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Cultura

Mare Faber, un libro su Crêuza de mä che compie 40 anni

Super User 07 Marzo 2024 166 Visite

Un disco in lingua genovese che ha fatto la storia compie 40 anni. Due genovesi doc come Guido Festinese e Fabrizio Calzia lo celebrano in un libro appena pubblicato. Il disco si intitola “Crêuza de mä”, e chi scrive lo considera il principale capolavoro di Fabrizio De Andrè. Il libro si intitola “Mare Faber – Le storie di Crêuza de mä” ed è pubblicato dalla casa editrice Galata di Fabrizio Calzia. Guido Festinese è lo scrittore e critico musicale che lo ha realizzato.

“Crêuza de mä è un disco nato come un azzardo, come un’avventura da gustare fino in fondo – afferma Festinese - Era il 1984 quando uscì Crêuza de mä. Quarant’anni fa. E venticinque dalla scomparsa improvvisa di De André. Erano gli anni della Milano da bere, del techno – pop e del gel nei capelli, dei paninari e delle tivù commerciali. Mauro Pagani e Fabrizio De Andrè, in direzione “ostinata e contraria” inventarono un disco che andava a toccare le sponde del Mediterraneo come se lo stesso fosse stato un tavolo da biliardo: utilizzando Faber uno strano genovese popolare e dotto assieme per raccontarne le vicende, e una musica, Mauro Pagani, che era debitrice di tante note messe assieme pazientemente dalle stesse sponde. Crêuza nasconde decine di storie. Armato di pazienza e affetto, ho scavato in quelle canzoni, in quelle storie”.

Giornalista e docente di storia ed estetiche delle musiche afroamericane, Guido Festinese si occupa di cronaca e critica musicale dal 1985. Ha collaborato e collabora con molte testate musicali nazionali, è stato consulente musicale per Radiotre e Comune di Genova, e ha diretto la rivista World Music Magazine. Ha organizzato e diretto eventi culturali, mostre, incontri, partecipato alla scrittura di una decina di testi critici: e, come relatore, a molti festival storici. Ha scritto e messo in scena tre testi teatrali sul jazz.

“Il regista Wim Wenders considera Crêuza de mä l’album più bello nella storia moderna

della musica – interviene Fabrizio Calzia - Il lavoro di Fabrizio De André e di Mauro Pagani festeggia  quattro decenni di vita: praticamente ha accompagnato l’esistenza di molti di noi. Guido Festinese, esperto segugio di musica e musiche, ne ricerca spunti e origini mettendo insieme indizio dopo indizio, tassello dopo tassello, le storie che hanno portato a comporre il disco riconosciuto come capostipite della world music. E oltre. Il suo è un lavoro attento, scrupoloso, profondo con il quale ogni faberofilo e faberologo vorrà confrontarsi.

Paolo Fizzarotti

Genova, inaugurato alla Biblioteca Berio l’Archivio museo della stampa

Super User 21 Febbraio 2024 607 Visite

È stato inaugurato oggi, presso la Biblioteca Berio, l’Archivio Museo della Stampa - “Raccolta Gutenberghiana", un progetto museale e scientifico che l’editore Francesco Pirella ha deciso di rendere disponibile alla sua città, Genova.

«L’Archivio Museo della Stampa- dichiara il sindaco Marco Bucci - apre alla città ed è pronto a diventare un luogo di grande interesse turistico e di formazione soprattutto per i giovani. Un interessante percorso che permette di scoprire la storia della stampa e la sua evoluzione nel corso degli anni. In occasione di Genova Capitale del Libro è un orgoglio poter inaugurare un nuovo spazio culturale di questo tipo, a due passi dalla biblioteca più grande della nostra città. Un ringraziamento a Francesco Pirella e alla Berio che hanno permesso di rendere pubblico un importante patrimonio storico che merita di essere scoperto» 

«Se tra il 1450 e 1455, la tipografia segnò il passaggio tra il Medioevo e il Moderno - racconta Francesco Pirella -, Gutenberg e i prototipografi furono i primi plagiari del nostro tempo. Fu Aldo Manuzio a inventare, mezzo secolo dopo, il libro che conosciamo: aggiornò le matrici, ridusse il formato, lo fece diventare progetto. Nell’attuale epoca elettronica, postindustriale, il libro di carta perde l’esclusiva dei saperi, travolto dal mercato dell’immagine, stretto nella gabbia formale di un’idea passata. L’impiego delle tecnologie basate sulla luce permetterà al libro statico di competere con il libro elettronico e ciò sarà possibile secondo un auspicato principio di economia ecologica, naturalmente ignorata dal marketing e dai nuovi profeti dell’ecologia. Produrre quando serve». 

«In Paleontologia - spiega Antonino Briguglio, associate professor DISTAV - Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita - Università degli Studi di Genova - lo studio delle tracce è complementare allo studio dei resti fossili tradizionali che ci dicono che tipo di organismo ci trovassimo di fronte. In questo contesto di meraviglia si inserisce il lavoro di Pirella, icnologo dell’Antropocene, che parte dalla storia umana delle Tracce per un viaggio critico attorno alla tipografia, arte di lasciare un segno, permanente e comprensibile, e dove Gutenberg diventa figura essenziale seppur controversa. Oggi i modi di stampa sono molteplici e dalle mere due dimensioni si innalzano sino alla terza e anelano alla quarta, lasciando segni che mutano nel tempo. Il tempo contrasta la preservazione delle tracce. È un viaggio emozionale quello che siamo qui invitati a percorrere per comprendere l’importanza, la bellezza e la fragilità del registrare le epifanie di questo mondo».

C’era una volta Gutenberg e la sua galassia che, con l’invenzione dei caratteri mobili, fa diventare la stampa un medium straordinariamente potente. Oggi, dopo oltre cinque secoli, la macchina digitale scompiglia le strutture della comunicazione, in una nuova rivoluzione che ridefinisce il rapporto tra oralità e scrittura e che ricostruisce la gerarchia tra i media stessi. Mentre l’uomo tipografico ha ceduto il posto a quello digitale, in tutto il mondo ancora si analizza il rilievo storico e la portata dell’invenzione di Gutenberg e Genova, come Magonza, Parigi, Basilea e Anversa, dedica alla “Fabbrica del libro” “L’Archivio Museo della Stampa”, in cui il vecchio mondo di Gutenberg viene messo in relazione con i simulacri linguistici dell’era del computer.

In mostra, infatti, migliaia di caratteri in piombo, bronzo e legno; torchi di varie epoche, documenti storici e curiosità; macchine da stampa in legno e in ferro, a mano e a pedale. Rari e preziosi reperti perfettamente funzionanti vengono esposti in un percorso a distanza ravvicinata e confidenziale, in un'”officina sperimentale di cultura e di formazione”, un museo “vivo” che si pone in collegamento stretto con la didattica del neo-libro (antilibro) e con le problematiche tecniche, storiche, culturali della comunicazione digitale attraverso oggetti-racconto, ma anche metodologia pressoria tipica della tipografia pre-elettrica che diventa modello per una vera e propria utopia di riproducibilità dell’universo.

L’Archivio Museo della Stampa di Genova è un progetto museale realizzato dall’editore Francesco Pirella che ha operato a Genova per circa un trentennio. Formatosi come grafico, Pirella ha presto rivolto la sua attenzione al mondo della tipografia storica; in trent’anni di attività è riuscito a essere testimone del radicale mutamento delle tecniche di stampa tipografica, che da officina tipografica (fatta di piombo e inchiostro) è diventata tipografica digitale (fatta di chip e bit) diventando così osservatore del tutto privilegiato delle trasformazioni che hanno investito ogni aspetto della vita dell’uomo.

Salone del libro, Liguria protagonista come regione ospite

Super User 14 Febbraio 2024 587 Visite

"Siamo felici e onorati che per la prima volta sia la Liguria la regione ospite al Salone del Libro di Torino: essendo una terra di navigatori, ma anche di scrittori e poeti, credo che abbia molto da dire in questo senso. Un appuntamento in continuità con le esperienze di 'Genova Capitale italiana del Libro' e del centenario di Italo Calvino, che abbiamo celebrato alle Scuderie del Quirinale a Roma. La sinergia con Torino intende arricchire l'offerta culturale di una Liguria che ha fatto delle sue parole un grande motore, dalla nuova programmazione e la nuova direzione di Palazzo Ducale, al Teatro Nazionale guidato da Davide Livermore fino al Teatro Carlo Felice". Così il presidente e assessore alla Cultura della Regione Liguria Giovanni Toti intervenuto alla presentazione della XXXVI edizione del Salone del Libro di Torino, che quest’anno si svolgerà dal 9 al 13 maggio al Lingotto.

"Al Salone - prosegue Toti -, la Liguria sarà rappresentata da una bellissima piazza ligure che ospiterà libri e iniziative. La piazza è uno spazio fortemente simbolico, qui le persone potranno scambiarsi opinioni e idee e qui si troverà l’ampio ventaglio di proposte che la Liguria è in grado di offrire, dagli scrittori ai cantautori, a cominciare da Fabrizio De André, che merita un posto anche tra i maggiori poeti contemporanei del Paese. Racconteremo una terra che va da Montale al pesto, fino alle acciughe di Monterosso. Racconteremo tutto questo e tanto altro, sapendo che dovremo lavorare per potenziare la macchina della cultura nel nostro Paese, una macchina di democrazia, ma anche di benessere economico".

Nello specifico, Regione Liguria, per la prima volta al Salone del Libro con un progetto curato dalla coordinatrice alle politiche culturali Jessica Nicolini, allestirà come stand un caratteristico borgo: una piazzetta ligure su cui si affacceranno case variopinte fatte di libri, mentre gli esterni presenteranno una sfilata di personaggi della storia ligure. In uno spazio di 200 mq, Regione Liguria porterà tutta la sua cultura, da autori e poeti ai cantautori, dai luoghi alla sua cucina. Tutti saranno, per l'occasione, ambasciatori della Liguria nel mondo. Cuore pulsante dello spazio fieristico gli oltre 30 editori liguri che accompagneranno i visitatori in un'esperienza immersiva per conoscere i grandi nomi della letteratura. La Fondazione De Ferrari ETS sta infatti lavorando insieme agli editori per organizzare e animare lo stand.

Con la partecipazione al Salone del Libro, Regione Liguria promuove quindi i suoi colori e le sue eccellenze e lo fa seguendo tre filoni che verranno trattati nel corso di alcuni eventi: la musica e il cantautorato, la comicità, e i poeti della Liguria tra Otto e Novecento.

Non solo, perché accanto ai libri sfileranno le eccellenze enogastronomiche del territorio, che verranno offerte in una serie di momenti collettivi: dal pesto, all’olio, dalla focaccia al vino, simboli della Liguria e dell’accoglienza ligure.

