Norma Cossetto, l’assessore regionale Ferro contro le parole della consigliera comunale Ghio
Simona Ferro - Francesca Ghio
“Sono inorridita e preoccupata da quanto accaduto ieri in Consiglio comunale a Genova dove, la consigliera di Alleanza Verdi Sinistra Francesca Ghio, nel giustificare i continui atti vandalici contro la targa in memoria di Norma Cossetto (studentessa italiana uccisa dai partigiani jugoslavi nel 1943, ndr), è arrivata ad affermare che "per verità storica, Norma Cossetto era iscritta al partito fascista". Quello che sorprende ancora di più è il fatto che la stessa consigliera Ghio denunciò le violenze subite all’età di dodici anni”. È quanto si legge in una nota dell’assessore regionale di Fratelli d'Italia Simona Ferro.
“Possibile che, chi ha subito un simile orrore, di fronte agli stupri, alle sevizie ed all’omicidio della giovane istriana debba soffermarsi a precisare inutilmente che “era fascista” quasi la frase fosse tesa a sminuire e giustificare la ferocia subita - prosegue l’assessore Ferro -. Evidentemente la Consigliera, accecata dall’odio e dal furore ideologico che contraddistingue certa sinistra, dimentica come il Quirinale abbia consegnato la medaglia a Norma Cossetto con la seguente motivazione: “Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio. Il prossimo passo quale sarà? Accusare il Quirinale di apologia del fascismo?”.
“Ci tengo a ribadire ancora una volta come non ci debba mai essere spazio per la violenza e nessuna giustificazione di sorta. Non è ammissibile che, continuando ad adottare un atteggiamento ostativo e mai a sostegno delle vittime di comportamenti violenti, si torni indietro su temi di fondamentale importanza per cui combattiamo tante battaglie in modo fermo e deciso”, termina la nota.

L'assessore regionale Simona Ferro accanto alla targa di Norma Cossetto
