Genoa, accordo con la Fiorentina su Gudmundsson, ceduto definitivamente per 12 milioni

Albert Gudmundsson (foto sito Genoa)
Stavolta è un addio e non un arrivederci. Albert Gudmundsson passa alla Fiorentina in via definitiva. Dopo un anno di prestito oneroso, che ha fruttato alle casse rossoblù 8 milioni, ecco - un po' a sorpresa - l'accordo tra i dirigenti del Genoa e della società viola per il trasferimento del fantasista islandese in cambio di altri 13 milioni: quattro in meno rispetto a quelli pattuiti la scorsa estate, ma pur sempre una cifra cospicua.
Evidentemente il Grifone ha preferito chiudere con uno sconto la pratica piuttosto che riportarsi a casa un giocatore diretto comunque, per ragioni economiche, a sistemarsi altrove. Dal canto suo, la Fiorentina, che pareva aver rinunciato al riscatto, ci ha ripensato affidandosi ancora all'islandese, reduce sì da un'annata sotto le aspettative - costellata da parecchi infortuni - ma di sicuro valore, con la speranza che Stefano Pioli, subentrato in panchina a Palladino, riesca a riportarlo agli antichi fasti.
In casa Genoa si passa da un Albert all'altro. Infatti, dopo le visite mediche e la canonica firma sul contratto, è diventato rossoblù il danese Gronbaek, 24 anni, giunto dal Rennes in prestito con diritto di riscatto fissato a 10 milioni. Si tratta di un trequartista in grado di giocare alle spalle delle punte ma anche di spostarsi a sinistra per sfruttare al meglio il suo piede destro molto morbido.
Gronnbaek è il terzo nome nuovo nell'organico genoano dopo l'islandese Ellertsson, esterno sinistro prelevato dal Venezia, e Stanciu, 32 anni, capitano della Nazionale rumena, mezza punta di ruolo, svincolato dopo le recenti esperienze in Cina e in Arabia.
Ora il diesse rossoblù Ottolini sta cercando di piazzare al migliore offerente il difensore De Winter e il mediano Frendrup e ha nel mirino due rinforzi di livello: l'erede di capitan Badelj in cabina di regìa e una prima punta di vaglia. In Italia piace l'ex Cagliari (ma di proprietà atalantina) Piccoli, ma si guarda soprattutto all'estero.
Pierluigi Gambino