Palazzo Ducale, prorogata fino a domenica 11 febbraio la mostra Scripta Manent

Super User 08 Febbraio 2024 350 Visite

Sarà visibile ancora per questo week-end la mostra Scripta Manent. Le leggi razziali attraverso i documenti del Consiglio comunale di Genova. Giuseppe Basevi: un caso di scuola, allestita nel loggiato superiore di Palazzo Tursi dalle 10 alle 18.

«È la prima volta che il tema delle leggi razziali viene affrontato esponendo documenti storici del Consiglio comunale e siamo felici del successo ottenuto e delle numerose richieste di prolungarne la durata o renderla permanente, stiamo attivamente lavorando su questo - ha dichiarato il presidente Carmelo Cassibba - Obiettivo di "Scripta Manent" è, inoltre, far capire che alcune tecnologie come l'AI, possono essere utilizzate in modo costruttivo e positivo, che esiste un "deep fake" buono. In questa era digitale e spesso fuori controllo, in cui possiamo connetterci e condividere informazioni in modi senza precedenti, abbiamo la responsabilità di utilizzare queste risorse anche per preservare la storia e la memoria. Speriamo di esserci riusciti». 

Al centro dell'iniziativa, voluta dalla presidenza del Consiglio Comunale di Genova con ILSREC (Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea) e con la collaborazione della Comunità Ebraica di Genova, otto documenti esposti per la prima vota, provenienti dagli Archivi del Consiglio comunale, che testimoniano il periodo storico dal 1926 al 1945, con un focus sulle leggi razziali e le terribili conseguenze che hanno causato. Tra questi la testimonianza dell'allontanamento dal Consiglio comunale di Giuseppe Basevi, in quanto ebreo, attuata con l'uso dell'Intelligenza Artificiale e costruita attraverso le sue lettere scritte in tempo di guerra al figlio deportato.

«Il volto di Basevi è stato fedelmente rigenerato grazie ad alcune fotografie donate dalla famiglia - ha dichiarato Fulvio Mastrogiovanni, fondatore di Teseo e docente di Robotica e Intelligenza Artificiale all’Università di Genova - le nuove tecnologie legate all’AI, in questo caso le tecniche di AI generativa e “deep fake”, consentono modalità di comunicazione moderne, riconosciute anche dalle nuove generazioni, capaci di essere dirette ed incisive perché il livello di intermediazione del medium tecnologico è ridotto al minimo. Siamo particolarmente contenti di aver contribuito alla propagazione di un messaggio, quello di Basevi, che proviene dal passato, ma mai così moderno e attuale».

Cultura, Artemisia Gentileschi protagonista a Sanremo

Super User 06 Febbraio 2024 289 Visite

L’arte di Artemisia Gentileschi è arrivata a Sanremo e ha già conquistato l'Ariston. Ieri mattina il quadro ‘Giuditta e la sua ancella con la testa di Oloferne’ è stato allestito nell’atrio dell’Ariston, pronto ad accogliere il pubblico e gli artisti che in questi giorni animeranno la 74esima edizione del Festival della canzone italiana. L’arrivo del quadro si inserisce nell’iniziativa ‘Ospite d’Onore a Sanremo’, il progetto pensato da Regione Liguria per promuovere il patrimonio artistico e culturale del territorio nell’eccezionale vetrina del Festival. Quest’anno le prime artiste a farsi immortalare con l’opera scelta per impreziosire il foyer sono state Fiorella Mannoia e la ligure Annalisa, inaugurando quella che si annuncia come una lunga serie di scatti di artisti e divi. Tra gli altri grandi nomi che oggi si sono fatti una foto davanti all’opera, anche Francesco Facchinetti, Clara, Sangiovanni e Francesco Renga.

“A poche ore dal suo allestimento, il quadro di Artemisia è già diventato il superospite del Festival di Sanremo – dichiara il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti - La cultura diffusa, in grado di raggiungere il maggior numero possibile di persone, è uno degli obiettivi di questa amministrazione. Se poi a questo si aggiunge anche la trasmissione di un messaggio importante, come quello contro la violenza sulle donne, il risultato è straordinario. Ecco perché abbiamo scelto di portare Artemisia a Sanremo: le star che dentro l'Ariston stanno facendo le foto con questo capolavoro ci aiuteranno nella nostra missione di diffondere la cultura come portatrice di bellezza e di messaggi positivi”.

Una tradizione recente, ma che si dimostra apprezzatissima e già consolidata, quella di rendere un’opera di pregio la protagonista dell’atrio dell’Ariston: dopo il grande successo riscosso lo scorso anno dall’ ‘Autoritratto’ di Rubens, che aveva fatto a sua volta da sfondo a tantissimi video e selfie di artisti e celebrità, il quadro di quest’anno è ‘Giuditta e la sua ancella con le testa di Oloferne’, un olio su tela del XVII secolo realizzato copiando con precisione l’originale di Artemisia Gentileschi conservato a Firenze. L’opera ligure, in trasferta nella città dei fiori grazie alla collaborazione con Comune di Genova, Comune di Sanremo, Teatro Ariston e la storica dell'arte Anna Orlando, è di solito conservata nei depositi di Palazzo Rosso e non è mai stata esposta al pubblico. Un soggetto biblico, quello dell’uccisione di Oloferne da parte dell’eroina Giuditta, determinata a difendere la libertà del suo popolo, che l’artista ha affrontato più volte, esprimendo all’interno delle sue opere i sentimenti di ribellione contro la violenza maschile e il desiderio di autonomia delle donne di ogni epoca. La celebre pittrice è protagonista proprio in questi mesi anche della mostra al Palazzo Ducale di Genova “Artemisia Gentileschi. Coraggio e Passione”, che sta riscuotendo un grande successo di pubblico e che si potrà visitare fino al primo aprile 2024.

“Anche per l’edizione 2024 del Festival abbiamo portato all’Ariston un’opera di grande pregio, utilizzando il palco più famoso d’Italia per parlare d’arte e di cultura e promuovere il grande patrimonio artistico ligure – spiega Jessica Nicolini, coordinatrice delle Politiche Culturali di Regione Liguria, che ha ideato il progetto ‘Ospite d’onore’– Quest’anno, sull’onda del grande successo della mostra di Artemisia Gentileschi a Palazzo Ducale, abbiamo voluto esporre un’opera che ci offre l’occasione di parlare di un tema particolarmente importante e sentito come quello della violenza sulle donne e dei femminicidi, per sensibilizzare il pubblico anche grazie all'aiuto delle celebrità presenti a Sanremo”.

Palazzo Ducale, la nuova direttrice Ilaria Bonacossa si presenta alla città

Super User 02 Febbraio 2024 626 Visite

Ilaria Bonacossa, la nuova direttrice di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, si è presentata oggi alla città nel giorno in cui inizia la sua avventura genovese a capo di una delle istituzioni più prestigiose del panorama culturale italiano.

Nel Salone del Maggior Consiglio ad accoglierla, oltre al presidente della Fondazione Beppe Costa, c’erano il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci.

Bonacossa è stata scelta al termine di un iter iniziato ad agosto con la pubblicazione di un avviso di selezione cui hanno partecipato oltre cento candidati e che, dopo una preselezione curata da una società specializzata in ricerca e valutazione di risorse umane, ha portato a una ristretta rosa di candidati, dalla quale il Consiglio Direttivo ha individuato la figura che ricoprirà il ruolo di Direttore.

Ilaria Bonacossa, milanese, laureata in Storia dell’Arte all’Università Statale di Milano e un master al Bard College di New York, ha una lunga esperienza di curatele internazionali e di gestione, tra le quali Artissima, la fiera internazionale d’arte contemporanea di Torino, dal 2017 al 2021. Nella sua carriera c’è anche un importante incarico “genovese”: dal 2012 al 2016 ha ricoperto, infatti, il ruolo di direttore artistico del Museo di arte contemporanea di Villa Croce, uno dei musei che fa parte del circuito delle collezioni e degli spazi civici.

«Inizio questa avventura con un grande entusiasmo – ha detto Ilaria Bonacossa – fiduciosa di poter contare su una squadra di collaboratori competenti e sull’attenzione fattiva delle istituzioni che considerano Palazzo Ducale centrale nella programmazione culturale della città e della Regione, anche in chiave di promozione nazionale e internazionale. Il mio obiettivo sarà valorizzare il Palazzo sempre di più come un’icona della cultura».

Uno dei primi appuntamenti come direttrice sarà una grande mostra dedicata alla pittrice francese Berthe Morisot, organizzata nel prossimo autunno insieme con la città di Nizza e inserita nel programma ufficiale delle celebrazioni per il 150° anniversario del’Impressionismo.

«Una coincidenza che considero un segno del destino – ha detto Bonacossa – Il mio primo corso all’università di Milano, con la professoressa Maria Mimita Lamberti, fu proprio su questa straordinaria artista che ha segnato la storia dell’Impressionismo. Altro segno del destino: la mia tesi al master presso il Bard College di New York aveva come argomento la “leggerezza” ed era ispirata alle Lezioni americane di Italo Calvino. Arrivare al Ducale e trovare una mostra sul grande scrittore lo considero di buon auspicio».

Ilaria Bonacossa ha poi voluto sottolineare l’importanza della grande esposizione “Nostalgia” – dal 24 aprile al 1° settembre – innanzitutto «per il progetto originale e dall’alto valore artistico e poi perché si tratta di una mostra autoprodotta, segno che Palazzo Ducale è un centro culturale vivo e pieno di potenzialità». 

Potenzialità che il nuovo direttore intende promuovere attraverso un forte impulso del digitale, l’innovazione e le nuove tecnologie. «Le grandi produzioni e i grandi Festival, segno distintivo della programmazione di Palazzo Ducale, possono acquistare una maggiore strategicità avvalendosi di strumenti in grado di attrarre un pubblico variegato e proveniente da ogni parte d’Italia. Genova è una città con una capacità attrattiva incredibile: Palazzo Ducale, sotto questo profilo, può svolgere un ruolo centrale». 

«Voglio dare un caloroso benvenuto a nome di tutta la Regione a Ilaria Bonacossa che ringrazio per aver accettato l’incarico alla guida di uno dei simboli della cultura della Liguria - dichiara il presidente e assessore alla Cultura Giovanni Toti -. Grazie alla sua conoscenza della realtà genovese, già curatrice del Museo di Arte Contemporanea di Villa Croce, e la sua esperienza nazionale e internazionale saprà creare sinergie sempre più solide tra i poli museali italiani e non solo, imprimendo un ulteriore impulso all’attrattività turistico-culturale dell’intera regione grazie ad una programmazione di ampio respiro, capace di attrarre un pubblico eterogeneo fatto anche da migliaia di visitatori che sempre più numerosi scelgono il nostro territorio». 

