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Legge elettorale, pronto l'accordo Toti - Pd

Giovanni Toti

La proposta di Giunta per cambiare in corsa la legge elettorale regionale introducendo la doppia preferenza di genere continua ad agitare le acque del centrodestra, ma anche a sinistra le cose non vanno diversamente.

Linea Condivisa di Gianni Pastorino si è dichiarata contraria all'abolizione del listino, che era un cavallo di battaglia di "Cambiamo con Toti" ma non è prevista dalla nuova bozza di riforma.

La mossa suona come un mettere le mani avanti e la dice lunga sui calcoli che in questi giorni si stanno facendo a sinistra.

Quello che nessuno dice è che l'attuale legge elettorale garantisce come nessun'altra la rappresentanza delle opposizioni: come si sa ora come ora la maggioranza in Regione si regge solo su un voto di scarto, 16 a 15.

Per modificare la legge a Toti occorre comunque una maggioranza più ampia, almeno i 2/3 dei voti, che dovrà trovare inevitabilmente tra l'opposizione. La missione non sembra però impossibile, anche perché cambiare la legge in questo momento significherebbe avvantaggiare soprattutto il PD, dove i primi a fare tandem potrebbero essere Pippo Rossetti e Cristina Lodi e la sempre più possibile corsa in solitaria (senza i pentastellati) spianerebbe la strada all'ingresso in via Fieschi di una nutrita pattuglia democratica. A farne le spese sarebbero tutte le altre forze minoritarie dell'intesa giallorossa.

Questo spiegherebbe perché il PD prende ancora tempo sulla scelta del candidato presidente unitario. Se la nuova legge elettorale dovesse andare in porto con doppia preferenza di genere e abolizione del listino, la prospettiva di una corsa in solitaria sarebbe quella senz'altro più conveniente per i zingarettiani.

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