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Qual è la dimensione giusta del buco?

Susy De Martini

Sono apparsi in tutta la città i nuovi contenitori della spazzatura che hanno scatenato le proteste di molti cittadini, perché dotati di un “buco” troppo piccolo dove rimangono incastrati i rifiuti, causando l’effetto opposto a quello desiderato dall’amministrazione: rifiuti sparsi per strada. Ma quali sarebbero allora le dimensioni giuste di quel buco?

È la domanda del giorno, anche perché il problema non sembra proprio essere solo locale ma è esteso a tutta Italia.

Partiamo dal termine: apertura, foro o buco? 

Buco è il termine colloquialmente chiamato dai cittadini furiosi perché non riescono a smaltire i rifiuti pur pagando tasse altissime per questo servizio.

In italiano la parola foro è un sinonimo meno popolare della parola buco, e si usa in particolare per indicare un buco fatto in modo accurato o che abbia una certa ampiezza utile allo scopo. Ha anche un significato elogiativo, ad esempio Principe del Foro, se vogliamo sorridere ed invadere altri campi. Quindi in questo caso eliminiamo la parola foro: questo è sicuramente più un buco che un foro.

La parola buco rende meglio la situazione del caso. Nel vocabolario viene descritta cosi: apertura piuttosto stretta che penetra in profondità attraverso una superficie. Ha varie declinazioni che vanno dal buco, così fastidioso nei calzini, fino al buco della serratura o di una cavità corporale, che forse ispira di più i cittadini così indispettiti.

Mi dicono che l’amministrazione ha volutamente scelto di dotare i nuovi cassonetti della spazzatura di buchi così piccoli, solo dopo approfonditi e magari anche costosi studi, proprio per limitarne l’accesso ai rifiuti cosiddetti ingombranti.

Il risultato pare essere l’opposto di quello sperato. Adesso anche i rifiuti più piccoli ne rimangono fuori.

Ma allora, non sarebbe meglio avere contenitori davvero “smart “, parola tanto amata quanto abusata in tempi recenti e cioè che abbiano una apertura che faciliti e non complichi la vita dei cittadini?

Ecco, apertura è il termine giusto da utilizzare. Apertura nel senso di distanza adatta fra due punti allo scopo di consentire il passaggio del materiale in questione. Ma il termine apertura ha anche tanti altri significati e tutti positivi rispetto ai fori e ai buchi: significa anche e, soprattutto, apertura mentale.

Susy De Martini
Ex europarlamentare

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