«È un onore dare il mio benvenuto a Ilaria Bonacossa, nuova direttrice di Palazzo Ducale – ha detto il sindaco di Genova Marco Bucci –. Una figura di alto profilo e competenza che si è messa al servizio della città per raggiungere importanti traguardi. Palazzo Ducale negli ultimi anni ha portato a Genova numerose mostre, progetti e iniziative di cui andiamo estremamente orgogliosi e che hanno permesso di ampliare notevolmente la nostra offerta culturale. Il percorso intrapreso è quello giusto e la cultura si sta dimostrando un traino fondamentale per l’intero settore del turismo. Siamo pronti a mettere in campo strategie e iniziative per attirare sempre più visitatori da tutto il mondo. Da oggi inizia un nuovo percorso per Palazzo Ducale, siamo pronti ad affrontare insieme le nuove sfide che ci attendono». 

«Saluto a nome di Palazzo Ducale la nuova direttrice Ilaria Bonacossa – ha detto il presidente di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Beppe Costa – Oltre a proseguire nel sentiero tracciato in anni di storia del Palazzo, ritengo possa assicurarci un ulteriore salto in avanti in termini di coinvolgimento del territorio e di centralità all’interno del panorama nazionale e internazionale. Il nuovo direttore potrà contare su una macchina composta da persone che lavorano ogni giorno in modo appassionato e professionale. A lei va il mio personale augurio, quello del Consiglio Direttivo, dei Partecipanti al Consiglio e dei Soci Fondatori».

 

ILARIA BONACOSSA

Direttrice del Museo Nazionale di Arte Digitale di Milano dal 2022 al 2023, Ilaria Bonacossa, è una critica d'arte e curatrice che ha guidato la Fiera Internazionale d'Arte Contemporanea Artissima dal 2017 al 2021. Laureata in Storia dell'Arte Contemporanea presso l'Università Statale di Milano, dopo aver completato un master in Studi Curatoriali al Bard College (USA), ha lavorato a New York presso il Whitney Museum. Curatrice per nove anni presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino, nel 2007 è stata membro della giuria per il Leone d'Oro della 52ª Biennale d'Arte di Venezia. Dal 2012 al 2016, Ilaria è stata Direttrice Artistica del Museo Villa Croce a Genova. Nel 2013 ha curato il progetto personale di Katrin Sigurdardottir al Padiglione Islandese alla Biennale di Venezia.

Dal 2021 è stata nominata Arts and Culture Liaison per il Riyadh Art Program; è stata membro del Comitato Tecnico per le acquisizioni del FRAC Provence-Alpes Côte d'Azur a Marsiglia; del Comitato Direttivo del Padiglione d'Arte Contemporanea PAC a Milano e membro del Comitato di Selezione del Premio Prince Pierre a Monaco. Dal 2015 è curatrice di Antinori Art Projects e direttrice artistica della Fondazione La Raia. Dal 2019 è la responsabile del corso per il Master in Arte del Mercato presso la Naba Nuova Accademia di Belle Arti di Milano.

Oltre 60mila presenze nei palazzi dei Rolli, Bucci: “Genova è in grado di attirare turisti tutto l’anno”

Super User 21 Gennaio 2024 529 Visite

 

La prima edizione invernale dei Rolli Days, dedicata anche a Fabrizio De Andrè in occasione del 25° anniversario della sua scomparsa, chiude con oltre 60mila presenze complessive. Un dato che ancora una volta sottolinea l’attrattività dei Rolli Days, evento di punta della cultura genovese sempre più apprezzato dai cittadini e in grado di attirare un numero crescente di turisti.

Tra venerdì 19 e domenica 21 gennaio i Rolli Days - Sacro e profano, che hanno raccontato i contrasti sociali, urbani e artistici della Genova cinque e secentesca, hanno dunque totalizzato oltre 60mila presenze (i turisti hanno raggiunto oltre il 30 per cento del totale), i quali hanno ammirato i 37 siti aperti - tra gli straordinari Palazzi dei Rolli, le ville, le chiese - accompagnati dal racconto degli 85 divulgatori scientifici, giovani professionisti provenienti da tutta Italia, e hanno partecipato ai concerti, agli eventi collaterali e alle visite guidate, comprese quelle in genovese, in inglese, francese e spagnolo.

«I Rolli Days si confermano un grande successo anche in questo inedito periodo invernale - commenta il sindaco Marco Bucci - In tre giorni si sono registrati oltre 60 mila ingressi di persone che sono rimaste estasiate di fronte alla bellezza dei nostri palazzi. Un dato che conferma l’importanza della destagionalizzazione, la nostra città è in grado di attirare turisti e cittadini in qualsiasi periodo dell’anno. Le bellezze dei palazzi di Genova hanno ancora una volta lasciato a bocca aperta decine di migliaia di persone. Il weekend ha registrato il sold out delle prenotazioni, con i visitatori che hanno apprezzato anche le tante iniziative per omaggiare Fabrizio De Andrè a 25 anni dalla sua scomparsa. I Rolli hanno dimostrato ancora una volta di essere un patrimonio inestimabile per la nostra città, una ricchezza incredibile che non smette mai di stupire genovesi e turisti». 

In particolare, hanno riscosso un grande successo gli eventi dedicati a Fabrizio De Andrè, come Barre per Faber, a cura della Comunità di San Benedetto al Porto in collaborazione con Genova Hip Hop Festival e Parola di Faber - Un viaggio nelle canzoni di Fabrizio De André e dei suoi amici cantautori, realizzato da Via del Campo 29R.

Sold out per la visita guidata nel cantiere di restauro degli affreschi di Bernardo e Valerio Castello, visibili per la prima volta nella chiesa di San Martino di Albaro.

Il numero di utenti raggiunti sui social si attesta sui 7.157.443.

I post pubblicati sui canali di promozione dell’evento sono stati 41, con 7.342 interazioni create.

Le impression generate dalla campagna di promozione sui social e sul web sono state 12.607.000 e i click 55.066.

Inoltre la landing page dell’evento https://landing.visitgenoa.it/rollidays-online/  ha raggiunto le 165.260 visualizzazioni.

Anche a questa edizione hanno partecipato 11 Rolli social ambassador.

Biblioteca vivente al MOG: libri umani per combattere i pregiudizi e promuovere il dialogo tra culture diverse

Super User 20 Gennaio 2024 435 Visite

Libri “in carne e ossa” che raccontano la loro storia ai lettori, interagendo e rispondendo alle loro domande. Oggi pomeriggio al Mercato Orientale di Genova (MOG) secondo appuntamento con la Biblioteca Vivente, il progetto del Comune di Genova – Assessorato alle Pari Opportunità e del Teatro Pubblico Ligure, con la collaborazione di ABCittà: un’iniziativa ideata per combattere pregiudizi e discriminazioni attraverso le narrazioni autobiografiche delle persone, trasformate per l’occasione in veri e propri “libri umani”.

L’idea, inserita tra le iniziative di Genova Capitale del Libro, arriva dalla Danimarca e prevede una serie di incontri, articolati su diverse tematiche, avviata lo scorso 5 dicembre alla Biblioteca Berio e proseguita oggi al MOG attraverso una ricca offerta di “libri umani” con cui i lettori hanno potuto interagire e scambiare messaggi, per poi pubblicare una recensione. “Nonna a Natale”, “Venerdì Santo”, “Nozze a Napoli”, “La birra senza glutine” e “L’incubo del trillo” sono stati solo alcuni dei 15 “volumi”, tutti dal titolo accattivante, che è stato possibile “sfogliare” per vivere un’esperienza di profondo valore sociale e culturale.

All’evento hanno partecipato anche l’assessore comunale alle Pari opportunità Francesca Corso e il direttore di Teatro Pubblico Ligure Sergio Maifredi.

«La Biblioteca Vivente è un’esperienza che abbiamo fortemente voluto sostenere come assessorati alle Pari opportunità e alla Cultura, di comune accordo con il Teatro Pubblico Ligure – ha detto l’assessore Francesca Corso – Si tratta di un progetto molto importante che rappresenta un modo per abbattere non solo le barriere, ma anche i pregiudizi che spesso sono portati dalla non conoscenza degli altri. Oggi è stata un’altra bellissima esperienza che ha visto la partecipazione di tante persone, che aspettiamo anche nei prossimi appuntamenti in programma alla Biblioteca Universitaria e a Palazzo Rosso».

«Questo progetto rientra tra le prerogative di Teatro Pubblico Ligure, ovvero portare il teatro in spazi inusuali, riconducendolo alla sua essenza, quindi all’uomo che racconta la propria storia a un altro uomo: esattamente quanto accade con la Biblioteca Vivente – ha spiegato il direttore Sergio Maifredi – La vicinanza abbatte il pregiudizio che può nascere senza l’incontro. Il rapporto cambia quando ci si siede gli uni davanti agli altri e si ascolta una storia. In questo modo diventa più difficile erigere muri e più facile aprirsi all’ascolto, proprio come avviene con la nostra iniziativa».

Circa 50 le persone coinvolte in ogni singolo appuntamento, dedicato a una fra tre tematiche principali: orientamenti sessuali, famiglie, immigrazione.

Anche oggi i lettori si sono immersi in uno scenario “da biblioteca”. Dopo avere fatto un giro per il MOG alla scoperta dei “libri umani” disponibili, ogni lettore ha scelto il suo preferito dal quale ha ascoltato una storia raccontata a voce, inframezzata da domande e osservazioni che hanno dato vita a un dialogo arricchente per tutti.

Un interscambio positivo di informazioni e sentimenti basato sull’ascolto reciproco, capace di abbattere le barriere culturali ed unire così popoli e generazioni diverse, costruendo dunque un mondo migliore basato sui valori di pace, tolleranza e condivisione.

La Biblioteca Vivente proseguirà con altri appuntamenti, tra questi: mercoledì 28 febbraio dalle 16 alle 19 alla Biblioteca Universitaria di via Balbi 40 e sabato 16 marzo dalle 15.30 alle 18.30 a Palazzo Rosso, in via Garibaldi 18.

Simon Zhu, il vincitore del Premio Paganini si esibirà al Museo del Louvre

Super User 19 Gennaio 2024 719 Visite

Il vincitore della 57^ edizione del Premio Paganini, Simon Zhu, si esibirà, martedì 23 gennaio, nella prestigiosa sede del Museo del Louvre. Ad accompagnarlo, la pianista olandese di origini sudcoreane Gile Bae. Il programma musicale prevede: Johann Sebastian Bach, Sonata in La maggiore per violino e tastiera BWV 1015; Ludwig van Beethoven, Sonata in fa maggiore “La primavera” op. 24; Niccolò Paganini, Capriccio n. 5, 7 e 24; Frédéric Chopin, Rondò in mi bemolle maggiore op.16; Frédéric Chopin, Variazioni in La maggiore B.37 “Souvenir de Paganini”; Niccolò Paganini, “La Campanella” Rondò dal Concerto n. 2 in si minore per violino e orchestra. Sarà possibile ascoltare il concerto che sarà trasmesso da Radio Classique sabato 10 febbraio 2024 alle 20.

