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Chiarelli racconta la storia dei Messina

Teodoro Chiarelli, genovese, ex caporedattore del "Secolo XIX", è tornato a Genova come inviato de "La Stampa"

per raccontare la storia dei Messina. Qualche chicca di gossip.

“Da favola, naturalmente, le loro abitazioni, nelle location migliori della Superba. E bellissima la villa di famiglia a pelo d'acqua all'ingresso di Portofino, davanti alla quale getta l'ancora "Xargos", stupendo panfilo d'epoca da 40 metri.

Una potenza economica che si riflette, puntualmente, sui simboli del potere cittadino. La frequentazione dell'esclusivo circolo Tunnel, la presidenza del Tennis Club, da sempre appannaggio della famiglia, l'esclusivo Yacht Italiano. Ma proprio allo Yacht Club, il circolo nautico più blasonato d'Italia, si consumò tre anni fa una vicenda che fa capire quanto i Messina siano invidiati e odiati.

Piccolo passo indietro. Siamo nel 2008 e un esposto del gruppo Messina denuncia che il presidente dell'Autorità portuale, Giovanni Novi (foto), li avrebbe ricattati per ottenere il loro consenso a spartire i moli del porto. Scandalo. Novi viene arrestato, nello scalo è la paralisi. Nel settembre del 2010 Novi è prosciolto dalle accuse più pesanti (solo una lieve condanna per un reato minore) e un paio di mesi dopo lo Yacht Club respinge la domanda di iscrizione (un voto negativo ne "brucia" otto a favore) delle figlie di Giorgio Messina appena scomparso: Fernanda e Rossella. "Ritorsione", si commentò al circolo, parquet di legno, passiere rosse e camerieri in livrea bianca, contro lo strapotere e l'arroganza dell'ultima dinasty genovese".

Come al solito Teodoro Chiarelli non ha voluto essere diplomatico. E ha dato libero sfogo al gossip.


Elio Domeniconi

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