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Gli altri stakanovisti genovesi

Francesco Lalla

Secondo i lettori di Genova 3000.

 

 

1-MATTEO ROSSO
Classico esempio di politico modello (non a caso viene sempre rieletto e ha preso migliaia di voti nonostante il cambio di partito). Casa e Regione. Si informa su tutto, riceve tutti e cerca di dare una mano a tutti, nel limite del possibile. Secondo i giornali ad Arenzano ha cercato di aiutare anche la suocera. Segno che è anche un genero modello. Applausi.

2-FRANCESCO LALLA
Dopo essere andato in pensione come Procuratore Capo voleva dedicarsi solo al Park Tennis. E a seguire il Genoa come tifoso. Poi ha accettato, per spirito di servizio, di fare il Difensore Civico regionale perché c'era  il consenso di tutti i partiti. Voleva fare un solo mandato. Poi è arrivata la proroga. Perché è stimato da tutti. Per la preparazione e anche per l'imparzialità.

3-STEFANO BALLEARI
Dopo aver liquidato l'attività di famiglia (Balleari-carni) ha potuto dedicarsi all'amata politica. Ha avuto la fortuna di sposare una donna affascinante, Stefania Benetti, farmacista e comproprietaria di farmacia. Potrebbe vivere tranquillamente di rendita. Invece si è messo in testa di fare il sindaco. E lavora già come se fosse il primo cittadino. Un mito.

4-MASSIMILIANO MONTI
Figlio unico del grande Alberto che aveva creato per lui ben 25 aziende. Ha preferito concentrarsi sulla televisione. Ma a Telenord non si limita a fare l'editore (venerato da tutti perché paga con la puntualità di una banca svizzera). Fa anche il direttore dei programmi, ne inventa sempre di nuovi. Tiene personalmente i rapporti con certi clienti per la pubblicità. Non è mai stanco.

5-CLAUDIO ONOFRI
Potrebbe limitarsi a fare l'opinionista di Sky Sport. Ormai è diventato il decano. Stimato da tutti. Gli hanno commentare almeno due partite a turno. Non è più il fighetto di quando giocava. Sta prendendo l'aspetto del commendatore. Ma è sempre in movimento. E' il fiore all'occhiello di Telenord. Parlerebbe di calcio per giorni  interi. E' il classico pane e Gazzetta.

6-WALTER PILLONI
Il lavoro lo fa restare giovane. E' diventato il numero uno nel settore dei motorini elettrici. Vuole cambiare l'Italia combattendo l'inquinamento. E con un nuovo modo di fare politica. Deluso dalla politica di vecchio stampo ora è affascinato dal MoVimento 5 Stelle. Ma va pure a tutte le cene della Lega. E spera  che tutti i comuni della Liguria optino per l'elettrico. Come ha fatto Rapallo.

7-LUCIANO BELLONI
E' il vero erede di Zeffirino Belloni, il patriarca che aveva continuato a dirigere l'azienda. Lui a 77 anni si sente ancora un giovincello. Per decenni si era limitato alle relazioni pubbliche (dove è maestro indiscusso) quando suo fratello Giampaolo si è messo in proprio è diventato anche chef. E adesso nessuno ha più dubbi in proposito. Il vero Zeffirino è Luciano.

8-BEPPE NUTI
Una vita nelle televisioni private (e a Telegenova Giovanna Cantini, la vedova del mitico Salvatore Cingari,  l'aveva nominato pure direttore, preferendolo a Franca Brignola). A Telenord fa un po' il jolly. Non si sente ancora maturo per la pensione. Non lo fa certo per i soldi perché ha ereditato una fortuna. Ma per la sua esperienza meriterebbe ruoli più importanti.

9-BRUNO RAVERA
Non è solo il presidente a vita della Lega Nord. E' anche lo stakanovista. E' andato ad abitare sopra la sede per andare più comodamente in ufficio. Non sente gli anni della carta d'identità (1929). Vuole ancora un ruolo di rilievo. Quasi a dire: la Lega sono io.

10-BRUNO GIOVANNI FERRANDO
Dopo aver fatto, e con successo, l'amministratore delegato delle aziende di Gianni Scerni invece di godersi la pensione, ha deciso di diventare imprenditore pure lui. E' diventato socio dell'agenzia marittima Cambiaso Risso. Ora dice che andrà in pensione l'anno prossimo, quando compirà 80 anni. Ma nessuno gli crede. Perché se non lavora si annoia.

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