Prima dell’esibizione, avrà luogo la visita nella rinnovata Cour Puget e le sale delle sculture del XVIII secolo, dove i curatori commenteranno la ristrutturazione degli spazi e le nuove opere presentate. Allo speciale evento, che testimonierà gli storici legami artistici e  culturali tra l’Italia e la Francia, Genova e Parigi, parteciperanno i vertici del Museo e, in particolare, la Presidente-Direttrice Laurence des Cars, il sindaco di Genova Marco Bucci, il presidente del Premio, Giovanni Panebianco, componenti del “Comitato d’Onore” del concerto, insieme a Renzo Piano, l’ambasciatrice d’Italia in Francia Emanuela D’Alessandro, il principe Amyn Aga Khan, la principessa Martine Orsini, il dott. Francesco Micheli, il maestro Salvatore Accardo e il dott. Sylvain Bellenger. L’iniziativa, frutto della collaborazione tra il Premio e gli Amis du Louvre, rientra nel Gala del Cercle des mécenès del Museo che quest’anno celebra le influenze artistiche e culturali nell’Europa dell’Ottocento con l’inaugurazione del nuovo allestimento della Cour Puget e il percorso di sculture neoclassiche e romantiche. Il concerto sarà preceduto da una visita delle sale con i curatori del Dipartimento sculture del Louvre. 

Lunedì 22, nella sede dell’Ambasciata d’Italia a Parigi, si terrà l’evento di presentazione del concerto, in occasione del quale, dopo i saluti dell’ambasciatrice D’Alessandro, si terrà la cerimonia di consegna dei titoli ai nuovi “Paganini Ambassador” con la partecipazione del sindaco Bucci e del presidente Panebianco.  A ricevere il riconoscimento saranno la principessa Irene Cantacuzene, il prof. Emanuel Ducamp, la signora Fernanda Giulini e la contessa Daniela Memmo.

«II Premio Paganini torna a Parigi – commenta il sindaco Marco Bucci – per il primo dei concerti internazionali di Simon Zhu, strepitoso violinista che si è aggiudicato la 57^ edizione del Concorso con una performance davvero incredibile lo scorso ottobre al Teatro Carlo Felice. Il 23 gennaio si esibirà insieme a Gile Bae nella splendida cornice della Cour Marly al Museo del Louvre e credo che questo sia davvero il modo migliore per celebrare la storica amicizia tra Parigi e Genova nel nome del più grande violinista di tutti i tempi, Niccolò Paganini, nell'anno in cui ricorre il 70° della prima edizione del concorso. Siamo orgogliosi di questo risultato e continueremo a lavorare per l'internazionalizzazione del Premio e dell'immagine di Genova nel mondo».

«Dopo la presentazione della 57° edizione del concorso internazionale di violino, nel novembre 2022 – ha dichiarato l’Ambasciatrice D’Alessandro – sono molto lieta di ospitare in Ambasciata un nuovo, prestigioso evento del “Premio Paganini”, eccellenza italiana che attraverso questa iniziativa di collaborazione con il Louvre fornisce un contributo di rilievo al rafforzamento della cooperazione culturale fra la Francia e l’Italia e dimostra una crescente e incisiva proiezione nell’importante panorama artistico della capitale francese».  

«Sono particolarmente orgoglioso di questa iniziativa la quale segna un altro inedito traguardo del nostro ambizioso programma di rinnovamento e rilancio del Premio - ha dichiarato il presidente Panebianco - E sono lieto che Simon Zhu apra, in una cornice tanto prestigiosa, il programma delle sue esibizioni internazionali. Sarà possibile a tutti ascoltare il concerto: il nostro accordo prevede venga trasmesso da Radio Classique. L’ampia visibilità del progetto è garantita anche dalla newsletter che Amis du Louvre diffonde tra i suoi associati in tutto il mondo. Un sentito ringraziamento desidero rivolgere al Museo del Louvre e agli Amis, ma anche all’Ambasciata d’Italia che torna ad ospitare un nostro importante momento, quale la presentazione e la cerimonia per i nuovi Paganini Ambassador».

‘Sacro e profano - Ballata per Genova’: i Rolli Days ispirati da De André

Super User 16 Gennaio 2024 1160 Visite

La prima edizione invernale dei Rolli Days, prevista dal 19 al 21 gennaio, vuole raccontare i contrasti sociali, urbani, artistici della Genova cinque e secentesca, una città ricca e complessa dove un ristretto gruppo di famiglie dalle ricchezze straordinarie governava una massa d’individui poverissimi, dove accanto alle monumentali vie dell’aristocrazia si insinuavano le strade più umili, dove gli stessi artisti raccontavano le avventure degli eroi e degli dei nei palazzi, e le storie dei santi nelle chiese.

Un suggestivo incontro del bellissimo e del terribile, di sacro e profano, che diventa un’occasione per farsi ispirare da Fabrizio De André a 25 anni dalla sua scomparsa, il quale, con la sua eccezionale vena poetica e musicale, con il suo sguardo attento e partecipe ha cantato la sua città attraverso suggestioni, suoni e personaggi del centro storico e i suoi spazi più significativi.

Questa edizione dei Rolli Days presenta quindi numerosi eventi collaterali dedicati al grande cantautore genovese, una vera e propria Ballata per Genova che, attraverso i testi di De André farà vivere le piazze del centro storico, a conferma del fatto che i Rolli Days sono un evento trasversale, che non celebra soltanto il passato ma porta la storia nel presente, affiancando all’arte figurativa di affreschi e dipinti l’arte performativa della musica e del teatro. 

«I contrasti, il bianco e nero, le conflittualità anche forti sono una delle anime di questa città e della sua vitalità, a volte brutale – suggerisce Giacomo Montanari, storico dell’arte dell’Università di Genova e curatore scientifico dell’evento – così come rappresenta una costante la contrapposizione tra spazio pubblico (quello delle chiese, soprattutto durante il Cinque e il Seicento) e spazio privato (i palazzi dell’aristocrazia). Eppure, il linguaggio dell’arte è in grado di fondere queste opposte spinte, costituendosi come ideale spazio di mediazione: lo ha fatto con le opere d’arte rinascimentali e barocche, con le narrazioni dei viaggiatori dell’Ottocento e, infine, con la musica e le parole di Fabrizio De André».

«Una inedita edizione invernale dei Rolli Days apre i palazzi patrimonio Unesco, anche in questo inizio 2024 – commenta la consigliera delegata ai Grandi eventi Federica Cavalleri – Sono tante le novità da scoprire guidati dai divulgatori scientifici, giovani professionisti pronti a coinvolgere i cittadini e i visitatori restituendo vita e respiro ai luoghi cinque-secenteschi di Genova. Numerosi anche gli eventi collaterali realizzati in collaborazione con diversi soggetti cittadini, tra i quali gli appuntamenti dedicati alla figura di Fabrizio De André, nel 25° anniversario della sua scomparsa». 

«I Rolli Days si confermano, edizione dopo edizione, come evento culturale di punta della città, in grado di attrarre turisti da tutta Italia per visitare le magnifiche dimore dell’antica nobiltà genovese. Un’offerta che, a partire dai Rolli Days di ottobre, si è arricchita di una experience che sta riscuotendo un grande interesse – sottolinea l’assessore al Turismo Alessandra Bianchi – e che consiste nella possibilità di soggiornare nei Palazzi dei Rolli, immersi in un’atmosfera affascinante e raffinata. La creazione di ulteriori prodotti turistici a tema Rolli rientra nel progetto 

DOGE (Dimore dell’Ospitalità Genovese Europea), stanziato dal ministero del Turismo e finalizzato a valorizzare i siti UNESCO, con cui abbiamo finanziato questa e la precedente edizione dei Rolli Days, ampliando così sia il numero sia la tipologia di appuntamenti annuali».

Protagonisti delle giornate dei Rolli saranno come sempre i divulgatori scientifici, giovani professionisti specializzati nel racconto consapevole di uno dei patrimoni di maggior rilievo storico e culturale italiano, i quali contribuiranno a popolare per un intero week end sia i Palazzi nel cuore della città, sia gli edifici in aree meno interessate dagli eventi culturali, ma che meritano di essere riscoperti per svelare ai visitatori i tesori artistici che si nascondono al loro interno. 

Per le visite è necessaria la prenotazione al link https://rollidays.happyticket.it/ 

Info e programma: https://landing.visitgenoa.it/rollidays-online/rolli-days/

Ecco i Palazzi visitabili:

Palazzo Antonio Doria Spinola (Prefettura)

venerdì ore 15-19; sabato e domenica ore 10-19

Palazzo Pantaleo Spinola Gambaro

sabato e domenica ore 10-19

Palazzo Franco Lercari (Parodi)

venerdì ore 17-19; sabato e domenica ore 10-19 – Consigliato da Radio Monte Carlo

Palazzo Tobia Pallavicino (Camera di Commercio)

venerdì ore 15-19; sabato e domenica ore 10-19

Palazzo Angelo Giovanni Spinola

sabato e domenica ore 10-19

Palazzo Gio Battista Spinola (Doria – Circolo Tunnel)

sabato e domenica ore 10-18

Palazzo Nicolosio Lomellino

venerdì ore 15-19; sabato e domenica ore 10-19 – A pagamento Visita virtuale “The library at night”: prenotazione e acquisto biglietto su TicketOne – €5 (biglietto scontato Rolli Days). Visita guidata al giardino segreto: prenotazione scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – €5 (biglietto scontato Rolli Days). Acquisto biglietto in loco, il giorno di visita. Ultimo ingresso al giardino ore 16:30. Durata tour virtuale 50 min. circa; durata visita guidata giardino 30 min. circa

Palazzo Niccolò Grimaldi (Tursi – ingresso da Palazzo Bianco)

venerdì ore 15-18; sabato e domenica ore 10-18. Consigliato da Radio Monte Carlo

Palazzo Luca Grimaldi (Palazzo Bianco)

venerdì ore 15-18; sabato e domenica ore 10-18. Accessibile alle persone con disabilità

Palazzo Gio Francesco e Ridolfo Brignole Sale (Palazzo Rosso)

venerdì ore 15-18; sabato e domenica ore 10-18. Accessibile alle persone con disabilità

Palazzo Gerolamo Grimaldi (Palazzo della Meridiana)

venerdì 15-19; sabato e domenica 10-19. A pagamento: venerdì 19 gennaio 2024, atrio e colonnato visitabili gratuitamente; salone del Cambiaso ingresso 3 euro (visitabile solo venerdì 19 gennaio); ingresso ridotto per tutti i visitatori alla mostra ITADAKIMASU (€ 10) e possibilità di biglietto combinato mostra + salone del Cambiaso € 12; sabato 20 gennaio e domenica 21 gennaio atrio e colonnato visitabili gratuitamente; ingresso ridotto per tutti i visitatori alla mostra ITADAKIMASU (€ 10)

