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Anche le Iene snobbano i Liguri

Enrico Lucci

Ieri sera mi sono divertito, come sempre, a vedere "Le Jene". Il mio idolo è Enrico Lucci che vi lavora da diciassette anni,

ma anche le nuove leve sono bravissime.

Nell'edizione di ieri mi hanno colpito le interviste ai politici all'uscita da Montecitorio, dove avevano appena votato la nuova legge elettorale. Risposte sconcertanti e penose. Chissà quanti avranno concluso come me che il premier Matteo Renzi non deve limitarsi ad abolire il Senato (ammesso che ci riesca), potrebbe benissimo abolire anche la Camera, visto cosa hanno detto i deputati al microfono della Jena.

Nessuno sapeva cosa aveva votato. Incertezza sulla percentuale che i partiti devono conquistare per entrare in Parlamento e errori madornali persino sulla percentuale richiesta per ottenere il premio di maggioranza.

Uno spettacolo sconcertante. Alcuni ammettevano che in aula, durante la discussione, avevano fatto la pennichella. I più furti, con una scusa o con l'altra, si rifiutavano di rispondere. Lo dicevano con l'aria dei saputelli, ma si capiva il loro imbarazzo. Meglio evitare la figuraccia.

Il vecchio Rocco Buttiglione allontana i microfoni dicendo di non voler partecipare al dileggio della politica. Ma a trasformare la politica in cabaret non sono i giornalisti de "Le Jene" (e nemmeno quelli di "Striscia la notizia") bensì i politici che dimostrano la loro ignoranza.

Del resto basta assistere ai collegamenti televisivi con Montecitorio e con Palazzo Madama. Pochi seguono la discussione, si limitano a battere le mani al loro capogruppo quando finisce di parlare. Quasi tutti hanno in mano il telefonino dal quale inviano i messaggini. Poi ci sono i tablet e gli altri aggeggi tecnologici.

Possono distrarsi perché il loro compito è solo quello di schiacciare un bottone per votare. E si vota secondo le disposizioni del partito. C'è uno che decide per tutti. E il senatore Maurizio Rossi (eletto con Scelta Civica), abituato ad essere attivissimo a Genova con Primocanale, ha detto che a Roma deve solo schiacciare un bottone e si annoia da morire (e così ha deciso di fondare "Liguria civica").

L'altera considerazione che ho fatto vedendo "Le Jene" è che i parlamentari liguri vengono sistematicamente ignorati. O perché nessuno li conosce. O perché sono così abili che quando vedono questi intervistatori girano al largo.

Ma mi auguro che il motivo sia un altro. Un giorno l'onorevole Sandro Biasotti mi raccontò che l'avevano intervistato, aveva dato la risposta giusta, ma era stato tagliato. Ed è chiaro che alle Iene interessa mettere alla berlina i parlamentari che dimostrano la loro ignoranza e non quelli che danno la risposta giusta. E allora illudiamoci che i nostri rappresentanti non appaiano in queste trasmissioni satiriche perché sono preparatissimi, danno la risposta esatta e questo alle Iene non interessa. Ma sarà davvero così?

 

Elio Domeniconi

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