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I bus di Burlando

Claudio Burlando

In pochi giorni abbiamo fatto riemergere la spinosa questione dei cinque bus a idrogeno voluti da Burlando

e fermi dal 2012, costati complessivamente circa 10 milioni e dell'area rilevata nel 2008 in valle Armea al costo di 1,5 milioni dove far costruire un distributore a idrogeno e un deposito, ad oggi mai realizzati.
Abbiamo dato notizia di altri 2 milioni rimodulati da Toti sul progetto e che invece dovevano essere destinati a rinnovare il parco mezzi imperiese di quattordici nuovi mezzi.
L'interrogazione specifica sul tema, che presenteremo il 20 ottobre in consiglio regionale, entrerà proprio nel merito e chiederà delucidazioni sul destino dei cinque bus a idrogeno e su come intenda la giunta organizzarsi per dare garanzie immediate sul rinnovo parco mezzi a favore dei cittadini imperiesi.
Ma è soltanto l’inizio.
La situazione del trasporto pubblico imperiese è alquanto allarmante: una mobilità pubblica abbandonata a se stessa e lasciata andare alla deriva per tempi troppo lunghi, mettendo a repentaglio l'incolumità dell'utenza e degli stessi lavoratori.Nel giorni scorsi, subito dopo le nostre prime grida d’allarme, la Polizia Stradale ha eseguito numerosi controlli trovando bus che circolavano senza collaudo eseguito, con pianali sfondati, accartocciati mentre il mezzo era in corsa e con passeggeri a bordo, fari bruciati, ammortizzatori scarichi e gomme lisce.
È giunto il momento di invertire rotta. Bisogna investire denaro per garantire il diritto alla mobilità dei cittadini, la sicurezza dei mezzi e dei lavoratori, l'efficienza del servizio e le esigenze peculiari dei territori. E fermeremo gli sprechi, in modo che il trasporto pubblico diventi a tutti gli effetti un vero servizio sociale!

Marco De Ferrari
(portavoce del MoVimento 5 Stelle in Regione Liguria) 

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