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Spettacoli

Teatro Nazionale di Genova, presentato il nuovo cartellone: 66 spettacoli

Super User 13 Giugno 2023 1220 Visite

La stagione 2023-24 del Teatro Nazionale di Genova, diretto da Davide Livermore, si presenta ricca di proposte che spaziano dai classici alla drammaturgia contemporanea, dalla letteratura al cinema: 66 spettacoli di cui 20 produzioni tra prestigiose partecipazioni internazionali, nuove collaborazioni artistiche, saldi legami con il territorio ligure e italiano e un convinto investimento su una nuova generazione di registe e registi. 

Nel cartellone spiccano le presenze di Isabella Ragonese, Ugo Dighero, Ambra Angiolini, Umberto Orsini, Laura Curino, Arturo Cirillo, Maria Paiato, Rocco Papaleo, Tullio Solenghi, Elisabetta Pozzi, Massimo Popolizio, Luigi Lo Cascio, Lunetta Savino, Stefano Massini, Lella Costa, Moni Ovadia, Aldo Cazzullo, Gianni Fantoni, Angela Finocchiaro, Giuseppe Cederna, Ascanio Celestini, Neri Marcorè, Linda Gennari, Filippo Dini e tra i registi Declan Donnellan, Elli Papakonstantinou, Marco Tullio Giordana, Giorgio Gallione, Giorgina Pi, Laura Sicignano, Serena Sinigaglia, Valter Malosti, Veronica Cruciani, Ivan Cotroneo, Jurij Ferrini, oltre allo stesso Davide Livermore con due nuovi spettacoli e ai coreografi Virgilio Sieni e Cristiana Morganti.

«Con oltre 105.000 spettatori nelle nostre quattro sale, una netta ripresa nella vendita degli abbonamenti, ritornati quasi ai numeri pre-covid, e un rilevante aumento del pubblico under 35 non possiamo che ritenerci soddisfatti della stagione appena conclusa» afferma Alessandro Giglio, Presidente del Teatro Nazionale di Genova. «Siamo profondamente grati al nostro pubblico e ai partner e agli sponsor che ci sostengono, permettendoci di guardare con grande fiducia alla prossima stagione. Grazie ai fondi del PNRR messi a disposizione dalla Regione Liguria e dal Comune di Genova effettueremo lavori di ristrutturazione ed efficientamento energetico, che ci permetteranno di accogliere i nostri spettatori in ambienti migliorati sotto ogni aspetto. In particolare, il Teatro Ivo Chiesa, che resterà chiuso nei primi mesi della stagione, sarà completamente rinnovato». 

«Non vediamo l’ora di immergerci insieme ai nostri spettatori nella nuova stagione» dichiara il Direttore Davide Livermore. «Una miriade di storie e personaggi per viaggiare in luoghi diversi, nel passato e nel futuro, o tuffarsi nel presente, per guardare al nostro mondo da prospettive diverse, preziosi universi immaginari che ci permettono di conoscere meglio noi stessi. Il teatro è un rito antico e moderno, denso di “maraviglia” come l’umanità stessa, ed è certamente meraviglioso potersi trovare ancora insieme a celebrarlo» spiega Livermore, allacciandosi alla nuova campagna di comunicazione, che grazie alle immagini create dalla pluripremiata fotografa Simona Ghizzoni ci parla della relazione tra gli esseri umani e la natura, su cui si basa il nostro delicato ecosistema.

Le produzioni 

La stagione 2023 - 24 si aprirà con una delle opere più iconiche e affascinanti del teatro di tutti i tempi, La vida es sueño di Pedro Calderón de la Barca nell’adattamento creato dal celebre regista britannico Declan Donnellan insieme allo scenografo e costumista Nick Ormerod. In prima nazionale al Teatro Gustavo Modena dal 12 al 15 ottobre, lo spettacolo interpretato dagli straordinari attori della Compañia Nacional de Teatro Clásico di Madrid è un grande evento internazionale, che unisce Gran Bretagna, Spagna, Francia e Italia e vede il Teatro Nazionale di Genova tra i coproduttori. 

Tra le nuove produzioni, grande attesa per Fantozzi. Una tragedia, regia di Davide Livermore, che porta in teatro i personaggi creati da Paolo Villaggio, autore capace di incidere come pochi altri sull’immaginario e sul linguaggio collettivo. Fantozzi, Fracchia, Pina, Mariangela, la signorina Silvani, il ragionier Filini, i direttori megagalattici saranno maschere di una rinnovata commedia dell’arte; nelle loro peripezie, destinate a ineluttabile sconfitta, l’eco di tragedie classiche. Prodotto dal Teatro Nazionale di Genova insieme a Enfi Teatro e Nuovo Teatro Parioli, interpretato da Gianni Fantoni, che è stato a lungo a fianco di Paolo Villaggio, e da un folto cast ancora in via di definizione, lo spettacolo sarà in scena in prima assoluta al Teatro Ivo Chiesa dal 30 gennaio al 11 febbraio 2024.

È legato al cinema e alla letteratura anche Gente comune, secondo spettacolo in cartellone diretto da Davide Livermore, che passa dalla tragedia al dramma borghese e rinnova il sodalizio produttivo con il Teatro Stabile di Torino. La storia della perfetta famiglia americana che va in pezzi dopo l’accidentale morte di un figlio, impressa nella memoria di molti grazie al film di Robert Redford, arriva per la prima volta in Italia al Teatro Gustavo Modena dal 3 al 19 maggio, protagonisti Filippo Dini e Linda Gennari.

Apprezzatissimo interprete di testi comici contemporanei, un inedito Ugo Dighero mette il proprio talento comico al servizio di un grande classico come L’avaro di Molière, in prima assoluta dal 14 al 26 novembre al Teatro Gustavo Modena (coproduzione con Teatro Stabile di Bolzano, CTB e Artisti Associati Gorizia). Nella regia di Luigi Saravo, che ambienta lo spettacolo nella nostra contemporaneità, l’attaccamento al denaro del proverbiale personaggio si rivelerà quasi un gesto sovversivo. 

Impastato di contraddizioni e tensioni, I creditori di August Strindberg, presentato in coproduzione con il Teatro Metastasio di Prato e la regia di Veronica Cruciani, è un dramma della crudeltà che indaga su chi in una relazione sia più forte o più debole. In prima assoluta al Teatro Eleonora Duse dal 19 al 28 marzo, protagonisti Viola Graziosi e Graziano Piazza.

Due giovani che dicono di amarsi ma cercano di ferirsi per egocentrismo, gelosia o rabbia sono i protagonisti di Gli innamorati, la commedia di Goldoni che nella regia di Luca Cicolella (anche interprete insieme a Giordana Faggiano) rispecchia le difficoltà relazionali dei giovani dei nostri giorni. In prima assoluta alla Sala Mercato dal 23 gennaio al 4 febbraio.

E riflette temi di assoluta modernità come la paura di amare e di affrontare l’età adulta anche Turandot di Carlo Gozzi, commedia fiabesca che ispirò l’omonima opera di Puccini, portata in scena dal regista Andrea Collavino con due attrici intense come Elsa Bossi e Deniz Özdoğan.  In prima assoluta al Teatro Eleonora Duse dal 5 al 17 dicembre.

Nel centenario della nascita, tra musica elettronica e video, Un pomeriggio, Libereso di Simone Dini Gandini e Roberto Giannarelli, nuova produzione che debutta alla Sala Mercato dal 19 al 28 marzo, è un viaggio nel mondo e nella vita di Italo Calvino, filtrato dallo sguardo di Libereso Guglielmi, giardiniere della Stazione Sperimentale di Floricultura diretta dal padre dello scrittore.

Un Lui e una Lei (interpretata da Gaia Aprea) in attesa di reincarnarsi si ritrovano insieme senza sapere bene perché in Karma, vivace commedia del pluripremiato autore catalano Xavi Moratò per la regia di Alessandro Maggi, direttore del Teatro Civico di La Spezia, che coproduce lo spettacolo presentato in prima assoluta alla Sala Mercato dal 5 al 17 marzo. 

Si ispira all’Iliade per riflettere sulle tematiche legate alla guerra Canto dell’ira. Sviluppato dalla regista Elena Dragonetti e dal drammaturgo Carlo Orlando attraverso il confronto con un gruppo di studenti delle scuole superiori genovesi, andrà in scena dopo un percorso laboratoriale il 23 e 24 aprile alla Sala Mercato.

Grande varietà di spunti e toni anche nelle nuove coproduzioni che arrivano a Genova dopo il debutto, rinforzando i legami del Teatro Nazionale di Genova con alcune delle più importanti realtà italiane, tra cui RomaEuropa Festival, ERT – Emilia-Romagna Teatro, Teatro Stabile di Bolzano, Marche Teatro, Teatro Bellini di Napoli, TPE – Teatro Piemonte Europa, LAC – Lugano Arte e Cultura, Teatro dell’Elfo, Fondazione Teatro della Toscana.

Frutto di un progetto internazionale che unisce a livello artistico e produttivo Grecia, Francia, Olanda, Austria e Italia, The Bacchae diretto da Elli Papakonstantinou, regista apprezzata in tutta Europa, è una sorprendente performance che unisce recitazione e danza, musica elettronica e video art, opera e cultura queer. In scena alla Sala Mercato il 10 e 11 novembre nell’ambito del Festival dell’Eccellenza al Femminile.

La compagnia Il mulino di Amleto, dopo il successo di Festen, presenta per la prima volta in Italia il testo di Wajdi Mouawad, geniale scrittore libano-quebecchese e direttore del Théâtre de la Colline di Parigi. In scena dal 9 al 14 gennaio al Teatro Gustavo Modena, Birds o l’impeccabile armonia del caso, regia di Marco Lorenzi, affronta temi legati all’identità e alla rigidità delle ideologie.

È una coproduzione con il Teatro degli Scarti di La Spezia La ferocia, trasposizione dell’omonimo romanzo di Nicola Lagioia proposta dalla compagnia VicoQuartoMazzini con la regia di Michele Altamura e Gabriele Paolocà, in scena al Teatro Gustavo Modena dal 16 al 21 gennaio dopo il debutto autunnale a RomaEuropa Festival.

Dopo avere esplorato il mondo degli ultimi e dei perdenti, la compagnia Carrozzeria Orfeo dirige il proprio sguardo lucido e disincantato sul mondo del benessere e apparente successo con Salveremo il mondo prima dell’alba, ambientato in una esclusiva rehab per dipendenze contemporanee. Al Teatro Gustavo Modena dal 20 febbraio al 3 marzo.