Palazzo Lomellini Patrone (Comando Militare)

venerdì ore 15-18; sabato e domenica ore 10-12 e 14-18

Palazzo Giacomo e Pantaleo Balbi (Senarega)

sabato e domenica ore 10-19

Palazzo dell’Università

sabato e domenica ore 10-19

Palazzo Stefano Balbi (Palazzo Reale)

venerdì 9-19; sabato 9-10; domenica 13:30-19 (ultimo ingresso un’ora prima della chiusura). Accessibile alle persone con disabilità – A pagamento: Tariffa ridotta € 2 – Biglietti su:

https://wticket1.wingsoft.it/biglietteria/listaEventiPub.do?lang=it&codice=REALE-PLZ

Palazzo Gio Battista Centurione Pitto

sabato e domenica ore 10-19

Palazzo Francesco Grimaldi (Galleria Nazionale di Palazzo Spinola)

venerdì 9-19; sabato 9-10; domenica 13:30-19 (ultimo ingresso un’ora prima della chiusura). Accessibile alle persone con disabilità – A pagamento: Tariffa ridotta € 2 – Biglietti su:  https://wticket1.wingsoft.it/biglietteria/listaEventiPub.do?lang=it&codice=SPINOLA-SPI&m=202102

Palazzo Ambrogio di Negro

venerdì ore 15-19; sabato e domenica ore 10-19 – Accessibile alle persone con disabilità. Consigliato da Radio Monte Carlo

Palazzo Gio Vincenzo Imperiale

venerdì ore 15-19; sabato e domenica ore 10-19 – A pagamento: Tariffa € 8 – Biglietti acquistabili in loco – Consigliato da Radio Monte Carlo

Palazzo Nicolò Spinola Franzone

venerdì ore 15-19; sabato e domenica ore 10-19

Palazzo Cattaneo Della Volta

venerdì ore 15-19; sabato e domenica ore 10-19. Consigliato da Radio Monte Carlo

 

Ville e altri siti:

Villa del Principe

venerdì ore 15-19; sabato e domenica ore 10-19 – Accessibile alle persone con disabilità – A pagamento: Tariffa € 6 – Biglietti acquistabili in loco

Villa Pallavicino delle Peschiere

sabato e domenica ore 10-19

Villa Duchessa di Galliera, Mostra “Sacro e Profano”

sabato 10 – 18 e domenica 10 – 18 (ultimo ingresso ore 17) – A pagamento: Tariffa € 5 –

Biglietti acquistabili su https://www.happyticket.it/genova/locations/9343-parco-villa-duchessa-di-galliera.htm  

Sede BPER, mostra “Nelle stanze dell’arte. Itinerario tra capolavori di una quadreria genovese

sabato e domenica ore 10-19

Chiesa di Santa Maria Maddalena

venerdì ore 15-17:30; sabato ore 10-17:30; domenica ore 12-17:30

Basilica di San Siro

venerdì ore 15-19; sabato ore 10-18; domenica ore 12-18

Chiesa di San Pancrazio

venerdì ore 15-19; sabato e domenica ore 10-19

Chiesa di San Luca

venerdì ore 15-19; sabato ore 10-16:00, domenica ore 10-16:30 e 17:30-19

Chiesa di Santa Maria di Castello

venerdì ore 15-19; sabato ore 10-19; domenica ore 12:30-19

Cattedrale di San Lorenzo

venerdì ore 15-17; sabato ore 10-11:30 e 15-17; domenica ore 15-17

Chiesa di San Donato

venerdì ore 15:30-18; sabato ore 10-12 e 15:30-18; domenica ore 15:30-18

Basilica di Carignano con Kalatà Experience

sabato e domenica ore 10-11:30 e 15-18 – A pagamento: Tariffa € 6 – Biglietti acquistabili in loco in contanti

Chiesa di San Benedetto al Porto

venerdì ore 15-19; sabato ore 10-16:30 e 17:30-19; domenica ore 10-11:30 e 13-19

Albergo dei Poveri

sabato e domenica ore 10-19 – A pagamento: Tariffa € 4 – Biglietti acquistabili in loco

Teatro Carlo Felice

venerdì ore 15-18:30; sabato e domenica 9:30-13:30

Biblioteca Berio

venerdì ore 15-18:30; sabato 10-18:30

Archivio di Stato

domenica ore 10-18

 

Anche questa edizione dei Rolli Days prevede numerosi eventi collaterali, tutti a ingresso gratuito.

 

Tra i principali:

La Via del Campo di Fabrizio De André, visite guidate gratuite nei luoghi di De André, a cura di Via del Campo 29R (sabato h 10 – 11 – 15 e domenica h 11 – 15)

Barre per Faber – De André Memory Freestyle a cura di Comunità di San Benedetto al Porto in collaborazione con Genova Hip Hop Festival (venerdì 19 h 17 Ex Oratorio di San Tommaso - via delle Fontane 36b)

Concerto del duo Valerio Giannarelli e Fabrizio Del Giudice chitarra e violino, a cura del Teatro Internazionale di Quartiere, in collaborazione con il conservatorio di musica Niccolò Paganini Genova (venerdì 19 h 17, piazzetta Cambiaso 1)

Presentazione libro Mille Papaveri Rossi di Sergio Badino (sabato 20 h 15 Palazzo Tursi - Salone di Rappresentanza)

Parola di Faber - Un viaggio nelle canzoni di Fabrizio De André e dei suoi amici cantautori a cura di Via del Campo 29R (sabato 20 h 17, Oratorio di San Filippo, via Lomellini 10)

Il Coro Popolare della Maddalena canta De André, a cura della Comunità di San Benedetto al Porto (domenica 21.01.2024 ore 19.00 Chiesa di San Benedetto al Porto – via San Benedetto 12)

Visita guidata nel cantiere di restauro degli affreschi di Valerio Castello visibili per la prima volta da una nuova prospettiva, nella chiesa di San Martino di Albaro (sabato 20 h 11/16)

 

Questa edizione dei Rolli Days è cofinanziata dal progetto DOGE - Dimore dell’Ospitalità Genovese Europea, finanziato dal ministero del Turismo nell’ambito del bando Valorizzazione dei comuni a vocazione turistico-culturale con siti UNESCO e città creative UNESCO.

Cultura, al cantante lirico Francesco Meli la “Croce d’oro di San Giorgio”

Super User 15 Dicembre 2023 722 Visite

 

Sarà Francesco Meli, tenore genovese e direttore artistico dell’Accademia di alto perfezionamento per cantanti lirici del Teatro Carlo Felice, a ricevere la Croce d’oro di San Giorgio, la massima onorificenza della Regione Liguria destinata a cittadini italiani o stranieri che si siano distinti per particolari meriti di valore culturale, sociale o morale. Francesco Meli, che ieri ha incontrato nel Palazzo della Regione Liguria il presidente e assessore alla Cultura Giovanni Toti, è stato uno dei protagonisti principali dell’opera verdiana ‘Don Carlo’, incantando alla prima della “Scala” di Milano.

“La Croce d’oro di San Giorgio a Francesco Meli – ha detto il presidente Toti - è il giusto tributo ad uno tra i cantanti lirici più celebrati in tutto il mondo, di immensa caratura artistica, che a ogni ruolo si conferma il più grande tenore verdiano di questo secolo e siamo felici che la cultura ligure, dopo aver conferito i primi tre primi al cantautore Gino Paoli e agli attori Tullio Solenghi ed Elisabetta Pozzi, sia sempre più una protagonista assoluta nel panorama internazionale”. 

“Sono felicissimo e onorato – conclude Francesco Meli - anche perché si tratta di un premio inaspettato, a coronamento di una carriera iniziata oltre venti anni fa. Ringrazio il presidente Toti e Regione Liguria per avermi scelto e considerato degno di questa onorificenza, per me è un privilegio essere ambasciatore di Genova e della Liguria nel mondo”.

Teatro, i vincitori della quarta edizione del Premio internazionale Ivo Chiesa

Super User 12 Dicembre 2023 825 Visite

Glauco Mauri, Cristina Parku, Serena Sinigaglia, Leo Muscato, Peeping Tom, Es Devlin, Tommaso Le Pera, Siro Ferrone, Carla Signoris, Davide Iodice. Sono questi i vincitori della quarta edizione del Premio Internazionale Ivo Chiesa - Una vita per il teatro, a cui si aggiungono il Premio speciale del presidente di giuria, che Gad Lerner ha assegnato alla memoria dell’attore palestinese Abraham Saidam, rimasto vittima dei bombardamenti a Gaza, e il Premio Speciale del presidente del Teatro Nazionale di Genova, consegnato da Alessandro Giglio ad Angelo Pastore, che ha diretto il Teatro Nazionale di Genova dal 2015 al 2019.

Nato su impulso dell’attuale direttore Davide Livermore per ricordare la memoria di Ivo Chiesa, impresario, organizzatore, critico teatrale, drammaturgo, direttore del Teatro di Genova dal 1955 al 2000, unanimemente riconosciuto come uno dei padri del teatro pubblico italiano, il Premio Internazionale Ivo Chiesa, articolato su dieci categorie, dà riconoscimento a ogni forma di vissuto teatrale - dai registi agli impresari, dai costumisti agli scenografi, dai compositori agli studiosi, dai tecnici ai pedagoghi - abbracciando prosa, opera e danza e rimarcando la profonda adesione tra vita e teatro, tra identità privata e ruolo pubblico, tra scelte esistenziali e artistiche.

Guidata dal presidente Gad Lerner, coordinata dal dramaturg del Teatro Nazionale di Genova Andrea Porcheddu, la giuria di questa quarta edizione del Premio - composta da Roberto Andò, Valerio Binasco, Umberto Fanni, Roberto Ferraresi, Alberto Mattioli, Sabina Minardi, Cristiana Morganti, Elisabetta Pozzi, Margherita Rubino, Marino Sinibaldi, Walter Zambaldi - ha assegnato i premi nel corso di un evento speciale che si è tenuto nella serata di lunedì 11 dicembre al Teatro Eleonora Duse, alternando a momenti di musica e spettacolo la consegna dei riconoscimenti ai premiati, in gran parte presenti di persona sul palco del teatro genovese. 

L’evento, per la prima volta aperto al pubblico, è stato condotto da Massimo Bernardini, giornalista e conduttore di Rai 3 e Rai 5, affiancato in questa edizione dalla regista e attrice Mercedes Martini. Hanno partecipato gli allievi del primo anno del Corso di Alta Formazione per Attore della Scuola di Recitazione del Teatro Nazionale di Genova, mentre i momenti musicali sono stati affidati alla voce di Alessandra Ravizza, accompagnata al piano da Francesco Negri. Numerosi i rappresentanti del teatro italiano presenti alla cerimonia, da Lella Costa, codirettrice del Teatro Carcano, a Mimmo Basso, direttore operativo del Teatro di Napoli. 

