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La tattica (diabolica) di Cofferati

Sergio Cofferati

Ho letto le varie interpretazioni che gli analisti politici più autorevoli hanno dato delle dimissioni dal Pd.

 

Ho già detto che crederò ai suoi alti principi morali, solo se si dimetterà dal parlamento europeo, visto che ha ottenuto quel seggio grazie alla designazione del Pd e ai voti dei militanti Pd, ora che lasci l'Europa e venga a fare il pensionato ai giardinetti di Genova .

Siccome dubito che lo farà, mi viene spontanea un'interpretazione che non ho letto da nessuna parte.

Personalmente ricordo spesso una frase dell'indimenticabile Giulio Andreotti, secondo il quale a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.

Il più famoso Cinese italiano voleva diventare presidente della Regione non per cercare una sistemazione, ma per stare più vicino alla nuova famiglia che si è creato a Genova. Un seggio (e uno stipendio) ce l'ha già, grazie al Parlamento Europeo. Il suo obiettivo principale era quello di far perdere Raffaella Paita, contro la quale ha combattuto senza un briciolo di cavalleria (che si dovrebbe anche agli avversari). Se n'era andato dalla sede del Pd prima che arrivasse, per evitare di stringerle la mano.

E allora mi viene un sospetto: che ora abbia lasciato il partito con la speranza che quelli che hanno votato per lui alle Primarie non vadano a votare per la Paita alle Regionali (qualcuno l'ha già annunciato).

Se così fosse, la strategia di Sergio Cofferati sarebbe veramente diabolica: si è dimesso per far perdere la Paita!

Elio Domeniconi

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