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Regionali, Vinacci chiarisce: “farò la mia parte”

Giancarlo Vinacci e Elisa Serafini

Giancarlo Vinacci scioglie la riserva e apre ad una sua possibile candidatura alle regionali liguri. Ecco cosa ci ha raccontato l’ex assessore della giunta Bucci in merito alle imminenti votazioni e al Dipartimento Nazionale Sviluppo e Innovazione di Forza Italia che presiede.

A giorni sapremo quando si andrà a votare anche in Liguria, lei cosa ha deciso?
Quasi certamente giocherò la partita delle regionali ma i giochi sono ancora tutti aperti, così come le candidature e le alleanze. In attesa della data, che segnerà il vero via alla corsa elettorale, sto rafforzando il Dipartimento Economico e Innovazione e lavorando a un paio di progetti nazionali ma molto utili anche alla Liguria.

Ci può dire quali?
Il primo è relativo ad un Open Innovation Network, finanziato dall’EU, che prevede alcuni hub in cui si punta sulle eccellenze territoriali. Per la Liguria potrebbe essere Blu e Silver Economy così come, ad esempio, per la Lombardia la Moda o per il Lazio l’Agroalimentare. L’Open Innovation favorisce, a differenza del passato in cui la ricerca e sviluppo erano in house, la crescita dell’economia dall’esterno ricercando i giovani talenti attraverso gli strumenti più disparati, dagli “Hackaton” alle “Call 4 ideas”.

Sappiamo che ha anche un’idea per la ripresa del mercato immobiliare…
In contemporanea sto cercando di implementare il Piano Casa affinché il post covid non ingessi ulteriormente il mercato immobiliare. Oggi sappiamo che lo smart working è realtà e che indietro non si torna. Ne consegue che negli anni a venire il mercato residenziale necessiterà di spazi maggiori. E’ impensabile che chi lavorerà da casa possa continuare farlo appoggiando il PC sulla tavola della cucina. Penso quindi ad agevolazioni fiscali per le famiglie che vorranno una stanza in più e al supporto delle banche per favorire questo fenomeno e forse addirittura ad una nuova categoria catastale. D’altro canto gli immobili ad uso terziario, gli uffici ma non il commerciale, in parte si svuoteranno e allora, onde evitare lo stallo dei centri città è necessario riscrivere le regole che oggi impediscono, se non con tempi biblici e oneri demotivanti, il cambio di destinazione d’uso degli immobili. Il cambio dovrà diventare non solo quasi automatico ma anche supportato dalla Pubblica Amministrazione con controlli ex-post anziché preventivi per dare velocemente risposta alle esigenze di sviluppo.

Come è organizzata la sua struttura?
Come tutti i dipartimenti risponde direttamente all’on. Giorgio Mulé, con il quale io e i miei colleghi condividiamo ogni iniziativa. A breve nominerò sia il Segretario Generale che alcuni responsabili regionali del Dipartimento in Lombardia, Lazio e nelle regioni più attive. Al momento in Liguria nessuna nomina. Continuo a presidiarla direttamente.

Ha visto la possibile candidatura della sua ex collega Serafini?
Oggi come allora continuo a pensare che Genova abbia perso un talento, un raro esempio di correttezza e soprattutto dotata di quella preparazione e competenza che a tanti, che compensano facendo la voce grossa, manca. Mi piacerebbe lavorare con lei anche in campo politico, siamo già presidente e vice presidente del FEI (Forum Economia Innovazione è un incubatore di politiche pubbliche, ndr) , ma al momento alberghiamo su sponde opposte. Ma mai dire mai.

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