Il premio consegnato ai vincitori riproduce un’opera creata appositamente dall’attore e scultore Graziano Piazza per il Premio Internazionale Ivo Chiesa.

  

Premio Internazionale Ivo Chiesa

I premiati

  

Premio Ivo Chiesa “Maestri della scena”

Glauco Mauri

 

Premio Ivo Chiesa “Futuro della scena”

Cristina Parku

 

Premio Ivo Chiesa “Regia di prosa”

Serena Sinigaglia

 

Premio Ivo Chiesa “Regia d’opera”

Leo Muscato

 

Premio Ivo Chiesa “Coreografia”

Peeping Tom

 

Premio Ivo Chiesa “Visioni della scena”

Es Devlin

 

Premio Ivo Chiesa “Mestieri del teatro” (dedicato a Sandro Sussi)

Tommaso Le Pera

 

Premio Ivo Chiesa “Museo Biblioteca dell’Attore”

Siro Ferrone

 

Premio Ivo Chiesa “Città di Genova” (dedicato a Carlo Repetti)

Carla Signoris

 

Premio Ivo Chiesa “La scuola” (dedicato a Marco Sciaccaluga)

Davide Iodice

 

Premio speciale del Presidente di Giuria

all’attore palestinese Abraham Saidam (in memoria)

 

Premio speciale del Presidente del Teatro Nazionale di Genova

Angelo Pastore

Cultura, Ilaria Bonacossa è la neo direttrice di Palazzo Ducale

Super User 11 Dicembre 2023 683 Visite

Ilaria Bonacossa è la neo direttrice di Palazzo Ducale a Genova. In seguito alla pubblicazione della graduatoria del bando, nella giornata di oggi il consiglio direttivo della Fondazione si è espresso a favore della storica dell'arte

"Complimenti e in bocca al lupo a Ilaria Bonacossa per il nuovo incarico alla guida di uno dei simboli della cultura in Liguria - commenta Toti -. La formazione artistica e l'esperienza anche all’estero maturata sul campo dalla neo direttrice rappresentano una garanzia per la programmazione del polo culturale di Palazzo Ducale, con lo sguardo rivolto alle sfide future. Un ritorno a Genova, dove è stata curatrice del Museo di Arte Contemporanea di Villa Croce". 

"Accogliamo la direttrice con entusiasmo - prosegue il governatore -, dopo la scelta di una commissione altamente qualificata, certi che saprà creare sinergie sempre più solide tra i nostri musei e imprimere ulteriore impulso all'attrattività turistico-culturale dell'intera regione. Favorire un polo di aggregazione innovativo per la comunità è d'altronde la linea di indirizzo individuata da Regione e Comune di Genova. Un ringraziamento doveroso, infine, a tutti coloro che hanno partecipato al bando, dimostrando interesse nel prendere parte alla vita culturale di Genova".

“Un caloroso benvenuto a Ilaria Bonacossa, nuova direttrice di Palazzo Ducale scelta dal presidente e dal consiglio direttivo - dice il sindaco di Genova Marco Bucci -. Sono certo che saprà svolgere al meglio il suo compito e affrontare le nuove sfide che ci attendono per far crescere l’offerta culturale di Genova. Una figura di alto profilo e competenza che ha già avuto modo in passato di confrontarsi con il mondo culturale genovese e che oggi raccoglie una nuova e cruciale missione per la nostra città. Palazzo Ducale negli ultimi anni ha portato a Genova numerosi progetti, mostre e iniziative di cui andiamo estremamente orgogliosi e che hanno permesso di ampliare notevolmente la nostra offerta culturale registrando centinaia di migliaia di visite. Vogliamo continuare su questa strada, consacrando la nostra città come un punto di riferimento per la cultura in Italia. Insieme a Ilaria Bonacossa siamo pronti a mettere in campo strategie e iniziative per attirare sempre più visitatori da tutto il mondo, alzando il livello culturale della città. Da oggi inizia un nuovo percorso per Palazzo Ducale, guardiamo al futuro per far crescere la nostra Genova”.

Festival internazionale del doppiaggio, a Palazzo Ducale la consegna degli Anelli d’oro

Super User 04 Dicembre 2023 1079 Visite

La XXIV edizione del Festival Internazionale del Doppiaggio “Voci nell’Ombra”, diretta da Tiziana Voarino, si è conclusa ieri a Genova nel Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale con la cerimonia di premiazione degli Anelli d’Oro alle migliori voci e ai professionisti del settore che si sono distinti nel corso dell’anno. Una vera e propria festa di premiazione, condotta con eleganza e simpatia da Maurizio Di Maggio e Patrizia Caregnato, tra musica dal vivo e momenti di comicità. Ma la vera protagonista è stata l’emozione di chi ha visto coronata la propria carriera con un riconoscimento che dall’ombra della sala di registrazione lo ha portato al centro della scena e sotto le luci della ribalta. Il Premio “Claudio G. Fava” alla carriera, intitolato a uno dei fondatori del Festival, è stato assegnato a Mario Cordova, doppiatore fra gli altri di Richard Gere, Willem Dafoe, Jeremy Irons, Patrick Swayze in “Ghost” nonché protagonista della fiction Mediaset “Le tre rose di Eva”. 

L’Anello d’Oro per il miglior doppiaggio generale nella sezione Cinema è andato a Rodolfo Bianchi per avere diretto la versione italiana del film “Killers of the Flower Moon” di Martin Scorsese.  L’Anello d’Oro per le migliori voci maschile e femminile del cinema è stato assegnato a Flavio Aquilone, doppiatore di Caleb Landry Jones in “Dogman”, e a Emanuela Rossi, doppiatrice di Cate Blanchett nel film “Tár”. Una menzione speciale è andata a Fabrizia Castagnoli, voce di Rhea Perlman in “Barbie”.

Le migliori voci nel settore televisione sono quelle di Massimo Lodolo, alter ego italiano di Kevin Costner nella quarta stagione della serie “Yellowstone” su Paramount Network, e Barbara De Bortoli, doppiatrice di Sarah Jessica Parker nella seconda stagione di “And Just Like That…”, il proseguimento di “Sex and the City” andata in onda su Sky. L’Anello d’Oro per il miglior doppiaggio generale televisivo è stato assegnato a Fabrizio Temperini per la quarta stagione di “Succession” suSky Atlantic. Il premio per l’adattamento dei dialoghi è andato ad Alessandro Rossi per il film “Asteroid City” e a Simona Chiodi per la serie televisiva “The Bear” su Disney +. Nella sezione Prodotti di animazione l’Anello d’Oro e il Premio “Le Voci di Cartoonia 2023” sono stato vinti da Valentina Favazza, la voce della Principessa Peach in “Super Mario Bros – Il Film”.

L’Anello d’Oro nella sezione Accessibilità è stato assegnato all’audiodescrizione di Carlo La Chimia per “Il Sol dell’avvenire” di Nanni Moretti e nella sezione TV a Piero Cavalli per “Lupin” (Netflix). Gli Anelli d’Oro nella Sezione Audionarrazioni 2023 sono stati assegnati a Stefania Patruno e Roberto Chevalier, interpreti de “Il lungo sguardo. Frammenti di vita”, diretto da Cesare Ferrario, andato in onda sulla Radio Televisione Svizzera e dedicato alla figura del filantropo Eugenio Balzan. Il PREMIO SIAE, dedicato a un giovane adattatore e dialoghista di talento, è andato a Silvia Bossi, mentre il Premio Ludovica Modugno in collaborazione con Paolo Modugno e il NUOVO IMAIE è andato a Mattia Moresco, voce di Peter Pan nel film “Peter Pan e Wendy”.

Torna il Premio “Bruno Astori” con cui si ricorda la figura dell’indimenticabile anima del Festival: è destinato a un giovane doppiatore di indiscusso talento ed è stato assegnato a Mattia Fabiano.

Il Premio Cinema & Sostenibilità e l’Anello Verde 2023 vanno a Il ragazzo e la tigre, film diretto da Brando Quilici con Rodolfo Bianchi alla direzione del doppiaggio. Il Premio Professioni dietro lo schermo sarà assegnato al musicista genovese Stefano Cabrera, compositore della colonna sonora della serie Hotel Portofino (Sky e Rai1), girata in Liguria. Enzo Paci, attore di lunga esperienza fra l’altro protagonista della serie Blanca (Rai), riceve il Premio “La voce più genovese”.

Il Premio Podcast, assegnato giovedì 30 novembre e momento culminante dell’appuntamento in streaming “Voci di podcast”, è stato vinto da “La ragazza delle onde”, un fantasy su Guglielmo Marconi diretto da Michele Ferrari. Il Premio Podcast 110 e lode è andato a “Green Screen – Festival Sostenibili e come Crearli”.

Chronos, a Palazzo Ducale una mostra sull’uomo preistorico in Liguria

Super User 29 Novembre 2023 411 Visite

Ha aperto a Palazzo Ducale “Chronos”, una mostra sulla Liguria preistorica e le sue popolazioni che arriva fino ai nostri giorni, illustrando le conseguenze provocate sull’ambiente dalla presenza degli esseri umani nel corso dei secoli.

La mostra, dotata di tecnologie avveniristiche, è ad ingresso libero ed è curata dall’Università di Genova in collaborazione con la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Liguria, Palazzo Ducale e Associazione Clarence Bicknell.

“Chronos è curata dal professor Stefano Schiaparelli, delegato del Rettore per la valorizzazione dei musei e degli archivi dell'Ateneo - afferma Lara La Tessa, una delle ricercatrici che hanno collaborato alla realizzazione dell’esposizione -. Questa mostra è un tassello di un puzzle più grande: il progetto, in generale, è la digitalizzazione delle collezioni dell'Università di Genova per creare un Sistema Museale di Ateneo che possa essere fruibile e facilmente accessibile da tutti”.

È possibile visionare non solo i reperti fisici esposti, ma anche accedere alla galleria di modelli 3D dell’istituendo Sistema Museale di Ateneo, SMA-UniGe, attraverso codici QR.

La mostra è completata da vari laboratori gratuiti, dedicati a famiglie e ragazzi, e da un ciclo di incontri aperti al pubblico programmato per il 20 dicembre 2023 presso la sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale.

La Liguria è stata frequentata almeno da due specie di ominidi, Homo neanderthalensis e Homo sapiens, a partire da circa 250.000 anni fa. Reperti rinvenuti in aree limitrofe, poco oltre il confine con la Francia, attestano però una frequentazione dell'arco ligure-provenzale che risale a oltre un milione di anni fa. Situata tra mare e montagna, grazie al clima temperato e alla ricchezza di risorse e materie prime, questa regione ha da sempre rappresentato un luogo privilegiato per l'insediamento umano.