Dal 27 febbraio al 3 marzo al Teatro Ivo Chiesa Giorgio Gallione porta in scena una nuova edizione de La buona novella, concerto spettacolo che alterna brani dei Vangeli apocrifi alle canzoni dell’omonimo concept album di Fabrizio De André. In scena Neri Marcorè con Rosanna Naddeo e un solido gruppo di musicisti.

Angela Finocchiario si cala nei panni di una rassegnata assicuratrice la cui vita, assurda come quella di tutti noi, viene travolta da un’onda smisurata ne Il calamaro gigante, irresistibile commedia surreale diretta da Carlo Sciaccaluga, in scena al Teatro Ivo Chiesa dal 12 al 17 marzo. 

Dopo avere debuttato al Parco dell’Acquasola, viene riproposto alla Sala Mercato dal 17 al 29 ottobre lo spettacolo di Marco Taddei con la regia di Aleph Viola Via della Maddalena, che ci porta nel cuore pulsante di Genova tra cumbia e trallallero. 

Dopo il debutto avvenuto a Bologna nella passata stagione arriva a Genova lo spettacolo di Bluemotion diretto da Giorgina Pi Pilade, in cui Pier Paolo Pasolini immagina l’amaro epilogo dell’Orestea di Eschilo. Al Teatro Ivo Chiesa il 5 e 7 aprile.

Tra le riprese in cartellone a Genova Kakuma di Laura Sicignano, viaggio nel più grande campo profughi africano, alla Sala Mercato il 5 e 6 aprile, e l’amatissima commedia goviana I maneggi per maritare una figlia, proposta da Tullio Solenghi con a fianco Elisabetta Pozzi dal 23 al 28 aprile al Teatro Ivo Chiesa.

Saranno inoltre ripresi per la tournée gli spettacoli Maria Stuarda di Schiller con la regia di Davide Livermore, La mia vita raccontata male da Francesco Piccolo con Claudio Bisio, Dati sensibili di Ivan Vyrypaev portato in scena da Teodoro Bonci del Bene, Lemnos con la regia di Giorgina Pi ed Estate in dicembre di Carolina África Martín Pajares, regia di Andrea Collavino.

 

Gli spettacoli ospiti

Di grande rilievo e ampio respiro anche il cartellone delle ospitalità. Da segnalare innanzitutto il rinnovarsi della collaborazione con due importanti realtà culturali del territorio come Circumnavigando Festival di Sarabanda Teatro, che presenta all’interno della stagione del Teatro Nazionale di Genova tre spettacoli di produzione francese – Fora di Alice Rende alla Sala Mercato il 27 dicembre, Le poids de l’âme – tout est provisoire di Chiara Marchese il 29 dicembre, C’est l’hiver, le ciel est bleu della compagnia Diagonale du Vide il 30 dicembre al Teatro Gustavo Modena -  e il Festival dell’Eccellenza al femminile.

Tra ottobre e dicembre sono 10 gli spettacoli della storica manifestazione diretta da Consuelo Barilari ospitati all’interno della stagione, dal già citato The Bacchae di Elli Papakonstantinou a L’anello forte di Nuto Revelli con Laura Curino, dedicato alle donne partigiane; dalla sperimentazione polifonica sull’Edipo Re di Sofocle, nata da un’idea della fondatrice della Socìetas Raffaello Sanzio, Chiara Guidi, a Le nostre anime di notte di Kent Haruf con Lella Costa e la regia di Serena Sinigaglia; dai due spettacoli della drammaturga slovena Simona Semenic I, The victim e The Second Time, presentati per la prima volta in Italia, allo spettacolo della visionaria compagnia Marcido Marcidoris L’importante è che ci sia qualcuno: Vaduccia, sino a Svelarsi, spettacolo rivolto a chiunque si senta donna diretto da Silvia Gallerano e a Stabat Mater e Un eschimese in Amazzonia, primi due capitoli della Trilogia sull’identità con cui Liv Ferracchiati ha conquistato la scena italiana.

Scorrendo i numerosi appuntamenti della stagione emergono vari spettacoli dedicati a figure che in modi diversi hanno segnato la storia e la cultura dell’ultimo secolo. Marco Tullio Giordana e Luigi Lo Cascio rendono omaggio a Pier Paolo Pasolini con Pa’ (20 - 22 marzo Teatro Gustavo Modena) mentre il regista Emilio Russo con la cantautrice Andrea Mirò riporta in scena il manifesto di Giorgio Gaber e Sandro Luporini Far finta di essere sani (21 - 22 ottobre Teatro Eleonora Duse).

Giacomo di Elena Cotugno e Giampiero Borgia fa risuonare le parole di Giacomo Matteotti a cent’anni dalla sua drammatica scomparsa (5-7 aprile, Teatro Eleonora Duse). Carmelo Rifici – che con Andrea De Rosa firma anche la regia di Processo Galileo, interpretato da Luca Lazzareschi e Milvia Marigliano (14 -17 febbraio Teatro Gustavo Modena) – ricorda la complessità di un altro grande uomo politico italiano con De Gasperi: l’Europa brucia di Angela Dematté, protagonista Paolo Pierobon (8 – 11 febbraio Teatro Eleonora Duse), mentre il giornalista del Corriere della sera Aldo Cazzullo e Moni Ovadia indagano i crimini e i tradimenti di Benito Mussolini ne Il Duce delinquente (26 – 27 gennaio, Teatro Gustavo Modena). 

Stefano Massini ci riconduce a Freud con L’interpretazione dei sogni (29 novembre - 3 dicembre Teatro Gustavo Modena), mentre Giorgio Gallione porta in scena con Ambra Angiolini il romanzo di Viola Ardone Oliva Denaro, ispirato alla vicenda di Franca Viola, la ragazza siciliana che dopo avere subito violenza per prima disse no al matrimonio riparatore (4 – 7 aprile Teatro Gustavo Modena). 

Il regista genovese traspone per la scena anche Storia di un corpo di Daniel Pennac, interpretato da Giuseppe Cederna (17 – 21 gennaio Teatro Eleonora Duse). Echi letterari anche per Le memorie di Ivan Karamazov, in cui Umberto Orsini si cala per la terza volta nei panni dell’amato personaggio dostoevskijano (25 – 29 ottobre Teatro Eleonora Duse). 

Affonda nella banalità del male Il mio nome è Caino con Ninni Bruschetta, tratto dal libro di Claudio Fava (19 – 21 aprile, Teatro Eleonora Duse) mentre in Clitennestra, adattamento del regista Roberto Andò da La casa dei nomi del pluripremiato autore irlandese Colm Tóibín, la storia della regina assassina, interpretata da Isabella Ragonese, diventa una tragedia di passioni e debolezze profondamente umane (6 – 10 dicembre Teatro Gustavo Modena). 

Dagli antichi greci al teatro napoletano i classici trovano ampio spazio nel cartellone. Walter Malosti, nella doppia veste di attore e regista, affiancato da Anna Della Rosa porta in scena Antonio e Cleopatra di William Shakespeare (22 – 25 febbraio Teatro Ivo Chiesa), mentre Jurij Ferrini e la sua compagnia di giovanissimi interpreti si confrontano con Otello (12 – 17 aprile Teatro Eleonora Duse).

Rocco Papaleo, diretto da Leo Muscato, è il protagonista de L’ispettore generale, commedia satirica di Nikolaj Gogol (14 – 18 febbraio Teatro Ivo Chiesa) mentre Geppy Gleijeses e il figlio Lorenzo Gleijeses ci divertiranno con Uomo e galantuomo di Eduardo De Filippo (19 – 21 aprile Teatro Ivo Chiesa).

Ritroviamo i lazzi della commedia dell’arte in Arlecchino muto per spavento con Matteo Cremon (20 – 22 febbraio Teatro Eleonora Duse), mentre Serena Sinigaglia presenta una sorprendente versione di Supplici di Euripide (13 – 15 marzo Teatro Gustavo Modena) e Sebastiano Lo Monaco al Teatro Eleonora Duse dal 8 al 12 novembre è Ulisse in Odissea di Omero di Francesco Niccolini, autore anche di L’Oreste, struggente spettacolo sul tema della malattia mentale interpretato da Claudio Casadio (9 – 11 aprile Teatro Eleonora Duse).

Molteplici le voci del Novecento e della drammaturgia contemporanea. Massimo Popolizio ci immerge nella Brooklyn degli anni Cinquanta con Uno sguardo dal ponte di Arthur Miller (12 – 16 dicembre Teatro Gustavo Modena).

Viaggiano nel tempo per raccontare storie di emancipazione femminile la commedia della drammaturga inglese Caryl Churchill Top Girls, proposta dalla regista Monica Nappo (16 – 18 febbraio Teatro Eleonora Duse), e Boston Marriage di David Mamet, interpretato da Maria Paiato, Mariangela Granelli e Ludovica D’Auria (25 – 28 gennaio Teatro Eleonora Duse). 

Arturo Cirillo dopo il successo di Cyrano porta in scena Ferdinando di Annibale Ruccello, intensa voce della drammaturgia napoletana (11 – 14 gennaio Teatro Eleonora Duse).

Amanti di Ivan Cotroneo mescola con allegria amore e bugie (11 – 14 aprile Teatro Ivo Chiesa).

È una tragedia da camera poetica e politica Favola di Fabrizio Sinisi, regia di Giorgia Cerruti (14 - 16 novembre Sala Mercato) mentre La zattera dei morti di Harald Mueller, regia di Daniela Ardini, è una commedia dagli scenari post-atomici (8 – 10 maggio Teatro Eleonora Duse).

Il rapporto tra genitori e figli è al centro della Trilogia di Florian Zeller (premio Oscar per la trasposizione cinematografica de Il padre, in cartellone a Genova qualche stagione fa): dal 8 al 10 marzo appuntamento al Teatro Ivo Chiesa con La madre, protagonista Lunetta Savino, regia di Marcello Cotugno, e dal 22 al 24 marzo con Il figlio, in scena Cesare Bocci e Galatea Ranzi, regia Piero Maccarinelli.

Tra i graditi ritorni troviamo Ascanio Celestini con L’asino e il bue, parabola di un San Francesco nato in un parcheggio nel 1982 (Teatro Gustavo Modena 3 – 4 gennaio) e il Teatro dei Filodrammatici con Bed Boy Jack di Bruno Fornasari, costruito su un fatto di cronaca realmente accaduto (2 – 4 febbraio Teatro Eleonora Duse). 

Per la danza contemporanea il celebre coreografo Virgilio Sieni si ispira a José Saramago con la nuova creazione, Cecità (17 aprile Teatro Ivo Chiesa), mentre Cristiana Morganti, storica danzatrice del Tanztheater di Pina Bausch, combatte con una “personale crisi globale” in Behind the light (6 – 7 marzo Teatro Ivo Chiesa).

