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Guido Grillo si difende

Guido Grillo - Lilli Lauro

C'è maretta in Forza Italia. Laura Lauro detta Lilli, è capogruppo in Consiglio Comunale. Ma è avvilita perché

uno solo dei suoi sudditi, Stefano Balleari, l’ha votata. L'altro, Guido Grillo, si è rifiutato. E' stato facile scoprire perché con il sistema dei punti si può parlare di voto palese. La Lilli ha preso solo 2200 voti. Il suo e quello di Balleari contano 1000, poi ne ha preso uno da 200, pare ad Arenzano. Se anche Grillo avesse votato per la sua capogruppo, la Lauro avrebbe superato quota tremila e sarebbe stata eletta nel consiglio metropolitano.

Grillo, però, non ci sta ad essere definito un traditore: "Io non ho votato per il candidato di un altro partito - ha spiegato - io ho votato per Carlo Bagnasco, che rappresentava Forza Italia. Conosco il sindaco di Rapallo perché sono amico di suo padre Roberto, abbiamo fatto tante cose insieme. E' un giovane in gamba. Credo che Forza Italia debba far largo ai giovani. Ho votato secondo coscienza e non mi pento di nulla".

A parte l'amicizia con Bagnasco è chiaro che Grillo non ha votato la Lauro perché i rapporti tra loro sono diventati tesi. All'inizio la Lauro si sprofondava in elogi nei confronti del vecchio consigliere. Diceva che gli aveva spiegato meccanismi e procedure, un mondo a me ignoto. Poi però ha cominciato a criticare Grillo, l'ha definito "troppo prolisso". Avrebbe voluto comandarlo a bacchetta. E Guido Grillo si è ribellato. Non ha più votato in sintonia con la capogruppo (anche per la cittadinanza onoraria da concedere ai figli degli immigrati nati in Italia). E per la città metropolitana ha preferito dare i suoi mille voti a Carlo Bagnasco, figlio del suo amico Roberto.

E la bella Lilli è stata trombata.

Elio Domeniconi

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