L’impatto sul territorio è stato inizialmente irrilevante, data la bassa densità delle popolazioni ma, a partire da circa 7.800 anni fa, le strategie di sussistenza sono cambiate radicalmente. Le pratiche agricole e pastorali, simbolicamente ritratte nei massi incisi del Monte Bego, hanno modificato progressivamente il paesaggio ligure, innescando un processo irreversibile che continua tutt'oggi.

Lo sfruttamento del territorio è aumentato di intensità di pari passo con l’acquisizione di nuove conoscenze pratiche, tramandate di generazione in generazione o, in tempi più recenti, con il crescente avanzamento delle conoscenze scientifiche che hanno permesso di sfruttare in modo ancora più raffinato le risorse disponibili.

La mostra Chronos intende ripercorrere il susseguirsi delle principali “rivoluzioni” che hanno trasformato la Liguria e il suo mare, da quella neolitica fino al boom economico post-bellico: che ha segnato l’inizio dell’era chiamata “antropocene”.

Personaggi d’eccezione che hanno fatto la storia dell’esplorazione del nostro territorio, quali Arturo Issel e Clarence Bicknell, vengono “riportati in vita” grazie all’intelligenza artificiale e narrano in prima persona ai visitatori le ricerche e le scoperte a cui hanno dedicato la loro attività di studiosi.

Grazie alla collaborazione tra docenti di diversi dipartimenti dell’Università di Genova (Dipartimento di scienze della terra, dell'ambiente e della vita - DISTAV, Dipartimento architettura e design - DAD, Dipartimento di antichità, filosofia e storia - DAFIST, Dipartimento di chimica e chimica industriale - DCCI) che hanno curato testi, contenuti e scelta dei reperti espositivi, la mostra permette di osservare dal vivo i prodotti inquinanti dell’Antropocene: materiali che l’uomo, nelle diverse fasi della sua presenza sul territorio ligure, ha attivamente cercato o introdotto ex-novo, talvolta modificando irreversibilmente il territorio e il mare della Liguria. C’è anche la ricerca delle “terre rare”, elementi la cui disponibilità rappresenta un collo di bottiglia per lo sviluppo delle nuove tecnologie.

Paolo Fizzarotti

Premio Paganini: i numeri record della 57^ edizione del concorso musicale

Super User 28 Ottobre 2023 816 Visite

Settantadue concerti-premio in Italia e all’estero, 117 iscritti provenienti da oltre 30 Paesi, 500 visitatori in due giorni nella nuova sede del Concorso (la prima nella storia del Premio) e oltre un milione di persone raggiunte sui canali social nell’ultimo anno.

Sono i principali numeri della 57^ edizione del Premio Paganini che si è conclusa ufficialmente oggi con la conferenza stampa di chiusura della manifestazione a cui hanno partecipato il sindaco di Genova Marco Bucci, il sovrintendente del Teatro Carlo Felice di Genova Claudio Orazi e, per il Premio Paganini, il presidente Giovanni Panebianco, il direttore artistico Nazzareno Carusi e il presidente della giuria Salvatore Accardo.

«Si è chiusa un’edizione del Premio Paganini da record che ha rafforzato ulteriormente la vocazione internazionale del Concorso con oltre 30 nazioni rappresentate – dichiara il sindaco Marco Bucci – La presenza di artisti arrivati da tutto il mondo conferma il ruolo da protagonista della nostra città nel panorama culturale nazionale e internazionale. La cultura crea ricchezza e non mi riferisco solo a un lato prettamente economico e turistico, ma in particolare a un tipo di ricchezza intellettuale che deve arrivare in modo diretto a tutti i cittadini. Siamo orgogliosi del successo crescente del Premio Paganini, un evento che si conferma un appuntamento imperdibile per la nostra Genova. Appuntamento nel 2024 per un’edizione ancora più ricca».

«Il Premio Paganini ha festeggiato 70 anni di storia con una straordinaria edizione dove ha trionfato violinista di assoluto livello come Simon Zhu e la partecipazione di molti altri talenti provenienti da tutto il mondo – spiega il presidente del Premio Paganini Giovanni Panebianco – Una conferma del crescente respiro internazionale del Concorso che, grazie a un grandissimo lavoro di squadra, ha dato lustro a Genova e all’Italia. Quest’anno, più che mai, il Premio ha saputo creare una osmosi con la Città che si è concretizzata nell’organizzazione di numerosi eventi collaterali di grande successo che hanno rafforzato il legame tra il Premio e i genovesi».   

Cultura, Simon Zhu vince la 57ª edizione del Premio Paganini

Super User 28 Ottobre 2023 1195 Visite

Il Premio Paganini vola in Germania: è infatti il ventiduenne Simon Zhu il vincitore della 57ª edizione del prestigioso concorso di violino, che si è svolto con la direzione artistica di Nazzareno Carusi. 

A dichiarare la vittoria di Zhu, la giuria presieduta da Salvatore Accardo - primo violinista in assoluto ad aggiudicarsi il Premio Paganini nel 1958 – e composta da Ilya Grubert (vincitore del Concorso nel 1977), Michael Guttman, Régis Pasquier, Christopher Reuning, Maxim Vengerov e Reiko Watanabe.

«Vorrei fare le mie congratulazioni a tutti i finalisti del Premio Paganini: si tratta di un riconoscimento straordinario del vostro talento e del vostro impegno nella musica – ha commentato il sindaco Marco Bucci - Il Premio Paganini è uno dei concorsi per violinisti più importanti al mondo, e raggiungere questa fase è un grande traguardo. A nome di tutta la città i miei più sinceri complimenti a Simon Zhu per il grande successo ottenuto».

«Questa straordinaria edizione si è conclusa nel migliore dei modi. Abbiamo celebrato Niccolò Paganini con una finale davvero emozionante in un Teatro Carlo Felice affollato e un vincitore, Simon Zhu, di assoluto talento, cui va il mio più grande augurio di una fantastica carriera, così come, ne sono certo, sarà anche per gli altri finalisti, giovani violinisti di eccezionale valore. Al sindaco Bucci, al direttore artistico Carusi che ha compiuto un lavoro incredibile, alla giuria, a tutto il comitato Paganini e, in particolare, al sovrintendente del Carlo Felice, Claudio Orazi, rivolgo il più sentito ringraziamento. Un pensiero grato agli sponsor e a tutti coloro che, a vario titolo, hanno reso memorabile questa edizione del Premio. Iniziano ora per Zhu 70 concerti, nei più prestigiosi teatri nazionali e internazionali, che porteranno il nome di Paganini e di Genova ovunque in Italia e nel mondo. Appuntamento al 2025» ha aggiunto il presidente del Premio Paganini Giovanni Panebianco.

Si è classificata al secondo posto Jingzhi Zhang, al terzo Qingzhu Weng mentre la quarta, la quinta e la sesta posizione vanno rispettivamente a Hawijch Elders, Koshiro Takeuchi e Haram Kim.

Novità della 57ª edizione, la nomina di nuovi Paganini Ambassador: Davide Livermore (direttore del Teatro Nazionale di Genova), Paolo Momigliano (presidente di Fondazione CARIGE), Carlo Perrone (presidente della Fondazione Friends of Genoa).

Altra sorpresa della serata, il conferimento al Premio Paganini dell’attestato di membro d’onore dell’Istituto Nastro Azzurro. A consegnare il prestigioso riconoscimento è stato Enrico De Barbieri, Paganini Ambassador e presidente della federazione provinciale di Genova dell'Istituto del Nastro. 

Come in ogni edizione, sono stati assegnati anche i seguenti premi speciali:

- Premio alla memoria del Maestro Ruminelli offerto dall’associazione culturale Mario Ruminelli di Domodossola a Jingzhi Zhang, che ha ottenuto nella finale il maggiore riconoscimento da parte del pubblico.

- Premio alla memoria del dott. Enrico Costa offerto dalla famiglia Costa a Koshiro Takeuchi, il concorrente più giovane ammesso alla Finale.

- Premio dell'associazione “Amici di Paganini” a Koshiro Takeuchi per la migliore esecuzione del brano contemporaneo della fase eliminatoria.

- Premio della Fondazione Pallavicino a Simon Zhu per la migliore esecuzione del concerto per Violino e Orchestra di Niccolò Paganini.

Tutti i sei finalisti hanno ricevuto una copia del Catalogo tematico Paganiniano, prezioso volume edito dal Comune di Genova che costituisce l’opera omnia musicale del celebre violinista.

 

LA STORIA DEL PREMIO PAGANINI

Fu il critico musicale Carlo Marcello Rietmann nel 1940 (nel primo centenario della morte di Paganini) a lanciare l’idea di un Premio a lui intitolato. Scoppiò la guerra e non se ne fece nulla. Ma nel 1952 il sindaco Vittorio Pertusio e l’assessore alla cultura Lazzaro Maria De’ Bernardis, nell’istituire in modo permanente le feste colombiane di ottobre, diedero vita a tre Premi, uno dei quali, appunto, fu il concorso dedicato a Paganini e affidato alla direzione artistica del più autorevole compositore genovese del Novecento, Luigi Cortese.

Nel 1954 la prima edizione fu a dir poco rapida. Si presentarono due soli violinisti e non venne assegnato alcun premio. A partire dall'anno successivo, però, i concorrenti aumentarono, nel '56 per la prima volta fu assegnato il massimo riconoscimento e da allora, gradualmente, il concorso acquisì un sempre maggior prestigio a livello internazionale. 

Proprio nel 1956 a Genova, in una serie di incontri preliminari furono gettate le basi per la costituzione, l'anno successivo, a Ginevra, della Federazione dei Concorsi Internazionali di Musica di cui il «Paganini» fu socio fondatore. La dimensione spettacolare del Premio fu affinata nel corso degli anni. In un primo tempo le eliminatorie si svolgevano a porte chiuse, successivamente tutte le esecuzioni furono pubbliche per dar modo agli appassionati di seguire ogni fase della competizione. 

La severità delle giurie e l’articolazione delle prove, tese ad approfondire tanto gli aspetti tecnici di un’esecuzione quanto il gusto interpretativo, hanno garantito nel tempo l’alto livello qualitativo della manifestazione. Non a caso il primo premio per ben sedici volte non è stato assegnato e i violinisti laureati hanno tutti percorso carriere di assoluto prestigio internazionale, ricordiamo: Salvatore Accardo (1958), Grigory Zhislin (1967), Ghidon Kremer (1969), Leonidas Kavakos (1988), Natalia Prichepenko (1990), Massimo Quarta (1991), Isabelle Faust (1993), Bin Huang (1994), Giovanni Angeleri (1997), Sayaka Shoji (1999), Mengla Huang (2002), In Mo Yang (2015), Kevin Zhu (2018), Giuseppe Gibboni (2021).

