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Il fallimento politico di Biasotti

Sandro Biasotti e il cane Dudù

L'analisi è facile: la Regione Liguria rimarrà al centro-sinistra. Raffaella Paita e compagni si stanno sbranando tra di loro.

Ma il candidato che verrà fuori da questa lotta fratricida, poi avrà via libera. Il Pd non ha rivali, visto che lo stesso Piersilvio Berlusconi si dichiara fan di Matteo Renzi. In Liguria, poi, non si vede la possibilità di schierare un candidato forte.

Sandro Biasotti era d'accordo con Silvio Berlusconi: per tornare a vincere il centro-destra deve ricompattarsi, da soli non si va da nessuna parte. Quello della Liguria avrebbe dovuto essere un esperimento pilota. Ma a quanto pare è fallito prima ancora di discuterne.

Lo scopo degli "stati generali" convocati dal coordinatore regionale di Forza Italia nel suo quartier generale di Via Diaz (sede storica della Mercedes) voleva studiare la possibilità di creare una azione comune. Ma i risultati sono a dir poco disastrosi.

-RAFFAELLA DELLA BIANCA, che pure si è proposta come possibile candidata del centro-destra, ha detto subito a Biasotti che non avrebbe partecipato a quella che per lei è solo una "riunione di partito".

-MAURIZIO ROSSI, senatore e ideatore di Liguria Civica, si è sorpreso che Biasotti gli abbia mandato l'invito senza nemmeno farlo precedere da una telefonata. Gli avrebbe spiegato che lui col centro-destra non c'entra. A Biasotti è spiaciuto, I loro rapporti erano sempre stati cordiali, un tempo si diceva addirittura che Biasotti avesse quote di Primocanale.

-EDOARDO RIXI, leghista duro e puro, avrebbe partecipato volentieri alla convention (e lo stesso avrebbe fatto, forse, Francesco Bruzzone) ma Sonia Viale ha fatto valere i gradi: la Lega non parteciperà. Prima di prendere decisioni, aspetta il congresso.

-MATTEO CAMPORA, era un consigliere comunale del Popolo della Libertà. Ora è il coordinatore cittadino del Nuovo Centro Destra. Si era candidato addirittura per le Europee. Proporrà una lista civica del centro destra, ma senza simboli. Niente Forza Italia, niente Berlusconi. Ma come può Biasotti accettare una richiesta del genere?

-GIANNI PLINIO aveva aderito con entusiasmo all'invito di Gianfranco Fini che aveva inglobato Alleanza Nazionale nel Popolo della Libertà. Ora fa parte della segreteria nazionale di Fratelli d'Italia. Sostiene che Biasotti può accettare un'intesa con il NCD solo se il partito di Alfano smetterà di fare la stampella del centro-sinistra. E pretende che questo avvenga anche in sede regionale.

-ENRICO MUSSO, era stato invitato in quanto era approdato al Senato grazie a Berlusconi. Ma il leader di Oltremare ha risposto picche: "Un'iniziativa che reputo assolutamente inutile". E Biasotti ha replicato definendo il professore esperto in trasporti "un grande esperto di sconfitte". Altro che collaborazione!

-SANDRO BIASOTTI, a questo punto, può gettare la spugna. Almeno in Liguria non è possibile ricompattare il centro-destra. Candidare Lilli Lauro come rappresentante solo di Forza Italia sarebbe come mandarla allo sbaraglio (e non lo merita). Alla fine dovrà per forza ripresentarsi Biasotti. Investito da Berlusconi, con il consenso di Dudù.

Elio Domeniconi

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