’andamento chiaro e lineare del basso. Brahms compose otto variazioni sul tema alternando abbellimenti e ornamenti melodici, passaggi dal maggiore al minore, varianti ritmiche, fino all’enfasi del Finale, con un intenso episodio fugato. Sin dalla prima esecuzione, diretta da Brahms il 2 novembre 1873, le Variazioni vennero accolte con grande entusiasmo. 

La Sinfonia n. 95 di Haydn risale al periodo londinese, sul finire del ‘700, quando il compositore pubblicò le sue ultime dodici sinfonie, anello di congiunzione tra il sinfonismo classico di Mozart e quello di Beethoven. Queste ultime sinfonie si distinguono per una maggiore caratterizzazione dei quattro movimenti, riconoscibili come parte dell’unità-sinfonia ma più definiti nella propria specificità. La Sinfonia n. 95, in quattro tempi (Allegro – Andante – Scherzo e Trio – Finale), ha inoltre la peculiarità di non iniziare con un’introduzione lenta, bensì con un attacco in medias res.

«Per il concerto di fine anno – dichiara il Sovrintendente – l’Opera Carlo Felice ha invitato un grande direttore internazionale come Hartmut Haenchen alla guida dell’orchestra, impegnata in un programma di rara bellezza. Si chiude nel migliore dei modi un anno costellato di enormi soddisfazioni e successi per il Teatro, grazie al contributo di tutti i lavoratori e di un meraviglioso pubblico che ha seguito la nostra attività al Carlo Felice, al Festival di Nervi, in moltissimi Comuni della Regione Liguria ed anche all’estero. Contiamo di proseguire su questa strada con il pieno e costante sostegno del Comune di Genova, della Regione Liguria, del Socio Privato Iren, del Ministero della Cultura e di diversi partner privati e sostenitori».

Édith, al Teatro Carlo Felice arriva l’opera dedicata alla cantautrice Pief

Super User 06 Dicembre 2023 860 Visite

Domenica prossima, 17 dicembre, alle ore 15:00, si terrà la prima rappresentazione assoluta di Édith, opera lirica in due atti di Maurizio Fabrizio, su libretto di Guido Morra. L’opera è stata composta nel 2023 su commissione della Fondazione Teatro Carlo Felice, in occasione del 60° anniversario della morte di Édith Piaf. Il nuovo allestimento è realizzato dalla Fondazione Teatro Carlo Felice in collaborazione con l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova. La direzione è affidata a Donato Renzetti, direttore emerito del Teatro, alla guida dell’Orchestra e del Coro dell’Opera Carlo Felice (preparato da Claudio Marino Moretti). L’allestimento scenico è curato dagli studenti dell’Accademia Ligustica Zoe Amato, Cecilia Danesi, Sara Guzzardi, Gaia Macassaro, Beatrice Napoli, Ilaria Romano, Natalia Sacco e Olimpia Cecilia Tonini, con le proiezioni video di Silvia Peschiera e Carola Rabaglio, e con il contributo della Direzioni Allestimenti Scenici del Teatro Carlo Felice. Il coordinamento artistico è affidato ai docenti Elisabetta Courir (regia), Francesca Marsella (allestimento scenico e costumi), Luciano Novelli (luci) e Angelo Boriolo (montaggio video). Il costume di Édith alla fine del secondo atto è firmato da Leo Fabrizio.

Édith sarà in replica martedì 19 dicembre alle ore 20.00 e giovedì 21 dicembre alle ore 20.00.

Il cast si compone di: Salome Jicia (Édith Piaf), Francesco Pio Galasso (Marcel Cerdan), Claudio Sgura (Jack La Motta), Blagoj Nacoski (Clifford Fisher), Giovanni Battista Parodi (Frankie Corbo), Alena Sautier (Marie Hannequin), Valentina Coletti (Marinette Cerdan), Manuel Pierattelli (Joe Longman) e Marco Camastra (Harry Burton). 

Édith racconta la storia d’amore che tra il 1947 e il 1949 ha visto protagonisti Édith Piaf, una delle più grandi cantautrici francesi del Novecento, e il pugile Marcel Cerdan, allora campione del mondo dei pesi medi.

“Édith è la mia prima opera lirica - commenta il compositore Maurizio Fabrizio -. Desidero ringraziare il sovrintendente Claudio Orazi, che l’ha fortemente voluta e il direttore artistico Pierangelo Conte. La gestazione di quest’opera viene da molto lontano, quando da bambino ascoltavo alla radio o sui dischi le intramontabili melodie di Édith Piaf. La cantautrice ha avuto una vita ricca di sofferenze e dolori, ma ha cercato sempre nell’amore un riscatto. Quando io e Guido Morra – autore del libretto – abbiamo deciso di scrivere quest’opera ci siamo soffermati proprio sull’aspetto dell’amore, e in particolare sull’amore più totalizzante nella vita di Édith Piaf, la storia con il pugile Marcel Cerdan. Un amore bellissimo e complesso, dal tragico epilogo. L’opera è molto dinamica, sia sul piano musicale sia nell’azione scenica. Sono onorato di avere accanto a me il maestro Donato Renzetti, uno dei migliori direttori d’orchestra al mondo, il nostro sodalizio è molto forte e risale a tanti anni fa”.

Durante la sua carriera, Fabrizio è stato protagonista della musica italiana, scrivendo alcune tra le canzoni più celebri del secondo Novecento per grandi interpreti quali Mia Martini, Riccardo Fogli, Ornella Vanoni, Renato Zero, Mina, Antonello Venditti e molti altri. Con Edith il linguaggio lineare e melodico della sua scrittura trova una nuova dimensione nel teatro musicale.