Giunta alla 24esima edizione, l’Acoustic Night di Beppe Gambetta chiude il cartellone (16 – 18 maggio Teatro Ivo Chiesa). 

Saranno annunciate in autunno la stagione di teatro ragazzi e la nuova edizione della rassegna Teatro Aperto, oltre ai nuovi cicli di incontri a ingresso libero. Da segnalare sin d’ora la collaborazione con l’AIRC che promuove lo spettacolo Il talento della malattia, il cui ricavato sarà devoluto per la ricerca (prevendite dal 14 giugno).

 

Intanto parte la prima tranche della campagna abbonamenti, che dal 13 giugno al 13 luglio offre un’interessante promozione estiva. Gli abbonamenti con prezzo ridotto del 20% sono in vendita presso le biglietterie del Teatro Eleonora Duse e del Teatro Gustavo Modena (aperte dalle 15 alle 19, il lunedì e il martedì anche la mattina dalle 10 alle 13), al telefono al numero 010 5342 400 e online.

La stagione lirica del Teatro Carlo Felice chiude con il Don Pasquale

Super User 04 Giugno 2023 1301 Visite

La stagione lirica del Opera Carlo Felice Genova chiude in bellezza con Don Pasquale, opera buffa in tre atti di Gaetano Donizetti che sarà in scena in un allestimento dello stesso teatro da martedì 6 giugno a domenica 11 giugno. Don Pasquale vedrà sul podio il direttore Francesco Ivan Ciampa, per la regia di Andrea Bernard e con le scene Alberto Beltrame, i costumi di Elena Beccaro, le luci di Marco Alba e i video di Pierpaolo Moro. Orchestra, Coro e Tecnici dell’Opera Carlo Felice Genova. Maestro del Coro Claudio Marino Moretti.

A dare vita ai protagonisti sul palcoscenico saranno gli allievi dell’Accademia di alto perfezionamento e inserimento professionale per cantanti lirici, ai quali il Carlo Felice riserva le parti dell’ultimo titolo della Stagione Lirica nell’ambito di un progetto finalizzato sia alla formazione dei giovani talenti del canto lirico – sotto la direzione di Francesco Meli, il coordinamento di Serena Gamberoni e la direzione musicale di Davide Cavalli – sia al loro effettivo debutto. Nel cast figurano Omar Cepparolli / Davide Maria Sabatino (7, 9, 11) Don Pasquale; Nicola Zambon / Francesco Samuele Venuti (7, 9, 11) Dottor Malatesta; Antonio Mandrillo / Marco Ciaponi (7, 9, 11) Ernesto; Maria Rita Combattelli / Angelica Disanto (7, 10) / Silvia Caliò (8, 11) Norina; Franco Rios Castro / Matteo Armanino (9, 10, 11) Un notaro.

Quando Donizetti arrivò a Parigi, nell’autunno del 1842 su invito del Théâtre Italien, si mise al lavoro con Giovanni Ruffini, letterato mazziniano rifugiato all’estero per scampare alla pena capitale. Il soggetto fu tratto da un’opera di qualche decennio precedente, Ser Marcantonio di Stefano Pavesi su libretto di Angelo Anelli.

Uno degli aspetti più accattivanti del soggetto è che vengono ripresi diversi stilemi della commedia d’arte italiana del Settecento, per poi essere elaborati in una nuova ambientazione e con una assai più specifica caratterizzazione psicologica e giungere quindi ad una narrazione da romanzo ottocentesco. La trama ruota attorno al personaggio di Don Pasquale, scapolo ricco e anziano che prende moglie pur di non lasciare la propria eredità al nipote Ernesto. Quest’ultimo infatti vuole sposare Norina, giovane vedova poco abbiente, invece che una ricca signora. È grazie alle trame del Dottor Malatesta, che architetta un matrimonio improbabile coinvolgendo la furba Norina, che i due giovani innamorati potranno infine sposarsi senza essere diseredati. L’arco narrativo si compie in un lieto fine amoroso che però è anche il definitivo disinganno di Don Pasquale nel suo sogno borghese, ed ha per questo un sapore agrodolce. La linearità solo apparente della trama si ispessisce proprio grazie alle molte sfumature di caratterizzazione dei personaggi, che si delineano in modo chiaro sin dal primo atto per poi articolarsi ulteriormente. Sul piano musicale emerge a pieno la maturità di Donizetti – Don Pasquale è il suo penultimo titolo – che con una maestria senza pari passa da espressioni di grande leggerezza e malizia alla più sconsolata malinconia. Con Don Pasquale Donizetti raggiunge una propria vetta stilistica che lascia spazio al comico e al tragico, al riferimento alla tradizione (in particolare alla musica di Rossini) e all’elaborazione del proprio linguaggio musicale, ormai punto di riferimento indiscusso nel mondo operistico europeo.

Un sabato italiano al Louisiana Jazz Club

Super User 31 Maggio 2023 1408 Visite

Arriva l’estate e si concludono anche i cartelloni musical-teatrali. Chiude sontuosamente anche Louisiana Jazz Club con una serie di incontri molto suggestivi, in quella ‘tana’ di via San Sebastiano, nel cuore del nostro centro storico, tanto cara ai genovesi.

Genovesi soprattutto amici del jazz. Il Louisiana ha segnato dal 1964 la storia genovese (e non solo) del jazz italiano. Erano i temi di Cesare Penna, l’organizzatore dell’indimenticabile ‘Reverside Band’, cara Fausto Rossi, detto ‘Papo’ e ai tanti musicisti della formazione di allora, da Carlo Besta a Renzo Repetti, da Tonino Dodero a Lello Mango.

Proprio il figlio di Fausto Rossi, Flavio, e il figlio Valerio (due generazioni votate al jazz) hanno preso le redini dell’attuale Louisiana.

Con l’intenzione di riportarlo ai vecchi tempi, agli anni di una Genova bellissima soprattutto dal punto di vista dello spettacolo e del rilancio della cultura: anni Sessanta/Settanta, quando la città viveva momenti di grande entusiasmo. E il jazz caro a Papo trionfava nelle varie sedi di via Galata e soprattutto di Piazza Matteotti.

Oggi lo staff che guida il Louisiana è capeggiato dal presidente Rodolfo Cervetto. Vice presidenti ‘tuttofare’ Flavio e Valerio Rossi.

E poi l’anima artistica Roberto Ferrari, misterioso pensatore di sempre più allettanti iniziative musicali.

“È importante essere gli eredi di Fausto - dicono figlio e nipote - non potevamo non proseguire il percorso che ha portato al successo nostro padre e nonno, anche se i tempi sono diversi”.

Che strada musicale proseguirete, all’inizio di una nuova sicuramente favorevole stagione? “Certamente concerti jazz, possibilmente di alto livello. Già a chiusura di stagione, per il 2 giugno avremo il complesso dei ‘Texas Flood’, formazione bluese-texano. E poi sabato 10 i Ghost-Notes rock eccellente.

L’altra sera, ultimo eccezionale exploit del locale con il concerto di vero swing italiano (che oggi sta esplodendo) con la formazione professionalmente ineccepibile dei ‘Foxtrot-Ters’. Al piano Sandro Levrero, al basso Roberto Ferrari, alla batteria Gigi Rossi, alla fisarmonica lo straordinario Franco Piccolo, al sax ritrovato Franco Astuti e al microfono Luisa Rigoli, tornata con voce insuperabile ai successi dei suoi anni ruggenti. Fiori dai suoi ammiratori, Paolo Greppi e Giovanni Marchesi. Applausi nella notte.

Il Louisiana ha voluto dare un simpatico arrivederci ai suoi appassionati. 

V.S.

Festa della Repubblica, disponibili al Carlo Felice i biglietti per lo spettacolo gratuito del 2 giugno

Super User 24 Maggio 2023 1300 Visite

Sono già disponibili i biglietti per “Bianco rosso verde, variazioni sul Risorgimento ligure”, lo spettacolo gratuito pensato per celebrare la Festa della Repubblica che vedrà la partecipazione del celebre attore e regista teatrale Tullio Solenghi.

Lo spettacolo, già promosso in questi giorni sulla facciata del palazzo della Regione Liguria in piazza De Ferrari, prenderà il via alle 18:00 al Teatro Carlo Felice di Genova: al centro del racconto, la riscoperta di un testo di Luigi Orengo riscritto e inscenato dal grande Gilberto Govi, intitolato “O Quarantotto!”, un atto unico ambientato a Genova che narra la nascita dell’Inno di Novaro-Mameli, basato su un testo recuperato tra le carte di Govi al Museo Biblioteca dell’Attore di Genova. Nel corso della serata, Solenghi sarà inoltre insignito dell’onorificenza “Croce di San Giorgio”.

L’ingresso è libero, ma è necessario ritirare il proprio ticket gratuito presso la biglietteria del Teatro Carlo Felice, in Galleria Cardinale Siri 6, aperta dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 19.30 e il sabato dalla 10 alle 19.30 (chiusa il 2 giugno). È possibile richiedere fino a 10 biglietti a persona.

Ma le iniziative per ricordare il 2 giugno non finiscono qui. Dalle 14 alle 17 nel centro storico di Genova farà da sfondo alla caccia al tesoro “Bianco rosso verde, il gioco degli anni che fecero l’Italia”, l’attività dedicata ai liguri e ai turisti che consentirà di riscoprire le tappe storiche e i luoghi nascosti del Risorgimento a Genova. La partecipazione è gratuita e possono partecipare squadre composte da sei a otto maggiorenni. Le iscrizioni sono aperte e possono essere effettuate, fino a esaurimento dei posti disponibili, all’indirizzo https://www.edutainmentformula.com/caccia-tesoro-regione-liguria/ .

Ogni squadra dovrà essere dotata di propri cellulari o tablet con collegamento internet. Il punteggio verrà poi assegnato in base ai CheckPoint visitati ed alle risposte corrette dei quiz a risposta multipla, aggiornati dal server una volta ogni 4 minuti. Al termine del gioco, il punteggio totale verrà inserito in una graduatoria comune. La classifica verrà redatta al termine della sessione e la squadra vincitrice verrà premiata dal presidente della Regione Liguria sul palco del Teatro Carlo Felice durante lo spettacolo “Bianco Rosso Verde, variazioni sul Risorgimento Ligure”.

Presentato il Nervi Music Ballet Festival 2023, sovrintendente Orazi: “Edizione rigogliosa”

Super User 16 Maggio 2023 1276 Visite

Il Nervi Music Ballet Festival 2023 torna in scena nella splendida cornice dei Parchi di Nervi a Genova dal 28 giugno al 31 luglio, con nove spettacoli di balletto e sei concerti tra cui spiccano alcune prime assolute e date uniche in Italia.

