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Lunardon fucila Burlando

Giovanni Lunardon - Sara Armella

Ho l'impressione che anche nel Pd sia iniziata la resa dei conti. E che siano in molti a desiderare

la fine di Claudio Burlando. Viene dal Pci e il Pd non ha più nulla a che vedere con il partito che aveva nel simbolo la falce e il martello e si batteva per mandare in paradiso la classe operaia.

Il discorso è semplice: quel partito non esiste più. Quindi non deve esistere più nemmeno Burlando. Che Enzo Biagi aveva definito "un gerundio" (poi se n'era impossessato Alberto Gagliardi).

Burlando nella vita politica, a mio avviso, ha conquistato più di quanto meritasse. E' stato addirittura ministro, sia pure dei trasporti, e c'era un incidente ferroviario tutte le settimane, così s'era fatto pure la fama di quello che non porta fortuna.

Dopo due mandati è pronto a lasciare la Regione. Ma vorrebbe conservare il potere. Siccome aveva aderito prima degli altri alla corrente di Matteo Renzi (il suo intuito non si discute) sperava di esserne ricompensato. Voleva una carica nazionale. E soprattutto si aspettava la designazione alla sua successione della sua pupilla, Raffaella Paita. Invece da Roma è sempre tornato con le pive nel sacco. E Renzi si è guardato bene dall'avallare la candidatura-Paita. E anzi nel Pd si dice che la moglie di Luigi Merlo sarà costretta a fare un passo indietro (a vantaggio di Francesca Balzani, si mormora) proprio perché ormai è bollata con il marchio-Burlando.

Ora ha sparato a zero persino Giovanni Lunardon che ha l'aspetto di un uomo dolce (in casa chi comanda è la moglie Sara Armella, si mormora), e ha una vocina più da seminarista che da funzionario di partito. Burlando ha raccontato che il perdente candidato sindaco di Rapallo Armando Ezio Capurro l'aveva scelto lui, per ripagarlo dell'appoggio che gli aveva dato quando si era candidato alla segreteria. Per Lunardon è stato facile rispondere (tramite Ava Zunino "Il Lavoro-Repubblica") che sino a prova contraria Capurro era entrato in Regione con la lista "Noi per Capurro". Poi l'affondo: "(Burlando) forse attribuisce a me metodi che sono suoi. Lo voglio tranquillizzare, quei metodi non mi sono mai piaciuti e non li ho mai praticati".

Una vera dichiarazione di guerra. Se un personaggio dall'apparente così mite (è un archeologo) arriva a usare parole così forti, significa che per rinnovare il partito Giovanni Lunardon, coniugato Armella, desidera mandare in pensione Burlando e tutti i burlandiani. 

Elio Domeniconi

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