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Politica, borsino della settimana

In senso orario: Toti, Bucci, D'Angelo, Pallavicini, Brusoni, Lodi, Gambino e Bianchi

Il borsino della politica della settimana

MARCO BUCCI
“Ho appena fatto il tagliando agli assessori”. Ha esordito così, da meccanico, davanti alla stampa che lo attendeva per la presentazione della nuova giunta. Il rieletto sindaco ha anche precisato che le deleghe possono essere revocate in qualsiasi momento e che non teme, com’è successo a Ventimiglia, sgambetti dai partiti alleati: “Eventualmente, andiamo tutti a casa”. Una cosa però gli va chiesta: qualora non fosse più soddisfatto dei renziani con le deleghe (un assessore e un consigliere), con quali parole lo comunicherebbe all’onorevole Raffaella Paita?

GIOVANNI TOTI
Il governatore è pronto per il grande salto nazionale: sabato prossimo presenterà a Roma il simbolo del suo nuovo movimento, ‘Italia al centro’. All’Auditorium Antonianum, ad ascoltarlo ci sarà il gotha dei fautori del nuovo centro, da Carlo Calenda (Azione) a Ettore Rosato (Italia Viva). Il presidente porterà con sé il sindaco Marco Bucci, un folto gruppo di totiani liguri, che raggiungerà la Capitale con ogni mezzo, e un importante bagaglio di voti. Fattori che, se sommati, potrebbero valere un paio di parlamentari.

CARLO BAGNASCO
“Se non cambia il mondo”, il sindaco di Rapallo porterà a termine il suo mandato, in scadenza nel 2024. Smentite pertanto le voci che lo davano dimissionario per affrontare da ‘libero’ cittadino le politiche del prossimo anno. Nessun avvicendamento con il papà Roberto, che siede da quattro anni su uno degli scranni riservati a Forza Italia alla Camera dei Deputati, è al momento previsto. L’incertezza che domina l’attuale scenario politico evidentemente invita alla prudenza.

ANTONINO SERGIO GAMBINO
Nella lista di Fratelli d’Italia, è arrivato primo alle recenti amministrative genovesi. E, soprattutto, è riuscito a far piazzare al secondo posto una neofita della politica, l’avvocato Alessandra Bianchi, con cui ha fatto campagna elettorale. Un doppio successo che ha fruttato due assessorati e che ha lasciato il segno: a Valeriano Vacalebre, sostenuto dal coordinatore regionale Matteo Rosso, è andato soltanto il terzo posto. Nel partito da tempo non si parla più di correnti. Ma il vento non spira più solo da una parte.

ALESSANDRA BIANCHI
E’ stata la rivelazione di queste elezioni: da zero in politica ad assessore in soli due mesi. Un’impresa riuscita pure a un’altra meloniana, Simona Ferro, ma in quel caso, erano le regionali 2020, tutta la cosiddetta ‘Squadra’ di Matteo Rosso tifava per lei e per il candidato a lei abbinato, Stefano Balleari. Nella dura trattativa per la formazione della nuova giunta tra sindaco e Fratelli d’Italia, il partito aveva addirittura minacciato l’appoggio esterno, si è trovata con Gambino tra l’incudine e il martello. Alla fine i meloniani si sono accontentati dell’offerta di Bucci. D’altronde, chi avrebbe potuto imporre alla coppia politica del momento di rinunciare a due assessorati? Della serie: avete visto i fisici?

MARTA BRUSONI
Ha lasciato la lista Vince Genova, della quale era capogruppo a Palazzo Tursi, per candidarsi con quella del governatore, Liguria al centro - Toti per Bucci. Quella che poteva sembrare una mossa azzardata, soprattutto per la grande concorrenza presente tra i totiani e i pochi posti disponibili, si è rivelata una scelta azzeccata: eletta e nominata assessore. E non solo: adesso che è una delle donne più votate di un partito nazionale, Italia al centro, nessuno le può impedire di pensare a un futuro posto in Parlamento.

DANIELE PALLAVICINI
Il rampollo della nota famiglia di imprenditori che da anni opera nella sanità ha stupito tutti. Primo dei non eletti nella lista ‘Liguria al centro – Toti per Bucci’, ma ripescato dopo la nomina dei due assessori arancioni, Francesco Maresca e Marta Brusoni, ha deciso di non accettare lo scranno a Tursi. L’inaspettata rinuncia del totiano ha destato stupore nell’ambiente politico genovese. E ha fatto nascere una domanda: si aspettava forse un ruolo da assessore?

SIMONE D’ANGELO
Subentrato a campagna elettorale avviata a Alessandro Terrile, che ha preferito l’Ente Bacini a Palazzo Tursi, il segretario del Partito Democratico di Genova è stato individuato dagli eletti nella lista del Partito Democratico - Articolo Uno - PSI come il nuovo capogruppo dei dem in Consiglio comunale. Guiderà l’opposizione in Comune.

CRISTINA LODI
Non le è bastato il record di preferenze (2500) alle recenti comunali per riavere il ruolo di capogruppo del PD a Palazzo Tursi: gli eletti delle liste progressiste hanno deciso di puntare sul segretario genovese Simone D’Angelo. E la sua astensione al voto è servita solo a evidenziare la spaccatura che c’è tra i dem.

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