Nel solco della grande tradizione che contraddistingue il Festival partecipano a questa edizione le migliori compagnie, ballerini, direttori, solisti e orchestre provenienti da tutto il mondo.

Promosso dal Comune di Genova con il patrocinio della Regione Liguria, Rai Cultura e Rai Liguria, in collaborazione con il Ministero Italiano della Cultura, il Nervi Music Ballet Festival 2023 è realizzato dalla Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova.

«Il Nervi Music Ballet Festival torna con un programma di altissima qualità e di assoluto livello – dichiara il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti –. Un appuntamento imperdibile per gli appassionati, capace di coniugare proposte classiche con spettacoli moderni e contemporanei, tutti offerti da realtà di assoluto valore, e quindi di accontentare gli spettatori più diversi e più esigenti. La Liguria e Genova si confermano punti di riferimento dal punto di vista artistico e culturale, con proposte e iniziative di richiamo nazionale, capaci di affascinare anche grazie al magnifico contesto in cui si terrà la manifestazione, i parchi di Nervi, vero gioiello della città».

«La musica e il balletto saranno nuovamente i protagonisti ai Parchi di Nervi – afferma il Sindaco di Genova Marco Bucci -. Siamo orgogliosi di accogliere nella nostra città grandi artisti provenienti da tutto il mondo per quello che si preannuncia un grande spettacolo. Genova è pronta, ora più che mai, a far vivere grandi emozioni in uno degli spazi più affascinanti della nostra città. Un mese dedicato interamente alla danza e alla musica con 16 appuntamenti di altissimo livello ed estremamente vari, in grado di accontentare anche gli spettatori più esigenti. Un evento che conferma, ancora una volta, la volontà di Genova di esaltare una disciplina straordinaria come la danza».

«Il Nervi Music Ballet Festival è espressione della particolare attenzione che la Fondazione Teatro Carlo Felice rivolge alla grande tradizione del balletto classico e alla scena coreutica contemporanea a livello internazionale – afferma il Sovrintendente Claudio Orazi -; un’asse portante della mission istituzionale del teatro, che completa la sua vocazione musicale. Siamo lieti di poter presentare una nuova, rigogliosa edizione della manifestazione che è promossa dal Comune di Genova, con il patrocinio della Regione Liguria, in collaborazione con il Ministero Italiano della Cultura e con il patrocinio di Rai Liguria. Desidero ringraziare i grandi artisti, le compagini ospiti e tutti i lavoratori del Teatro, che rendono quello di Nervi un festival vivo, vitale e proiettato verso il futuro».

Sabato 17 e domenica 18 giugno, il Nervi Music Ballet Festival 2023 ospita Il Sogno di Nervi. Memorial del Festival internazionale del balletto, appuntamento in due giorni dedicato alla memoria del fondatore del Festival Internazionale del balletto di Nervi, Mario Porcile e alle sue Stelle.

A seguire, il Festival ospita in anteprima mercoledì 28 giugno un appuntamento dedicato a Raffaella Carrà: Rumore Raffaella Carrà Dance Tribute, con la regia di Sergio Iapino.

Domenica 2 luglio si terrà lo spettacolo inaugurale: Soirée Rachmaninoff, omaggio a Sergej Rachmaninoff per i 150 anni dalla nascita. Beatrice Rana e Massimo Spada si alterneranno al pianoforte con alcuni dei più amati preludi e sonate del compositore russo, in dialogo con i ballerini in scena e con la violoncellista Ludovica Rana e l’interpretazione di alcune lettere di Rachmaninoff. In programma i balletti Trio sull’ Andantino, dalla Suite n.2 per 2 pianoforti, op.17 e Sonata sull’Andante della Sonata in sol minore op. 19, creati da Uwe Scholz e interpretati dai primi ballerini Rachele Buriassi, Esnel Ramos e Oleksii Potiomkin. In prima assoluta, Alla fine del mondo dei coreografi Sasha Riva e Simone Repele sulle Danze Sinfoniche, op. 45 per dieci danzatori tra i quali: Yumi Aizawa (già Grand Théâtre de Genève), Parvaneh Scharafali (già Nederlands Dans Theater), Damiano Ottavio Bigi (già Tanztheater Wuppertal Pina Bausch, Dimitris Papaioannou). La produzione è a cura di Daniele Cipriani.

Segue il gala dello Youth America Grand Prix Stars of Today meet the Stars of Tomorrow, che ritorna mercoledì 8 luglio a Nervi dopo il successo delle edizioni del 2021 e del 2022. L’evento che corona il concorso internazionale di balletto è una esclusiva per l’Italia. Nel corso della serata, aperta da un grand défilé de ballet interpretato dai partecipanti alle master class, 150 tra le più talentuose promesse del balletto internazionale condivideranno il palcoscenico con alcuni dei ballerini solisti e dei primi ballerini dei maggiori corpi di ballo di tutto il mondo, quali: Natalia Osipova (The Royal Ballet), Adji Cissoko (Alonzo King LINES Ballet),  Brady Farrar (American Ballet Theatre Studio Company),  Takumi Miyake (American Ballet Theatre Studio Company),  Kimin Kim (Mariinsky Ballet),  Valentine Colasante (Paris Opera Ballet), Paul Marque (Paris Opera Ballet).

Mercoledì 12 luglio la Compagnia Zappalà Danza porterà in scena LA NONA (dal caos, il corpo), una coreografia di Roberto Zappalà, sulla Sinfonia n. 9 di Beethoven nella trascrizione per due pianoforti di Liszt. Vincitrice del premio DANZA&DANZA 2015, LA NONA è una riflessione sull’uomo e sull’umanità; sulla sua condizione di perenne conflitto e sulle speranze di solidarietà e fratellanza universale. L’umanità che danza nello spettacolo è un’umanità che si sviluppa da un processo di accumulazione da un caos primordiale, da una pluralità di intrecci e microstorie conflittuali e negative, che sfociano, nella seconda parte, nella pacificazione dell’adagio e nella gioia finale del quarto movimento. I testi sono curati dal drammaturgo Nello Calabrò, interpreti dal vivo il soprano Marianna Cappellani e i pianisti Luca Ballerini e Stefania Cafaro. Una produzione Scenario Pubblico/Compagnia Zappalà Danza Centro di Rilevante Interesse Nazionale. 

Shine Pink Floyd Moon, in scena sabato 15 luglio, è un’opera rock di Micha Van Hoecke che nasce in occasione del 50° anniversario dell’allunaggio, da cui l’autore ha tratto ispirazione per creare un percorso dedicato al mondo della luna con le indimenticabili canzoni dei Pink Floyd. Un sapiente gioco di luci, laser e videoproiezioni trasforma lo spazio scenico di SHINE Pink Floyd Moon in una surreale luna in cui visioni oniriche s’incrociano per creare mondi siderali, apparentemente lontani eppure molto vicini, perché dentro di noi. Un viaggio nel mondo della luna interiore dell’essere umano: non solo (o forse non più) luogo di follia e senno smarrito, bensì simbolo della poesia, della fantasia, della vita stessa. Sul palco l’étoile Raffaele Paganini con i danzatori della Compagnia Daniele Cipriani, accompagnamento musicale dal vivo dei Pink Floyd Legend.

Martedì 18 luglio è in programma Tao Dance Ballet, uno spettacolo dedicato alla danza contemporanea con la compagnia di danza cinese Taodance – leone d’argento alla Biennale danza 2023. Grande attesa per la prima rappresentazione assoluta della coreografia Circle. Punto focale del pensiero dei fondatori e direttori  artistici della Compagnia Tao Ye e Duan Ni è proprio il “Circular Movement System”, che combina la filosofia orientale e la pratica della danza. In questa prospettiva, i danzatori interagiscono tra di loro ruotando tutti gli assi del corpo, diventando immagine stessa del movimento circolare in una caleidoscopica risonanza geometrica. Il governo cinese promuove da molti anni diversi complessi di valore internazionale, all’interno del progetto promozionale strutturato image China, nell’ambito del quale è stata quest’anno scelta Genova. La presenza di Taodance a Genova persegue un progetto artistico che incoraggia i rapporti culturali tra Italia e Cina, prodromo di possibili progetti futuri comuni.

Giovedì 27 luglio il gala cult dell’“Étoile dei due Mondi”, Roberto Bolle and Friends torna a Nervi dopo il successo riscosso nell’edizione del 2022, in una produzione speciale realizzata da Artedanza srl in collaborazione con la Fondazione Teatro Carlo Felice. Lo spettacolo è pensato appositamente da Roberto Bolle per offrire una serata di danza coinvolgente ed emozionante, con brani sempre nuovi ed interpreti nazionali ed internazionali di grande talento. Anche questa volta il programma mescolerà sapientemente il contemporaneo con il classico, il virtuosismo con la grande emozione. Quello del Gala è da sempre uno degli strumenti attraverso i quali l’Étoile è riuscito a riportare la danza all’attenzione del grande pubblico, fuori dalla nicchia dei teatri – che continua a riempire – direttamente al cuore delle persone. 

Sabato 29 luglio Una noche con Sergio Bernal, spettacolo dedicato alla cultura iberica e allo spirito gitano, con la direzione artistica di Ricardo Cue. Tra coreografie originali: The Last Encounter di Ricardo Cue, sulle note di Hable con ella di Alberto Iglesias e l’assolo The Swan sempre di Ricardo Cue con musica di Camille Saint-Saëns, interpretato da Sergio Bernal (étoile di fama mondiale e primo ballerino del Ballet Nacional de España); un’inedita versione del Bolero di Maurice Ravel e il celebre Zapateado creato da Antonio Ruiz Soler sulla musica di Pablo de Sarasate per un visionario racconto per quadri in cui si fondono la tradizione spagnola, l’eleganza della danza classica e il fuoco e la passione del flamenco, espressione e simbolo della cultura gitana.

Il Festival si chiude lunedì 31 luglio con uno dei balletti più amati dagli appassionati di danza: Notre Dame de Paris, di Roland Petit su musiche di Maurice Jarre. Il balletto è tratto dall’omonimo romanzo di Victor Hugo, di cui Petit ha creato, attraverso la danza, una perfetta sintesi drammatica ed evocativa. A portare in scena Notre Dame de Paris sarà la Compagnia di Balletto del Teatro dell’Opera di Kharkiv, la cui presenza al Nervi Music Ballet Festival 2023 è stata fortemente voluta dalla Fondazione Teatro Carlo Felice e dal Comune di Genova, che con questo spettacolo esprimono la propria solidarietà al popolo ucraino.

Numerosi sono anche gli appuntamenti concertistici, accomunati da un filo rosso che si ritrova nell’inscindibile legame tra musica e danza.