Cultura, nuova illuminazione delle opere di Palazzo Rosso

Super User 27 Ottobre 2023 505 Visite

Presentato ieri il nuovo impianto di illuminazione delle opere del Museo di Palazzo Rosso, sontuosa residenza barocca che nel secondo dopoguerra è stata oggetto di importanti interventi da parte dell’architetto Franco Albini.

L’intervento, che combina l'eccellenza del lighting con il fascino del patrimonio architettonico e artistico, rappresenta un capolavoro di innovazione tecnologica e sensibilità storica ed è il primo progetto completato della Fondazione Friends of Genoa, in collaborazione con il Comune di Genova.

Fondazione Friends of Genoa è nata nel 2022 con il sostegno di AON, azienda leader mondiale nei servizi professionali, con l’obiettivo di riaccendere i riflettori su Genova e il suo straordinario patrimonio artistico e monumentale attraverso attività di restauro, di organizzazione di grandi eventi culturali e di attività rivolte a giovani studenti.

«Palazzo Rosso rappresenta un tesoro di inestimabile bellezza della nostra città. Sono certo che la nuova illuminazione saprà valorizzare ancora di più lo splendore delle opere presenti all’interno dell’edificio - commenta il sindaco Marco Bucci -. Interventi come questo sono fondamentali per rendere ancora più fruibile e unico il percorso culturale all’interno dei nostri palazzi e musei. Grazie alla fondazione Friends of Genoa per aver reso possibile questo nuovo progetto di valorizzazione del nostro patrimonio artistico».

«Il progetto di ridare luce alla straordinaria collezione del museo - dice Carlo Perrone, presidente della Fondazione - permette di cogliere dettagli straordinari prima poco percepibili ed è stato scelto, fra altri, per il suo valore altamente simbolico di primo passo di una missione più ampia di ridare luce alla città».

Per l’esecuzione del progetto, la Fondazione in accordo con il museo, ha scelto l’azienda ERCO, pioniera nella creazione di soluzioni di illuminazione che esaltano il patrimonio culturale.

Il museo, con la sua struttura illuminotecnica preesistente progettata da Albini, ha rappresentato una sfida unica. La necessità di implementare l'illuminazione senza intaccare l'aspetto storico del palazzo ha infatti richiesto un'attenta pianificazione - coordinata dalla direzione del museo, d’intesa con la Soprintendenza - e la selezione delle migliori soluzioni di illuminazione LED disponibili per valorizzare al meglio le opere d'arte e l’architettura.

In particolare, il modello Pollux è stato scelto per la sua eccezionale resa cromatica e luminosa e per il suo design minimale che si integra perfettamente con la barra ellettrificata albiniana. Il sistema di controllo di illuminazione di ERCO permette anche una gestione flessibile delle sorgenti luminose, contribuendo a creare un'esperienza di visita dinamica.

Il risultato è una rivoluzione nell'illuminazione museale: un ambiente che non solo valorizza le opere d'arte, ma le rende anche più accessibili e apprezzabili al pubblico.

Una delle priorità di questo ambizioso progetto è stata quella dell’efficientamento energetico: utilizzando tecnologia LED di ultima generazione, la nuova illuminazione non solo migliora l'esperienza visiva, ma lo fa in modo ecologicamente sostenibile. Il consumo energetico è stato ridotto a soli 3KW complessivi per ben 23 sale.

Inoltre, la durata prolungata dei dispositivi di illuminazione riduce la necessità di manutenzione e sostituzione, contribuendo ulteriormente al basso impatto ambientale del progetto. Questo rende il rinnovamento non solo un trionfo estetico, ma anche un modello di sostenibilità.

Arte e solidarietà, a Bogliasco la mostra benefica dedicata al pittore Luigi Sirotti

Super User 24 Ottobre 2023 583 Visite

L’inaugurazione della mostra del pittore Luigi Sirotti si terrà venerdì 27 ottobre, presso la saletta d’arte della Pro Loco di Bogliasco, all'interno della stazione ferroviaria. Nell’occasione, il luogo verrà intitolato all’illustre artista Bogliaschino.

I quadri che saranno esposti sono stati donati dalla famiglia Sirotti alla Pro Loco di Bogliasco con scopo benefico, il ricavato delle eventuali vendite verrà quindi devoluto alla associazione Genitori Insieme ODV, che opera sul territorio a sostegno dei genitori di figli con problemi di dipendenza.

Su richiesta della famiglia Sirotti e in via del tutto esclusiva, chi sarà interessato, potrà acquistare le opere a un prezzo fortemente ribassato rispetto al valore corrente.

La mostra resterà aperta dal 27 ottobre al 10 novembre in orario 10.00-12.00 / 16.30-18.30, con chiusura i lunedì e il giorno mercoledì 1° novembre.

L’iniziativa è organizzata dalla Pro Loco Bogliasco con il patrocinio del Comune di Bogliasco, si ringrazia per la preziosa collaborazione la Galleria San Lorenzo al Ducale di Roberto Licata.

 

BIOGRAFIA

Luigi Sirotti (Bogliasco 1930-2017) ha compiuto gli studi artistici a Genova. Dal 1952 ha svolto attività pittorica ed ha partecipato a numerose collettive e premi. Ha al suo attivo varie mostre personali. Ha insegnato discipline pittoriche al “Liceo Artistico Santa Dorotea” e pittura ai corsi liberi dell’Accademia Ligustica di Belle Arti.

Mostre collettive

1952 Bogliasco (GE), primo premio ex aequo per la pittura "Mostra d'Arte Giovane"

1953 Bogliasco (GE), primo premio ex aequo per il Bianco e Nero "Mostra d'Arte Giovane"

1953 Genova Galleria Rotta, Mostra del Bianco e Nero de “L'Unità'”

1953 Genova, primo premio al concorso Arti Grafiche - Genova per un paesaggio da riprodurre 

1956 Genova, mostra Regionale d'Arte

1958 Genova, mostra Regionale d'Arte

1962 Sori (GE), primo premio per il paesaggio ligure (ex aequo)

1965 Sestri Levante (GE), premio Sestri 

1969 Imperia, premio Città d'Imperia

1971 Sabbioneta (MN), mostra a Palazzo Gonzaga 

1973 Bobbio (PC), premio Alberto Nobile

1978 Rapallo (GE), Castello medievale

1979 Genova, Galleria Il Gabbiano

1980 Genova, Galleria IL Punto

1980 Rapallo (GE). Castello medievale "Omaggio a Ezra Pound"

1981 Genova, Galleria Il Punto

1983 Genova, Galleria Il Punto 

1984 Genova-Certosa, "Omaggio ai decani della pittura genovese"

1984 Genova -Sestri Ponente, Galleria Le Prigioni

1984 Cortona (AR), mostra-mercato “omaggio a Gino Severini”

1984 Genova, mostra alla Fiera 

1984 Albissola Mare (SV), Centro d'arte Pozzo Garitta

1984 Genova, Galleria Il Punto

1984 Gattorna (GE), Centro Lineaarredo 

1985 Genova, Galleria Il Punto

1986 Genova, Galleria Il Fondaco 

1988 Genova, Galleria La Maddalena

1990 Genova, Galleria Il Punto 

1992 Campomorone (GE), Galleria Il Crocicchio

1993 Genova, Palazzo Lloyd Italico “Arte da Arte”

1994 Campomorone (GE), Galleria Il Crocicchio

  

Mostre personali

1972 Genova, Centro Ligustico d'Arte

1973 Bogliasco (GE), E.P.T. Pro Loco

1974Bogliasco (GE); E.P.T. Pro Loco

1976 Chiavari (GE), Galleria Rupinaro 

1978 Genova, Galleria Il Gabbiano 

1978 Recco (GE), Galleria L’Angolo

1979 Recco (GE), Galleria L'Angolo 

1981 Genova, Galleria Il Punto

1982 Genova, Galleria Il Punto

1984 Genova, Galleria Il Punto

1985 Campomorone (GE), Galleria Il Crocicchio

1987 Genova, Galleria Il Punto

1989 Genova, Galleria Il Punto

1991 Genova, Galleria San Lorenzo

1992 Parma, Galleria Borgobello

1993 Genova, Galleria San Lorenzo

1994 Campomorone (GE), mostra itinerante per la Galleria Il Crocicchio

1995 Genova, Galleria San Lorenzo

1996 Garessio (CN), mostra alle Terme

1997 Genova, Galleria San Lorenzo

2000 Genova, Galleria San Lorenzo al Ducale

2002 Genova, Galleria San Lorenzo al Ducale

2003 Busalla (GE), Palazzo Comunale

2006 Genova, Galleria San Lorenzo al Ducale 

2007 Genova, Sala Esposizioni di Palazzo Ducale

2008 Bogliasco (GE), Centro Civico Comunale Berto Ferrari

2010 Genova, Galleria San Lorenzo al Ducale

2013 Genova, Galleria San Lorenzo al Ducale per START

 

Luigi Sirotti ha inoltre eseguito:

1955 Genova, scenografia per l'atto unico “L'Orso” di Cechov 

1959 Genova, scenografia per l'atto unico “L'Anniversario” di Cechov 

1963 Bogliasco /GE), pannello murale presso l'Istituto S.M.E.A.

1967 Collaborazione pittorica e grafica al volume di Raimondo Sirotti “Arte e Natura”, vol. III di Educazione Artistica, Ed. Trevisini - Milano.

Il fantasma di piazza Scuole Pie nel libro di Alberto Pelori

Super User 02 Ottobre 2023 890 Visite

Un giallo storico ambientato nel centro storico di Genova, a pochi passi dalla cattedrale di San Lorenzo. Lo ha pubblicato la casa editrice genovese Galata, di Fabrizio Calzia.

“Abbiamo deciso di anticipare il book pride con la pubblicazione di questo libro che potremmo chiamare noir storico – spiega Calzia – L’appuntamento è mercoledì 4 ottobre alle ore 17.30 in piazza delle Scuole Pie. Il posto della presentazione non è casuale: la stupenda e misconosciuta (per quanto centralissima) piazza delle Scuole Pie è infatti il teatro in cui si svolgono le vicende narrate nel libro “Il Banco e la Peste - Una storia del ‘600 genovese fra Inquisizione e intrighi di Palazzo” scritto da Alberto Pelori.

Grazie alla collaborazione con la Curia arcivescovile e con Francesca Pescetto (Presidente CIV Centro Storico), la presentazione si svolgerà sul sagrato della chiesa: cioè sulla scenografica piazza, con eccezionale apertura al pubblico della chiesa (aperta altrimenti solo per le funzioni) per una esclusiva visita guidata. Oltre all’autore e all’editore ci saranno le autorità cittadine.

L’accesso è libero a tutti, gradito e gratuito. Sarà presente un protagonista della storia: l’inquisitore Mora (Marco Pepè) si aggirerà, inquietante come un fantasma fra il pubblico.

Paolo Fizzarotti

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