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L’emozione di Frambati

Papa Francesco stringe la mano a Dino Frambati

Dino Frambati, vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti di Genova, è stato ricevuto da Papa Francesco

in udienza privata. Ci ha raccontato la sua emozione:
“L'ho avuto ieri, in ambito di un'udienza privata organizzata in Sala Clementina in Vaticano dall'Ordine dei giornalisti nazionale ed al quale eravamo presenti presidenti e vice regionali, membri del Consiglio nazionale ed altri enti o istituzioni della categoria oltre a direttori di molte importanti testate nazionali ed agenzie di stampa. Tra questi Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, Enrico Mentana, Padellaro del Fatto Quotidiano.
Al termine dell'incontro generale ci ha salutato ad uno ad uno. Mi ha stretto forte la mano quando gli ho detto: Santità, lavoro da oltre 30 anni per Avvenire e Radio Vaticana, gioco in casa. Mi ha stretto ancora più forte la mano e il suo sorriso si è ampliato.  "Ah, bene, bene", mi ha detto sorridendomi ancora  e poi stringendo sempre più forte la mia mano, quasi a trattenermi e con uno sguardo di intesa che non dimenticherò mai.
Ho incontrato diverse persone dopo l'incontro, a Roma (dove è ancora piena estate) e poi tornando in treno a Genova nella notte causa sciopero Alitalia. E oggi a Genova. E mi stanno ovviamente chiedendo tutti le mie impressioni.
Beh, stringere la mano ad un Papa è sempre e comunque un'emozione, credo anche per un non credente. Papa Francesco ti mette subito a tuo agio; la sensazione, anche nella figura quasi ascetica di un Papa e che ha anche lui, pur nella sua concreta semplicità, è di parlare con il tuo vescovo o con il tuo parroco; anzi: di vescovi e arcivescovi ne ho conosciuti davvero tanti e devo dire che provi un senso di distacco maggiore rispetto a Francesco, ti mettono più a soggezione.
Questo Papa ti da un grande senso di appartenenza alla Fede. Appena un attimo dopo che sei accanto a lui, ti senti vicino una persona semplice ma nello stesso tempo di animo grande, di cuore profondo e di intelligenza e capacità di capire molto forte. Credo sia una caratteristica unica che lo contraddistingue.
Avevo incontrato nello stesso modo, da vicino, con breve colloquio, insieme a colleghi di Avvenire, Papa Giovanni Paolo II ed avevo avuto una sensazione profonda. Quegli occhi, il suo sguardo. Indimenticabili, li ho addosso ancora adesso, come sento ancora la sensazione dolce e importante della stretta di mano del Papa venuto dall'altra parte del mondo.
Mi sento privilegiato ad avere avuto questo incontro”.

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