Mercoledì 5 giugno si terrà il Concerto per Genova. Dorian Wilson sarà alla direzione del pianista Marco Vincenzi e dell’Orchestra dell’Opera Carlo Felice Genova, il programma prevede la Sinfonia dal Barbiere di Siviglia di Rossini, il Concerto per pianoforte e orchestra n. 27 di Mozart e la Sinfonia n. 7 di Beethoven – di cui Wagner scriveva «Questa sinfonia è l'apoteosi della danza. È la dama nella sua massima essenza, l'azione del corpo tradotta in suoni per così dire ideali». Il concerto è organizzato in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio.

Segue domenica 9 luglio L’Oiseau de feu: Fabio Luisi, Direttore onorario dell’Opera Carlo Felice Genova sarà alla guida dell’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala, con un programma dedicato a Stravinskij e Čajkovskij, due compositori che, da punti di vista tanto diversi, hanno approfondito l’affascinante unione che da sempre ha legato il corpo e il movimento con la musica e il ritmo, regalandoci alcune delle pagine musicali per danza più affascinanti e coinvolgenti di sempre. In programma la suite per orchestra dal balletto L’oiseau de feu di Stravinskij e la Sinfonia n. 5 di Čajkovskij.

Con Tango!, giovedì 20 luglio, verrà eseguita in prima assoluta la Misa argentina per tenore, pianoforte e coro di Mariano Speranza. Fernando Álvarez sarà alla direzione del tenore Marcelo Álvarez, del pianista Mariano Speranza, dell’Orchestra e del Coro dell’Opera Carlo Felice Genova, maestro del Coro Claudio Marino Moretti. Il brano rappresenta la perfetta unione tra il genere musicale della messa e le sonorità e suggestioni della danza sudamericana per eccellenza: il tango. 

Venerdì 21 luglio il Festival ospiterà una tappa dell’Iconic tour del David Garrett Trio, che porta in tutta Europa l’album Iconic, pubblicato da Deutsche Grammophon nel novembre del 2022. Iconic è un percorso dedicato ai grandi compositori che hanno esaltato il virtuosismo violinistico, come Bach, Vivaldi, Dvořák, Gluck, Kreisler, Mendelssohn e Schumann. Proprio da loro David Garrett trae ispirazione, rivisitando in chiave personale e con arrangiamenti originali le loro creazioni.  Al violino David Garrett, con Franck van der Heijden alla chitarra e Rogier van Wegberg al basso.

Una serata dedicata ai giovani, domenica 23 luglio, vede protagonista la Banda Giovanile Sinfonica Nazionale Anbima, formata da talenti tra i 16 e i 25 anni provenienti da tutta Italia. La direzione è affidata a Leonardo Laserra Ingrosso, direttore della Banda Musicale della Guardia di Finanza, con un programma che esplorerà il vasto repertorio della letteratura originale per Symphonic Band. 

Martedì 25 luglio un appuntamento all’insegna del Jazz con il Peter Erskine Quartett. Il quartetto, per la prima volta in Europa in questa formazione, è composto dai talenti di Peter Erskine, batterista di fama mondiale che ha partecipato all’incisione di più di 700 album al fianco dei più grandi nomi del Jazz e vinto due Grammy Awards; Alan Pasqua, pianista Steinway, arrangiatore e produttore; Darek Oles, contrabbassista con alle spalle numerose partecipazioni e incisioni jazz; George Garzone, sassofonista attivo dal 1972 nel trio jazz The Fringe. Nel 2019 il Peter Erskine Quartett ha tenuto una sessione di registrazione di concerti in tre notti, poi raccolta in tre CD dal nome Three Nights in LA, che è diventata una delle preferite di molti critici come Downbeat Magazine e All about jazz.

Info e biglietti: www.nervimusicballetfestival.it

LE INTERVISTE DI VITTORIO SIRIANNI

 

 

Trekking teatrale a Pieve Alta

Super User 14 Maggio 2023 808 Visite

 

Camminare insieme a Giuseppe Cederna, non solo attore ma anche viaggiatore e alpinista. Andare con lui, passo dopo passo, da Pieve Alta alla Chiesa di S. Croce, fermandosi ogni tanto ad ascoltare pagine di poesia. Si conclude sabato 20 maggio con il trekking teatrale “Su questa terra” la Stagione invernale 2022/23 “Scali a mare Pieve Ligure Art Festival”, ideata e diretta da Sergio Maifredi per Teatro Pubblico Ligure, con il sostegno del Comune di Pieve Ligure e la collaborazione della Pro Loco Pieve Alta. Il trekking teatrale è una novità assoluta nel modo di fruire l’ambiente e il teatro, per vivere e valorizzare un luogo straordinario, in perfetto equilibrio tra cultura e natura. La piccola chiesa rifugio di Santa Croce è situata a 518 m. sul livello del mare e il suo sagrato è un prato affacciato sul golfo da cui si gode una vista impareggiabile sulla costa ligure, tra monti e mare.

L’esperienza di una passeggiata nella natura si unisce all’ascolto della grande letteratura. In compagnia di una guida d’eccezione: Giuseppe Cederna, tra gli interpreti del film premio Oscar 1992 “Mediterraneo” di Gabriele Salvatores, autore del libro “Il grande viaggio” che racconta la risalita fino alle sorgenti del fiume Gange. Una camminata verso Santa Croce, a passo lento, con il tempo per qualche sosta dedicata all’ascolto.

I biglietti per partecipare al trekking teatrale “Su questa terra” con Giuseppe Cederna sono in vendita a 15 euro per i non abbonati e 7 euro per gli abbonati. L’appuntamento è alle 14.30 nel piazzale della Chiesa a Pieve Alta. È a disposizione un bus navetta dal piazzale della Chiesa di Pieve Alta all’attacco del sentiero. Parcheggio libero nel piazzale per chi partecipa all’evento. Si raccomandano abbigliamento e calzature da trekking. In caso di maltempo lo spettacolo avrà luogo al Teatro Massone di Pieve Alta. Per informazioni e prenotazioni rivolgersi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , telefono 348 2624922 oppure Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , telefono 370 3790510.

 

Sabato 20 maggio 2023, ore 14.30

Da Pieve Alta alla chiesa di S. Croce con

TREKKING TEATRALE CON GIUSEPPE CEDERNA

SU QUESTA TERRA

Il cammino e la poesia

Produzione Teatro Pubblico Ligure

 

Paolo Fizzarotti

‘Acoustic Night 23’, Beppe Gambetta torna a Genova

Super User 14 Maggio 2023 1371 Visite

È tutto pronto per Acoustic Night 23 in scena sul palcoscenico del Teatro Ivo Chiesa dal 18 al 20 maggio (ore 20.30) per tre serate all’insegna della grande musica acustica.

Per questa nuova edizione Beppe Gambetta, virtuoso della chitarra, ambasciatore di Genova nel mondo e produttore dell’evento insieme a Federica Calvino Prina, ha voluto coinvolgere musicisti giovani, talenti internazionali che non si sono mai esibiti in Liguria e con i quali non ha mai suonato prima. Il concerto sarà una prima assoluta, un incontro di suoni, voci, attitudini e stili che aggiungerà un altro tassello al mosaico sonoro internazionale che è l’Acoustic Night.

 Gli ospiti di quest’anno sono François Félix Roy, one man band dalla impressionante duttilità espressiva proveniente dal Québec, la vasta regione del Canada in cui si parla una forma particolare di francese. Matteo Leone dall’Isola di S. Antioco (Sardegna), chitarrista mancino dalle forti venature blues che scrive e canta in lingua tabarkina, un dialetto antico derivato dalle comunità di pescatori di corallo genovesi. Aysanabee, chitarrista e polistrumentista dalla fascinosa voce “soul”, cresciuto nelle First Nations, le comunità native canadesi costrette alla estinzione delle proprie tradizioni dalla spietata opera di colonizzazione occidentale. Acoustic Night 23 è al Teatro Ivo Chiesa da giovedì 18 a sabato 20 maggio. Tutti i concerti iniziano alle 20.30.

 

18 - 20 maggio 2023

Genova, Teatro Ivo Chiesa

ACOUSTIC NIGHT 23 – Lingua Madre

Beppe Gambetta - chitarra, voce

Francois Félix Roy – chitarra, percussioni, mandolino, voce

Matteo Leone – chitarra, chitarra slide, percussioni, voce

Aysanabee - chitarra, voce

 

Paolo Fizzarotti

Rita e Don Pasquale: spazio ai giovani dell’Accademia dell’Opera Carlo Felice

Super User 12 Maggio 2023 1259 Visite

I prossimi appuntamenti operistici al Carlo Felice vedono protagonista l’Accademia di alto perfezionamento e inserimento professionale per cantanti lirici, il cui progetto è proprio finalizzato alla creazione di un percorso formativo per i giovani talenti della lirica e al loro debutto. Le attività dell’Accademia sono affidate al direttore artistico Francesco Meli, alla coordinatrice Serena Gamberoni e al direttore musicale Davide Cavalli.

“Esprimo grande soddisfazione per il lavoro svolto – dichiara il sovrintendente Claudio Orazi -.  Ringrazio il direttore artistico Pierangelo Conte, il direttore artistico dell’Accademia Francesco Meli, la coordinatrice Serena Gamberoni e tutti i docenti che hanno partecipato con dedizione a questo progetto che giunge al terzo anno di attività, aggiungendo alla tradizionale produzione operistica in cartellone, un ulteriore progetto dedicato a “Rita” di Donizetti. Un particolare ringraziamento e le mie congratulazioni vanno agli allievi del corso 2023 dell’Accademia che hanno profuso un grande impegno ed ai quali auguro ogni successo per la loro carriera”.

In quattro recite programmate tra martedì 18 maggio e domenica 28 maggio andrà in scena Rita, opéra-comique in un atto di Gaetano Donizetti. La composizione risale al 1841, anche se la prima rappresentazione si tenne dodici anni più tardi. Il successo di quest’atto unico è dovuto sia alla linearità – in scena solo tre personaggi, i «Deux hommes et une femme» del sottotitolo originale in francese – sia alla grande inventiva con cui Donizetti riesce a tessere la trama musicale di questa esilarante vicenda. Saranno proprio gli allievi dell’Accademia per cantanti lirici Gabriella Ingenito / Martina Saviano, Matteo Straffi e Gianpiero Delle Grazie a vestire i panni dei personaggi, sotto la guida del maestro concertatore al pianoforte Davide Cavalli.

