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Bagnasco non e’ un traditore

Roberto Bagnasco - Lara Comi

In Forza Italia, in vista delle Europee, stiamo arrivando al linciaggio. Se non alla diffamazione.

L'eurodeputata uscente Isabella De Martini, detta Susy, ha postato su Facebook e inviato ai giornali un comunicato contro Roberto e Carlo Bagnasco, padre e figlio, rispettivamente consigliere regionale e candidato sindaco di Rapallo. Militano nello stesso partito. Ma l'ineffabile Susy ha deciso di indicarli al pubblico ludibrio.

Ha definito "scandaloso" il loro comportamento. Li ha accusati di "imbrogliare i cittadini". E poi "Il sangue non mente. Due traditori della Liguria". Potrebbero esserci lavoro per il giudice penale anche se certi magistrati sostengono che in politica tutto è lecito. Ma conoscendo i Bagnasco penso che lasceranno perdere. Perché in fondo quel comunicato della De Martini si è trasformato in un boomerang, le farà perdere altri voti.

Noi, dopo aver appreso che FI era contro di lei perché aveva cambiato troppe bandiere, l'avevamo avvertita che doveva fare tutto da sola, il partito non l'avrebbe aiutata. E fatti un po' di calcoli, le avevamo consigliato di ritirarsi.

Alle precedenti elezioni aveva sfiorato le 20 mila preferenze, ma solo perché era stata designata da Claudio Scajola e il partito era compatto sul suo nome. Solo nel finale della campagna elettorale era arrivato l'ordine da Arcore di dare le preferenze a Licia Ronzulli, che doveva andare a Strasburgo per volontà del capo.

Stavolta è stata designata perché Berlusconi aveva stabilito che tutti i parlamentari uscenti dovevano avere la possibilità di ripresentarsi. Fosse dipeso dal partito sarebbe rimasta fuori (e con lei anche Franco Bonanini, che non c'azzecca con il centro destra e tanto meno con Forza Italia). Bonanini punta sul suo vecchio elettorato, sa che in FI non potrà contare nemmeno sul voto di Renato Brunetta (al quale ha fatto acquistare un rustico da favola nel Parco delle Cinque Terre) perché il capogruppo alla Camera vota in un'altra circoscrizione. Bonanini va avanti da solo, in silenzio, senza insultare nessuno.

Susy De Martini, no. Ritiene suo diritto essere votata dai liguri di Forza Italia. Ma in base a quale editto? In Italia si vuole che al Parlamento siano rappresentate tutte le regioni. E si vota per regione. In Europa non è così. Si vota per circoscrizioni. La nostra, oltre alla Liguria, comprende Lombardia, Piemonte e Val D'Aosta. I Liguri vanno a cercare voti nelle altre regioni. Le lombarde, ad esempio, cercano voti in Lombardia. Sandro Biasotti, sia pure in maniera soft, porta voti a Licia Ronzulli, perché così gli ha suggerito il Cavaliere. Sa che in FI comanda lui, fosse per i liguri, l'avrebbero già destituito. Roberto e Carlo Bagnasco si sono schierati con Lara Comi. Hanno avuto modo di conoscerla e quindi di apprezzarla. Hanno appurato che al Parlamento Europeo si è battuta anche nell'interesse della Liguria. L'ex manager di Giochi Preziosi piace per il suo sorriso, per il garbo che riesce a mantenere anche nelle polemiche. E anche per questo viene invitata in tutte le visioni.

Susy De Martini, no. Va dentro come un carro armato. Vorrebbe stritolare tutti quelli che non la sostengono. Ritiene un suo diritto essere votata solo perché ligure. Chi non lo fa è un traditore e merita insulti.

Con questo modo di far politica la De Martini - che al Parlamento Europeo ha lavorato molto bene, questo glielo riconoscono tutti - aumenta ogni giorno il numero dei suoi nemici.

Carlo e Roberto Bagnasco, schierandosi dalla parte di Lara Comi, non hanno commesso alcun reato. Hanno solo esercitato un loro sacrosanto diritto. Se la Susy non lo riconosce, non tornerà certo in Europa. Dovrà ritirarsi a Celle Ligure.

Elio Domeniconi

 
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