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E Paoli sedusse Ornella

Paoli - Vanoni

Da "Panorama", intervista di Stella Pende a Ornella Vanoni: "Mentre aggrediamo un pecorino,

mi racconta di come lei e Paoli, all'epoca, parevano due uccelli del malaugurio: Mina arrivava solare e colorata con la spider ("Lei ha fatto della sua assenza una presenza mitica"), Gino e Ornella invece giravano sempre foderati di nero, molto rive gauche: "A lui avevano detto che io ero lesbica", racconta,"a me che lui era un culattone". Quando poi hanno scoperto la verità, scoppiò l'incendio: "Se amare di più vuol dire soffrire da bestia, allora questo è Paoli. Piangevo sempre. Non solo era sposatissimo, ma era pure un traditore della razza peggiore. Mentiva: "Sai, poverina, era già con la lametta in mano". E io inghiottivo rospi come giraffe. La prima volta che lo sento suonare il pianoforte mi pare un orrore. Ma era "Il cielo in una stanza". Cantava male e suonava peggio, Gino, ma scriveva capolavori. Oggi è bravissimo. L'ho amato molto".

Adesso hanno entrambi 80 anni. E si vogliono ancora bene.

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