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Intervista al sindaco Marco Bucci: “Terzo mandato? No, preferisco andare in barca con la mia Penelope”

Marco Bucci

 L'intervista di Vittorio Sirianni

L’intervista di Vittorio Sirianni a Marco Bucci inizia con un flashback: il ricordo di quel 25 giugno del 2017, giorno della prima elezione a sindaco dell’allora top manager di Liguria Digitale.

“Ci sono alcune cose che erano nel mio programma e che si sono regolarmente avverate - dice Bucci -, ma quella più importante è il cambio di mentalità: a quell’epoca si pensava solo a gestire il declino della città, oggi non c’è nessuno che pensi che non possiamo giocarcela, e giocarcela bene. Poi, avevo già previsto tutta una serie di infrastrutture che si stanno verificando, come l’ampliamento del porto e il tunnel subportuale, anche se a quell’epoca, nel 2017, non era considerato finanziabile i fatti successivi (l’infrastruttura rientra nei ristori del crollo Morandi, ndr) lo hanno reso finanziabile”.

“Avevamo già pensato - prosegue il sindaco - ai tre vettori principali di sviluppo della città: il porto e la logistica, che sono i punti più importanti; l’industria ad alta tecnologia, guardate cosa stanno facendo Ansaldo, Esaote, Leonardo e pensate all’importanza dell’arrivo dei cavi sottomarini (fibra ottica, ndr); il turismo, questo terzo punto sta esplodendo ma dobbiamo farlo crescere ancora, perché in altre città sta crescendo più che da noi”.

Sul terzo mandato, Bucci è favorevole ma si tira indietro: “Per me è giusto che i cittadini scelgano il loro sindaco, quindi non ho nessun problema sul terzo o quarto mandato. Il problema è che bisogna avere tanta energia e tanto tempo disponibile. E anche, lo devo dire, una stabilità economica, perché oggi non è che si guadagni tanto a fare il sindaco, rispetto alle tante responsabilità che ci sono. Quindi, bisogna fare delle valutazioni: un periodo superiore ai 10 anni per certi individui non è conveniente. Io, comunque, mi fermo al secondo mandato (come oggi impone la legge elettorale per le grandi città, ndr)”.

E allora cosa farà il sindaco dopo il 2027? “Sono un pensionato quota 100. Non so quanti anni avrò da vivere ancora, ma voglio trovare il tempo per fare alcune esperienze in barca. Ad esempio, mi piacerebbe fare il viaggio di Ulisse con la mia Penelope (la moglie Laura, ndr)”.

Sulla debacle di Gozzi e Garrone alle elezioni nazionali di Confindustria: “Mi avrebbe fatto molto piacere, se un candidato ligure fosse riuscito a diventare presidente di Confindustria, ma non ce l’abbiamo fatta. Per la prossima volta attrezziamoci, lavoriamo magari anche un po’ prima per poter portare un candidato ai vertici di Confindustria, ce lo meritiamo come città”.

Il sindaco poi affronta il tema sportivo del momento: la concessione dello stadio Luigi Ferraris a Genoa e Sampdoria. “Non abbiamo ancora una risposta dalle società. Aspettare una settimana in più non è la morte di nessuno, ma se questa settimana poi diventano due o addirittura mesi allora diventa un grosso problema, perché per partecipare a Euro 2032 dobbiamo essere sicuri di avere il progetto pronto e autorizzato per la fine dell’anno”.

Sulla sua idea sulla Aldo Moro, il sindaco risponde: “Abbiamo presentato il plastico al Mipim di Cannes, i genovesi lo potranno vedere tra qualche giorno a Palazzo Tursi. Prima di prendere decisioni sulla sopraelevata, abbiamo bisogno che il tunnel funzioni. Se non funziona, non si cambia nulla. Comunque, l’ipotesi è quella di tenere la sopraelevata sino all’ingresso di Ponte Doria, così chi entra a Genova dall’autostrada vede la città con le navi, le case, le montagne e i forti; e questo lo vogliamo tenere anche perché ci facilita l’ingresso in porto e non si deve passare dalla città. Da lì in poi la buttiamo giù, sino all’ex mercato del pesce, così tutto il fronte mare rimane completamente libero. C’è la proposta di fare una zona alberata, per arricchire l’area. Poi abbiamo la necessità di congiungere il porto antico con il Levante, sia a piedi che in bicicletta, non certo in automobile, creando un percorso pedonale con alberi e con molto verde. Alcune decisioni, ovviamente, arriveranno col 2028”. 

Sulla viabilità della Val Bisagno: “Inizialmente, avevo pensato ad un nuovo tram. Guardando i progetti, mi sono però reso conto che l’unico modo per realizzare una via di comunicazione efficiente è quello di posizionare le rotaie ad un’altezza di 5 m. Tornerò dalla Grecia, per fare il primo viaggio sullo skymetro. Almeno, lo spero”.

Erzelli. “Ci aspettavamo tutti molto di più, io stesso ho investito dei soldi sul progetto. Purtroppo si è visto come la speculazione immobiliare, assolutamente lecita, abbia avuto il sopravvento sull’idea di portare le aziende. Ma l’università e l’ospedale faranno da volano e le imprese, alla fine, arriveranno lo stesso. La cosa sta andando nel senso giusto. Certamente ce l’aspettavamo 10 anni fa”.

Bucci poi pensa al suo successore: “Deve essere un visionario e pensare ancora più in grande, perché i prossimi 10 anni decideranno il futuro di Genova. Gli o le, Genova ha avuto una sola donna sindaco e non va bene, auguro buona fortuna!”. 

Il sindaco si considera comandante e civico: “Ho sempre fatto il top manager, mi considero un comandante. In politica sono un civico, per questo vado bene a tutti”.

Sirianni chiude l’intervista da ex baistrocchino: “Si sente un rompicoglioni?”. “Molto, però c’è gente che mi ringrazia per esserlo”, la pronta e divertita risposta del sindaco.

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