Il progetto ha un ulteriore elemento di pregio: è stato infatti sviluppato in collaborazione con un’altra realtà genovese che promuove i giovani in ambito artistico e teatrale, l’Accademia Ligustica di Belle Arti. Sono gli allievi dell’Accademia Ligustica Zoe Amato, Lucrezia Corsa, Cecilia Danesi, Sara Guzzardi, Gaia Macassaro, Beatrice Napoli, Ilaria Romano, Lorenzo Rostagno, Natalia Sacco, Anna Scimone e Olimpia Tonini ad aver curato l’allestimento scenico. Ad affiancarli nella realizzazione del progetto i docenti Guido De Monticelli ed Elisabetta Courir alla regia; Francesca Marsella, Stefano Corsi e Cristina Ferraro per allestimento scenico e costumi; Liliana Iadeluca per le luci.

La stagione lirica 22-23 si chiude con Don Pasquale, opera buffa in tre atti di Gaetano Donizetti, che sarà in scena da martedì 6 giugno a domenica 11 giugno. Composto in soli undici giorni e rappresentato per la prima volta al Théâtre Italien di Parigi il 3 gennaio 1843, Don Pasquale è uno dei titoli più amati del catalogo donizettiano. Il libretto di Giovanni Ruffini è tratto da un dramma giocoso del 1810 e attraverso un ritmo serrato e brillante racconta le divertenti avventure di Don Pasquale, Ernesto, Norina e del Dottor Malatesta. Donizetti traspone il testo in musica con grande sapienza, con una scrittura innovativa e grande sensibilità nella caratterizzazione musicale dei personaggi e dell’ambiente borghese in scena.

Interpreti protagonisti i solisti dell’Accademia per cantanti lirici: Omar Cepparolli / Davide Maria Sabatino (7, 9, 11) Don Pasquale; Nicola Zambon / Francesco Samuele Venuti (7, 9, 11) Dottor Malatesta; Antonio Mandrillo / Jiahui Mo (7, 9, 11) Ernesto; Maria Rita Combattelli / Angelica Disanto (7, 10) / Silvia Caliò (8, 11) Norina; Franco Rios Castro / Matteo Armanino (9, 10, 11) Un notaro. Maestro concertatore e direttore d’orchestra Francesco Ivan Ciampa; regia di Andrea Bernard; scene di Alberto Beltrame; costumi di Elena Beccaro; luci di Marco Alba; Videomaker Pierpaolo Moro. L’Allestimento è della Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova, con Orchestra, Coro e Tecnici dell’Opera Carlo Felice Genova. Maestro del Coro Claudio Marino Moretti.

LE INTERVISTE DI VITTORIO SIRIANNI

Opera Carlo Felice, Riccardo Minasi dirige Novecenti

Super User 11 Maggio 2023 582 Visite

In un nuovo appuntamento della stagione sinfonica dell’Opera Carlo Felice Genova, in programma domenica 14 maggio alle ore 20:00, il concerto Novecenti traccia un percorso inedito tra la Sinfonia n. 60 Il distratto di Franz Joseph Haydn, Sound and Fury – in prima esecuzione italiana – di Anna Clyne e Don Quixote di Richard Strauss. Riccardo Minasi sarà alla direzione dei solisti Riccardo Agosti, violoncello; Antonio Bossone, viola; e dell’Orchestra del teatro. 

Il programma si apre con la Sinfonia n. 60 di Haydn. La composizione nasce come musica di scena per la commedia Der Zerstreute, adattamento in lingua tedesca dell’originale francese di François Regnard Le distrait. Il grande successo della rappresentazione si dovette anche alla musica, che ben presto venne ripresa in forma autonoma nelle sale da concerto di tutta Europa. Di questo retaggio teatrale rimangono una insolita struttura in sei movimenti (ove il primo aveva avuto funzione di ouverture, e i seguenti di intermezzi tra gli atti della commedia), e una scrittura espressiva e ricca di temi ricorrenti allusivi all’azione scenica.

È proprio dalla Sinfonia n. 60 che Anna Clyne – compositrice contemporanea di origini britanniche, attiva sia nel campo della musica acustica sia nel campo della musica elettronica – prende le mosse per il suo Sound and Fury, eseguito per la prima volta nel 2019 alla Queens Hall di Edimburgo. Come illustrato dalla compositrice nella nota d’autore pubblicata dall’editore Boosey & Hawkes, Sound and Fury nasce dall’ascolto della Sinfonia n. 60 e dalla trascrizione di alcuni segmenti, poi ripetuti e fatti proliferare in un movimento unico suddiviso in sei sezioni. L’elemento della ripetizione è di ispirazione letteraria, e deriva dalla lettura di un monologo da Macbeth. Qui la scrittura di Shakespeare, attraverso la ripetizione, assume un ritmo musicale:

Tomorrow, and tomorrow, and tomorrow, / Creeps in this petty pace from day to day, / To the last syllable of recorded time; / And all our yesterdays have lighted fools / The way to dusty death. Out, out, brief candle! / Life's but a walking shadow, a poor player, / That struts and frets his hour upon the stage, / And then is heard no more. It is a tale / Told by an idiot, full of sound and fury, / Signifying nothing.

(Domani, e domani e domani, / si insinua giorno dopo giorno, / verso l’ultima sillaba del copione; / e tutti i nostri ieri avranno rischiarato a dei pazzi / la polverosa via della morte. Spegniti, spegniti, breve candela! / La vita non è che un’ombra che cammina, un povero attore / che si pavoneggia e si agita su un palcoscenico per il tempo a lui assegnato, / e poi di lui nulla più s’ode: è un racconto / narrato da un idiota, pieno di strepiti e furori / che non significano nulla). 

Proprio da questi versi è tratto il titolo stesso del brano: Sound and Fury.

Il programma si chiude con uno dei più ispirati poemi sinfonici della storia della musica: Don Quixote di Richard Strauss. Il lento processo compositivo durò quasi dieci anni, per concludersi sul finire del 1897, con la prima esecuzione l’8 marzo successivo. Don Quixote è tratto dalle avventure narrate nell’omonimo romanzo di Miguel de Cervantes. Nell’Introduzione viene presentato il protagonista, il cui tema viene affidato al violoncello (il ruolo del violoncello è quindi centrale, anche se non si parla propriamente di un solista, perché la natura del brano per come si articola la scrittura strumentale è molto più vicina alla sinfonia che al concerto per solista e orchestra). Al tema principale si affianca un tema secondario affidato alla viola, che rappresenta lo scudiero Sancho Panza. Nelle dieci variazioni a seguire si ripercorrono tragicomiche avventure tra incontri, combattimenti e sogni d’amore. Il Finale è il momento della riflessione e della contemplazione che precede la morte del protagonista. 

Per ulteriori informazioni: www.operacarlofelicegenova.it

‘I migliori danni della nostra vita’, lo spettacolo di Marco Travaglio al Politeama Genovese

Super User 11 Maggio 2023 796 Visite

“Gli ultimi cinque anni di storia italiana: ovvero come i poteri marci della politica, della finanza e dell’informazione hanno ribaltato il voto degli italiani del 2018, dal cambiamento alla restaurazione, dalla questione morale e sociale all’Ancien Régime e alla guerra infinita, rovesciando il governo Conte2 e consegnando l’Italia all’ammucchiata di Draghi, che ha spianato la strada al ritorno delle vecchie destre riverniciate da nuove dietro il volto di Giorgia Meloni”. Così viene presentato ‘I migliori danni della nostra vita’, lo spettacolo satirico del giornalista Marco Travaglio in programma lunedì 15 maggio, ore 21:00, al Politeama Genovese.

NonHannoUnAmico, Luca Bizzarri al Politeama Genovese

Super User 05 Maggio 2023 685 Visite

Mercoledì 10 maggio, ore 21:00, al Politeama Genovese andrà in scena ‘NonHannoUnAmico’, spettacolo teatrale di e con Luca Bizzarri, scritto con Ugo Ripamonti, tratto dall’omonimo podcast in onda su tutte le piattaforme.

Nel podcast, nato per raccontare la campagna elettorale e portato avanti grazie a una media di cinquantamila ascolti giornalieri e un milione di streaming al mese, Bizzarri racconta la comunicazione politica dei nostri tempi, i fenomeni social, i costumi di un nuovo millennio confuso tra la nostalgia del novecento e il desiderio di innovazione tecnologica e sociale. Il tutto ridendo di noi stessi, delle nostre debolezze, dei nostri tic, in un’ora di racconto di noi, nel quale riconoscerci come in uno specchio che all’inizio ci pare deformante, ma in realtà, a guardarlo bene, restituisce l’immagine di noi che rifiutiamo di vedere.

Madre Courage, Brecht è in prima nazionale al teatro Modena

Super User 03 Maggio 2023 944 Visite

Madre Courage e i suoi figli: il capolavoro di Bertolt Brecht torna a Genova, con una produzione nuova di zecca del Teatro Nazionale diretto da Davide Livermore.

La storia degli ultimi, travolti dalla guerra e stritolati dai meccanismi del capitalismo, al centro di Madre Courage e i suoi figli, risuona più attuale che mai. Il Teatro Nazionale di Genova - che nel 1969 ha prodotto la celebre edizione con Lina Volonghi e la regia di Luigi Squarzina e nel 2002 quella con Mariangela Melato e la regia di Marco Sciaccaluga – oggi ripropone un nuovo allestimento del capolavoro del drammaturgo tedesco. La prima nazionale sarà al Teatro Gustavo Modena dal 9 al 21 maggio 2023.

La regia è affidata a Elena Gigliotti, 36 anni, attrice e regista formatasi a Genova, al suo attivo collaborazioni sia con compagnie indipendenti sia con i teatri stabili. Guerra, umanità, maternità, capitalismo, propaganda, collettività sono alcune delle parole chiave che hanno guidato il suo lavoro sul testo di Bertolt Brecht.

Nel ruolo principale spicca Simonetta Guarino, la cui eclettica carriera attraversa teatro, cabaret e tv. Sul palco con lei un cast cosmopolita ed eterogeneo composto da Sebastiano Bronzato, Didì Garbaccio Bogin, Aleksandros Memetaj, Andrea Nicolini, Aldo Ottobrino, Matteo Palazzo, Sarah Pesca, Alfonso Postiglione, Esela Pysqyli, Ivan Zerbinati, che oltre a interpretare i personaggi principali dà vita a una moltitudine di soldati, ufficiali e civili.

Un grande corpo collettivo che si muove sulle coreografie di Claudia Monti - composizioni essenziali e sintetiche che contribuiscono all’idea di straniamento brechtiano - e canta, sostenuto dalle musiche di Matteo Domenichelli. L’artista ha rielaborato in chiave elettronica le songs di Paul Dessau che accompagnavano l’opera di Brecht e composto brani originali che alternano atmosfere rarefatte ed echi di guerra. La parte visiva dello spettacolo si avvale delle luci di Davide Riccardi e dei video di Daniele Salaris, mentre le scene e i costumi sono firmati da Carlo De Marino.

