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Dylan Dog

Al Museo Luzzati. Dylan Dog, indagatore dell’incubo e personaggio di culto del fumetto italiano, ha appena 

raggiunto i trent’anni di vita editoriale. Creato da Tiziano Sclavi nel 1986 e pubblicato da Sergio Bonelli Editore, questo fumetto si è guadagnato presto il suo posto all’interno della cultura popolare; posizione, questa, che sembra deciso a mantenere perfino a trent’anni di distanza, in questi tempi così incerti per l’editoria.
Il Museo Luzzati di Genova festeggia questo importante evento del fumetto italiano con una mostra esclusiva, visitabile da lunedì 27 gennaio fino al 18 aprile.
Una raccolta di oltre 250 opere, con molte tavole originali degli albi più famosi e storici.
Gli appassionati potranno riconoscere le prime apparizioni di quasi tutti i personaggi della serie: Morgana, Xabaras, Bree Daniels, Maria Trelkovski, Jacob Hicks, il direttore degli inferni e così via.
I neofiti o aspiranti lettori, potranno vedere frammenti dei numeri più significativi, senz’altro sufficienti per farsi un’idea di questo fumetto così particolare.
I tecnici e i cultori potranno ammirare le opere dei più iconografici autori della serie: Giampiero Casertano, Corrado Roi, Angelo Stano, Pietro Dall’Agnol… così come tavole più recenti, tratte da famose edizioni variant.
Un percorso vario e esauriente, completato dalla proiezione della breve “intervista” dedicata a Dylan, nella serie The Editor is In, un progetto coprodotto da TWI, Sky Arte e Sergio Bonelli Editore.
In questo breve video, vengono mostrate in modo spiritoso le “novità” della serie, con i vari adeguamenti che il mondo dell’Indagatore dell’incubo ha ricevuto in occasione del suo trentesimo compleanno.
Ultimo punto, ma comunque importante: l’ambiente. I locali del Museo Luzzati, all’interno di Porta Siberia, con le loro strutture alte di pietra antica sembrano fatti apposta per ospitare una mostra su storie dell’incubo, donano alle tavole dell’esposizione, quel pizzico di atmosfera in più.
A fare da contraltare alle tinte cupe della mostra su Dylan Dog ci pensa la Permanente del museo Luzzati, dedicata ad Emanuele Luzzati che, con i suoi toni decisamente più tenui e onirici, permette al visitatore di passare immediatamente ad un altro contesto, ad un'altra dimensione del disegno, fuori dall’incubo, anche se solo per un attimo.

Corrado Fizzarotti

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