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Il dribbling (mancato) di Lunardon

Giovanni Lunardon

Uno dei personaggi più sconcertanti del nuovo Partito Democratico è senza dubbio Giovanni Lunardon,

un archeologo prestato alla politica.

La sua escalation nella politica e nella società risale al periodo in cui aveva al fianco la moglie Sara Armella, un avvocato che si è formata nello studio Uckmar (e all'epoca per essere ammessi nello studio del super Victor bisognava essere dei fuoriclasse) e che per i suoi meriti è diventata presidente della Fiera Internazionale. Il bel Giovanni, dall'aria dell'eterno bamboccione, non sbagliava una mossa. E nell'ambiente tutti dicevano che era destinato al Parlamento (c'è arrivato anche Mario Tullo...).

Da quando l'archeologo si à messo a sfogliare la Margherita (m'ama, non m'ama?) ha commesso un errore dietro l'altro. Per le primarie, invece di rimanere neutrale, si è schierato dalla parte di Sergio Cofferati, l'ex sindacalista che si era formato con la falce e il martello. Nell'ambiente si diceva che in caso di vittoria del Cinese sarebbe diventato assessore.

Cofferati ha perso e Lunardon l'ha subito scaricato per salire sul carro della vincitrice. Si è lasciato intervistare dalla bravissima Michela Bompani di "Repubblica", moglie di Giovanni Mari, Secolo XIX in aspettativa, che Luigi Merlo, marito di Raffaella Paita, ha voluto al suo fianco a Palazzo San Giorgio.

La Bompani ha scritto che Lunardon ha tentato il dribbling, noi diciamo che il dribbling l'ha mancato (anche perché non è un Maradona). Ha detto: sì, ero con Cofferati, ma Sergio ha sbagliato a far tutto quel casino perché i voti taroccati sono stati in tutto una dozzina. Infine, come se niente fosse: e adesso lavoro per far vincere la Paita. Ma visto quello che è successo con Cofferati, la Lella starà facendo gli scongiuri di rito.

Elio Domeniconi

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