“Piaf è stata sicuramente la più influente cantautrice francese di tutti i tempi, il cui grande amore è stato il pugile Marcel Cerdan, morto tragicamente in un incidente aereo proprio mentre cercava di raggiungere la sua amata - osserva il maestro Donato Renzetti -. A poche ore dal drammatico avvenimento, Edith decise di non rimandare il suo concerto, e dedicò a Marcel la prima canzone: Hymne à l’amour. Maurizio Fabrizio, con linguaggio comunicativo e ispirato, ci permetterà di ricordare la grandissima cantautrice a sessant’anni dalla scomparsa”.

“L’Opera Carlo Felice – dichiara il sovrintendente Orazi – conferma la sua vocazione di teatro d’avanguardia commissionando una nuova opera al compositore Maurizio Fabrizio, dedicata ad Édith Piaf, in occasione del sessantesimo anniversario della scomparsa della grande cantautrice. Il direttore emerito del teatro Donato Renzetti guiderà l’orchestra e il coro insieme ad una compagnia di canto di prima grandezza, che annovera tra gli altri Salomé Jicia nel ruolo di Édith Piaf, Francesco Pio Galasso nel ruolo di Marcel Cerdan e Claudio Sgura in quello di Jack La Motta. La nuova produzione assume un ulteriore carattere speciale in quanto propone una collaborazione tra il Teatro e l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova. Come è noto la Fondazione Teatro Carlo Felice, nell’ambito dei propri obiettivi statutari, persegue la collaborazione con Università, Accademie, Conservatori; un’attività diretta sia alla formazione di musicisti e del personale delle aree artistiche e tecniche, sia all’accrescimento delle loro esperienze professionali.

In tale contesto la cooperazione con l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova raggiunge risultati di assoluto rilievo e coerenti con le missioni delle due Istituzioni. In occasione della Rita di Gaetano Donizetti gli allievi dell’Accademia hanno svolto il loro lavoro con i coetanei allievi dell’Accademia di Canto del Teatro, in una dimensione di teatro da camera presso l’Auditorium Montale. Con l’opera Édith di Maurizio Fabrizio collaborano con artisti nel pieno della loro carriera professionale. Firmano uno spettacolo, per la prima volta nella storia del Teatro, nel cartellone in abbonamento del Teatro, al fianco dei più grandi protagonisti della scena registica, scenografica e costumistica internazionale. Dopo le meravigliose produzioni di A Midsummer Night’s Dream e Werther, quest’ultima curata dal più volte Premio Oscar Dante Ferretti, il testimone passa nelle mani delle nuove generazioni di registi, scenografi, costumisti, light designer. Se a ciò aggiungiamo gli eccellenti risultati dell’Accademia di Canto e l’enorme presenza di giovani a Teatro, possiamo dire che l’opera Carlo Felice guarda al futuro con grande forza e determinazione”. 

La collaborazione tra la Fondazione Teatro Carlo Felice e l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova vede in Édith un progetto ideale per coinvolgere gli studenti nell’allestimento di un’opera contemporanea in prima rappresentazione assoluta.

Guido Fiorato, direttore dell’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, commenta: “L’identità della Scuola di Scenografia dell’Accademia Ligustica di Belle Arti, è da sempre fortemente contrassegnata da uno stretto legame con il mondo professionale teatrale. Ambedue i livelli formativi accademici (triennio e biennio specialistico) vedono una preponderanza di professionisti dediti all’insegnamento come in nessuna, o raramente equivalente, altra Istituzione. In questa identità si inserisce il prolifico rapporto istituzionale con l’Opera Carlo Felice, sicuramente realtà di rilievo per la cultura cittadina, che ha riconosciuto nella nostra Istituzione un riferimento su cui scommettere nell’affidarci nella totalità la responsabilità della progettazione artistica. Rita di Gaetano Donizetti la primavera scorsa, ed ora Édith, di Maurizio Fabrizio, nuova committenza da parte del teatro nel segno del contemporaneo, sono testimonianza di una volontà istituzionale di scommettere sulla ricerca e sulle nuove generazioni”.

“È un grande lavoro di collaborazione quello che l’Opera Carlo Felice ha saputo mettere in piedi con l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova i cui allievi, per la prima volta, sotto la guida dei loro docenti, si sono occupati totalmente dell’intera progettazione scenografica, costumistica e di regia dell’opera Édith che andrà in scena da domenica 17 dicembre – dichiara la coordinatrice delle politiche culturali in Regione Jessica Nicolini. Tutto ciò con un’intera produzione in cartellone nella stagione ufficiale. In questo modo insieme ai soci che lo sostengono, Regione e Comune in primis, il Teatro attua in pieno l’obiettivo statutario della cooperazione tra con le Istituzioni di alta Formazione artistica del territorio, non solo la Ligustica, ma anche l’Università e il Conservatorio di Musica Nicolò Paganini. Si tratta di una grande occasione per gli studenti che, per la prima volta, lavoreranno a fianco dei più grandi protagonisti della scena teatrale internazionale. Grande soddisfazione dunque per la capacità dell’Opera Carlo Felice di guardare al futuro, in un rapporto sempre più radicato tra città e regione e grazie anche alla presenza di migliaia di giovani spettatori durante la stagione lirica e dei concerti”.

Donato Renzetti, direttore emerito del Teatro Carlo Felice 

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