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Speranza anti covid da Gaslini e Galliera

Gli ospedali Gaslini e Galliera

Due strutture sanitarie, vanto della nostra città, unite nella lotta al Covid-19 hanno ottenuto un interessante risultato.

Uno studio condotto dal pediatrico e dall'ospedale di Carignano mette infatti in evidenza, afferma un comunicato del Gaslini, “efficacia e sicurezza di un farmaco in grado di spegnere l'esagerata risposta infiammatoria a livello polmonare causata dal virus”. I risultati di questo studio sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista Journal of Allergology and Clinical Immunology.

In pratica, secondo gli scienziati dei due ospedali, appare efficace l'uso precoce di Anakinra, che è farmaco anti-infiammatorio possibile alternativa a tocilzumab, con utilizzo nei primi giorni di comparsa della severa polmonite prodotta dal Covid.

L'Anakinra, ci spiega la nota del Gaslini, “è un inibitore di interleuchina-1, una delle molecole più dannose prodotte nel corso della risposta infiammatoria più dannose a livello dei tessuti”.

A complimentarsi subito con gli scienziati autori dello studio è stata la vicepresidente e assessore alla Sanità di Regione Liguria Sonia Viale, che lo ha definito “ulteriore esempio di collaborazione tra le aziende del sistema sanitario regionale, fondamentale nella lotta a questa pandemia”.

Merito di quanto sopra va agli infettivologi del Galliera diretti da Giovanni Cassola e Emanuele Pontali, con il gruppo di ricerca di Marco Gattorno, direttore del Centro per le Malattie Autoinfiammatorie e Immunodeficienze dell’Istituto Gaslini, coadiuvato da Stefano Volpi.

Grande soddisfazione è stata espressa dai dg di Gaslini e Galliera, Paolo Petralia e Adriano Lagostena, che hanno rimarcato come questa sia un'esperienza pilota di grande importanza ed una nota di speranza in questo momento di ansia e persino paura per il virus che si è accanito contro il mondo.

I pazienti di tale primo studio sono stati dimessi dopo 7-13 giorni, privi di effetti collaterali.

Marco Gattorno direttore del Centro per le Malattie Autoinfiammatorie e Immunodeficienze del Gaslini ha spiegato come esistano “sempre maggiori evidenze che la complicanza più severa dell’infezione da Covid 19 è legata ad una esagerata risposta infiammatoria a livello polmonare, e che i farmaci anti-infiammatori utilizzati nelle malattie reumatiche hanno un ruolo cruciale nel ridurre l’impatto di questa terribile complicanza”.

“Il primo farmaco di questo tipo ad essere utilizzato è stato un inibitore di interleuchina 6, il tocilizumab, sulla base dell’evidenza di più elevati livelli circolanti di interleuchina 6 nel sangue dei pazienti affetti da polmonite”, ha specificato Emanuele Pontali, infettivologo del Galliera, informando che “nel corso delle prime settimane di pandemia questo farmaco è stato ampiamente utilizzato. L’enorme afflusso di pazienti nel mese di marzo ha determinato una drammatica riduzione della disponibilità di tale farmaco”.

“Su queste basi – ha precisato Marco Gattorno - in diversi ospedali si è valutato l’impiego di farmaci anti-infiammatori con caratteristiche simili al tocilizumab, già ampiamente utilizzati in situazioni infiammatorie analoghe osservabili in Reumatologia”.

Dino Frambati

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