Elena Gigliotti ambienta lo spettacolo in un luogo e un’epoca indefiniti, con gli orrori delle battaglie scanditi dalle notizie dei tg, a cui si alternano continuamente spot pubblicitari adatti a ogni situazione, anche in tempo di guerra. «Lo straniamento voluto da Brecht si rispecchia nella nostra vita quotidiana, dove le immagini di guerra si alternano agli show televisivi e alle fiction della sera. Ci si trova a un gioioso aperitivo mentre la tv dietro di noi manda immagini tragiche» sottolinea la regista.

Madre Courage, venditrice ambulante che si sposta da un fronte all’altro per vendere la sua merce agli eserciti, sopravvive alla guerra per mezzo della guerra. Il suo carro è l’ultimo baluardo del capitalismo, è l’algoritmo che promette di soddisfare tutti i bisogni.

Ma cosa determina le scelte che la portano a perdere i suoi stessi figli? L’istinto di sopravvivenza? L’ossessione per il denaro? La rassegnazione a un mondo che “così va e non va bene”?

Giocando con diversi registri, Simonetta Guarino ci rivela tutta l’umana ambiguità di questa antieroina stretta da necessità contrastanti, madre di tutti i colpevoli e di tutte le vittime.

 «Madre Courage e i suoi figli è un’opera invasa di gaiezza e serietà, che ci costringe a stare dalla parte di nessuno e dalla parte di tutti, a confrontarci con la guerra come evento fuori e dentro di noi» afferma ancora Elena Gigliotti. «È la consapevolezza che ogni altro da noi vive anche in noi, e che da un giorno all’altro i ruoli si rovesciano e tutto può cambiare».

Alla Claque la sfida di battute e rime

Super User 30 Aprile 2023 630 Visite

Mercoledì 3 maggio alle ore 21.30 sul palco de La Claque serata finale di “Punchline”, la sfida a colpi di battute e rime tra stand up comedian e freestyler, ideata dagli autori Claudio Cabona e Matteo Monforte, possibile grazie a Fondazione Luzzati Teatro della Tosse e a Regione Liguria.

A sfidarsi per aggiudicarsi il titolo i vincitori delle prime due serate riuniti in  due squadre, composte ognuna  da un comico e un rapper: Paul D. Genovese con  DBMC e Daniele Raco con Blood.

Paul D. Genovese, nato a Genova nel 1987, è considerato uno dei principali esponenti della stand up comedian genovese, che fa del dark humour il suo tratto distintivo. Attraverso la comicità porta sul palco la sua vita, il suo trascorso e l'imbarazzo di essere un uomo a metà strada tra la spensierata fanciullezza e i fastidi dell’età adulta. Insieme a lui DBMC, cloud rapper e freestyler nato a Genova nel 1999 e conosciuto grazie alla partecipazione alle battle di El Rincon, Link, Level Up e Iceberg, contest da lui creato.

A sfidarli con il suo umorismo irriverente e provocatorio, il comico savonese Daniele Raco, considerato uno dei padri della stand up comedian italiana, nonché colonna portante dei Bruciabaracche e volto di Zelig. Accanto a lui Blood, nome d'arte di Elia Pazzaglia, genovese classe 99' che affianca la carriera da rapper e freestyler agli studi in ingegneria.

Ospite della serata il rapper Jerry Sampi: classe 1999, nato a Manta in Ecuador e cresciuto a Genova, è uno dei rapper più rappresentativi della nuova generazione hip-hop ligure;  attualmente  nel roster Harshtimes di Dj Harsh - Island Records - Universal Music ,  presenterà due canzoni del suo repertorio.

Paolo Fizzarotti

Cogoleto, nuovo appuntamento con la rassegna “Il libracco”

Super User 30 Aprile 2023 869 Visite

Venerdì 5 maggio, nuovo appuntamento con la rassegna “Il libracco” organizzata dall'associazione culturale Cogoleto Otto in collaborazione con il Circolo Arci Mario Merlo e con lo SPI C.I.G.L. di Cogoleto. A partire dalle 18,30 la sede del circolo di via Parenti 24 ospiterà la presentazione dell'antologia di racconti “Ci sedemmo dalla parte del torto” (2022, Prospero Editore), a cura di Heiko H. Caimi eViviana E. Gabrini. Ospiti della serata saranno la co-curatrice Gabrini e Antonella Zanca, milanese, una delle 46 firme che compongono la raccolta.

A dialogare con loro ci sarà il presidente dell'associazione Maurizio Gugliotta. L'antologia, che è dedicata alla memoria di Valerio Evangelisti, scomparso un anno fa e presente nell'antologia con il toccante Rachid, parla di emarginazione, povertà, omofobia, follia, cadute eriscatti. L’idea di questa antologia nasce da un oscuro fatto di cronaca che si consuma a Casteggio, uncomune dell’Oltrepo Pavese, nel lontano 1943, quando una camicia nera uccise per gioco un bimborom di dieci anni. Una storia agghiacciante, di cui si è quasi del tutto persa memoria, che a Viviana Gabrini è stata raccontata dal padre e che in paese oramai conoscono in pochi. A ricordarla c’è la tomba del piccolo Mustafa, nel cimitero comunale: i genitori dolenti posero, si legge sulla lapide. Una morte assurda. Un bimbo usato come bersaglio e un colpo sparato al grido di: «Bisognerebbeammazzarli tutti!». Un grido che ricorda da vicino slogan e vicende recenti.

«Sulla vicenda – spiega Caimi - Gabrini aveva già pubblicato un racconto sul blog letterario Sdiario, curato da Barbara Garlaschelli. Ma non le bastava. Voleva fissarlo su carta. Voleva che in tanti conoscessero Mustafa e la sua storia: un gesto piccolo, che non lo restituirà al mondo, ma l’idea che sprofondi completamente nell’oblio non le dava pace. E così ha pensato di creare un’antologia di racconti scritti da tanti autori diversi, chiamati a raccontare gli ultimi in tutte le loro sfaccettature. E, visti i tempi che corrono, le è venuto istintivo pensare al titolo di brechtiana memoria Ci sedemmo dalla parte del torto”. In Ci sedemmo dalla parte del torto si trovano racconti ambientati nel presente, nel passato e nel futuro, prevalentemente in Italia ma anche oltre i confini del nostro Paese, di taglio realistico o più nettamente fantastico. Così abbiamo racconti che parlano di follia, di disabilità, di razzismo, di povertà, di omosessualità e di tanto, tanto altro: tutte le sfumature dell’essere o del diventare “ultimi”. L'incontro si inserisce ne “Il Libracco”, rassegna iniziata a ottobre 2022 che mensilmente presenta libri di autori locali e non.

Paolo Fizzarotti

I Motus sbarcano a Genova con “Tutto brucia” al teatro Ivo Chiesa

Super User 30 Aprile 2023 996 Visite

I celebri Motus, performer di livello internazionale, portano sul palcoscenico del teatro Ivo Chiesa la loro riscrittura delle “Troiane” di Euripide. La guerra è persa, Troia è già stata distrutta. Su una spiaggia coperta di cenere le donne piangono morti che non possono seppellire. Si apre così “Tutto brucia” dei Motus, riscrittura di “una tragedia che inizia con una fine”, ovvero le Troiane di Euripide.

Gruppo di spicco della ricerca teatrale europea, i Motus - nati a Rimini negli anni Novanta dall’incontro di Enrico Casagrande e Daniela Nicolò - si sono rivelati sin da subito una realtà capace di investigare come poche altre le inquietudini e le tensioni del nostro presente.

Tutto brucia prende in prestito una frase di Cassandra che compare nella versione delle Troiane firmata da Jean Paul Sartre, ma accoglie anche parole e suggestioni dalle opere di studiose della questione di genere come Judith Butler e Donna Haraway, degli antropologi Ernesto de Martino e Edoardo Viveiros de Castro e della scrittrice zimbabwese NoViolet Bulawayo, accendendo molteplici riflessioni sulla nostra contemporaneità.

Su una scena nera come il petrolio, armate di spade infuocate si muovono la magnetica Silvia Calderoni, attrice storica dei Motus, e la danzatrice Stefania Tansini. Interagisce con loro la cantante Francesca Morello alias R.Y.F., autrice delle musiche originali che esegue dal vivo con la sua chitarra elettrica.

Ridotte a bottino di guerra, le Troiane aspettano di partire schiave verso territori stranieri. Il loro lamento si propaga attraverso il Mediterraneo ferito, allora come oggi, da migrazioni, guerre e diaspore. 

3 – 4 maggio 2023

Genova, Teatro Ivo Chiesa

MOTUS

Tutto brucia

ideazione e regia Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande

con Silvia Calderoni, Stefania Tansini

canzoni e musiche live R.Y.F (Francesca Morello)

testi delle lyrics Ilenia Caleo e R.Y.F. (Francesca Morello)

 

Paolo Fizzarotti

Teatro Carlo Felice, tutto pronto per la ‘doppia’ Norma

Super User 29 Aprile 2023 1107 Visite

Il penultimo appuntamento con la stagione lirica dell’Opera Carlo Felice di Genova sarà Norma, tragedia lirica in due atti di Vincenzo Bellini sul libretto di Felice Romani, che andrà in scena con sei recite programmate da martedì 2 a giovedì 11 maggio. Sul podio Riccardo Minasi, direttore musicale del teatro; regia di Stefania Bonfadelli, scene di Serena Rocco, costumi di Valeria Donata Bettella, coreografie di Ran Arthur Braun, luci Daniele Naldi.

Il nuovo allestimento del Carlo Felice è in coproduzione con la Fondazione Teatro Comunale di Bologna. Orchestra, coro e tecnici sono dell’Opera Carlo Felice. Maestro del coro Claudio Marino Moretti.

Gli interpreti protagonisti della produzione saranno Vasilisa Berzhanskaya / Gilda Fiume (Norma), Carmela Remigio / Anna Dowsley (Adalgisa), Stefan Pop / Antonio Corianò (Pollione), Alessio Cacciamani / Mariano Buccino (Oroverso), Simona Di Capua (Clotilde), Blagoj Nacoski (Flavio).

Con Norma si consacra definitivamente la fama di Bellini. Nonostante alcune esitazioni di fronte alla prima rappresentazione, avvenuta il 26 dicembre 1831 al Teatro alla Scala, l’opera si affermò velocemente come uno dei titoli più amati dal pubblico. All’impeccabile forza drammatica del soggetto - tratto dall’omonima tragedia di Alexandre-Louis Soumet - si unisce una scrittura musicale in cui Bellini, a partire dalla Sinfonia d’apertura, raggiunge l’apice del proprio lirismo. La vocalità passa dalla straordinaria chiarezza e incisività dei recitativi al più dolce melodismo delle arie, con imponente impianto colare che sostiene l’opera come un maestoso fondale.

