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The wedding singers

Alla Tosse, giovedì 13 febbraio, debutta The wedding singers, in Prima nazionale, con Angela Baraldi.

 

Lo spettacolo, scritto da Luca Ragagnin e diretto da Emanuele Conte, resta in scena fino a sabato 15 febbraio (tutte le sere inizio ore 20.30).

Ragagnin e Conte tornano a lavorare insieme dopo 2984, lo spettacolo tratto da 1984 di George Orwell, che ha debuttato nel 2009 al Teatro della Tosse di Genova e che successivamente è stato ripreso nelle principali città italiane.

È invece un debutto assoluto quello di Angela Baraldi al Teatro della Tosse nelle vesti di attrice. L’artista emiliana, che ha iniziato la carriera artistica collaborando con Lucio Dalla, la scorsa stagione è stata ospite della Tosse nelle vesti di cantante con il tour Solo una terapia dai CCCP all’estinzione insieme a Massimo Zamboni.

Ora con The wedding singers fa il suo debutto a teatro con una storia, che sembra scritta apposta per lei. The wedding singers è un affresco del mondo femminile attraverso la musica. Raccontando la vita di queste nove cantanti si racconta la complessità delle donne, la loro forza e le loro insicurezze legate dall’amore, in questo caso per la musica che va oltre tutto e rimane, superando ogni difficoltà.

Giusto, che a prestare il volto a queste donne sia un’artista come Angela Baraldi, che ha alle spalle una carriera artistica tra le più originali del panorama italiano. La sua carriera inizia a metà degli anni ‘80 come cantante nei circuiti musicali underground bolognesi, nel 1990 pubblica il suo album d’esordio dal titolo Viva, prodotto da Lucio Dalla e Bruno Mariani e nel 1993 partecipa al Festival di Sanremo con il brano A piedi Nudi, che le vale il Premio della Critica.

In questo periodo Angela Baraldi diventa attrice: esordisce nel film di Giacomo Campiotti Come due coccodrilli, poi in Jack Frusciante è uscito dal gruppo. Dopo questa doppia parentesi cinematografica ritorna a dedicarsi alla musica e torna davanti alla macchina da presa solo nel 2004 con Gabriele Salvatores in Quo vadis, baby?

Nove storie che Luca Ragagnin ha scritto come si scrivono gli spartiti musicali, variando l’intensità e la melodia.

Una scrittura musicale, a volte cruda a volte poetica, altre arrabbiata, che mischia linguaggi diversi. Testi diretti, sempre in prima persona anche se a volte la voce narrante è quella di un fantasma.

Tutto si svolge al termine di una festa di matrimonio, che forse non si è nemmeno celebrato.

Storie che raccontano gli splendori della vita pubblica di queste artiste, gli applausi, gli eccessi e i trionfi a cui fanno da contraltare le intime delusioni della vita privata.

Un contrasto brutale, spesso insuperabile, che genera cortocircuiti esistenziali da cui nascono le leggende.

Si tratta di donne molto diverse tra loro, accumunate dalla musica e da destini spesso tragici: c’è l’insicurezza di Janis Joplin (1943 – 1970), la voce angelica di Sandy Denny (1947-1978), l’impegno di Nina Simone (1933-2003), i tormenti di Laura Nyro (1947-1997), la vita troppo breve di Nicolette Larson (1952-1997), la malattia di Karen Carpenter (1959-1983), la “vita al massimo”, sempre in bilico di Judee Sill (1944-1979) e infine Dusty Springfield (1939-1999) simbolo della musica britannica, che ha influenzato per decenni non solo la musica, la sua Son of a preacher man è stata scelta da Quentin Tarantino per il cult movie Pulp Fiction.

Dal 13 al 15 febbraio
PRIMA NAZIONALE
THE WEDDING SINGERS di Luca Ragagnin
regia di Emanuele Conte
con Angela Baraldi
chitarre e percussioni: Stefano Bolchi
piano tastiere e viola: Osvaldo Loi
chitarre: Federico Fantuz
scene: Luigi Ferrando
costumi: Bruno Cereseto
luci e fonica: Tiziano Scali
assistente alla regia: Yuri D’Agostino
collaborazione artistica: Annibale Bartolozzi e Massimo Zamboni
produzione Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse
in collaborazione con Associazione Culturale Ultimo Piano

 

 

 

 

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