Al Teatro Carlo Felice la Norma andrà in scena in due versioni: nella prima sarà rappresentata l’opera iniziale, la celebre aria ‘Casta Diva’ in Sol maggiore; nella seconda il cast scenderà al Fa maggiore, così come l’aveva modificata Bellini.

‘Inside show’ al Politeama Genovese: Balbontin porta in scena la sua “parte interiore”

Super User 28 Aprile 2023 916 Visite

Giovedì 18 maggio, alle ore 21, al Politeama Genovese va in scena il nuovo spettacolo di Enrique Balbontin “Inside Show”, in cui il comico genovese si mette a nudo e porta sul palcoscenico i personaggi più amati del suo repertorio.

«Con “Inside show” voglio mostrare per la prima volta la mia parte interiore, che se possibile è anche peggio di quella esteriore – scherza il comico – La maggior parte dello spettacolo è composto da racconti e aneddoti della mia vita che non ho mai portato sul palco, pensieri e riflessioni chiusi nella mia psiche e rimasti inespressi… e forse era meglio così!».

Una “psicommedia” che funge da antidoto all’inespresso, ai pensieri rimasti tali e alle parole non dette. Momenti in cui “Enraz” condivide col pubblico inconfessabili emozioni, spesso politicamente scorrette, imbarazzanti verità chiuse a chiave nella cantina dell’anima. Il tutto tra monologhi, recensioni, parentesi sul degrado umano e considerazioni varie sul significato di essere liguri. Tra le novità spicca il “Montessori moment”, dedicato ai bambini, con la canzoncina “Bombe su Disneyland”. Presenti sul palco anche i personaggi più amati e famosi del suo repertorio: il “Savonese”, il nipponico “Minghiu Pegasù” e il punkabbestia col cane “Sklero”. Un assaggio di ciò che il comico porterà sul palco si può vedere nel video pubblicato sui suoi canali social nelle ultime ore: https://www.facebook.com/enrique.balbontin.77/videos/888376038924266 .

Balbontin sarà accompagnato sul palco dalla musica delle “Barche a torsio”, duo folk di canzoni in genovese formato da Andrea Zannini, in arte Zanna (voce) e Francesco Cassinelli, in arte Pereira (chitarra). 

Enrique Balbontin è un comico, cabarettista e conduttore televisivo genovese. Dopo molte esperienze televisive e alcune piccole apparizioni cinematografiche, nel 2013 fonda insieme ai colleghi Alessandro Bianchi, Andrea Ceccon e Fabrizio Casalino i “Pirati dei Caruggi”, collettivo comico che porta in scena spettacoli teatrali da tutto esaurito.

I biglietti dello spettacolo si possono acquistare online sul sito del Politeama Genovese (link: https://www.politeamagenovese.it/2023/03/15/enrique-balbontin/ ) oppure direttamente al botteghino del teatro. Per informazioni e prenotazioni: 010 8393589.

“Start and Go - Il teatro si fa impresa”, ecco i sei vincitori

Super User 14 Aprile 2023 1392 Visite

“Start and Go – Il teatro si fa impresa” è un progetto del Comune di Genova e del Teatro Pubblico Ligure, diretto da Sergio Maifredi: il progetto è giunto quest'anno alla sua seconda edizione. Ieri sono stati annunciati i sei vincitori del 2023. Si tratta di Francesca Ginepro della Spezia, Giuseppe Maria Martino di Napoli, Simone Miglietta di Lecce, Alessandro Stracuzzi di Bergamo, Salvatore Ventura di Palermo e Valentina Viviano di Genova. I vincitori sono stati presentati giovedì mattina presso il Genova Blue District in via del Molo.

“Start and Go – Il teatro si fa impresa” è un progetto voluto dal Comune di Genova, ideato dal direttore artistico del Teatro Pubblico Ligure Sergio Maifredi e realizzato in collaborazione con Hangar Piemonte.

In tutto sono state presentate 27 domande, di cui 6 escluse perché non conformi alle richieste del bando. Delle 21 ammesse, 5 provengono dalla Liguria, 4 dalla Sicilia, 3 dalla Lombardia, 2 dalla Campania, 2 dalla Toscana, 1 dal Trentino Alto Adige, 1 dal Molise, 1 dal Piemonte, 1 dalla Puglia e 1 dal Lazio. Molto alto il livello delle proposte, che sono state selezionate da una Commissione costituita da rappresentanti del Comune di Genova, di TPL Teatro Pubblico Ligure e di Fondazione Piemonte dal Vivo.

I selezionati parteciperanno ad un percorso di formazione con gli esperti di Hangar, progetto voluto all’assessorato alla Cultura e Turismo della Regione Piemonte e realizzato dalla Fondazione Piemonte dal Vivo, che dal 2014 si occupa di supporto e sviluppo del comparto culturale.

Start and Go promuove arte e concretezza e vuole rendere concrete le aspettative di giovani creativi vicino allo spettacolo dal vivo l’arrivo di proposte da ogni parte d’Italia dimostra sia la validità della formula Start and Go sia l’attenzione e la volontà di molti giovani oltre alle importanti necessità formative utili a superare alcuni ostacoli burocratici per promuovere il proprio talento. Inizia ora un percorso formativo con esperti di grande professionalità che seguiranno gli artefici dei 6 progetti selezionati. Un percorso che dimostra l’importanza del Teatro per Genova da sempre punto di riferimento del Teatro in Italia.

«Start and Go - Il Teatro si fa impresa, giunto alla sua seconda edizione, è un progetto - dichiara Sergio Maifredi - creato per dare alle giovani compagnie teatrali che sia avviano al professionismo una formazione d’impresa. Le capacità artistiche sono un elemento fondamentale per la riuscita di un progetto ma solo se unite alle capacità organizzative, possono raggiungere un obiettivo economicamente sostenibile. In una dinamica come questa, il gruppo è una forza capace di superare le fragilità del singolo artista, giungendo a un traguardo concreto che trova la sua forma nell’unione di diverse competenze. Tutto questo con l’intento di realizzare un sogno».

Gli esperti di Hangar assieme al Teatro Pubblico Ligure ed al Comune di Genova affiancheranno i giovani selezionati su diversi temi, dal project management al fundraising, dalla consulenza aziendale e organizzativa alla comunicazione strategica fino al digital marketing. Verranno affrontati temi come la riforma del terzo settore e le necessarie pratiche per la realizzazione degli spettacoli dal vivo.Gli incontri di formazione saranno concentrati nel tempo ed in parte saranno individuali per ogni compagnia selezionata per Start and Go, previsti anche incontri on-lineLe aree strategiche di riferimento su cui START AND GO interverrà sono:Project management, Comunicazione strategica, Fundraising, Digital trasformation, Agibilità, Siae e biglietteria. Il percorso di formazione si concluderà con una presentazione pubblica del gruppo neo costituito, nel mese di ottobre, promossa e sostenuta dal Comune di Genova. 

Paolo Fizzarotti

Colazione in jazz al Teatro Modena

Super User 14 Aprile 2023 741 Visite

Domenica 16 aprile (ore 10.30) al Teatro Gustavo Modena ultimo imperdibile appuntamento con la rassegna Jazz’n’Breakfast che in questa stagione ha visto quasi tutti i concerti sold out.Per il gran finale intitolato Blues Legacy, il palco si riempie dell’energia di Small Factory Ensemble, un gruppo ispirato agli organici dixieland del jazz originario di New Orleans, alle prese con il repertorio di alcune signore del blues quali Bessie Smith e Billie Holiday.

La formazione racchiude tre generazioni di musicisti ed è composta da Laura Torterolo (voce), Raphael Belziti (clarinetto), Stefano Mati (sax), Matteo Mannino (tromba), Lorenzo Bonora (trombone), Giacomo Carrano (basso tuba), Luca Falomi (chitarra), Riccardo Barbera (contrabbasso), Rodolfo Cervetto (batteria). Nella scaletta del live brillano canzoni come Backwater blues, Poor man’s blues, Strange Fruit, divenuti brani simbolo della lotta per i diritti civili degli afro-americani e portati al successo da Bessie Smith “l’imperatrice del blues” e dalla “divina” Billie Holiday.Come sempre l’inizio del concerto è alle ore 10.30. La colazione in teatro è servita a partire dalle 9.30 nel foyer completamente rinnovato della adiacente Sala Mercato.Ingresso 8 euro (colazione + concerto). 

Jazz’n’breakfast

Blues Legacy

16 aprile 2023 ore 10,30

Teatro Gustavo Modena 

con Small Factory Ensemble

concerto ispirato al libro di Angela Davis “Blues e femminismo nero”

Paolo Fizzarotti

“Moriremo tutti, ma tu di più”: il monologo di Cristina Chinaglia al Teatro Sociale di Camogli

Super User 11 Aprile 2023 1263 Visite

Cristina Chinaglia è uno dei volti femminili più noti di Colorado, Zelig Lab, La TV delle Ragazze. Il suo è un umorismo intelligente, tagliente, talvolta cinico. Ma sempre spiazzante e irresistibile. Soprattutto quando, da donna, ironizza sugli stereotipi del femminile.

È lei la protagonista del primo spettacolo del Teatro Sociale di Camogli dopo la pausa di Pasqua, venerdì 14 aprile alle ore 19.30, un appuntamento che fa parte del ciclo “Aperitivo a Teatro” (la cui formula prevede la possibilità di gustare un aperitivo durante lo spettacolo, servito esclusivamente nei palchi dal "Caffè del Teatro", con una maggiorazione di 5 € sul costo del biglietto).

Titolo, “Moriremo tutti, ma tu di più”, un monologo – non solo interpretato, ma anche scritto da Chinaglia – in forma di stand-up comedy, con tocchi di umorismo nero. La protagonista, la trentenne Marta, si ritrova infatti a vivere sulle soglie di un mondo che sta per finire, una prospettiva apocalittica che esaspera le sue nevrosi e idiosincrasie, costringendola a fare i conti con i piccoli e grandi problemi della vita. Un testo che passa a contrappelo il particolare e l’universale, facendo ridere sia sui massimi che sui minimi sistemi.

Cristina Chinaglia, nata in provincia di Rovigo, si è laureata in Lingue a Padova e ha studiato alla scuola di Teatro di Bologna. In seguito si è specializzata al TeatroLab diretto da Antonio Albanese e Giorgio Comaschi. Nella sua carriera ha lavorato, tra gli altri, con Dario Fo, Franca Rame e Giorgio Albertazzi. Si è inoltre perfezionata nel mimo con Steve Wasson e Corinne Suom, una componente fondamentale dei suoi spettacoli, caratterizzati da una forte comicità espressiva e gestuale.

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